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SE POTESSI AVERE...

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In radio, spesso, vengono lanciate delle domande per coinvolgere i radioascoltatori e renderli attivamente partecipi al programma in onda in quella fascia oraria. Qualche giorno fa, intorno alle 14:00, radio Kiss Kiss invitava tutti coloro in ascolto a rispondere, attraverso un messaggio vocale, a questa domanda: “Quale cifra lo Stato dovrebbe darti ogni mese per permetterti di vivere bene?”. Una domanda non da poco ed estremamente attuale, in un periodo storico in cui si parla molto di povertà, di lavoro, di sostegno al reddito. Una domanda che, in fondo, rappresenta una curiosità diffusa negli italiani: quale sarebbe la giusta cifra da guadagnare ogni mese per poter, davvero, vivere bene? I radioascoltatori, com’era prevedibile, si sono scatenati nel giro di pochi minuti. Chi si è limitato a “sparare” solo la cifra necessaria: “A me servirebbero 3000 euro”, chi ha fornito delle spiegazioni in più: “Ho un fitto di casa da pagare e tre figli, io avrei bisogno almeno e dico almeno di 3200 euro al mese per vivere degnamente”, e chi ha aggiunto anche dettagli importanti sul lavoro svolto che, in fondo, dava diritto ad uno stipendio per nulla congruo e che nemmeno bastava a coprire le spese quotidiane, “figuriamoci se volessi fare una pizza con la famiglia”. La cifra citata dai partecipanti al piccolo ma, forse, significativo sondaggio, andava in media dai 2300 ai 3500 euro, e la cosa ha colpito i conduttori che hanno sottolineato, al termine, come nessuno avesse sparato cifre enormi ed esorbitanti e tutti fossero rimasti, sinceramente, nel campo del reale. Ed è vero. Probabilmente, però, la medaglia potrebbe avere un’altra faccia. Sì perché qualche mese fa l’Istat emanava il brutale bollettino della povertà, raccontandoci dati alla mano come in Italia, in riferimento all’anno 2017, ben 5 milioni di persone vivessero in uno stato di povertà assoluta, valore più alto dal lontano 2005. Per poveri assoluti l’Istat intende coloro che non possono affrontare la spesa mensile ed acquistare beni e servizi considerati essenziali per uno standard di vita minimante accettabile. Di fatto si tratta di avere un’alimentazione adeguata, un’abitazione grande abbastanza per i componenti del nucleo e ben riscaldata e il minino necessario per vestirsi,  comunicare, informarsi, muoversi sul territorio. In soldoni, per un adulto che vive da solo al Nord Italia la soglia di povertà è pari a 826,63 euro, al Sud a 742,18 euro. Per una famiglia di due componenti la cifra si attesta intorno ai 1000 euro, mentre con 5 componenti, vari per numero di età e zona di residenza, la cifra si assesta intorno ai 1500 euro. Cifre da relazionare a tante variabili, ovviamente, non sempre da considerare attendibili  a “freddo” e su carta ma che, grosso modo, denotano che la cifra di cui in media si ritiene di aver bisogno per vivere dignitosamente è pari al doppio, o quasi, di quella che, statisticamente, è ritenuta sufficiente. Sarà la statistica ad essere troppo contenuta nei calcoli? Sarà che la realtà è un’altra cosa? Sarà che, spesso, nel nostro personale paniere delle cose necessarie facciamo rientrare anche strumenti o attività decisamente costose e che non sono, in fin dei conti, così prioritarie? Trovare un giusto equilibrio tra i numeri e la realtà non è mai semplice ma, forse, trovandosi in una condizione almeno statisticamente accettabile e a sapere che ben 5 milioni di persone nel nostro Paese, e quindi accanto a noi, vivono al di sotto di quella famosa soglia, ci si potrebbe anche accontentare.

Marco Tavassi

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