l'assertività
- Scritto da Michele Passarella
- Pubblicato in Spazio psicologia
Nel capolavoro cinematografico di Dino Risi "Il sorpasso", risalta agli occhi degli spettatori la divergenza tra il dialogo interiore e comunicazione verbale del personaggio interpretato da Jean-Luis Trintignant la quale ripetutamente pensa di opporre un rifiuto al suo interlocutore salvo poi non riuscire ad esprimerlo adeguandosi al volere altrui. Ogni Psicologo che ha visto questo film ha sicuramente potuto apprezzare come questo atteggiamento dell' attore sia particolarmente realistico nonché alquanto diffuso anche nella vita di tutti i giorni. La capacità di saper dire di no, o comunque di opporre un rifiuto ai propri interlocutori, può essere per molte persone estremamente difficile e fonte di ansia oppure di conseguenze sgradevoli. L'assertività, o affermazione di sé, è la caratteristica comportamentale che induce una persona ad esprimere liberamente una propria opinione anche se in opposizione a quelle corrente: essa può essere definita come la capacità di saper far rispettare i propri diritti senza ignorare o sminuire i diritti altrui. Il comportamento assertivo viene spesso considerato in opposizione sia a quello passivo (come quella del personaggio del film sopra citato) sia a quello aggressivo anche se alle volte considerato erroneamente una via di mezzo od un compromesso tra gli altri stili. Lo stile passivo si caratterizza per l'incapacità di esprimere le proprie opinioni od i propri bisogni (fisici o psicologici) subendo le iniziative ed adattandosi al volere altrui: da sottolineare che per alcune persone le conseguenze possono essere anche particolarmente sgradevoli sia in termini di situazioni alla quale doversi adattare sia per eventuali disturbi associati: molti psicologi hanno infatti osservato che alcune forme di disturbi somatici od ansiosi sono, almeno in parte, conseguenza dello stile relazionale improntato alla passività. Anche lo stile aggressivo può essere problematico: a grandi linee coloro i quali si caratterizzano per uno stile comportamentale aggressivo sono orientati al raggiungimento dei propri obiettivi ignorando opinioni o bisogni altrui arrivando anche a tentare di sopraffare gli altri. Questo stile comportamentale ovviamente può essere alla base di conflitti con amici, colleghi, partner con conseguenti problemi relazionali: anche in questo caso le conseguenze di uno stile comportamentale aggressivo può generare sofferenza e disagio nelle persone stesse che possono sviluppare ad esempio abbassamento del tono dell'umore od isolamento sociale. Come dicevamo in precedenza, lo stile assertivo non è un compromesso tra i due precedentemente descritti: lo stile assertivo, che al pari degli altri si esplica prevalentemente con la comunicazione sia verbale che non verbale rappresenta la capacità di parlare delle proprie opinioni o bisogni sapendo però ascoltare anche quelli altrui senza voler far prevalere la propria e se necessario adattarsi ai compromessi; esso rappresenta la modalità ideale di relazionarsi agli altri e si caratterizza come lo stile comportamentale dalla quale possono trarre vantaggio tutti gli attori coinvolti nella situazione. Lo stile assertivo è solitamente il frutto dell'educazione ricevuta nell'infanzia e dell'apprendimento susseguente le esperienze alla quale si è stati esposti nelle fase di sviluppo. Molti Psicologi però sottolineano che l'assertività essendo un tratto di personalità si sviluppa nelle prima fasi di vita ma cresce e si alimenta per tutta la vita. Assertivi infatti si può nascere ma si può anche diventare a condizione però, come per ogni modifica di atteggiamenti, di avere la giusta motivazione al cambiamento; essendo il cambiamento comportamentale l'obiettivo della psicoterapia, molti psicoterapeuti sono soliti effettuare durante il percorso un training assertivo riuscendo ad aumentare la soddisfazione personale e la qualità di vita dei propri clienti.
Dr Michele Passarella