LA RICORRENZA DI SAN MARTINO
- Scritto da Luciano Gentile
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Spesso abbiamo sentito parlare di San Martino, fin dalle scuole elementari, soprattutto collegato ad una leggenda,con cui si dice colui che poi divenne Santo,nel vedere un mendicante seminudo sotto un forte acquazzone, impietosito, gli regalò strappandolo, metà del suo mantello per permettergli di coprirsi, e dopo tale gesto il cielo si squarciò e apparve il sole;
di qui, l' Estate di San Martino, con cui si e' soliti indicare quel periodo autunnale dove, dopo le prime gelate, si sviluppano condizioni climatiche di bel tempo e gradevole tepore nel nostro emisfero boreale,ad inizio novembre, mese in cui - i contadini sono soliti attuare il primo assaggio del vino abbinato alle castagne -.
Queste tradizioni vengono celebrate nella famosa poesia del Carducci "San Martino" a testimonianza di un mondo contadino, le cui abitudini andavano di pari passo con i puntuali appuntamenti della natura,allora certamente molto più genuina e regolare di oggi, dove le stagioni rispettavano tempi e caratteristiche tradizionali che attualmente non riusciamo ad intravvedere a causa dei molteplici cambiamenti climatici dovuti anche all'inquinamento terrestre.
Un mondo pulito che oggi non c'é più e che deve farci riflettere,in compenso ci restano i meravigliosi esempi di un Santo, seppellito a Tours in Francia, dove in suo onore fu innalzata una stupenda Cattedrale.
LUCIANO GENTILE
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