la maschera carnevalesca potentina: sarachella

Per molti anni,e soprattutto quando eravamo bambini,ci siamo sempre chiesti quale fosse la maschera carnevalesca della nostra citta' - Potenza - e non sempre siamo riusciti a dare una risposta,tanto che dovevamo prendere a prestito quelle delle regioni vicine per identificarci in qualcuna di queste;

ricordavamo a memoria la maggior parte di quelle nazionali, ma arrivando alla nostra,si creava il vuoto.

Pero' lo scorso anno,grazie all'iniziativa dei Lions Club Potenza e dello storico Lucio Tufano ed anche con l'aiuto degli alunni del Liceo Artistico di Potenza, il personaggio caratteristico del Carnevale potentino è stato messo a punto ed è stato individuato in:

Sarachella " un nome che i potentini pronunciavano proprio per riferirsi ad elementi - bizzarri - nel momento in cui questi dovevano essere classificati in  modo particolare".

La figura fa rivivere tempi e uomini lontani ma sempre vicini grazie alla memoria, povero e solo,che con difficolta' trova sostentamento;

esprime l'antico volgo potentino e incarna lo spirito tipico della citta'.

La figura indossa pantaloni consumati,una giacca piena di rattoppi,come scarpe usa le pantofole,porta la cerasella nel taschino e una saraca nella tasca sinistra.Si fa vedere nei vicoli tra cumuli di neve, va da un portone all'altro,entra in chiesa,a volte lo si sente mugugnare,ha freddo e spesso cerca di riscaldarsi con un bicchiere di vino.

Con questo utile lavoro, è stata tracciata questa figura carnevalesca con tutte le sue caratteristiche, ed ormai " appartiene alla citta'",che colma un vuoto durato troppo a lungo per continuare a persistere,riempie la tradizione carnevalesca del capoluogo che,guarda al personaggio,come colui che soddisfa un tema d'identita' in cui riconoscersi.

Tra poco il "martedi' grasso" chiudera' il carnevale per aprire le porte alle Sacre Ceneri,ci auguriamo abbia dato tanta soddisfazione ai nostri bambini,anche se questo periodo tra neve,gelo,influenze continue,qualche problema lo ha dato un po' a tutti.

LUCIANO GENTILE

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