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IL CARCERE MINORILE E LA NOSTRA SCUOLA SI ARRICCHISCONO VICENDEVOLMENTE….

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Nel pomeriggio del 27 novembre 2015   è iniziato la fase del Progetto “Avatar” - identità reali-identità virtuali. L'iniziativa è diretta agli ospiti dell'Istituto Penale per Minorenni e agli studenti della scuola dell’Istituto Superiore “Einstein-De Lorenzo” di Potenza.

"Oltre le sbarre” - laboratorio di legalità; con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Superiore Einstein-De Lorenzo di Potenza. (9 alunni partecipanti: Petrullo Mirko, Guglielmi Vito, Laurino Alessia, Gruosso Davide, Carlucci Ivan, D’elia Marco, Colangelo Lorenzo, Brandusio Alessandro, Zaccagnino Giampaolo accompagnati dai proff. Brindisi Raffaele, Antonio Corbo e dalla promotrice dell’iniziativa la prof.ssa Anna Maria Avena.

I nostri studenti sono stati accolti alle 15.30 dalla Direttrice della Struttura Penale  Minorile  “Emanuele Gianturco” di Potenza la Dr.ssa M. Cristina  Festa  (L’accoglienza è stata ottima e si avverte un bel clima collaborativo) e dal suo staff educativo per la presentazione del progetto e la strutturazione del gruppo dei partecipanti insieme alla Dr.ssa Rosanna Caggiano psicologo psicoterapeuta responsabile del progetto Avatar, all’educatrice professionale  Dr.ssa Carla Abruzzese, e alla  Dr.ssa Simona Basentini in qualita’ di psicologa pscicoterapeuta dell’Associazione  “Il Cielo nella Stanza”.

E' un percorso psico-educativo sui temi dell’uso corretto della rete, del Cyberbullismo, dell’internet addiction (La dipendenza da Internet o Internet dipendenza, meglio conosciuta nella letteratura psichiatrica), e dei comportamenti di illegalità connessi ad un uso improprio delle nuove tecnologie e dei social media.

L’iniziativa sarà gestita dall’Associazione Lucana di Psicologia e Terapia Cognitivo-Comportamentale (ALPTCC) coordinata dalla Direzione dell’Istituto Penale per i Minorenni e realizzata in collaborazione con l'Ambulatorio Cyberbullismo attivo presso il consultorio familiare di Potenza - U.O attività consultoriali Potenza e Villa D'Agri e l'Associazione di promozione sociale "Il Cielo nella stanza". Quest’ultima è nata a Potenza nel mese di Giugno 2014, è un’ Associazione di promozione sociale, la prima associazione nazionale aderente alla campagna "no hate speech" (nessun incitamento all'odio) del Consiglio d'Europa, per prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo.

Il progetto consentirà la realizzazione di un percorso di prevenzione e sensibilizzazione dei giovani destinatari che si svolgerà nel mese di dicembre all’interno della struttura detentiva lucana con una serie di incontri, dibattiti e sessioni laboratoriali sugli aspetti psicologici, sociali, relazionali, giuridici e penali connessi all’uso improprio della rete.

 

La scuola svolge una funzione importantissima per l’educazione ai valori e all’impegno attivo nei adolescenti – ha sottolineato - la Dirigente Scolastica Prof.ssa Giovanna Sardone. Uno degli obiettivi della scuola è quello di proporre stili di vita sani, per renderla così veicolo di una cultura improntata alla socialità, alla responsabilità, al mettersi alla prova; elementi questi indispensabili per contrastare gli effetti negativi del bullismo e del cyberbullismo”.

 

Il rapporto fra la struttura detentiva con la comunità esterna risulta in evoluzione verso una maggiore sensibilizzazione della comunità locale alle problematiche del disagio giovanile e della devianza, sensibilizzazione che ha prodotto una notevole mole di richieste di collaborazione da parte di Associazioni di volontariato e mondo della scuola (il nostro Istituto Superiore “Einstein-De Lorenzo” che si apre al territorio ne è un esempio).

I rapporti tra scuola e territorio sono molto importanti perché l'azione educativa mantenga un contatto con la realtà del mondo circostante. Per questo la scuola da molti anni intrattiene proficui rapporti con diversi enti territoriali ed istituzionali, sia appartenenti al sistema dell'istruzione e della formazione, che al circuito culturale, associativo e sportivo con i servizi sociali, con il settore del volontariato, con il mondo del lavoro e con altre importanti realtà del nostro territorio collegate alla legalità nella scuola e nelle istituzioni.− per educare all’interiorizzazione e al rispetto delle regole come strumenti indispensabili per una civile convivenza.

Il carcere minorile, anche detto casa di correzione o riformatorio per corrigendi, in Italia istituto penale per minorenni, è una casa di reclusione tipicamente destinata alla restrizione di individui minorennii.

Ma l'Istituto penale è anche un luogo di “promozione culturale” in cui vengono realizzate iniziative di vario genere (spettacoli, laboratori teatrali e musicali, cortometraggi, produzione di manufatti) che per il loro valore artistico e comunicativo meriterebbero maggiore visibilità e diffusione.

E in quest’ottica per l’obiettivo comune di legalità attraverso l'attività negoziale l'Istituto “Einstein De Lorenzo” di Potenza intende favorire tutte le iniziative che realizzano la funzione della scuola come centro di promozione culturale sociale e civile del territorio.
Fine di tale attribuzione funzionale è quello di consentire all'Istituto il conseguimento degli obiettivi previsti nella progettualità assunta nel Piano dell'Offerta Formativa.

Un problema prima di tutto culturale: dobbiamo interrogarci su come la crisi della legalità sia connessa al diffondersi di egoismo ed indifferenza. Quel che più preoccupa è una generale "smobilitazione delle coscienze": tanti italiani hanno ormai "depenalizzato" certi reati dentro di sé, sono disposti a chiudere un occhio su quelle piccole - ma spesso tutt'altro che piccole - violazioni delle regole che fanno comodo perché permettono di ottenere dei vantaggi o di consolidare dei privilegi.
Aveva ragione Corrado Alvaro, il grande scrittore di San Luca nella Locride, quando scriveva che «la disperazione peggiore di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile». Dobbiamo ribellarci alla rassegnazione per sconfiggere insieme questo dubbio.  
Ci troviamo sempre più a fare i conti con una cultura che esalta una libertà slegata dalla responsabilità, una libertà degradata ad arbitrio, ad affermazione a scapito degli altri se non contro gli altri. È un concetto che sta sullo sfondo di tanti messaggi quotidiani - della pubblicità ma a volte anche della politica - e si accompagna all'idea che ciò che conta è l'immagine, il potere, il possesso, la forza, il denaro, la bellezza ad oltranza. 
Non è forse anche questo un effetto di quella "fuga nel virtuale" che rischia di rubare ai giovani il senso della realtà?. Non possiamo ignorare che proprio nel nome della legalità e della sicurezza si attuano oggi provvedimenti che poco hanno a che fare con il rispetto dei diritti delle persone e la loro inclusione nel tessuto sociale.  
Accompagnare i giovani alla scoperta della relazione è la nostra prima responsabilità. 
I giovani cercano adulti credibili il grande filosofo torinese Norberto Bobbio ci ricordava che «la Democrazia vive di buone leggi e di buoni costumi » .
È un insegnamento presente anche nelle parole di San Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani, che a metà dell'ottocento raccomandava ai ragazzi "raccolti" per strada di essere «buoni cristiani e onesti cittadini».!
I ragazzi hanno bisogno di essere protagonisti. Loro non ce lo dicono, o magari lo fanno a modo loro, con un linguaggio che non sempre riusciamo immediatamente a comprendere. Per questo non bisogna dare loro solo "un posto", ma "fare loro posto", intercettando i loro interessi, le loro aspirazioni, e creando le condizioni affinché possano svilupparsi. Non considerarli "contenitori" da riempire, ma persone capaci, creative, alla ricerca della loro strada, del loro modo di esprimersi. 
La Dirigente Scolastica Prof.ssa Giovanna Sardone accogliendo, positivamente e senza alcuna esitazioni, -  il progetto Avatar - perchè è un progetto realizzato al fine di favorire l’acquisizione di comportamenti pro sociali e legalmente orientati, ci tiene a sottolineare che: "Conoscenza", "Responsabilità" e "Giustizia" sono tre dimensioni fortemente legate, ed è proprio questo legame a dettare il senso dei nostri progetti e dei nostri percorsi. Far scoprire ai ragazzi la responsabilità, anzi la corresponsabilità, è suscitare in loro quelle domande da cui nasce una conoscenza autentica della realtà, la ricerca di orizzonti sempre più vasti.

La giustizia e l'impegno per il bene comune hanno qui la loro premessa, così come ce l'ha la legalità, che rappresenta il mezzo per rinsaldare la responsabilità individuale alla giustizia sociale. 

La chiave dell'educazione sta in una parola: “insieme”. Ci si educa insieme, adulti e ragazzi, insieme si diventa corresponsabili. Oggi più che in passato siamo chiamati a dare nuova forza ai nostri progetti con nuova coerenza e concretezza, tutti sbagliano, l’importante è ravvedersi e non reiterare l’errore” conclude la Preside Giovanna Sardone.
«La mafia - diceva Caponnetto - teme più la scuola che la giustizia. L'istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa». Questi sono segni di speranza che non cambiano il mondo, ma certamente danno la misura di quanto è possibile realizzare se c'è una volontà condivisa, una capacità di mettere insieme le forze. 
Per capire che il cambiamento comincia sempre nella coscienza di ognuno di noi e si concretizza nei nostri comportamenti. Perché la forza della nostra speranza dipende dal modo con cui traduciamo in concreto, nei fatti di ogni giorno, le idee per le quali ci sembra giusto vivere.

Venerdì pomeriggio - 4 dicembre 2015 - c’è stata la visione del film  “Disconnect” centrato sui temi del cyber bullismo e dell’uso improprio delle tecnologie.

L’ 11 dicembre 2015, invece c’è stata la fine della visione del film formativo “Disconnect” e poi il commento educativo, sui temi affrontati dal film.

Doni, svago, riflessioni e sorrisi natalizi, venerdì pomeriggio 18 dicembre 2015 si è parlato con il presidente dell’Associazione “Il cielo nella stanza”, Nino Cutro, l’avvocato Giusy Cataldo hanno offerto le loro competenze per offrire assistenza, prevenzione, sensibilizzazione verso questo scottante fenomeno: il cyberbullismo. Anche il telefonino rappresenta uno strumento tecnologico di crescente utilizzo che, come dimostrano recenti e numerosi studi, è anche un oggetto verso il quale si può sviluppare una vera e propria forma di dipendenza. 
Con la crescita del numero e dei modelli di cellulari, nonché dei servizi offerti attraverso il telefonino, si assiste infatti all’incremento di casi di quella che, in alcuni paesi, è già diventata una “malattia sociale” e che è stata definita “telefonino-dipendenza”, “cellularomania” o “cellulare-addiction”. La scuola “Einstein-De Lorenzo” di Potenza

con propria circolare n. 20 avente oggetto: Regole di comportamento stabilisce che al - punto 10 - dispone che : l’uso del telefono cellulare e di altri dispositivi elettronici (Mp3, Ipod,..) è severamente vietato in tutti i locali della scuola, se non per scopi didattici stabiliti preventivamente dal docente ed espressamente riportati sul Giornale di Classe; la Segreteria è disponibile per qualunque comunicazione, in entrata e in uscita. A garanzia della facile reperibilità, il telefono cellulare può essere visionato al cambio dell’ora, per il tempo strettamente necessario, e immediatamente depositato nello zaino. In caso di mancato rispetto del divieto, tutto il Personale della scuola è delegato al ritiro dell’apparecchio, che sarà depositato in Presidenza e restituito -ai genitori o proprio delegato- dal Dirigente o Suo Collaboratore. In caso di rifiuto alla consegna, il Docente effettua Fonogramma alla famiglia dell’alunno, con ammonizione sul Registro di Classe, ed avverte il Dirigente Scolastico o suo Collaboratore.

 “Una giornata davvero speciale” quindi venerdì pomeriggio  18 dicembre 2015, per garantire ai detenuti (specialmente  quelli che non potranno godere del conforto familiare) quella serenità che non gli è consentita durante il resto dell'anno: la loro situazione li rende infatti a grave rischio di discriminazione ed esclusione sociale.! 

L'iniziativa davvero elevata, è servita a puntare alla riscoperta della condivisione e ad ispirare un nuovo cambiamento culturale, dando speranza e fiducia nel futuro.

Con dono di gadget realizzato dal lavoro dei detenuti, e degustazioni di panettone offerto dalla Dirigente Scolastica Prof.ssa Giovanna Sardone.

Gli esiti dell’intervento ed il materiale prodotto dai giovani nel corso dei cinque incontri (tutti i venerdì di dicembre fino all’ultimo incontro previsto per il giorno 11 gennaio 2016) saranno sintetizzati all’interno di un report descrittivo del progetto e illustrati attraverso la produzione di un foglio informativo in tema di cyberbullismo destinato ai ragazzi ospiti della struttura e agli alunni della scuola.

 

 

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