E' finalmente Natale
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A Natale la propensione e l'idea di tutti è quella di essere più buoni ma leggendo le cronache di questo anno che sta per congedarsi ci si rende subito conto che per gli italiani e per i lucani, in particolare, oggi è meno facile essere soddisfatti e di conseguenza, forse, è più difficile almeno far finta di essere più buoni. Il dato che più preoccupa è il grado di povertà che attanaglia, senza distinguo, l'intera nazione. Ci sono famiglie sempre più in difficoltà che non hanno modo e termini per poter guardare fiduciosi al futuro. Sì, infatti, mancano termini di paragone - perché mai l'Italia nell'ultimo quarantennio si era trovata in questa desolante condizione - e prospettive reali di crescita: si avverte miseria sia materiale che morale. Si percepisce un'impotenza nell'immaginare che forse le cose possano migliorare. Pensare di non poter assicurare un futuro alle nuove generazioni è un dramma a cui nessuno può assistere da spettatore; è necessario reagire e diventare protagonisti del nostro presente per assicurare a tutti un futuro. In Basilicata le cose non vanno differentemente, siamo una regione con tante risorse naturali eppure siamo nell'obiettivo 1 che individua le aree sottosviluppate dell'Europa Unita; eravamo delle formiche, con un tasso di risparmio altissimo e senza essere diventati cicale abbiamo i conti svuotati; eravamo dediti alla famiglia e avevamo la "fissa" della casa di proprietà: oggi in mano ad Equitalia e alle Banche e si potrebbe continuare all'infinito. A Potenza non si sta meglio ma a dire di chi l'amministra è una città con bilanci in linea, una città all'avanguardia, oltre che città della cultura ma chi la vive tutti i giorni sa bene che, invece, è una città spenta, senza servizi, con un centro storico che sta morendo e una periferia abbandonata, con sempre più famiglie in fila ai "Compro Oro" e alle "Mense solidali". Una città che non muore solo per l'orgoglio dei suoi figli che come regalo di Natale si sono trovati sotto l'albero un consistente aumento della TARSU. La piattaforma da cui partire a tutti i livelli è la famiglia, quella stessa famiglia che ci regalava Gesù nascente povero in una mangiatoia, ma, comunque, guidata ed illuminata dalla stella cometa fonte di immensa speranza. Ecco è necessario oggi individuare la strada da seguire per coltivare, appunto, la speranza di un futuro migliore. Il limite è quasi raggiunto, bisogna porre rimedio, dopo c'è solo il baratro ma non bisogna arrendersi allo sconforto e credere che le cose possano cambiare ed impegnarsi in tal senso. Nel frattempo non si può che augurare a tutti, ove possibile, di trascorrere un sereno Natale.
R.G.