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L'ESPERIENZA DI VITA E DI PENSIERO NEL ROMANZO DI GUERRIERO

 

   Lo stile dell'ultimo romanzo di Gianrocco Guerriero, La strada che spezza il deserto uscito recentemente da Pedrazzi Editore, è molto accurato. La scrittura è raffinata, la trama è coinvolgente. L'autore utilizza, fra l’altro, la tecnica del flashback in modo efficace. Con una grande capacità narrativa, l’autore ha creato personaggi ed eventi complessi. Accompagna il personaggio principale nelle sue peregrinazioni durante una ventina di anni fraternizzando con lui. Si rivolge al protagonista utilizzando la seconda persona del singolare dall'inizio alla fine del libro. Con la sua vasta cultura, Guerriero è riuscito a tradurre i sentimenti profondi dell’anima umana. Ci fa viaggiare negli spazi e nei scenari disparati.               Il protagonista del libro si chiama Faouzi Gharsallaoui, è un tunisino nato nel 1976 in una famiglia povera. Ha studiato in un Istituto Superiore. È stato costretto di fuggire in Libia nel 2000. A Sabha nel Fezzan è stato assunto dal colonnello dell’esercito Massoud Abdelhafid, cugino e cognato di Gheddafi, proprietario di decine di masserie e migliaia di capi di bestiame. Con altri dipendenti del colonnello, Faouzi partecipava a delle missioni illecite percorrendo l’immenso deserto con le autovetture pick up, trasportavano i viveri in una masseria nell'oasi di Sabha attraversando il Niger. Il deserto li rende molto attenti al cielo e all'anima. Prendono tempo distendendo la coscienza sui paesaggi, godono i tramonti e le albe che spezzano l’abitudine del mondo. Faouzi ignorava che nei viaggi di ritorno trasportavano alcool, armi e droga. Un giorno i militari, arrivati da Tripoli, gli sbarrano la strada a circa 200 chilometri da Sabha. Li conducono in carcere. L’ambiente è austero, si sente sepolto vivo nella cella. Un branco di guardiani trasmutati in mostri l’hanno torturato con tanta crudeltà. Esternavano il loro sadismo con risate ciniche e grottesche. È stato terribile subire sulla sua pelle la violenza. Intrappolato in un luogo oltre i confini del mondo, ha un unico obbiettivo: sopravvivere. I pensieri gli salgono alla coscienza, rifletteva sulla condizione in cui si trovava, cercava distrazione e sollievo nei ricordi. La mente è focalizzata sulle reminiscenze e la memoria gli restituiva immagini, suoni e colori luminosi. In diversi capitoli del libro, sono rivisitate le relazioni amorose con le donne che hanno fatto appassionare e sognare Faouzi. Qualsiasi cosa accade, il protagonista del romanzo riesce sempre a dare un senso alle cose. È riuscito a superare le difficoltà al limite della sopravvivenza, ha deciso di andare in Europa, ha attraversato il Mar Mediterraneo a bordo di un’imbarcazione di fortuna. Si arrangia con qualche lavoretto, in agricoltura, a caricare e scaricare merci o facendo il “trafficante del cibo” vendendo le sue preparazioni culinarie improvvisate. Ha dovuto superare molti ostacoli per riuscire a vivere dignitosamente. Ha ricevuto aiuto e affetto, ha sempre avuto un rapporto speciale con le persone.                                                                                                       L’autore dà voce al personaggio Chadi Khemir che espone brillantemente insegnamenti di storia e geopolitica. Gianrocco ha dovuto documentarsi bene sul Nord Africa studiando i costumi, le tradizioni, la psicologia dei popoli autoctoni, gli itinerari nel Sahara… Le sue esposizioni sono prive di stereotipi e cliché. Per esempio quando parla degli incontri con i Tuareg, presenta questo gruppo etnico berbero mettendo in evidenza la loro ospitalità, il calore della comunità e il sentimento di umanità. Il libro racchiude un’intensa esperienza di vita e di pensiero e ci fa riflettere su tante cose. Il romanzo, scritto con uno stile  poetico, è singolare per chi non ha vissuto come il protagonista Faouzi sulla propria pelle il distacco violento, si può cogliere con profondità ciò che significa. Il romanzo ci fa capire che la libertà non è solo un modo di dire, ma si conquista ogni giorno, è un libro da leggere assolutamente. 

Ultima modifica ilMercoledì, 15 Aprile 2020 17:25

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