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Il disturbo bipolare

In evidenza Il disturbo bipolare

Ogni persona, durante il corso di una giornata o nella normalità della propria esistenza, sperimenta sia variazioni del tono dell'umore che cambiamenti nell'equilibrio dell'espressione delle proprie emozioni e degli stati emotivi che identificano la personale capacità e modalità di pensare, comunicare e di agire nel mondo: l'umore rappresenta quindi l'insieme delle caratteristiche affettive che condizionano e definiscono la nostra esistenza. Il tono dell'umore può essere metaforicamente collocato su un asse nella quale posizionare lo stato umorale  verso un polo depresso oppure espanso con tutte le variazioni intermedie possibili. Come già detto, tristezza ed euforia, più o meno marcati a seconda del momento, rappresentano due aspetti tipici del nostro vivere quotidiano e sono solitamente la conseguenza di eventi che si susseguono nel corso della propria esperienza. Quando il tono dell'umore si manifesta in maniera marcata e tendenzialmente stabile verso uno dei due poli e non causati da un evento specifico si parla di disturbo dell'umore. Tra i disturbi dell'umore più diffusi vi è sicuramente il disturbo bipolare: come si evince dal nome stesso questo disturbo è caratterizzato dall'alternanza di momenti di euforia ed eccitamento a quello di depressione: l'alternanza di questi episodi è mutevole, ciascuno può durare un tempo variabile tra giorni o mesi; in alcuni casi le persone affette da questo disagio non sperimentano mai dei veri e propri viraggi umorali ma vivono entrambe le condizioni contemporaneamente. In passato le persone che manifestavano queste alternanze di umore spesso venivano considerati posseduti da demoni o altre entità metafisiche soprattutto a causa delle manifestazioni della fase maniacale la quale induce nella persona eccitazione, allegria irrefrenabile e spesso immotivata, comportamenti particolarmente seduttivi e tendenza alla promiscuità sessuale, incapacità di pianificare e gestire le proprie finanze con conseguenze disastrose sul piano economico, ridotto bisogno di sonno e di cibo, eloquio sconnesso ed eccessivamente fluente. Successivamente, con il progresso della medicina, queste manifestazioni sono state considerate come i sintomi di un disturbo mentale alla quale fu dato il nome di psicosi maniaco-depressiva per poi essere successivamente denominato appunto disturbo bipolare. Gli studi epidemiologici hanno messo in evidenza che questo disturbo è diffuso in tutte le culture e le etnie con caratteristiche invariabili; l'età di insorgenza è intorno ai 21 anni mentre si stima che la popolazione affetta a livello mondiale sia del 5,5%. Il disturbo è cronico e risulta invalidante se non trattato adeguatamente. Sulle cause gli studi sono ancora in corso ma si ipotizza che, nonostante non sia stato ancora individuato un gene specifico, esso abbia una componente biologica ed ereditaria; alla vulnerabilità biologica si sovrappongono frequentemente degli eventi stressanti che il più delle volte rappresentano il fattore scatenante. Le ricerche evidenziano inoltre che tra le persone affette dal disturbo bipolare vi è una percentuale molto alta di suicidi e tentati suicidi. Anche in virtù di questo aspetto si rivela di estrema importanza un intervento adeguato al fine di garantire il trattamento sintomatologico e la qualità di vita. Gli interventi psicofarmacologici sono il principale strumento di intervento alla quale risulta opportuno affiancare una psicoterapia mirata principalmente a favorire il processo di accettazione della propria condizione psichica, condizione indispensabile per seguire un trattamento farmacologico, ed anche per riuscire a convogliare le energie fisiche e psichiche verso obiettivi ritenuti prioritari dalla persona affetta. Agli interventi individuali sulla persona si aggiungono, dove vi sono le condizioni per attuarli, interventi di supporto ai familiari (famiglie singole oppure gruppi di famiglie) mirati a gestire lo stress alla quale sono sottoposti ma anche a sviluppare competenze emotive  e capacità gestionali finalizzate a prevenire una crisi oppure un tentativo di suicidio.

Dr Michele Passarella

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