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Presentato a Potenza “Giocando con le spade di legno" (con video-intervista).

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In evidenza Presentato a Potenza “Giocando con le spade di legno" (con video-intervista).

 

Si è tenuta nella sede di Gocce d'Autore a Potenza, la presentazione del secondo libro di Donato Di Capua, “Giocando con le spade di legno”. Ad accompagnare l'evento la giornalista Eva Bonitatibus, il musicista Toni De Giorgi e il pittore Pasquale Palese.
La rassegna Gocce d'Autore è nata 4 anni fa. L'obiettivo, inizialmente, era quello di parlare di letteratura proprio come se fosse un salotto domestico ma strada facendo ci si è arricchiti, attraverso mostre d'arte, concerti, mostre di pittura e tanti altri interessanti appuntamenti. Sono stati avviati contestualmente dei laboratori di scrittura, musica e arte. L'associazione ha origine con la rassegna musicale "Tumbao", di cui Toni De Giorgi è presidente. Con la fusione di tutte queste realtà è nato poi questo circolo più allargato.

"Giocando con le spade di legno" è un romanzo storico che ci immerge nell'immaginario del 1840. La storia ci riconduce, non a caso, al regno di Federico. Si ripercorre tutto il periodo risorgimentale della storia d'Italia fino ad arrivare all'unificazione del regno e l'autore ha voluto mettere in risalto le vicende di personaggi per lungo tempo denigrati.

"La particolarità di questo romanzo - ha detto la giornalista - è che viene raccontato con gli occhi del bambino". Due bambini che un giorno si incontrano e condividono, tra i vari giochi, anche due spade di legno. Questo legame consolida così un'amicizia che durerà per tutta la vita. Si tratta di Donato Di Capua e Carmine Crocco, che poi diventerà il brigante che tutti conosciamo. L'incontro tra i due avviene in maniera casuale: Crocco cade in un pozzo e Donato lo aiuta. Carmine mostra sin da subito una personalità spiccata e maledice lo zio per avergli imparato a leggere e scrivere. Questo perché, se fosse rimasto ignorante, sarebbe stato un semplice contadino. La ribellione dei due li porterà ad alzare sempre la testa dinanzi ai soprusi.

Crocco si nutre di fichi secchi con all'interno delle mandorle ed è proprio da lì che si rende conto dei sacrifici che bisogna fare per combattere la miseria. Donato, il personaggio di fantasia, copre un po' il personaggio reale. Ma per Di Capua non può essere insito nell'essere umano il seme della delinquenza. Si tratta il più delle volte di sete di giustizia, di lotta ai soprusi ai fini della sopravvivenza.

"La scelta del nome è stata casuale", ha detto l'autore e ciò che più emerge nel suo libro è il concetto di libertà. Non a caso, i contadini amano tanto i loro territori, ma si sentono ormai schiavi dei soprusi e delle barbarie. Per l'autore, molti dettagli vengono spesso ignorati dalle persone, come il fatto di aver derubato attrezzi agricoli per donarli ai poveri del posto. Non tutti sanno poi che Crocco rubava i ducati per donarli ai contadini più bisognosi e abbandonò la carriera militare per diventare un massone.
Carmine nasce povero, ma la povertà era di per sé qualcosa di accettabile. Il vero problema è che a questo si aggiungono le difficoltà derivanti dalle varie ingiustizie subite. Sua madre perde il figlio ancora in grembo impazzisce, mentre il padre viene arrestato perché accusato ingiustamente. Si vive all'interno della famiglia il dramma di tante umiliazioni che si accavallano. Nasce il germe della rabbia in questo bimbo che, crescendo, diventerà un sergente di artiglieria e combatterà con tutti per aiutare tutti.

Donato ha voluto attribuire agli uomini del libro la dignità che meritano e i due nomi che vengono invece associati ai due protagonisti sono il lupo ed il serpente. Donato al primo, Carmine al secondo. Ma l'obiettivo dell'autore non è parlare del brigantaggio, bensì soffermarsi sugli uomini del tempo e sul limite oltre il quale si è costretti, inevitabilmente, a reagire. Vengono descritti poi i profumi, le foglie, le pinete sempre verdi, il vento, i tramonti, la Basilicata nel suo aspetto più bello.

"La tecnica originale dell'autore - ha detto Bonitatibus - è proprio quella dello <show, don't tell>”, del descrivere, del raccontare appunto. La giornalista ha sottolineato anche che chi legge non si isola affatto dal mondo ma, al contrario, si mette in gioco continuamente. Il romanzo riesce bene ad amalgamare violenza e umanità. E' un libro anche sentimentale, perché racconta il sentimento di amicizia ed il rapporto molto stretto con il proprio luogo di appartenenza.

Il romanzo è stato consegnato in alcune scuole di Pietragalla e Di Capua si è dichiarato orgoglioso per averlo diffuso anche ai giovani studenti. I diritti d'autore del libro, invece, saranno devoluti per la realizzazione di un pozzo d'acqua all'Associazione di Potenza "il pozzo della Farfalla".

Il pittore Pasquale Palese, attenendosi al tema del romanzo, ha arricchito l'evento facendo il ritratto di un brigante, mentre il musicista De Giorgi ha intervallato la serata con diversi brani a tema.



Giulio Ruggieri




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Ultima modifica ilMercoledì, 04 Maggio 2016 16:36

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