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ITS' HOLIDAY TIME

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E' arrivato finalmente il momento di partire per le sospirate vacanze.

Gli italiani che quest'anno andranno in vacanza secondo la consueta indagine Confesercenti e SWG saranno 32 milioni, quasi 2 milioni in piu' rispetto al 2014, ma il badget e' ancora tirato: 840 euro la spesa media per persona prevista, il 18% in meno dei 1.022 euro indicati nel 2010, prima della crisi finanziaria.

Tra le mete preferite estere la Croazia supera la la Spagna, crolla il Regno Unito,la regione italiana piu' gettonata rimane la Puglia. Bomm delle case in affitto, ma il 36% soggiornera' in Hotel.

Ma una buona parte della popolazione italiana non va in vacanza e per molti motivi:economici in primo piano,di eta',di lavoro,di salute.

Se, un tempo, le vacanze fuori citta' e tanto piu' in albergo,venivano considerate un lusso e la gente s'appagava di trascorrere il periodo di riposo a “ godersi la casa” od a portare i ragazzi ai giardini o si facevano, in occasioni particolari gite fuoriporta, oggi il bisogno di evadere dalla citta' e dal ritmo frenetico del lavoro poggia su motivi psicologici e di salute tali da giustificare appieno l'aspetto di vera e propria “fuga di massa” ch'esso ha assunto.

Non e' giustificato tuttavia, il fatto che si veda questo periodo non come una pausa di riposo,di distensione, come il ritrovamento di un equilibrio “umano” in mezzo alla natura, ma come un periodo in cui e' lecito ogni abbandono della ragionevolezza.

E vediamo come. Innanzitutto: si sono fatti i conti, prima di “quali” vacanze siamo in grado di permetterci? Come si puo' senza sgomento venire a sapere di famiglie ( e non sono poche) che, per andare in ferie, si recano presso agenzie di prestito e si indebitano a tassi inverosimili?

Eppure non mancano i modi che rendono possibili vacanze economiche, alla portata di tutti, e non per questo meno salubri o divertenti.

Sempre in tema di ragionevolezza: si parla tanto di evasione dalla citta, di bisogno di riposo di silenzio, di aria buona, eppoi cosa si fa? Ci si intruppa, ci si ritrova tutti negli stessi posti, gomito a gomito, tra zaffate di benzina, autostrade intasate, rumori assordanti.

La stessa gente, gli stessi affanni lo stesso disturbarsi l'un l'altro.

Da una prigione si passa ad un'altra prigione, per cui balza alla mente, sacrosanto, il detto dell'umorista:”Per rendere apprezzabili i giorni di lavoro, Dio ha istituito la domenica.”

Questo succede non solo nei fine settimana e nei vari “ponti” scaglionati nell'arco dell'anno, ma anche durante le ferie estive che, da noi, per abitudine o per necessita' finiscono con l'essere concentrate diversamente da molti paesi esteri, in pochi giorni del trimestre caldo, praticamente da meta' luglio a meta' agosto.

L'affollamento, nelle localita' climatiche, riproduce allora con impressionante esattezza, il frenetico coas cittadino.

Non solo, ma l'industria turistica, costretta a soddisfare le esigenze di un eccessivo numero di persone piombate, tutte assieme, negli alberghi e nelle pensioni, finisce col farvi fronte come puo', malamente e disordinatamente.

A loro volta, davanti ad una richiesta centuplicata, i prezzi crescono: si paga tutto di piu', si e' mal serviti e insoddisfatti.

E non diciamo il grave danno sopportato dall'intera industria turistica che vede concentrato il proprio lavoro in un breve periodo estivo per trovarsi, poi, davanti a una pressoche' completa inattivita' nel resto dell'anno.

Il desiderio di una vacanza riposo e di svago ci segue tutto l'anno: si comincia a parlarne non appena si ritorna, si fanno proponimenti di scelte piu' rigorose si vorrebbe trarre maggior profitto, soprattutto si vorrebbe spendere meno.

Poi, magari, si ricade nei vecchi errori.

L'organizzazione di una vacanza che deluda e non si risolva in una ulteriore fatica va prevista parecchi mesi prima.

Innanzitutto vediamo se ci e' possibile uscire dalla strettoia del periodo “caldo” in ogni senso: caldo per la stagione, per l'affollamento, per i prezzi.

Non dipende sempre da noi: molte industrie sospendono l'attivita' tradizionalmente in agosto, le scuole, sino a ieri, fra esami e riparazioni, puntano piu' o meno sugli stessi giorni.

Comunque, non tutte le aziende seguono tali esempi: vengono organizzati turni per i quali la scelta e' anche in nostra facolta'.

Scegliamo allora i mesi meno caldi, si tradurra' in risparmio di denaro ed in vero riposo.

Detto cio' : BUONE VACANZE A TUTTI !!!!

 

 

Angela Rondanini

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