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Lenti a contatto hi-tech ed impronta cerebrale

Novità importanti, provenienti rispettivamente da Google e dalla Binghamton University, e riguardanti i sistemi di autenticazione ed identificazione degli individui, sono in arrivo per l'utenza digitale. Il colosso di Mountain View ha depositato un brevetto per lenti a contatto in grado scansionare l'iride e riconoscere l'utente, mediante le quali sarà possibile sbloccare lo smartphone e loggarsi in un'area riservata di un sito o di un'applicazione.
L'Università di Binghamton, invece, ha pubblicato sulla rivista Neurocomputing il risultato di una ricerca riguardante l'impronta del cervello. I ricercatori dell'Università statunitense hanno sottoposto a 45 volontari a una lista di 75 acronimi, monitorando con tre sensori l'area del cervello che legge e riconosce le parole, riscontrando una notevole differenza nelle reazioni cognitive dei partecipanti ad ogni acronimo, tanto che il computer è stato in grado di identificare le persone con un'accuratezza del 94%. Secondo gli esperti, l'impronta del cervello avrebbe un vantaggio rispetto a quella digitale poiché quest'ultima, in caso di furto, non può essere cancellata, mentre l'impronta del cervello può essere resettata cambiando gli stimoli.
Entrambe queste innovazioni tecnologiche apporteranno, sicuramente, un contributo notevole all'incremento della sicurezza informatica.

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