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La percezione

Parlare di percezione non è mai semplice poiché si tratta di una delle facoltà psichiche più complesse e difficili non solo da studiare in termini scientifici ma anche da concettualizzare adeguatamente. Lo studio di questa funzione mentale ha avuto inizio con la nascita della Psicologia stessa; molti dei laboratori di Psicologia nelle università europee hanno avviato le proprie attività di ricerca con lo studio della percezione. A questo si aggiunge che la nota e secolare diatriba tra innatismo ed empirismo trova nelle ricerche sulla percezione risultati a favore di entrambe le posizioni, motivo di aspri dibattiti tra esponenti di scuole psicologiche diverse. In sintesi la percezione può essere definita come l'insieme di funzioni psicologiche che permettono all'organismo di acquisire informazioni circa lo stato ed i mutamenti del suo ambiente grazie all'azione di organi e sensi specializzati quali vista, udito, olfatto, gusto e tatto. Attraverso la percezione è inoltre possibile raccogliere informazioni sullo stato del proprio corpo tramite la sensibilità propriocettiva ed interocettiva.  Per quanto i due concetti siano estremamente collegati e correlati tra di loro, la percezione si distingue dalla sensazione in quanto quest'ultima si riferisce a dati elementari della conoscenza che non posso essere scomposti in elementi più semplici mentre la percezione è un processo più complesso che unifica una molteplicità di sensazioni. E' da sottolineare come alcuni ricercatori, una minoranza, ritengono che questa distinzione sia impossibile e dunque percezione e sensazione sono due processi psicofisiologici inseparabili. In attesa che la ricerca porti ad  una maggiore conoscenza sulla connessione tra fenomeni psicologici e fenomeni fisiologici oggi possiamo affermare che la percezione rappresenta il punto di incontro tra psiche e corpo. La funzione principale di questa facoltà mentale è quella di entrare in contatto con il mondo esterno ed interno e conoscerlo ai fini dell' adattamento e della modifica in base alle necessità oggettive o soggettive. Sulla percezione, come già accennato, si sono concentrati gli sforzi di moltissimi Psicologi generando molteplici teorie, leggi e conoscenze in generale. Una delle principali nozioni acquisite in Psicologia riguarda il ruolo della struttura della personalità e del contesto sociale in cui la percezione avviene. Esistono personalità maggiormente sensibili alle differenze che emergono nel campo percettivo, gli accentuatori, e personalità meno sensibili, i livellatori. I primi a differenza dei secondi tendono a percepire gli stimoli in maniera più accentuata; è possibile che queste persone tendano ad una maggiore chiusura al mondo esterno per evitare che il proprio sistema percettivo venga iperstimolato. Sempre nel campo del rapporto tra percezione e differenze individuali gli Psicologi distinguono i soggetti dipendenti dal campo, ovvero coloro che poggiano la loro percezione esclusivamente sui dati offerti dai propri sensi, e soggetti indipendenti dal campo i quali fanno maggiore riferimento alla posizione del proprio corpo nel contesto in cui si trovano. In ambito percettivo il contesto sociale agisce su due livelli: ciò che è percepito e percezione interpersonale. Gli esperimenti hanno dimostrato che un individuo muta le proprie percezioni quando è inserito in un contesto nella quale i membri presenti percepiscono diversamente gli stimoli sensoriali tendendo di conseguenza a conformarsi al gruppo. Gli Psicologi hanno inoltre individuato come quest'ultimo fattore sia fortemente legato al sistema culturale di riferimento, evidenziando come la percezione sia condizionata dai rapporti interpersonali, dall'educazione ricevuta e dalle aspettative dei soggetti in causa.

Dr Michele Passarella

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