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CONVERSAZIONE CON L’ARTISTA MINA LAROCCA

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  • Pubblicato in Cultura

È veramente un grande piacere fare un’intervista a Mina Larocca, sia per la vastità degli interessi dell’artista lucana, sia per la straordinaria varietà di realizzazioni da lei concretizzati.

Mina, raccontaci come ti sei avvicinata all’arte.

Ho sempre avuto una grande passione per il disegno. Fin da bambina amavo disegnare tutto quello che mi circondava, soprattutto le espressioni dei volti. Ho sempre disegnato quando mi capitava l’occasione. Da ragazzina ho anche partecipato ad alcuni concorsi scolastici vincendo diversi premi. Purtroppo non sono stata molto costante per vari motivi e solo negli ultimi anni ho ripreso a disegnare e soprattutto a dipingere invogliata dal fatto di aver frequentato un corso dall’artista Lucia Bonelli con il metodo Betty Edwards. Mi sono quindi avvicinata alla pittura in età adulta. Ancora non ho trovato una mia dimensione precisa nella pittura. La mia è una ricerca continua di tecnica da utilizzare nei miei lavori. Utilizzo ad esempio molto la matita ed i gessetti, l’acrilico e l’olio, cerco di sperimentare anche tecniche combinate. Sto iniziando anche a utilizzare il materico.

Quello che mi sorge spontaneo osservare è che le tue opere, esposte a Trivigno nella mostra “Borghi ad arte”, hanno una forza umana e sono principalmente legate a ritratti di donne colti ciascuna nel proprio particolare splendore espressivo. Canti nella donna il valore femminile originario, sottolineandone sacralità, bellezza e magia nella creatività. È vero?

Si, è vero. Trovo molta ispirazione nei volti e nella fisicità femminile. Come ho già detto sono molto attratta dall’espressione e dalla bellezza dei volti femminili in genere, intendendo la bellezza non solo esteriore, ma soprattutto come espressione dell’anima. Per questo cerco di tradurre tale espressività in ciò che faccio.

E per quello che riguarda i colori concepiti, esprimono i tuoi stati d’animo?

Certamente. I colori sono una componente importante dei miei umori. In alcuni mie dipinti i colori sono molto marcati quando ritraggo in particolare soggetti che sono espressione di etnie e popoli che ho potuto ammirare durante alcuni miei viaggi.

Come nascono i tuoi quadri?

I miei quadri sono frutto di momenti in cui mi sento particolarmente ispirata da spunti che possono derivare da qualunque fonte: una foto, una semplice immagine, l’espressione reale di un volto, il pianto umano come anche un sorriso. L’espressione è per me non solo un aspetto psicologico, ma anche sociologico.

Gli elementi che arricchiscono i tuoi dipinti esplorano alcuni aspetti dell’animo umano, a quali modelli pittorici ti identifichi di più?

Non ho nessun modello a cui mi ispiro. Cerco di essere sempre me stessa e di trasmettere quello che sento. Apprezzo comunque molto le opere di John Everett Millais, un artista inglese dell’800 che, con i suoi colori e le sue espressività, riescono a trasmettermi delle sensazioni molto forti.

La Pace è il tuo credo, è un valore molto presente nelle tue opere. La Pace è un bene da coltivare, e a questo può dare un contributo decisivo l’educazione e l’impegno civile dei popoli. Che ne pensi?

La pace e’ un tema molto presente nei miei lavori e credo che l’arte può rappresentare un importante veicolo in questo senso soprattutto in un momento in cui le tensioni politiche e sociali sono molto elevate. Nei miei quadri questa è molto presente soprattutto intesa come pace interiore. Ho partecipato ultimamente ad una mostra collettiva a Possidente dove il tema della mostra era la pace ed i quadri che ho esposto hanno suscitato grande interesse e gradimento.

Sei curatrice della bellissima mostra di pittura “Borghi ad arte di Trivigno” che ha riunito gli universi diversificati di un gruppo di artisti (Vito Luongo, Marinella Canosa, Rosangela Nella, Rocco Nella, Mina Larocca, Anna Faraone, Nando Rutigliano, Maria Laurita, Celeste Petrone, Giusi Villano, Antonio Cillis, Vittoria Lasala e Lucia Bonelli). I pittori sono accomunati da un’espressivita potente e originale. Come è stata accolta la mostra?

Insieme alla pro loco di Trivigno abbiamo organizzato questa mostra che ha riunito diversi artisti sia di Trivigno che di fuori. La mostra ha riscosso un ottimo successo ed è stata molto apprezzata da tutti per la sua eterogeneità, per la sua location (è stata allestita in due portoni di palazzi antichi di Trivigno), e per la qualità dei lavori esposti.

Che significa essere artista oggi?

Essere artisti oggi credo sia saper cogliere le sensibilità presenti nella nostra società nelle sue svariate sfaccettature.

Che impressione cerchi di suscitare in chi osserva le tue opere?

Spero di suscitare un senso di tranquillità e serenità e di trasmette messaggi di pace e di amore verso il prossimo.

Ultima modifica ilDomenica, 30 Agosto 2015 15:44

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