“La volpe meccanica”, l'ultimo libro di Mariolina Venezia.
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Il nuovo romanzo di Mariolina Venezia “La volpe meccanica”, edito da Bompiani nella collana “Narratori italiani”, è un noir incalzante nel quale una donna si racconta, mettendo a nudo la sua passione travolgente per un uomo più giovane.
La storia è una discesa agli inferi verso un delitto. Si descrivono nei dettagli i loro incontri. Questa volta la scrittura è precisa come quella di uno scienziato. La protagonista aveva l'ambizione di fare l'attrice un tempo. Ne avrebbe avuto tutti i numeri, se non fosse intervenuta a sbarrarle la strada un'inesorabile vocazione al fallimento. Fallisce da ragazzina quando volontariamente fa schiantare il motorino di un giovane amico contro un muro, fallisce dal punto di vista sentimentale ed è comunque, nonostante i fallimenti o forse in virtù dei fallimenti, un'assassina dichiarata, come si evince già dalle prime pagine del libro. L'io narrante parla di se stesso, delle sue cadute, delle tante prove volutamente o quasi fatte andare a male dalla protagonista. Una storia che sembra proprio nascere per il teatro.
L'autrice materana ha voluto raccontare della mente umana di una donna con le sue proiezioni, il suo modo di vedere la realtà, a volte un po' distorto. Ma a un certo punto questa donna incontra un uomo di cui si innamora, per quanto si tratti di un personaggio un po' estremo. La donna proietta sull'essere amato certe sue idee, riferisce azioni e comportamenti di questa persona a se stessa e a delle idee che si fa sulla vita, mentre Andrea ha dei propri modi che non c'entrano niente con lei e non ne giustificano il comportamento. La protagonista ha sempre come l'impressione di non poter fare altrimenti, quando invece noi tutti sappiamo che si può agire diversamente, trovare una via alternativa nella vita. Non manca la figura di un giovane commissario incaricato di risolvere il caso nel quale la donna si trova coinvolta.
Mariolina in questo libro, ha abbracciato l'idea di analizzare quello stato d'animo che porta ad interpretare la realtà, a fare un'analisi sulle cause che ci spingono a pensare di non poter fare diversamente. Cosa un po' falsa, perché in realtà c'è sempre una possibilità differente nelle scelte che facciamo. Spiega anche che non esiste un messaggio specifico da lanciare al lettore e che, come ogni forma d'arte, ognuno può interpretare questo romanzo, come i precedenti, in maniera personale. Ha letto tanti libri e come dappertutto, ci sono libri belli e brutti. La scrittrice materana ha conquistato il grande pubblico nel 2007 vincendo il premio Campiello con “Mille anni che sto qui”, edito da Einaudi. In quell'esordio appassionante, l’autrice raccontava una saga familiare ambientata a Grottole, piccolo comune della Basilicata, soffermandosi sulle vicende umane di cinque generazioni, dall'Unità d'Italia fino alla caduta del muro di Berlino. Testimoni o complici, la seguiamo nei labirinti della sua mente, attraverso le ambigue proiezioni dell’arte e dell’amore. “La volpe meccanica” segue ad altri due romanzi di successo, “Come piante tra i sassi”, ambientato nella sua Matera, e “Maltempo”.
Giulio Ruggieri