"Ferisce più la lingua della spada"
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A Potenza, nella giornata del 20 Ottobre 2017, presso l’aula magna del dipartimento di matematica, informatica ed economia dell’Università degli Studi di Basilicata, alle ore 09.00, si è tenuta la seconda parte del convegno intitolato “Ferisce più la lingua della spada. L’impegno delle università per la diffusione dei nuovi modi di comunicare”. L’evento è stato moderato da Patrizia Del Puente, docente di glottologia presso l’Università della Basilicata, e ha visto la partecipazione di: Renata Kodilja, docente di psicologia sociale presso l’Università di Udine, Mimmo Sammartino, giornalista – scrittore e presidente dell’ordine dei giornalisti di Basilicata, Cecilia Robustelli, docente di linguistica italiana presso l’Università degli studi di Modena – Reggio Emilia, Raffaele Nigro, scrittore e giornalista, Patrizia Tomio, presidente conferenza nazionale degli organismi di Parità delle università italiane e docente presso l’università degli studi di Trento.
Dopo i saluti istituzionali da parte della rettrice, Aurelia Sole, del direttore generale Unibas, Lorenzo Bochicchio, e la presidente CUG Unibas, Anna Maria Salvi, nei quali è stata sottolineato l’importanza di questo evento dato il contesto attuale, la parola è passata ai relatori i quali hanno affrontato il tema discriminazione di genere sotto diversi aspetti. Diversi sono stati gli argomenti trattati. In primo luogo, si è trattato della questione sugli stereotipi in cui sono inserite spesso le donne e di come la pubblicità e il marketing si servano ancora di queste categorie per vendere rendendo il più delle volte la donna un oggetto.
In secondo luogo, si è trattato di come la stampa e i giornalisti debbano rispettare le regole deontologiche delle varie carte in modo da garantire il rispetto sia nei confronti della verità dei fatti e sia nei confronti di chi è coinvolto nei fatti fornendo cosi il quadro reale degli avvenimenti. Inoltre vengono ricordati tutti i giornalisti morti per aver raccontato il mondo per quello che è mostrandone tutta la complessità dello stesso e viene sottolineato come manipolare la notizia sia una forma di violenza nei confronti della verità e delle persone coinvolte nei fatti.
In seguito si è parlato delle parole che feriscono in ambito della letteratura e poi si è discusso sulla questione dell’utilizzo di un linguaggio non discriminate sul piano del genere fornendo ai presenti tutte le linee guida al fine di applicare tale disposizioni.
In conclusione, si è aperto il dibattito in cui si è analizzato quanto detto negli interventi e che ha visto al suo interno l’intervento del collettivo studentesco Woman che attraverso un video e delle statistiche ha permesso ai presenti di riflettere sul delicato tema della violenza verbale.
Si comunica, inoltre, che le attività continueranno nelle giornate del 09 novembre a Potenza e del 10 novembre a Matera.
Giuseppe R. Messina
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