L'atleta e la sua personalità
- Scritto da Michele Passarella
- Pubblicato in Spazio psicologia
Tra gli anni '50 e '60 del secolo scorso, la Psicologia ha cominciato ad interessarsi in maniera professionale allo sport ed alle dinamiche psicologiche che caratterizzano l'atleta professionista anche se abbiamo notizie di pregressi contatti tra Psicologi ed atleti. Infatti già agli inizi del '900 gli Psicologi avevano avviato studi sugli aspetti psicologici dei ciclisti e delle dinamiche emotive e collaborative che si creavano tra questi atleti durante le cosi dette fughe; si trattava più che altro di teorizzazioni basate su colloqui con gli atleti coinvolti e non di studi strutturati. Lo Psicologo dello sport si occupa prevalentemente di collaborare con l'atleta e/o il gruppo sportivo al fine di indagare e favorire i tratti di personalità, le motivazioni, le capacità di gestione delle emozioni, di problem solving, di cooperazione con tecnici ed allenatori nonché, per gli sport di squadra, la collaborazione tra atleti. Ciò che caratterizza un atleta che pratica attività agonistica è la motivazione al risultato e soprattutto i tratti di personalità che ne favoriscono il raggiungimento. In maniera un po' sorprendente, apprendiamo dagli studi di personalità dell'atleta che le differenze sostanziali e significative non sono tra atleta e non atleta ma tra atleti di livello diverso, raggiunto o raggiungibile.L'atleta professionista o agonista deve possedere dei tratti di personalità flessibili che lo aiutano ad adattarsi alle condizioni di vita necessarie alla pratica sportiva, a sottoporsi ad allenamenti e regimi alimentari complessi e spesso faticosi, a sopportare il dolore fisico, a superare delusioni e paure e soprattutto ad avere la giusta dose di agonismo che lo guidano ad raggiungimento dei risultati.
Tra gli innumerevoli esempi da citare, è noto che nella Lega Professionistica di Pallacanestro Nord Americana (NBA), l'ultimo vincitore del premio di miglior giocatore della stagione da ragazzo era stato escluso da svariati osservatori a causa di parametri fisici non pienamente soddisfacenti; gli psicologi consultati misero in evidenza come le caratteristiche psicologiche possedute dall'atleta potessero sopperire a quelle fisiche, caratteristiche psicologiche che hanno, tra le altre cose, contribuito proprio al potenziamento di alcuni dei parametri fisici, consentendo così all'atleta non solo l'accesso nel mondo dei professionisti ma anche di divenire uno dei giocatori in assoluto più forti ed apprezzati del mondo.
Dr Michele Passarella