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Bucaletto. L'impegno dell'associazione "La Nuova Cittadella".

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Il quartiere di Bucaletto oggi ospita circa 2.300 persone e qui si sono susseguite tre generazioni. Quando l’amministrazione non interviene ecco che i cittadini si rimboccano le maniche. Questo è quanto accaduto nel quartiere di Bucaletto, dove per iniziativa di un gruppo di volontari, è sorta un’Associazione di promozione sociale “LA NUOVA CITTADELLA” con l’intento di mantenere alta l’attenzione sulle problematiche che la contraddistinguono. Cosi, ne ho approfittato per intervistare la presidente, Silvia Lettieri e i membri dell’Associazione che formano il consiglio direttivo.

 

DA QUANTO TEMPO ESISTE L’ASSOCIAZIONE “LA NUOVA CITTADELLA”?

L’Associazione è nata il 21 novembre 2013 e oggi conta una centinaia di associati che non appartengono solo a Bucaletto ma sono anche alle zone limitrofe come contrada Marrucaro. Tra gli abitanti del rione c’era l’esigenza di creare un punto di incontro e di scambio di idee all’interno di un’Associazione in cui tutti potessero riconoscersi anche per sopperire alla mancanza di un Comitato di quartiere che in passato si è occupato di varie tematiche e che raggruppava la cittadinanza. Noi siamo una associazione che ha altri interessi rispetto al Comitato e miriamo alla tutela della persona e del contesto in cui vive. Abbiamo aperto la campagna tesseramento soci: chi sia interessato può recarsi tutti i giorni presso la cartoleria “Il piccolo mondo” di Michela Marino per sottoscrivere la quota associativa. Il costo della quota sociale è di 12 euro annuali. Inoltre, siamo aperti a qualsiasi proposta mettendo a disposizione il nostro contatto mail: lanuovacittadella@ hotmailQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e il nostro numero di cell: 349/2855405 e abbiamo creato anche una pagina facebook.

 

QUALI SARANNO LE PRIORITA’ DELL’ASSOCIAZIONE?

L’associazione cercherà di lavorare su aspetti delicati, in primis, focalizzeremo la nostra attenzione sulla questione ambientale, anche alla luce dei risultati delle campagne di rilevamento condotte dall’Arpab. Si tratta di un problema che da anni come cittadini abbiamo sempre lamentato e sollevato all’attenzione delle varie cariche amministrative comunali e regionali rimanendo troppe volte inascoltati. Oggi, a maggior ragione, batteremo su questo tema delicato per far in modo che siano messe in atto tutte le misure idonee a tutelare la salute e sicurezza pubblica. Abbiamo anche in progetto di prendere in gestione, a livello di manutenzione ordinaria, la fontana presente nella piazza cosi da poter adibire questo spazio per socializzare e salvaguardare una piccola area destinata al gioco che altrimenti andrebbe ingiustamente rovinata da quanti hanno poca cura del bene pubblico. Nel nostro programma però abbiamo anche altri obiettivi legati allo svago e al gioco come quello di creare delle giornate ricreative e ludiche per i ragazzi/bambini del quartiere negli spazi a loro dedicati. Abbiamo voglia di crescere e per questo chiediamo ai cittadini di questo rione di partecipare alle iniziative che si porranno in essere in futuro e prestare maggiore attenzione a tutto ciò che succede nel rione, a ragionare come comunità e non come singoli.



QUALI SONO LE PROBLEMATICHE CHE AVETE AFFRONTATO IN QUESTI MESI?

Noi viviamo in una realtà difficile, un cocktail di problemi. Le problematiche sono tante e diverse, come Associazione non abbiamo le competenze necessarie e gli strumenti adatti per affrontarle tutte insieme. Però possiamo essere punto di riferimento e organo di segnalazione di casi particolari che potrebbero verificarsi. La prima problematica affrontata è stata proprio quella legata all’inquinamento legato alle lavorazioni della Sider Potenza e che ha solo confermato quanto denunciato da tempo. Siamo stati travolti da un caso che solo adesso è scoppiato e che ha destato attenzione da parte della città e di quanti sono o dovrebbero essere preposti a controllare tale situazione. Abbiamo raggiunto un traguardo significativo: siamo riusciti ad organizzare un incontro con il neo assessore all’ambiente Aldo Berlinguer che si è recato sul posto e ha ascoltato la voce e le preoccupazioni di quanti vivono sul territorio. Abbiamo apprezzato particolarmente la celerità con cui ha risposto ad un nostro invito e gli impegni che ha assunto nei nostri confronti. Inoltre, abbiamo affrontato il problema legato al trasporto pubblico. Il quartiere, prima dell’entrata in vigore del nuovo piano dei trasporti, era interessato da due linee urbane e ad oggi siamo rimasti a secco di una linea. Ne abbiamo solo una ma è una linea tronca che collega il rione al Mobility Center. Dal mobility dovremmo muoverci attraverso le coincidenze con le altre linee ma molto spesso le stesse mancano o saltano le corse e cosi si creano una serie di disservizi e malumori. Come Associazione abbiamo chiesto di ripristinare almeno una linea che ci colleghi alla parte nord della città (università, ospedale) perché il collegamento col centro storico è più facile e agevole se almeno coincidessero gli scambi. Inoltre, abbiamo avuto diversi incontri con il responsabile del piano dei trasporti che ci ha accolti e ha ascoltato le nostre proposte. Per il resto, di problemi ne abbiamo tanti e si tratta di aspetti che hanno a che fare con il degrado delle strutture prefabbricate in cui viviamo che non sono più idonee dal punto di vista igienico-sanitario e abitativo, sia per ciò che riguarda le operazioni di smantellamento degli stessi che molto spesso vengono effettuate non tutte allo stesso modo per le diverse tipologie di prefabbricati e il motivo è ben noto, tra queste strutture ce ne sono alcune che sono rivestite di pannelli di amianto che necessitano attenzione e manovre adeguate alla pericolosità del materiale. Però lo stesso materiale, una volta concluso lo smantellamento , resta depositato per molto tempo all’incuria senza che si mettano in atto operazioni destinate alla rimozione. Poi, un altro aspetto osservato da qualche tempo nel quartiere è quello della presenza di mezzi pubblicitari e giostrai più o meno fissi che hanno occupato spazi a ridosso di strade e larghi che potrebbero servire alla comunità . Addirittura sono state prese di mira e occupate piazzole lasciate libere in seguito all’abbattimento dei prefabbricati. Ci chiediamo se esiste un’ordinanza che abbia dato modo a questi signori di sostare lungo i giardini e nei vicoli del nostro rione creando un ambiente ancor più degradante. In futuro speriamo di poterci occupare di tematiche più gradevoli che abbiamo a che fare con la crescita del quartiere non solo dal punto di vista abitativo ma anche per ciò che riguarda il senso di appartenenza ad una comunità che condivide un percorso di crescita. Ci auguriamo che in tanti si avvicinino all’Associazione e si rispecchino nei principi su cui si fonda cosi da mettere in campo una serie di azioni per il futuro di questo rione troppo spesso abbandonato a se stesso e ricordato solo negli slogan di campagna elettorale.

 

Giulio Ruggieri

 

 

 

Ultima modifica ilVenerdì, 20 Novembre 2015 21:38

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