Innovazione e tecnologia http://www.lapretoria.it/index.php 2024-04-28T12:13:16+02:00 Joomla! - Open Source Content Management Un progetto che parla lucano Team di professionisti produce raccordi per respiratori diretti al Nord 2020-11-07T20:07:38+01:00 2020-11-07T20:07:38+01:00 http://www.lapretoria.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=4227:un-progetto-che-parla-lucano-team-di-professionisti-produce-raccordi-per-respiratori-diretti-al-nord&Itemid=162 Antonio Corbo antonio.corboa@libero.it <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/68e022659867147b29bcb43e75ab56d8_S.jpg" alt="ROLAG di POTENZA" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p>Un progetto che parla lucano<br />Team di professionisti produce raccordi per respiratori diretti al Nord</p> <p>La pandemia di <a href="https://initalia.virgilio.it/bicocca-servizi-contro-stress-coronavirus-35769">Coronavirus</a> che ha colpito l’Italia e tanti altri paesi del mondo ha spinto molte aziende a riconvertire la loro produzione per realizzare camici, dispositivi di protezione, ventilatori per la rianimazione e altri strumenti, dispositivi o oggetti più utili in questo periodo di emergenza.</p> <p>Tra le tante imprese riconvertite in questo periodo c’è anche la “Rolag” di Potenza, Rocco Laguardia, <a href="https://www.facebook.com/sergio.losardo.1?__cft__%5b0%5d=AZWA_ZgoADsKY9RtQszQVv3mE5_8QdbiWCLeUZf5z21BmNDf4CM-Ate_Gp-paqZ5ERrNzbDqCcjq-MDow_0Y1iNRNfjcNzAshnAi_OTIm1LjhMJTa7EBj8ADOrQKwuN6QAQ&amp;__tn__=-%5dK-R">Sergio Lo Sardo</a>, Valerio Aliandro e Francesco Ruoti che hanno deciso di convertirsi producendo mascherine e dispositivi anticovid , destinati alla protezione individuale degli operatori sanitari  -e non solo  -che stanno affrontando la battaglia contro il Coronavirus.</p> <p>Stampata con metodo FDM (una tecnologia di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Produzione_additiva">produzione additiva</a> usata comunemente per applicazioni di modellazione, prototipazione) in materiale plastico di origine vegetale, filtro in TNT (Tessuto Non tessuto è il termine generico per indicare un prodotto industriale simile a un tessuto, ma ottenuto con procedimenti diversi dalla tessitura (incrocio di fili di trama e di ordito tramite telaio) e dalla maglieria),mantenuto all’interno da una griglia amovibile.</p> <p>Una barriera contro la contaminazione a droplet. Riutilizzabile e disinfettabile. Non sono un presidio medico certificato ma comunque saranno donate a chiunque si batte in prima fila nei confronti del virus bastardo.</p> <p>Un <a href="https://www.facebook.com/hashtag/progetto?__eep__=6&amp;__cft__%5b0%5d=AZXSCa_GTjTBJtoa_KoS6wmaRrIr9MYxhmgiQPSSyktD9o9VOiIyUONGcTR6pDCH6Zs1cvhxZx7C2pFJkyc_5QpPApPZGu06Eb-XsjlsRhT8rTianZTrT-QUtrV-Nu9bA7Z3bhyMVdfqNqy5gALf9vrX&amp;__tn__=*NK-R">progetto</a> che parla <a href="https://www.facebook.com/hashtag/lucano?__eep__=6&amp;__cft__%5b0%5d=AZXSCa_GTjTBJtoa_KoS6wmaRrIr9MYxhmgiQPSSyktD9o9VOiIyUONGcTR6pDCH6Zs1cvhxZx7C2pFJkyc_5QpPApPZGu06Eb-XsjlsRhT8rTianZTrT-QUtrV-Nu9bA7Z3bhyMVdfqNqy5gALf9vrX&amp;__tn__=*NK-R">lucano</a>, quello che coinvolge dei potentini professionisti nella <a href="https://www.facebook.com/hashtag/progettazione?__eep__=6&amp;__cft__%5b0%5d=AZXSCa_GTjTBJtoa_KoS6wmaRrIr9MYxhmgiQPSSyktD9o9VOiIyUONGcTR6pDCH6Zs1cvhxZx7C2pFJkyc_5QpPApPZGu06Eb-XsjlsRhT8rTianZTrT-QUtrV-Nu9bA7Z3bhyMVdfqNqy5gALf9vrX&amp;__tn__=*NK-R">progettazione</a> ingegneristica e del design, loro è anche il merito non solo per aver riconvertito la loro azienda ma anche per aver prodotto: raccordi per i <a href="https://www.facebook.com/hashtag/respiratori?__eep__=6&amp;__cft__%5b0%5d=AZXSCa_GTjTBJtoa_KoS6wmaRrIr9MYxhmgiQPSSyktD9o9VOiIyUONGcTR6pDCH6Zs1cvhxZx7C2pFJkyc_5QpPApPZGu06Eb-XsjlsRhT8rTianZTrT-QUtrV-Nu9bA7Z3bhyMVdfqNqy5gALf9vrX&amp;__tn__=*NK-R">respiratori</a> degli ospedali del <a href="https://www.facebook.com/hashtag/norditalia?__eep__=6&amp;__cft__%5b0%5d=AZXSCa_GTjTBJtoa_KoS6wmaRrIr9MYxhmgiQPSSyktD9o9VOiIyUONGcTR6pDCH6Zs1cvhxZx7C2pFJkyc_5QpPApPZGu06Eb-XsjlsRhT8rTianZTrT-QUtrV-Nu9bA7Z3bhyMVdfqNqy5gALf9vrX&amp;__tn__=*NK-R">Nord Italia</a>.</p> <p>Un atto necessario, ma anche di grande responsabilità civica e umana, perché nella lotta al <a href="https://www.facebook.com/hashtag/coronavirus?__eep__=6&amp;__cft__%5b0%5d=AZXSCa_GTjTBJtoa_KoS6wmaRrIr9MYxhmgiQPSSyktD9o9VOiIyUONGcTR6pDCH6Zs1cvhxZx7C2pFJkyc_5QpPApPZGu06Eb-XsjlsRhT8rTianZTrT-QUtrV-Nu9bA7Z3bhyMVdfqNqy5gALf9vrX&amp;__tn__=*NK-R">Coronavirus</a> c’è bisogno, dell’aiuto di tutti. Ci dice l’ing. Rocco Laguardia: “Come portare con sé un oggetto ormai fondamentale è stato da subito un nostro cruccio. “.</p></div> <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/68e022659867147b29bcb43e75ab56d8_S.jpg" alt="ROLAG di POTENZA" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p>Un progetto che parla lucano<br />Team di professionisti produce raccordi per respiratori diretti al Nord</p> <p>La pandemia di <a href="https://initalia.virgilio.it/bicocca-servizi-contro-stress-coronavirus-35769">Coronavirus</a> che ha colpito l’Italia e tanti altri paesi del mondo ha spinto molte aziende a riconvertire la loro produzione per realizzare camici, dispositivi di protezione, ventilatori per la rianimazione e altri strumenti, dispositivi o oggetti più utili in questo periodo di emergenza.</p> <p>Tra le tante imprese riconvertite in questo periodo c’è anche la “Rolag” di Potenza, Rocco Laguardia, <a href="https://www.facebook.com/sergio.losardo.1?__cft__%5b0%5d=AZWA_ZgoADsKY9RtQszQVv3mE5_8QdbiWCLeUZf5z21BmNDf4CM-Ate_Gp-paqZ5ERrNzbDqCcjq-MDow_0Y1iNRNfjcNzAshnAi_OTIm1LjhMJTa7EBj8ADOrQKwuN6QAQ&amp;__tn__=-%5dK-R">Sergio Lo Sardo</a>, Valerio Aliandro e Francesco Ruoti che hanno deciso di convertirsi producendo mascherine e dispositivi anticovid , destinati alla protezione individuale degli operatori sanitari  -e non solo  -che stanno affrontando la battaglia contro il Coronavirus.</p> <p>Stampata con metodo FDM (una tecnologia di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Produzione_additiva">produzione additiva</a> usata comunemente per applicazioni di modellazione, prototipazione) in materiale plastico di origine vegetale, filtro in TNT (Tessuto Non tessuto è il termine generico per indicare un prodotto industriale simile a un tessuto, ma ottenuto con procedimenti diversi dalla tessitura (incrocio di fili di trama e di ordito tramite telaio) e dalla maglieria),mantenuto all’interno da una griglia amovibile.</p> <p>Una barriera contro la contaminazione a droplet. Riutilizzabile e disinfettabile. Non sono un presidio medico certificato ma comunque saranno donate a chiunque si batte in prima fila nei confronti del virus bastardo.</p> <p>Un <a href="https://www.facebook.com/hashtag/progetto?__eep__=6&amp;__cft__%5b0%5d=AZXSCa_GTjTBJtoa_KoS6wmaRrIr9MYxhmgiQPSSyktD9o9VOiIyUONGcTR6pDCH6Zs1cvhxZx7C2pFJkyc_5QpPApPZGu06Eb-XsjlsRhT8rTianZTrT-QUtrV-Nu9bA7Z3bhyMVdfqNqy5gALf9vrX&amp;__tn__=*NK-R">progetto</a> che parla <a href="https://www.facebook.com/hashtag/lucano?__eep__=6&amp;__cft__%5b0%5d=AZXSCa_GTjTBJtoa_KoS6wmaRrIr9MYxhmgiQPSSyktD9o9VOiIyUONGcTR6pDCH6Zs1cvhxZx7C2pFJkyc_5QpPApPZGu06Eb-XsjlsRhT8rTianZTrT-QUtrV-Nu9bA7Z3bhyMVdfqNqy5gALf9vrX&amp;__tn__=*NK-R">lucano</a>, quello che coinvolge dei potentini professionisti nella <a href="https://www.facebook.com/hashtag/progettazione?__eep__=6&amp;__cft__%5b0%5d=AZXSCa_GTjTBJtoa_KoS6wmaRrIr9MYxhmgiQPSSyktD9o9VOiIyUONGcTR6pDCH6Zs1cvhxZx7C2pFJkyc_5QpPApPZGu06Eb-XsjlsRhT8rTianZTrT-QUtrV-Nu9bA7Z3bhyMVdfqNqy5gALf9vrX&amp;__tn__=*NK-R">progettazione</a> ingegneristica e del design, loro è anche il merito non solo per aver riconvertito la loro azienda ma anche per aver prodotto: raccordi per i <a href="https://www.facebook.com/hashtag/respiratori?__eep__=6&amp;__cft__%5b0%5d=AZXSCa_GTjTBJtoa_KoS6wmaRrIr9MYxhmgiQPSSyktD9o9VOiIyUONGcTR6pDCH6Zs1cvhxZx7C2pFJkyc_5QpPApPZGu06Eb-XsjlsRhT8rTianZTrT-QUtrV-Nu9bA7Z3bhyMVdfqNqy5gALf9vrX&amp;__tn__=*NK-R">respiratori</a> degli ospedali del <a href="https://www.facebook.com/hashtag/norditalia?__eep__=6&amp;__cft__%5b0%5d=AZXSCa_GTjTBJtoa_KoS6wmaRrIr9MYxhmgiQPSSyktD9o9VOiIyUONGcTR6pDCH6Zs1cvhxZx7C2pFJkyc_5QpPApPZGu06Eb-XsjlsRhT8rTianZTrT-QUtrV-Nu9bA7Z3bhyMVdfqNqy5gALf9vrX&amp;__tn__=*NK-R">Nord Italia</a>.</p> <p>Un atto necessario, ma anche di grande responsabilità civica e umana, perché nella lotta al <a href="https://www.facebook.com/hashtag/coronavirus?__eep__=6&amp;__cft__%5b0%5d=AZXSCa_GTjTBJtoa_KoS6wmaRrIr9MYxhmgiQPSSyktD9o9VOiIyUONGcTR6pDCH6Zs1cvhxZx7C2pFJkyc_5QpPApPZGu06Eb-XsjlsRhT8rTianZTrT-QUtrV-Nu9bA7Z3bhyMVdfqNqy5gALf9vrX&amp;__tn__=*NK-R">Coronavirus</a> c’è bisogno, dell’aiuto di tutti. Ci dice l’ing. Rocco Laguardia: “Come portare con sé un oggetto ormai fondamentale è stato da subito un nostro cruccio. “.</p></div> IL RICCIO RITROVATO, PROGETTO NEL VIVO 2019-11-01T14:26:57+01:00 2019-11-01T14:26:57+01:00 http://www.lapretoria.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=4120:il-riccio-ritrovato-progetto-nel-vivo&Itemid=162 <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/dfa5bd35ee353a18219b16bd4f1ed9c3_S.jpg" alt="Il logo del progetto" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p>Il progetto del "Riccio Ritrovato" è parte integrante della città di Potenza da qualche tempo e, nel corso degli scorsi mesi, i promotori hanno fatto in modo di farlo conoscere alla popolazione, di presentarlo, di condividerlo per renderlo di tutti.</p> <p>Lo spettacolo del Riccio Ritrovato è, infatti, un progetto del "Comitato promotore per la fondazione di comunità di Potenza", nato proprio con lo scopo di mettere a sistema l’importante capitale “sociale” della città che, partendo dalla cultura, possa rappresentare un’opportunità unica per elevare di diversi gradini il peso dello sviluppo e dell’innovazione sociale nell'agenda della città. </p> <p>Il progetto, bello e ambizioso, si lega indissolubilmente alla figura del Santo Patrono, San Gerardo, nei 900 anni dalla sua morte.</p> <p><em>L’idea è quella di coinvolgere l’intera città nel fare un omaggio, un ennesimo atto di devozione al Santo Patrono, attraverso un grande evento spettacolare ma, ancor prima, un evento emozionale dove ciascuno potrà lasciarsi trasportare dalle sensazioni e dalla meraviglia di scoprirsi parte integrante di una storia che apre i cuori.</em><br /><em>Una storia che trae spunto da vari testi e pubblicazioni, da episodi realmente esistiti e dalla leggenda. Una grande opera che canta la vita e le opere di San Gerardo ma anche quella dei Martiri della storia ma anche di tutti gli esseri umani.Un evento che può essere vissuto come un rito che lascia trapelare dagli occhi, dal volto e dal cuore la commozione. Una manifestazione di Fede in cui tutti sono coinvolti per la sua natura fortemente religiosa e antropologica, un’occasione per celebrare la sincera e profonda devozione verso il Santo Patrono di Potenza.</em></p> <p>Un progetto di tutti, quindi, che vuole coinvolgere e "toccare" tutta la città, abbracciare la popolazione e suscitare emozioni belle, intense e durature. </p> <p>Un progetto condiviso, da costruire e realizzare insieme. </p> <p>Ed è proprio in questi giorni che il progetto del Riccio Ritrovato è entrato nel vivo, con l'apertura di una raccolta fondi necessaria per la nascita concreta di un evento che saprà, davvero, essere di tutti e per tutti.</p> <p>Tutti possono, attraverso questo link <a href="https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fwww.retedeldono.it%2Fit%2Fprogetti%2Ffondazione-di-comunita-per-potenza%2Fil-riccio-ritrovato-1%3Ffbclid%3DIwAR14t8Kt5qZj4on8-BxjTJ3kA09D3U8lLUrOYikGib3BRZN4Rm3kqZKTJwc&amp;h=AT1stQkgvDXIRBEBb_z3gzKn9K1MLUkaKWBs9kVZhM7R_QSxCMd65RVbV0nAtNXPA3J1jNxaTXwLgjeOXBzprhD1XsxmCCHBM3c2kOKjXnnYidoOLtYb3D8sBbHAezFNmE-D">https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fwww.retedeldono.it%2Fit%2Fprogetti%2Ffondazione-di-comunita-per-potenza%2Fil-riccio-ritrovato-1%3Ffbclid%3DIwAR14t8Kt5qZj4on8-BxjTJ3kA09D3U8lLUrOYikGib3BRZN4Rm3kqZKTJwc&amp;h=AT1stQkgvDXIRBEBb_z3gzKn9K1MLUkaKWBs9kVZhM7R_QSxCMd65RVbV0nAtNXPA3J1jNxaTXwLgjeOXBzprhD1XsxmCCHBM3c2kOKjXnnYidoOLtYb3D8sBbHAezFNmE-D</a> diventare parte attiva del Progetto, contribuendo alla sua nascita, alla sua realizzazione e a tutto quello che sarà.</p> <p>Un evento della città e per la città, un evento che prenderà forma e crescerà, passo dopo passo, grazie all'apporto di tutti e che, proprio grazie a questo, sarà meravigliosamente comunitario.</p> <p> </p> <p>Marco Tavassi</p> <p> </p></div> <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/dfa5bd35ee353a18219b16bd4f1ed9c3_S.jpg" alt="Il logo del progetto" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p>Il progetto del "Riccio Ritrovato" è parte integrante della città di Potenza da qualche tempo e, nel corso degli scorsi mesi, i promotori hanno fatto in modo di farlo conoscere alla popolazione, di presentarlo, di condividerlo per renderlo di tutti.</p> <p>Lo spettacolo del Riccio Ritrovato è, infatti, un progetto del "Comitato promotore per la fondazione di comunità di Potenza", nato proprio con lo scopo di mettere a sistema l’importante capitale “sociale” della città che, partendo dalla cultura, possa rappresentare un’opportunità unica per elevare di diversi gradini il peso dello sviluppo e dell’innovazione sociale nell'agenda della città. </p> <p>Il progetto, bello e ambizioso, si lega indissolubilmente alla figura del Santo Patrono, San Gerardo, nei 900 anni dalla sua morte.</p> <p><em>L’idea è quella di coinvolgere l’intera città nel fare un omaggio, un ennesimo atto di devozione al Santo Patrono, attraverso un grande evento spettacolare ma, ancor prima, un evento emozionale dove ciascuno potrà lasciarsi trasportare dalle sensazioni e dalla meraviglia di scoprirsi parte integrante di una storia che apre i cuori.</em><br /><em>Una storia che trae spunto da vari testi e pubblicazioni, da episodi realmente esistiti e dalla leggenda. Una grande opera che canta la vita e le opere di San Gerardo ma anche quella dei Martiri della storia ma anche di tutti gli esseri umani.Un evento che può essere vissuto come un rito che lascia trapelare dagli occhi, dal volto e dal cuore la commozione. Una manifestazione di Fede in cui tutti sono coinvolti per la sua natura fortemente religiosa e antropologica, un’occasione per celebrare la sincera e profonda devozione verso il Santo Patrono di Potenza.</em></p> <p>Un progetto di tutti, quindi, che vuole coinvolgere e "toccare" tutta la città, abbracciare la popolazione e suscitare emozioni belle, intense e durature. </p> <p>Un progetto condiviso, da costruire e realizzare insieme. </p> <p>Ed è proprio in questi giorni che il progetto del Riccio Ritrovato è entrato nel vivo, con l'apertura di una raccolta fondi necessaria per la nascita concreta di un evento che saprà, davvero, essere di tutti e per tutti.</p> <p>Tutti possono, attraverso questo link <a href="https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fwww.retedeldono.it%2Fit%2Fprogetti%2Ffondazione-di-comunita-per-potenza%2Fil-riccio-ritrovato-1%3Ffbclid%3DIwAR14t8Kt5qZj4on8-BxjTJ3kA09D3U8lLUrOYikGib3BRZN4Rm3kqZKTJwc&amp;h=AT1stQkgvDXIRBEBb_z3gzKn9K1MLUkaKWBs9kVZhM7R_QSxCMd65RVbV0nAtNXPA3J1jNxaTXwLgjeOXBzprhD1XsxmCCHBM3c2kOKjXnnYidoOLtYb3D8sBbHAezFNmE-D">https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fwww.retedeldono.it%2Fit%2Fprogetti%2Ffondazione-di-comunita-per-potenza%2Fil-riccio-ritrovato-1%3Ffbclid%3DIwAR14t8Kt5qZj4on8-BxjTJ3kA09D3U8lLUrOYikGib3BRZN4Rm3kqZKTJwc&amp;h=AT1stQkgvDXIRBEBb_z3gzKn9K1MLUkaKWBs9kVZhM7R_QSxCMd65RVbV0nAtNXPA3J1jNxaTXwLgjeOXBzprhD1XsxmCCHBM3c2kOKjXnnYidoOLtYb3D8sBbHAezFNmE-D</a> diventare parte attiva del Progetto, contribuendo alla sua nascita, alla sua realizzazione e a tutto quello che sarà.</p> <p>Un evento della città e per la città, un evento che prenderà forma e crescerà, passo dopo passo, grazie all'apporto di tutti e che, proprio grazie a questo, sarà meravigliosamente comunitario.</p> <p> </p> <p>Marco Tavassi</p> <p> </p></div> UOMINI D'ALTRI TEMPI, UOMINI SEMPRE ATTUALI  2019-10-13T22:23:43+02:00 2019-10-13T22:23:43+02:00 http://www.lapretoria.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=4108:uomini-d-altri-tempi-uomini-sempre-attuali&Itemid=162 <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/f641f67efa680afb475bb32af1ab6c16_S.jpg" alt="Foto dal web" /></div><div class="K2FeedIntroText"><div dir="auto" style="text-align: justify;">Sono attualissime, ai nostri giorni, le discussioni in cui si parla tanto della necessità del riciclo, di quanto sia importante tentare di non sprecare, di recuperare e riutilizzare ogni tipo di materiale, soprattutto quelli che possono causare danno alla Terra che abitiamo e a noi stessi. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Una necessità che l'uomo ha cominciato a sentire da qualche anno, mosso e animato da quanto accade e dalle previsioni, spesso nefaste, circa il futuro della specie. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Eppure ci sono stati uomini che certe esigenze le hanno colte e comprese già decenni fa, mettendole in pratica, non senza fatica, e riuscendo a realizzare qualcosa di estremamente importante non solo per l'atto in sé ma per tutto ciò che esso ha generato per decine di migliaia di persone. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">È il caso del cavalier Andrea Pittini, venuto tristemente a mancare tre anni fa e che, nel periodo del dopo guerra, quando tutto appariva inesorabilmente e inevitabilmente compromesso e danneggiato, è riuscito a cogliere, con intelligenza incredibile e sensibilità fuori dal comune, che proprio da quelle macerie, proprio da quegli ammassi di ferro si poteva e si doveva ripartire. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Sì, la storia del cavalier Pittini, che oggi la sua famiglia, i suoi cari e i lavoratori della aziende poi nate ricordano con affetto, comincia proprio dalla voglia di recuperare e di ripartire da quel che c'era. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Cosa avrebbe fatto un altro al suo posto?</div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">In quel tempo, segnato dalla tragedia della guerra e dall'angoscia delle conseguenze?</div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Si sarebbe, certamente, arreso all'amarezza e allo sconforto, sperando soltanto in un domani migliore.</div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Pittini, invece, ha colto in quegli ammassi di ferro e di residui del conflitto una possibilità concreta per ripartire, rialzarsi, per cominciare a costruire di nuovo, scegliendo di "sporcarsi le mani" in prima persona e lui per primo.</div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Senza fermarsi, senza lamentarsi e con il desiderio sempre vivo di partire e di iniziare da quel c'era, consapevole della fatica e del lavoro che sarebbe servito ma animato dalla volontà di non restare a guardare e di non attendere ma di fare. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Partire da quel che c'era per arrivare a quel che c'è e a quello che ci sarà. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Oggi, in un'epoca in cui tanto si parla di recupero, di riciclo e di necessità di costruire con quel che abbiamo, la storia del compianto cavalier Pittini non può che collocarsi tra quelle di uomini di altri tempi ma estremamente e indispensabilmente attuali. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Una storia da conoscere e da far conoscere, fatta di passione e di sensibilità, di sacrificio e di ideali. Una storia da non dimenticare, affinché quel che oggi c'è possa essere base per quel che domani sarà. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Marco Tavassi</div></div> <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/f641f67efa680afb475bb32af1ab6c16_S.jpg" alt="Foto dal web" /></div><div class="K2FeedIntroText"><div dir="auto" style="text-align: justify;">Sono attualissime, ai nostri giorni, le discussioni in cui si parla tanto della necessità del riciclo, di quanto sia importante tentare di non sprecare, di recuperare e riutilizzare ogni tipo di materiale, soprattutto quelli che possono causare danno alla Terra che abitiamo e a noi stessi. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Una necessità che l'uomo ha cominciato a sentire da qualche anno, mosso e animato da quanto accade e dalle previsioni, spesso nefaste, circa il futuro della specie. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Eppure ci sono stati uomini che certe esigenze le hanno colte e comprese già decenni fa, mettendole in pratica, non senza fatica, e riuscendo a realizzare qualcosa di estremamente importante non solo per l'atto in sé ma per tutto ciò che esso ha generato per decine di migliaia di persone. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">È il caso del cavalier Andrea Pittini, venuto tristemente a mancare tre anni fa e che, nel periodo del dopo guerra, quando tutto appariva inesorabilmente e inevitabilmente compromesso e danneggiato, è riuscito a cogliere, con intelligenza incredibile e sensibilità fuori dal comune, che proprio da quelle macerie, proprio da quegli ammassi di ferro si poteva e si doveva ripartire. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Sì, la storia del cavalier Pittini, che oggi la sua famiglia, i suoi cari e i lavoratori della aziende poi nate ricordano con affetto, comincia proprio dalla voglia di recuperare e di ripartire da quel che c'era. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Cosa avrebbe fatto un altro al suo posto?</div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">In quel tempo, segnato dalla tragedia della guerra e dall'angoscia delle conseguenze?</div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Si sarebbe, certamente, arreso all'amarezza e allo sconforto, sperando soltanto in un domani migliore.</div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Pittini, invece, ha colto in quegli ammassi di ferro e di residui del conflitto una possibilità concreta per ripartire, rialzarsi, per cominciare a costruire di nuovo, scegliendo di "sporcarsi le mani" in prima persona e lui per primo.</div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Senza fermarsi, senza lamentarsi e con il desiderio sempre vivo di partire e di iniziare da quel c'era, consapevole della fatica e del lavoro che sarebbe servito ma animato dalla volontà di non restare a guardare e di non attendere ma di fare. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Partire da quel che c'era per arrivare a quel che c'è e a quello che ci sarà. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Oggi, in un'epoca in cui tanto si parla di recupero, di riciclo e di necessità di costruire con quel che abbiamo, la storia del compianto cavalier Pittini non può che collocarsi tra quelle di uomini di altri tempi ma estremamente e indispensabilmente attuali. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Una storia da conoscere e da far conoscere, fatta di passione e di sensibilità, di sacrificio e di ideali. Una storia da non dimenticare, affinché quel che oggi c'è possa essere base per quel che domani sarà. </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;"> </div> <div dir="auto" style="text-align: justify;">Marco Tavassi</div></div> A.I.P.D. COMPIE 40 ANNI E IL "DOWNTOUR" ARRIVA A POTENZA 2019-06-16T14:11:46+02:00 2019-06-16T14:11:46+02:00 http://www.lapretoria.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=4077:a-i-p-d-compie-40-anni-e-il-downtour-arriva-a-potenza&Itemid=162 <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/db6d8759d923145272110190aa661283_S.jpg" alt="La locandina dell'iniziativa" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p style="text-align: justify;">Quarant'anni fa nasceva e muoveva i suoi primi passi l'A.I.P.D. (Associazione Italiana Persone Down). Nasceva con uno scopo, con una finalità, con un sogno: rivoluzionare il mondo delle persone affette dalla sindrome di Down, anzi, rivoluzionare soprattutto il mondo delle persone intorno agli affetti dalla sindrome di Down. Sì perché 40 anni fa chi aveva la sindrome di Down era costretto a vivere in centri dedicati, senza la possibilità di uscire, di camminare per strada, di giocare al parco con gli altri bambini. Le persone con sindrome di Down rappresentavano una nicchia quasi ghettizzata, con tutte le sofferenze dei familiari e delle persone care. A.I.P.D., passo dopo passo, con grande voglia ed enorme fatica, è riuscita in questi quattro decenni a compiere passi da gigante, attuando nel modo più bello quella rivoluzione che i fondatori si erano proposti e che genitori, famiglie e uomini di buona volontà hanno sposato appieno. </p> <p style="text-align: justify;">Oggi, nel 2019, i bambini con la sindrome di Down possono giocare al parco con gli altri bambini, i ragazzi possono andare a scuola e all'Università e, finiti gli studi, possono lavorare, come testimoniano alcune recenti assunzioni avvenute proprio a Potenza. Passi in avanti, rivoluzione d'amore e pregiudizi quasi del tutto abbattuti. Sì, quasi, poiché in questi campi, purtroppo, quello che si fa non è mai abbastanza e vi sono sempre step successivi da raggiungere. </p> <p style="text-align: justify;">Ed è per questo motivo, soprattutto per questo motivo, che in occasione dei suoi primi 40 anni, l'A.I.P.D. ha ideato un vero e proprio tour, il "Downtour", per attraversare tutta l'Italia e raccontare delle cose che sono state fatte e di quelle in programma, dell'integrazione divenuta realtà e dei muri ancora da abbattere. Un tour per raccontarsi e raccontare, un tour per scalfire i pregiudizi ancora in piedi, un tour per far comprendere ancor più e ancor meglio quanta ricchezza gli affetti dalla sindrome di Down possono apportare ad ogni realtà e in ogni ambito. </p> <p style="text-align: justify;">Il "Downtour" sarà in Basilicata dal 18 al 22 Giugno, a Potenza il 18, 19 e 20 Giugno con iniziative tutte da vivere. Animazione, giochi, intrattenimenti e film per immergersi appieno in un Mondo semplicemente fantastico. Perché, tutti insieme, possiamo dare senso ai passi che A.I.P.D. ha compiuto fino ad ora e fare in modo che se possano compiere ancora tanti.</p> <p style="text-align: justify;"> </p> <p style="text-align: justify;">Marco Tavassi</p></div> <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/db6d8759d923145272110190aa661283_S.jpg" alt="La locandina dell'iniziativa" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p style="text-align: justify;">Quarant'anni fa nasceva e muoveva i suoi primi passi l'A.I.P.D. (Associazione Italiana Persone Down). Nasceva con uno scopo, con una finalità, con un sogno: rivoluzionare il mondo delle persone affette dalla sindrome di Down, anzi, rivoluzionare soprattutto il mondo delle persone intorno agli affetti dalla sindrome di Down. Sì perché 40 anni fa chi aveva la sindrome di Down era costretto a vivere in centri dedicati, senza la possibilità di uscire, di camminare per strada, di giocare al parco con gli altri bambini. Le persone con sindrome di Down rappresentavano una nicchia quasi ghettizzata, con tutte le sofferenze dei familiari e delle persone care. A.I.P.D., passo dopo passo, con grande voglia ed enorme fatica, è riuscita in questi quattro decenni a compiere passi da gigante, attuando nel modo più bello quella rivoluzione che i fondatori si erano proposti e che genitori, famiglie e uomini di buona volontà hanno sposato appieno. </p> <p style="text-align: justify;">Oggi, nel 2019, i bambini con la sindrome di Down possono giocare al parco con gli altri bambini, i ragazzi possono andare a scuola e all'Università e, finiti gli studi, possono lavorare, come testimoniano alcune recenti assunzioni avvenute proprio a Potenza. Passi in avanti, rivoluzione d'amore e pregiudizi quasi del tutto abbattuti. Sì, quasi, poiché in questi campi, purtroppo, quello che si fa non è mai abbastanza e vi sono sempre step successivi da raggiungere. </p> <p style="text-align: justify;">Ed è per questo motivo, soprattutto per questo motivo, che in occasione dei suoi primi 40 anni, l'A.I.P.D. ha ideato un vero e proprio tour, il "Downtour", per attraversare tutta l'Italia e raccontare delle cose che sono state fatte e di quelle in programma, dell'integrazione divenuta realtà e dei muri ancora da abbattere. Un tour per raccontarsi e raccontare, un tour per scalfire i pregiudizi ancora in piedi, un tour per far comprendere ancor più e ancor meglio quanta ricchezza gli affetti dalla sindrome di Down possono apportare ad ogni realtà e in ogni ambito. </p> <p style="text-align: justify;">Il "Downtour" sarà in Basilicata dal 18 al 22 Giugno, a Potenza il 18, 19 e 20 Giugno con iniziative tutte da vivere. Animazione, giochi, intrattenimenti e film per immergersi appieno in un Mondo semplicemente fantastico. Perché, tutti insieme, possiamo dare senso ai passi che A.I.P.D. ha compiuto fino ad ora e fare in modo che se possano compiere ancora tanti.</p> <p style="text-align: justify;"> </p> <p style="text-align: justify;">Marco Tavassi</p></div> PRIMA PENSA POI CLICCA 2018-09-30T09:58:26+02:00 2018-09-30T09:58:26+02:00 http://www.lapretoria.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=3926:prima-pensa-poi-clicca&Itemid=162 <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/c07f134e0f4dfa9628ce03732dcbcd15_S.jpg" alt="Foto dal web" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p style="text-align: justify;">"Oggi il mondo intero ha la stessa età! Oggi è un giorno molto speciale. C'è una sola possibilità ogni mille anni! La tua età più il tuo anno di nascita daranno come risultato 2018. È così strano che persino gli esperti cinesi e stranieri non riescono a spiegarlo! Prova a vedere che il calcolo funziona. Dobbiamo aspettare altri mille anni perché ciò accada! Buon colpo! Trasferisci il messaggio agli amici, lascia fare a tutti il calcolo!".</p> <p style="text-align: justify;">Da quando, venerdì mattina, ho ricevuto questo messaggio da alcuni contatti della mia rubrica, non sono più lo stesso. Ho provato a decifrarlo, a comprenderlo e a capire, soprattutto, se chi me lo avesse mandato stesse scherzando o facesse sul serio. Non immaginate la mia faccia quando ho appreso che faceva sul serio! Lo shock è ancora forte, ho provato a contattare il mio medico che mi ha raccomandato di stare a riposo per qualche giorno e di non leggere altre catene. Ma io, cocciuto come al solito, non ho resistito alla tentazione di prendere tra le mani lo smartphone per leggere ancora quel messaggio, perché di sicuro doveva esserci una spiegazione, un motivo, un senso. Così, come facevo quando ero un piccolo alunno delle elementari, ho provato a dividerlo in più parti e a dare ad ognuna di esse una spiegazione. "Oggi il mondo intero ha la stessa età!", la prima parte. E che vuol dire? E, soprattutto, quale età? Immagino lo sfregamento di mani di qualche arzillo ottantenne al pensiero di avere, quel giorno, 30 anni! Vado avanti. "La tua età più il tuo anno di nascita daranno come risultato 2018", recita un'altra parte del magico messaggio. No, ma davvero? Un'operazione così incredibile che nemmeno i più grandi esperti matematici ci sarebbero arrivati. E, infatti, la parte successiva mi fa venire i brividi ancora oggi: persino gli esperti (ma di cosa?) cinesi e stranieri (perché i cinesi non sono comunque stranieri?) non riescono a spiegarlo (ma è un'addizione, diamine!). E poi il colpo di grazia: "Dobbiamo aspettare altri mille anni perché ciò accada!". Dobbiamo? Semmai dovranno aspettare, dato che tra mille anni di noi non ci sarà traccia (o forse no, mi sto sbagliano, i postini di catene seriali guadagneranno l'elisir di vita eterna proprio grazie alle catene inoltrate). Dulcis in fundo: "Buon colpo!". Ma quale colpo? Si era parlato di numeri, di addizioni, di cinesi, di stranieri e di millenni, cosa centra adesso il colpo? Ma poi di cosa? Di arma da fuoco, in banca, sulla bella ragazza alla quale invierò la catena? (Temo che in tal caso il colpo lo darà lei a me poi, in fronte!).</p> <p style="text-align: justify;">Il mio medico aveva ragione. Dovevo stare lontano da questi messaggi, dovevo provare a disintossicarmi. "Dalle analisi è emerso chiaramente che hai una percentuale altissima di bufale e fake news nel sangue", mi aveva detto, "Si va dal classico &lt;&lt;Clicca mi piace e condividi&gt;&gt;, al più profondo &lt;&lt;Non scorrere senza scrivere amen&gt;&gt;, passando per &lt;&lt;Se hai un cuore non puoi non mandarlo ad almeno 15 amici&gt;&gt; o alla tipica immagine ritoccata ad hoc per accreditare o screditare il personaggio famoso, il politico o il calciatore di turno. Se non fai qualcosa finirai per ammalarti sul serio e, magari, ti prenderai anche tu il virus e comincerai a condividere, commentare, inoltrare e far girare notizie false e insensate".</p> <p style="text-align: justify;">No! Il virus proprio non lo voglio! Ho deciso: si parte con una bella e sana terapia di gruppo.</p> <p style="text-align: justify;">Comincio io cancellando il messaggio. Ecco, fatto.</p> <p style="text-align: justify;">Adesso tocca a te. Mi raccomando, è molto importante: PRIMA PENSA POI CLICCA!</p> <p style="text-align: justify;"> </p> <p style="text-align: justify;">Marco Tavassi</p> <p style="text-align: justify;"> </p></div> <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/c07f134e0f4dfa9628ce03732dcbcd15_S.jpg" alt="Foto dal web" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p style="text-align: justify;">"Oggi il mondo intero ha la stessa età! Oggi è un giorno molto speciale. C'è una sola possibilità ogni mille anni! La tua età più il tuo anno di nascita daranno come risultato 2018. È così strano che persino gli esperti cinesi e stranieri non riescono a spiegarlo! Prova a vedere che il calcolo funziona. Dobbiamo aspettare altri mille anni perché ciò accada! Buon colpo! Trasferisci il messaggio agli amici, lascia fare a tutti il calcolo!".</p> <p style="text-align: justify;">Da quando, venerdì mattina, ho ricevuto questo messaggio da alcuni contatti della mia rubrica, non sono più lo stesso. Ho provato a decifrarlo, a comprenderlo e a capire, soprattutto, se chi me lo avesse mandato stesse scherzando o facesse sul serio. Non immaginate la mia faccia quando ho appreso che faceva sul serio! Lo shock è ancora forte, ho provato a contattare il mio medico che mi ha raccomandato di stare a riposo per qualche giorno e di non leggere altre catene. Ma io, cocciuto come al solito, non ho resistito alla tentazione di prendere tra le mani lo smartphone per leggere ancora quel messaggio, perché di sicuro doveva esserci una spiegazione, un motivo, un senso. Così, come facevo quando ero un piccolo alunno delle elementari, ho provato a dividerlo in più parti e a dare ad ognuna di esse una spiegazione. "Oggi il mondo intero ha la stessa età!", la prima parte. E che vuol dire? E, soprattutto, quale età? Immagino lo sfregamento di mani di qualche arzillo ottantenne al pensiero di avere, quel giorno, 30 anni! Vado avanti. "La tua età più il tuo anno di nascita daranno come risultato 2018", recita un'altra parte del magico messaggio. No, ma davvero? Un'operazione così incredibile che nemmeno i più grandi esperti matematici ci sarebbero arrivati. E, infatti, la parte successiva mi fa venire i brividi ancora oggi: persino gli esperti (ma di cosa?) cinesi e stranieri (perché i cinesi non sono comunque stranieri?) non riescono a spiegarlo (ma è un'addizione, diamine!). E poi il colpo di grazia: "Dobbiamo aspettare altri mille anni perché ciò accada!". Dobbiamo? Semmai dovranno aspettare, dato che tra mille anni di noi non ci sarà traccia (o forse no, mi sto sbagliano, i postini di catene seriali guadagneranno l'elisir di vita eterna proprio grazie alle catene inoltrate). Dulcis in fundo: "Buon colpo!". Ma quale colpo? Si era parlato di numeri, di addizioni, di cinesi, di stranieri e di millenni, cosa centra adesso il colpo? Ma poi di cosa? Di arma da fuoco, in banca, sulla bella ragazza alla quale invierò la catena? (Temo che in tal caso il colpo lo darà lei a me poi, in fronte!).</p> <p style="text-align: justify;">Il mio medico aveva ragione. Dovevo stare lontano da questi messaggi, dovevo provare a disintossicarmi. "Dalle analisi è emerso chiaramente che hai una percentuale altissima di bufale e fake news nel sangue", mi aveva detto, "Si va dal classico &lt;&lt;Clicca mi piace e condividi&gt;&gt;, al più profondo &lt;&lt;Non scorrere senza scrivere amen&gt;&gt;, passando per &lt;&lt;Se hai un cuore non puoi non mandarlo ad almeno 15 amici&gt;&gt; o alla tipica immagine ritoccata ad hoc per accreditare o screditare il personaggio famoso, il politico o il calciatore di turno. Se non fai qualcosa finirai per ammalarti sul serio e, magari, ti prenderai anche tu il virus e comincerai a condividere, commentare, inoltrare e far girare notizie false e insensate".</p> <p style="text-align: justify;">No! Il virus proprio non lo voglio! Ho deciso: si parte con una bella e sana terapia di gruppo.</p> <p style="text-align: justify;">Comincio io cancellando il messaggio. Ecco, fatto.</p> <p style="text-align: justify;">Adesso tocca a te. Mi raccomando, è molto importante: PRIMA PENSA POI CLICCA!</p> <p style="text-align: justify;"> </p> <p style="text-align: justify;">Marco Tavassi</p> <p style="text-align: justify;"> </p></div> ScientificaMENTE - IL VENTO 2017-05-02T17:45:20+02:00 2017-05-02T17:45:20+02:00 http://www.lapretoria.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=3552:il-vento&Itemid=162 Daniele Nardiello dannar@live.it <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/4cfc0d5cc2de240d3b8942a1588d709e_S.jpg" alt="ScientificaMENTE - IL VENTO" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p><strong><em>ScientificaMENTE</em></strong><em> è una serie di articoli dedicati alla divulgazione scientifica. <br /> Affrontiamo argomenti di Biologia, Chimica, Geografia, Scienze della Terra e molti altri di carattere tecnico – scientifico, utilizzando termini il più possibile semplificati, allo scopo di avvicinare le materie scientifiche al più vasto pubblico di lettori.</em></p> <p> </p> <p><strong>IL VENTO</strong></p> <p>I venti sono spostamenti orizzontali più o meno rapidi di grandi masse d’aria, causati da differenze nella distribuzione orizzontale della PRESSIONE ATMOSFERICA.</p> <p>L’aria, come qualsiasi altro corpo, viene attratta dalla Terra per effetto della forza di gravità e quindi ha anch’essa il proprio peso. Ne consegue pertanto che la massa di aria che ci sovrasta esercita su tutti i corpi della superficie terrestre una forza che preme, detta appunto pressione atmosferica, che può raggiungere valori anche molto elevati. Per fare un esempio: a livello del mare, su ogni cm<sup>2</sup> (centimetro quadrato) di superficie la colonna d’aria sovrastante esercita una pressione di più di 1 kg.</p> <p>Questo valore della pressione può variare a seconda che l’aria è più fredda o più calda o più o meno carica di umidità.</p> <p>Nei luoghi dove il sole è più riscaldato, l’aria si dilata, diviene più leggera e tende a salire determinando così ZONE DI BASSA PRESSIONE o AREE CICLONICHE.</p> <p>Viceversa, nelle zone dove il suolo è più freddo, l’area diviene più densa e quindi più pesante, determinando così ZONE DI ALTA PRESSIONE o AREE ANTICICLONICHE.</p> <p>Lo spostamento delle masse d’aria avviene sempre dalle zone di alta pressione a quelle di bassa pressione, nel tentativo di ristabilire la pressione.</p> <p>In ogni vento si distinguono i seguenti elementi:</p> <ul> <li><strong>DIREZIONE</strong>, cioè il punto cardinale (riferito alla rosa dei venti) dal quale proviene il vento. Si stabilisce con speciali strumenti detti <strong>anemoscopi</strong>, costituiti da banderuole metalliche girevoli, o dalla <strong>manica a vento</strong> (cfr. la mappa concettuale);</li> <li><strong>FORZA</strong>, cioè la pressione con cui preme sull’unità di superficie, quando la incontra perpendicolarmente. Si determina con speciali strumenti detti <strong>anemometri a pressione</strong>;</li> <li><strong>VELOCITÀ</strong>, cioè il numero di metri percorsi in un secondo. Viene misurata dagli <strong>anemometri</strong>.</li> </ul> <p><br />Esistono delle scale che classificano i venti in base alla velocità. La più usata è la scala di BEAUFORT.</p> <table> <tbody> <tr> <td width="92"> <p><strong>Valore</strong></p> </td> <td width="307"> <p style="text-align: center;"><strong>termine descrittivo</strong></p> </td> <td width="514"> <p style="text-align: center;"><strong>effetti sulla terra</strong></p> </td> <td width="296"> <p style="text-align: center;"><strong>effetti sul mare</strong></p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>0</strong></p> </td> <td width="307"> <p>CALMA</p> </td> <td width="514"> <p>Calma; il fumo sale verticalmente.</p> </td> <td width="296"> <p>Il mare è uno specchio.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>1</strong></p> </td> <td width="307"> <p>BAVA DI VENTO</p> </td> <td width="514"> <p>La direzione del vento è segnalata dal movimento</p> <p>del fumo, ma non dalle maniche a vento.</p> </td> <td width="296"> <p>Leggere increspature dell’acqua.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>2</strong></p> </td> <td width="307"> <p>BREZZA LEGGERA</p> </td> <td width="514"> <p>Si sente il vento sul viso e le foglie frusciano;</p> <p>le maniche a vento si muovono.</p> </td> <td width="296"> <p>Onde piccole, ma evidenti.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>3</strong></p> </td> <td width="307"> <p>BREZZA TESA</p> </td> <td width="514"> <p>Le foglie e i ramoscelli più piccoli sono in costante movimento; il vento fa sventolare bandiere di</p> <p>piccole dimensioni.</p> </td> <td width="296"> <p>Piccole onde, creste che cominciano a infrangersi.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>4</strong></p> </td> <td width="307"> <p>VENTO MODERATO</p> </td> <td width="514"> <p>Si sollevano polvere e pezzi di carta; si muovono</p> <p>i rami piccoli degli alberi.</p> </td> <td width="296"> <p>Piccole onde, che diventano più lunghe.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>5</strong></p> </td> <td width="307"> <p>VENTO TESO</p> </td> <td width="514"> <p>Gli arbusti con foglie iniziano a ondeggiare;</p> <p>le acque interne s’increspano.</p> </td> <td width="296"> <p>Onde moderate allungate, con possibilità di spruzzi.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>6</strong></p> </td> <td width="307"> <p>VENTO FRESCO</p> </td> <td width="514"> <p>Si muovono anche i rami grossi; gli ombrelli si usano con difficoltà.</p> </td> <td width="296"> <p>Si formano marosi con creste di schiuma bianca.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>7</strong></p> </td> <td width="307"> <p>VENTO FORTE</p> </td> <td width="514"> <p>Gli alberi iniziano a ondeggiare; si cammina con difficoltà contro vento.</p> </td> <td width="296"> <p>Le onde s’ingrossano, la schiuma comincia a “sfilacciarsi” in scie.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>8</strong></p> </td> <td width="307"> <p>BURRASCA MODERATA</p> </td> <td width="514"> <p>Si staccano rami dagli alberi; generalmente è impossibile camminare contro vento.</p> </td> <td width="296"> <p>Marosi di altezza media; le creste si rompono e formano spruzzi vorticosi.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>9</strong></p> </td> <td width="307"> <p>BURRASCA FORTE</p> </td> <td width="514"> <p>Possono verificarsi leggeri danni strutturali agli edifici</p> <p>(caduta di tegole o di coperchi dei camini).</p> </td> <td width="296"> <p>Grosse ondate, con dense scie</p> <p>di schiuma e spruzzi, riducono la visibilità.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>10</strong></p> </td> <td width="307"> <p>BURRASCA FORTISSIMA</p> </td> <td width="514"> <p>(Raro nell'entroterra)</p> <p>Alberi sradicati e considerevoli danni agli abitati.</p> </td> <td width="296"> <p>Enormi ondate, con lunghe creste a pennacchio; il mare ha un aspetto biancastro.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>11</strong></p> </td> <td width="307"> <p>FORTUNALE</p> </td> <td width="514"> <p>(Rarissimo nell'entroterra)</p> <p>Vasti danni strutturali.</p> </td> <td width="296"> <p>Onde enormi che possono nascondere navi di media stazza; il mare è coperto da banchi di schiuma e la visibilità è ridotta.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>12</strong></p> </td> <td width="307"> <p>URAGANO</p> </td> <td width="514"> <p>Danni ingenti ed estesi alle strutture.</p> </td> <td width="296"> <p>Onde altissime; schiuma e spruzzi riducono molto la visibilità e il mare è tutto bianco.</p> </td> </tr> </tbody> </table> <p> </p> <p>Bibliografia<br />L. Monfroni, C. Pavanati Bettoni – La Terra e l’Universo – Signorelli Editore, Milano 1992<br />M. Fiorani, D. Nepgen, M. Crippa – Scienze naturali – Mondadori Education, 2016<br />O. Lupia Palmieri, M. Parotto – Terra, edizione verde – Scienze Zanichelli, 2016<br />C. Cavazzuti, L. Gandola, R. Oddone – La Terra intorno a noi – Scienze Zanichelli, 2016<br />I. Baroni, R. Corsi, F. Costagli – Sfera plus: L’Universo e la Terra; La materia e l’energia; Gli esseri viventi e l’ambiente; L’uomo – Sei, 2015<br />S. Zanoli – Scienze della Terra, Elementi e immagini – Le Monnier, 2016<br />M.L. Piccone Antoniotti – Geografia Generale – Paravia, 1985<br />M. Torri, G. Santi – Tettonica delle placche – Principato, 2015<br />G. Bellezza, E. Cecioni – Introduzione alla Geografia umana – Zanichelli, 1994<br />Geoidea – GEOSTART – De Agostini, 2014<br />L. Morelli – Geografia, Economia, Cultura – Mondadori Education, 2014<br />E. Fedrizzi – GEO Sistemi e Atlante Geografico – Minerva Scuola - Mondadori Education, 2014</p> <p>L. Alberghina – Biologia, sviluppi e prospettive – Mondadori 1984<br />M. Hoefnagels – Biologia, il laboratorio della vita; dalle cellule ai vertebrati – Le Monnier, 2015<br />D. Casagrande – La vita sulla Terra, argomenti di Biologia – Italo Bovolenta, 1994<br />D. Sadava, et alii – Biologia.blu, le basi molecolari della vita e dell’evoluzione – Zanichelli, 2014<br />P. Battaglini, E. Totaro Aloj – Il sistema della vita – Le Monnier, 1978<br />S. Zanoli – Biologia, elementi e immagini – Le Monnier, 2015</p> <p>F. Tottola, A. Allegrezza, M. Righetti – Biochimica, dal carbonio alle nuove tecnologie – Mondadori, 2014<br />M. Artoni, A. Dazzi – Chimica – Principato, 2014<br />M. Vezzoli. C. Vicari – Biotecnologie – Principato, 2014<br />M. Vezzoli. C. Vicari – Ecologia e Ambiente – Principato, 2014<br />E. Stocchi – Chimica, un invito a capire i fenomeni della natura – Atlas 1981<br />U. Aichelburg – Il corpo umano – Mondadori, 1977<br />C. Longo, G. Longo – Dalla cellula ala comunità dei viventi – Minerva Italica, 1980<br />F. Randazzo, P. Stroppa – Chimica, alimenti e sostenibilità – Mondadori, 2014</p></div> <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/4cfc0d5cc2de240d3b8942a1588d709e_S.jpg" alt="ScientificaMENTE - IL VENTO" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p><strong><em>ScientificaMENTE</em></strong><em> è una serie di articoli dedicati alla divulgazione scientifica. <br /> Affrontiamo argomenti di Biologia, Chimica, Geografia, Scienze della Terra e molti altri di carattere tecnico – scientifico, utilizzando termini il più possibile semplificati, allo scopo di avvicinare le materie scientifiche al più vasto pubblico di lettori.</em></p> <p> </p> <p><strong>IL VENTO</strong></p> <p>I venti sono spostamenti orizzontali più o meno rapidi di grandi masse d’aria, causati da differenze nella distribuzione orizzontale della PRESSIONE ATMOSFERICA.</p> <p>L’aria, come qualsiasi altro corpo, viene attratta dalla Terra per effetto della forza di gravità e quindi ha anch’essa il proprio peso. Ne consegue pertanto che la massa di aria che ci sovrasta esercita su tutti i corpi della superficie terrestre una forza che preme, detta appunto pressione atmosferica, che può raggiungere valori anche molto elevati. Per fare un esempio: a livello del mare, su ogni cm<sup>2</sup> (centimetro quadrato) di superficie la colonna d’aria sovrastante esercita una pressione di più di 1 kg.</p> <p>Questo valore della pressione può variare a seconda che l’aria è più fredda o più calda o più o meno carica di umidità.</p> <p>Nei luoghi dove il sole è più riscaldato, l’aria si dilata, diviene più leggera e tende a salire determinando così ZONE DI BASSA PRESSIONE o AREE CICLONICHE.</p> <p>Viceversa, nelle zone dove il suolo è più freddo, l’area diviene più densa e quindi più pesante, determinando così ZONE DI ALTA PRESSIONE o AREE ANTICICLONICHE.</p> <p>Lo spostamento delle masse d’aria avviene sempre dalle zone di alta pressione a quelle di bassa pressione, nel tentativo di ristabilire la pressione.</p> <p>In ogni vento si distinguono i seguenti elementi:</p> <ul> <li><strong>DIREZIONE</strong>, cioè il punto cardinale (riferito alla rosa dei venti) dal quale proviene il vento. Si stabilisce con speciali strumenti detti <strong>anemoscopi</strong>, costituiti da banderuole metalliche girevoli, o dalla <strong>manica a vento</strong> (cfr. la mappa concettuale);</li> <li><strong>FORZA</strong>, cioè la pressione con cui preme sull’unità di superficie, quando la incontra perpendicolarmente. Si determina con speciali strumenti detti <strong>anemometri a pressione</strong>;</li> <li><strong>VELOCITÀ</strong>, cioè il numero di metri percorsi in un secondo. Viene misurata dagli <strong>anemometri</strong>.</li> </ul> <p><br />Esistono delle scale che classificano i venti in base alla velocità. La più usata è la scala di BEAUFORT.</p> <table> <tbody> <tr> <td width="92"> <p><strong>Valore</strong></p> </td> <td width="307"> <p style="text-align: center;"><strong>termine descrittivo</strong></p> </td> <td width="514"> <p style="text-align: center;"><strong>effetti sulla terra</strong></p> </td> <td width="296"> <p style="text-align: center;"><strong>effetti sul mare</strong></p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>0</strong></p> </td> <td width="307"> <p>CALMA</p> </td> <td width="514"> <p>Calma; il fumo sale verticalmente.</p> </td> <td width="296"> <p>Il mare è uno specchio.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>1</strong></p> </td> <td width="307"> <p>BAVA DI VENTO</p> </td> <td width="514"> <p>La direzione del vento è segnalata dal movimento</p> <p>del fumo, ma non dalle maniche a vento.</p> </td> <td width="296"> <p>Leggere increspature dell’acqua.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>2</strong></p> </td> <td width="307"> <p>BREZZA LEGGERA</p> </td> <td width="514"> <p>Si sente il vento sul viso e le foglie frusciano;</p> <p>le maniche a vento si muovono.</p> </td> <td width="296"> <p>Onde piccole, ma evidenti.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>3</strong></p> </td> <td width="307"> <p>BREZZA TESA</p> </td> <td width="514"> <p>Le foglie e i ramoscelli più piccoli sono in costante movimento; il vento fa sventolare bandiere di</p> <p>piccole dimensioni.</p> </td> <td width="296"> <p>Piccole onde, creste che cominciano a infrangersi.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>4</strong></p> </td> <td width="307"> <p>VENTO MODERATO</p> </td> <td width="514"> <p>Si sollevano polvere e pezzi di carta; si muovono</p> <p>i rami piccoli degli alberi.</p> </td> <td width="296"> <p>Piccole onde, che diventano più lunghe.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>5</strong></p> </td> <td width="307"> <p>VENTO TESO</p> </td> <td width="514"> <p>Gli arbusti con foglie iniziano a ondeggiare;</p> <p>le acque interne s’increspano.</p> </td> <td width="296"> <p>Onde moderate allungate, con possibilità di spruzzi.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>6</strong></p> </td> <td width="307"> <p>VENTO FRESCO</p> </td> <td width="514"> <p>Si muovono anche i rami grossi; gli ombrelli si usano con difficoltà.</p> </td> <td width="296"> <p>Si formano marosi con creste di schiuma bianca.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>7</strong></p> </td> <td width="307"> <p>VENTO FORTE</p> </td> <td width="514"> <p>Gli alberi iniziano a ondeggiare; si cammina con difficoltà contro vento.</p> </td> <td width="296"> <p>Le onde s’ingrossano, la schiuma comincia a “sfilacciarsi” in scie.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>8</strong></p> </td> <td width="307"> <p>BURRASCA MODERATA</p> </td> <td width="514"> <p>Si staccano rami dagli alberi; generalmente è impossibile camminare contro vento.</p> </td> <td width="296"> <p>Marosi di altezza media; le creste si rompono e formano spruzzi vorticosi.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>9</strong></p> </td> <td width="307"> <p>BURRASCA FORTE</p> </td> <td width="514"> <p>Possono verificarsi leggeri danni strutturali agli edifici</p> <p>(caduta di tegole o di coperchi dei camini).</p> </td> <td width="296"> <p>Grosse ondate, con dense scie</p> <p>di schiuma e spruzzi, riducono la visibilità.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>10</strong></p> </td> <td width="307"> <p>BURRASCA FORTISSIMA</p> </td> <td width="514"> <p>(Raro nell'entroterra)</p> <p>Alberi sradicati e considerevoli danni agli abitati.</p> </td> <td width="296"> <p>Enormi ondate, con lunghe creste a pennacchio; il mare ha un aspetto biancastro.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>11</strong></p> </td> <td width="307"> <p>FORTUNALE</p> </td> <td width="514"> <p>(Rarissimo nell'entroterra)</p> <p>Vasti danni strutturali.</p> </td> <td width="296"> <p>Onde enormi che possono nascondere navi di media stazza; il mare è coperto da banchi di schiuma e la visibilità è ridotta.</p> </td> </tr> <tr> <td width="92"> <p><strong>12</strong></p> </td> <td width="307"> <p>URAGANO</p> </td> <td width="514"> <p>Danni ingenti ed estesi alle strutture.</p> </td> <td width="296"> <p>Onde altissime; schiuma e spruzzi riducono molto la visibilità e il mare è tutto bianco.</p> </td> </tr> </tbody> </table> <p> </p> <p>Bibliografia<br />L. Monfroni, C. Pavanati Bettoni – La Terra e l’Universo – Signorelli Editore, Milano 1992<br />M. Fiorani, D. Nepgen, M. Crippa – Scienze naturali – Mondadori Education, 2016<br />O. Lupia Palmieri, M. Parotto – Terra, edizione verde – Scienze Zanichelli, 2016<br />C. Cavazzuti, L. Gandola, R. Oddone – La Terra intorno a noi – Scienze Zanichelli, 2016<br />I. Baroni, R. Corsi, F. Costagli – Sfera plus: L’Universo e la Terra; La materia e l’energia; Gli esseri viventi e l’ambiente; L’uomo – Sei, 2015<br />S. Zanoli – Scienze della Terra, Elementi e immagini – Le Monnier, 2016<br />M.L. Piccone Antoniotti – Geografia Generale – Paravia, 1985<br />M. Torri, G. Santi – Tettonica delle placche – Principato, 2015<br />G. Bellezza, E. Cecioni – Introduzione alla Geografia umana – Zanichelli, 1994<br />Geoidea – GEOSTART – De Agostini, 2014<br />L. Morelli – Geografia, Economia, Cultura – Mondadori Education, 2014<br />E. Fedrizzi – GEO Sistemi e Atlante Geografico – Minerva Scuola - Mondadori Education, 2014</p> <p>L. Alberghina – Biologia, sviluppi e prospettive – Mondadori 1984<br />M. Hoefnagels – Biologia, il laboratorio della vita; dalle cellule ai vertebrati – Le Monnier, 2015<br />D. Casagrande – La vita sulla Terra, argomenti di Biologia – Italo Bovolenta, 1994<br />D. Sadava, et alii – Biologia.blu, le basi molecolari della vita e dell’evoluzione – Zanichelli, 2014<br />P. Battaglini, E. Totaro Aloj – Il sistema della vita – Le Monnier, 1978<br />S. Zanoli – Biologia, elementi e immagini – Le Monnier, 2015</p> <p>F. Tottola, A. Allegrezza, M. Righetti – Biochimica, dal carbonio alle nuove tecnologie – Mondadori, 2014<br />M. Artoni, A. Dazzi – Chimica – Principato, 2014<br />M. Vezzoli. C. Vicari – Biotecnologie – Principato, 2014<br />M. Vezzoli. C. Vicari – Ecologia e Ambiente – Principato, 2014<br />E. Stocchi – Chimica, un invito a capire i fenomeni della natura – Atlas 1981<br />U. Aichelburg – Il corpo umano – Mondadori, 1977<br />C. Longo, G. Longo – Dalla cellula ala comunità dei viventi – Minerva Italica, 1980<br />F. Randazzo, P. Stroppa – Chimica, alimenti e sostenibilità – Mondadori, 2014</p></div> ScientificaMENTE - L’APPARATO CIRCOLATORIO TRASPORTA LE MOLECOLE IN TUTTE LE CELLULE DELL’ORGANISMO 2017-05-01T12:23:03+02:00 2017-05-01T12:23:03+02:00 http://www.lapretoria.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=3549:l-apparato-circolatorio-trasporta-le-molecole-in-tutte-le-cellule-dell-organismo&Itemid=162 Daniele Nardiello dannar@live.it <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/402780422ec85fb86dc235206c3f9969_S.jpg" alt="ScientificaMENTE - L’APPARATO CIRCOLATORIO TRASPORTA LE MOLECOLE IN TUTTE LE CELLULE DELL’ORGANISMO" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p><strong><em>ScientificaMENTE</em></strong><em> è una serie di articoli dedicati alla divulgazione scientifica. <br /> Affrontiamo argomenti di Biologia, Chimica, Geografia, Scienze della Terra e molti altri di carattere tecnico – scientifico, utilizzando termini il più possibile semplificati, allo scopo di avvicinare le materie scientifiche al più vasto pubblico di lettori.</em></p> <p><span style="font-size: 12pt;">A mano a mano che gli organismi evolvevano da microscopici ammassi cellulari verso forme pluricellulari di dimensioni crescenti si poneva un problema fondamentale: come correlare le varie parti del corpo.</span><br /><span style="font-size: 12pt;">È evidente che non era più sufficiente la semplice diffusione da una cellula all’altra vicina, per assicurare la distribuzione degli alimenti e dei gas respiratori a tutto l’organismo.</span><br /><span style="font-size: 12pt;">A tale scopo nel regno animale si è evoluto un tessuto specializzato nel trasportare tali sostanze: il <em><strong>sangue</strong></em>.</span><br /><span style="font-size: 12pt;">Esso è un tessuto liquido che circola all’interno di un sistema di canali sotto l’azione di spinta fornita dal <strong><em>cuore</em></strong>, un organo propulsore (una vera e propria pompa) capace di contrarsi ritmicamente.</span><br /><span style="font-size: 12pt;">Tutti gli animali assorbono molecole nutritive e ossigeno attraverso cellule, organi e apparati specializzati. Una volta assorbite le molecole, è necessario distribuirle a tutte le cellule, anche a quelle che si trovano molto lontane dal punto in cui le sostanze sono state prelevate dall’ambiente. Questa funzione è svolta dall’apparato circolatorio, costituito da un insieme di tubi, i vasi, all’interno del quale passa il sangue, contenente le sostanze nutritizie e quelle di rifiuto. Il sangue, che è – ripetiamo – un tessuto, è costituito da una parte liquida e da varie cellule.</span></p> <p><span style="font-size: 12pt;">Nel cuore degli uccelli e dei mammiferi vi sono:</span><br /><span style="font-size: 12pt;">• 2 <em><strong>atri</strong></em>, destro e sinistro</span><br /><span style="font-size: 12pt;">• 2 <em><strong>ventricoli</strong></em>, destro e sinistro</span><br /><span style="font-size: 12pt;">La parte destra del cuore NON comunica con la parte sinistra. </span><br /><span style="font-size: 12pt;">La <strong>grande circolazione</strong> comincia dal ventricolo sinistro e finisce nell’atrio destro; la <strong>piccola circolazione</strong> comincia dal ventricolo destro e finisce nell’atrio sinistro.</span><br /><span style="font-size: 12pt;">Il fatto che il sangue che dal ventricolo sinistro viene inviato ai tessuti sia arterioso e quindi ricco di ossigeno, permette il raggiungimento della omeotermia (capacità di alcuni animali di mantenere costante la temperatura corporea indipendentemente dalle variazioni dell'ambiente esterno). Infatti per mantenere costante la temperatura interna del corpo è necessario un grosso dispendio di energia, che deve essere prodotta attraverso la respirazione cellulare.</span><br /><span style="font-size: 12pt;">L’apparato circolatorio, mantenendo un’irrorazione costante di tutti gli organi, serve fondamentalmente al rifornimento di sostanze nutritrive e di ossigeno ai tessuti e all’asportazione dagli stessi dei prodotti di rifiuto del metabolismo; esso coadiuva pertanto l’apparato digerente, l’apparato respiratorio e gli organi escretori nella funzione generale di nutrizione e depurazione dell’organismo.</span><br /><span style="font-size: 12pt;">Contemporaneamente l’ininterrotto movimento dei fluidi circolanti viene sfruttato per altre complesse funzioni generali. Ricordiamo le principali:</span><br /><span style="font-size: 12pt;">1. Il torrente circolatorio disperde in tutto il corpo il calore prodotto dall’attività di alcuni organi: è dunque uno dei mezzi fondamentali della regolazione della temperatura corporea;</span><br /><span style="font-size: 12pt;">2. Gli organi endocrini (organi con una stessa funzione comune: regolare diverse funzioni corporee, mediante messaggi a distanza di tipo ormonale) immettono il loro ormoni negli umori circolanti e, di conseguenza, la circolazione provvede a portarli nelle sedi della loro azione (organi bersaglio);</span><br /><span style="font-size: 12pt;">3. I meccanismi di reazione, di adattamento ambientale e particolarmente quelli immunitari sono legati all’attività di alcuni organi dello stesso apparato circolatorio che hanno la capacità di immettere gli anticorpi negli umori circolanti, facendoli giungere così a tutto l’organismo.</span></p> <p>Bibliografia<br />L. Monfroni, C. Pavanati Bettoni – La Terra e l’Universo – Signorelli Editore, Milano 1992<br />M. Fiorani, D. Nepgen, M. Crippa – Scienze naturali – Mondadori Education, 2016<br />O. Lupia Palmieri, M. Parotto – Terra, edizione verde – Scienze Zanichelli, 2016<br />C. Cavazzuti, L. Gandola, R. Oddone – La Terra intorno a noi – Scienze Zanichelli, 2016<br />I. Baroni, R. Corsi, F. Costagli – Sfera plus: L’Universo e la Terra; La materia e l’energia; Gli esseri viventi e l’ambiente; L’uomo – Sei, 2015<br />S. Zanoli – Scienze della Terra, Elementi e immagini – Le Monnier, 2016<br />M.L. Piccone Antoniotti – Geografia Generale – Paravia, 1985<br />M. Torri, G. Santi – Tettonica delle placche – Principato, 2015<br />G. Bellezza, E. Cecioni – Introduzione alla Geografia umana – Zanichelli, 1994<br />Geoidea – GEOSTART – De Agostini, 2014<br />L. Morelli – Geografia, Economia, Cultura – Mondadori Education, 2014<br />E. Fedrizzi – GEO Sistemi e Atlante Geografico – Minerva Scuola - Mondadori Education, 2014</p> <p>L. Alberghina – Biologia, sviluppi e prospettive – Mondadori 1984<br />M. Hoefnagels – Biologia, il laboratorio della vita; dalle cellule ai vertebrati – Le Monnier, 2015<br />D. Casagrande – La vita sulla Terra, argomenti di Biologia – Italo Bovolenta, 1994<br />D. Sadava, et alii – Biologia.blu, le basi molecolari della vita e dell’evoluzione – Zanichelli, 2014<br />P. Battaglini, E. Totaro Aloj – Il sistema della vita – Le Monnier, 1978<br />S. Zanoli – Biologia, elementi e immagini – Le Monnier, 2015</p> <p>F. Tottola, A. Allegrezza, M. Righetti – Biochimica, dal carbonio alle nuove tecnologie – Mondadori, 2014<br />M. Artoni, A. Dazzi – Chimica – Principato, 2014<br />M. Vezzoli. C. Vicari – Biotecnologie – Principato, 2014<br />M. Vezzoli. C. Vicari – Ecologia e Ambiente – Principato, 2014<br />E. Stocchi – Chimica, un invito a capire i fenomeni della natura – Atlas 1981<br />U. Aichelburg – Il corpo umano – Mondadori, 1977<br />C. Longo, G. Longo – Dalla cellula ala comunità dei viventi – Minerva Italica, 1980<br />F. Randazzo, P. Stroppa – Chimica, alimenti e sostenibilità – Mondadori, 2014</p></div> <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/402780422ec85fb86dc235206c3f9969_S.jpg" alt="ScientificaMENTE - L’APPARATO CIRCOLATORIO TRASPORTA LE MOLECOLE IN TUTTE LE CELLULE DELL’ORGANISMO" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p><strong><em>ScientificaMENTE</em></strong><em> è una serie di articoli dedicati alla divulgazione scientifica. <br /> Affrontiamo argomenti di Biologia, Chimica, Geografia, Scienze della Terra e molti altri di carattere tecnico – scientifico, utilizzando termini il più possibile semplificati, allo scopo di avvicinare le materie scientifiche al più vasto pubblico di lettori.</em></p> <p><span style="font-size: 12pt;">A mano a mano che gli organismi evolvevano da microscopici ammassi cellulari verso forme pluricellulari di dimensioni crescenti si poneva un problema fondamentale: come correlare le varie parti del corpo.</span><br /><span style="font-size: 12pt;">È evidente che non era più sufficiente la semplice diffusione da una cellula all’altra vicina, per assicurare la distribuzione degli alimenti e dei gas respiratori a tutto l’organismo.</span><br /><span style="font-size: 12pt;">A tale scopo nel regno animale si è evoluto un tessuto specializzato nel trasportare tali sostanze: il <em><strong>sangue</strong></em>.</span><br /><span style="font-size: 12pt;">Esso è un tessuto liquido che circola all’interno di un sistema di canali sotto l’azione di spinta fornita dal <strong><em>cuore</em></strong>, un organo propulsore (una vera e propria pompa) capace di contrarsi ritmicamente.</span><br /><span style="font-size: 12pt;">Tutti gli animali assorbono molecole nutritive e ossigeno attraverso cellule, organi e apparati specializzati. Una volta assorbite le molecole, è necessario distribuirle a tutte le cellule, anche a quelle che si trovano molto lontane dal punto in cui le sostanze sono state prelevate dall’ambiente. Questa funzione è svolta dall’apparato circolatorio, costituito da un insieme di tubi, i vasi, all’interno del quale passa il sangue, contenente le sostanze nutritizie e quelle di rifiuto. Il sangue, che è – ripetiamo – un tessuto, è costituito da una parte liquida e da varie cellule.</span></p> <p><span style="font-size: 12pt;">Nel cuore degli uccelli e dei mammiferi vi sono:</span><br /><span style="font-size: 12pt;">• 2 <em><strong>atri</strong></em>, destro e sinistro</span><br /><span style="font-size: 12pt;">• 2 <em><strong>ventricoli</strong></em>, destro e sinistro</span><br /><span style="font-size: 12pt;">La parte destra del cuore NON comunica con la parte sinistra. </span><br /><span style="font-size: 12pt;">La <strong>grande circolazione</strong> comincia dal ventricolo sinistro e finisce nell’atrio destro; la <strong>piccola circolazione</strong> comincia dal ventricolo destro e finisce nell’atrio sinistro.</span><br /><span style="font-size: 12pt;">Il fatto che il sangue che dal ventricolo sinistro viene inviato ai tessuti sia arterioso e quindi ricco di ossigeno, permette il raggiungimento della omeotermia (capacità di alcuni animali di mantenere costante la temperatura corporea indipendentemente dalle variazioni dell'ambiente esterno). Infatti per mantenere costante la temperatura interna del corpo è necessario un grosso dispendio di energia, che deve essere prodotta attraverso la respirazione cellulare.</span><br /><span style="font-size: 12pt;">L’apparato circolatorio, mantenendo un’irrorazione costante di tutti gli organi, serve fondamentalmente al rifornimento di sostanze nutritrive e di ossigeno ai tessuti e all’asportazione dagli stessi dei prodotti di rifiuto del metabolismo; esso coadiuva pertanto l’apparato digerente, l’apparato respiratorio e gli organi escretori nella funzione generale di nutrizione e depurazione dell’organismo.</span><br /><span style="font-size: 12pt;">Contemporaneamente l’ininterrotto movimento dei fluidi circolanti viene sfruttato per altre complesse funzioni generali. Ricordiamo le principali:</span><br /><span style="font-size: 12pt;">1. Il torrente circolatorio disperde in tutto il corpo il calore prodotto dall’attività di alcuni organi: è dunque uno dei mezzi fondamentali della regolazione della temperatura corporea;</span><br /><span style="font-size: 12pt;">2. Gli organi endocrini (organi con una stessa funzione comune: regolare diverse funzioni corporee, mediante messaggi a distanza di tipo ormonale) immettono il loro ormoni negli umori circolanti e, di conseguenza, la circolazione provvede a portarli nelle sedi della loro azione (organi bersaglio);</span><br /><span style="font-size: 12pt;">3. I meccanismi di reazione, di adattamento ambientale e particolarmente quelli immunitari sono legati all’attività di alcuni organi dello stesso apparato circolatorio che hanno la capacità di immettere gli anticorpi negli umori circolanti, facendoli giungere così a tutto l’organismo.</span></p> <p>Bibliografia<br />L. Monfroni, C. Pavanati Bettoni – La Terra e l’Universo – Signorelli Editore, Milano 1992<br />M. Fiorani, D. Nepgen, M. Crippa – Scienze naturali – Mondadori Education, 2016<br />O. Lupia Palmieri, M. Parotto – Terra, edizione verde – Scienze Zanichelli, 2016<br />C. Cavazzuti, L. Gandola, R. Oddone – La Terra intorno a noi – Scienze Zanichelli, 2016<br />I. Baroni, R. Corsi, F. Costagli – Sfera plus: L’Universo e la Terra; La materia e l’energia; Gli esseri viventi e l’ambiente; L’uomo – Sei, 2015<br />S. Zanoli – Scienze della Terra, Elementi e immagini – Le Monnier, 2016<br />M.L. Piccone Antoniotti – Geografia Generale – Paravia, 1985<br />M. Torri, G. Santi – Tettonica delle placche – Principato, 2015<br />G. Bellezza, E. Cecioni – Introduzione alla Geografia umana – Zanichelli, 1994<br />Geoidea – GEOSTART – De Agostini, 2014<br />L. Morelli – Geografia, Economia, Cultura – Mondadori Education, 2014<br />E. Fedrizzi – GEO Sistemi e Atlante Geografico – Minerva Scuola - Mondadori Education, 2014</p> <p>L. Alberghina – Biologia, sviluppi e prospettive – Mondadori 1984<br />M. Hoefnagels – Biologia, il laboratorio della vita; dalle cellule ai vertebrati – Le Monnier, 2015<br />D. Casagrande – La vita sulla Terra, argomenti di Biologia – Italo Bovolenta, 1994<br />D. Sadava, et alii – Biologia.blu, le basi molecolari della vita e dell’evoluzione – Zanichelli, 2014<br />P. Battaglini, E. Totaro Aloj – Il sistema della vita – Le Monnier, 1978<br />S. Zanoli – Biologia, elementi e immagini – Le Monnier, 2015</p> <p>F. Tottola, A. Allegrezza, M. Righetti – Biochimica, dal carbonio alle nuove tecnologie – Mondadori, 2014<br />M. Artoni, A. Dazzi – Chimica – Principato, 2014<br />M. Vezzoli. C. Vicari – Biotecnologie – Principato, 2014<br />M. Vezzoli. C. Vicari – Ecologia e Ambiente – Principato, 2014<br />E. Stocchi – Chimica, un invito a capire i fenomeni della natura – Atlas 1981<br />U. Aichelburg – Il corpo umano – Mondadori, 1977<br />C. Longo, G. Longo – Dalla cellula ala comunità dei viventi – Minerva Italica, 1980<br />F. Randazzo, P. Stroppa – Chimica, alimenti e sostenibilità – Mondadori, 2014</p></div> ScientificaMENTE - COME SALVAGUARDARE IL “CAPITALE NATURALE” 2017-04-29T16:01:24+02:00 2017-04-29T16:01:24+02:00 http://www.lapretoria.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=3546:come-salvaguardare-il-capitale-naturale&Itemid=162 Daniele Nardiello dannar@live.it <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/21d05be73b9524e6e0c253066dce0149_S.jpg" alt="ScientificaMENTE - COME SALVAGUARDARE IL “CAPITALE NATURALE”" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p><strong><em>ScientificaMENTE</em></strong><em> è una serie di articoli dedicati alla divulgazione scientifica. </em><em>Affrontiamo argomenti di Biologia, Chimica, Geografia, Scienze della Terra e molti altri di carattere tecnico – scientifico, </em><em>utilizzando termini il più possibile semplificati, allo scopo di avvicinare le materie scientifiche al più vasto pubblico di lettori.</em></p> <p> </p> <p><strong>COME SALVAGUARDARE IL “CAPITALE NATURALE”</strong></p> <p> L’espressione “sviluppo sostenibile” compare per la prima volta nel 1987, in un rapporto della Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo, istituita dall’ONU per definire “<em>uno sviluppo capace di soddisfare i bisogni dell’attuale generazione, senza compromettere, la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri</em>”.</p> <p>Come indica il WWF nel suo “Living Planet Report”, vuol dire imparare a vivere nei limiti di un solo pianeta. Quindi lo sviluppo sostenibile è la capacità della nostra specie di riuscire a vivere, in maniera dignitosa ed equa per tutti, senza distruggere i sistemi naturali da cui traiamo le risorse per vivere e senza oltrepassare le loro capacità di assorbire gli scarti e i rifiuti dovuti alle nostre attività produttive.</p> <p> Per ottenere uno sviluppo delle società umane che sia sostenibile è necessario che:</p> <ul> <li>l’intervento umano sia limitato entro le capacità di carico dei sistemi naturali conservandone la loro vitalità e la loro resilienza;</li> <li>il progresso tecnologico per la produzione di beni e servizi venga indirizzato all’incremento dell’efficienza piuttosto che all’incremento del flusso di energia e materie prime;</li> <li>i livelli di prelievo delle risorse non rinnovabili ecceda le loro capacità rigenerative;</li> <li>l’emissione di scarti e rifiuti (solidi, liquidi e gassosi) dovuti al metabolismo dei sistemi sociali non ecceda la capacità di assimilazione dei sistemi naturali.</li> </ul> <p>(Fonte: <a href="http://www.wwf.it/il_pianeta/sostenibilita/il_wwf_per_una_cultura_della_sostenibilita/perche_e_importante2/cos_e_lo_sviluppo_sostenibile_/">http://www.wwf.it/il_pianeta/sostenibilita/il_wwf_per_una_cultura_della_sostenibilita/perche_e_importante2/cos_e_lo_sviluppo_sostenibile_/</a>)</p> <p> I principi fondamentali dello sviluppo sostenibile sono essenzialmente due:</p> <ol> <li>La <strong>velocità del prelievo</strong> delle risorse dovrebbe essere pari alla loro <strong>velocità di rigenerazione</strong>;</li> <li>La <strong>velocità di produzione dei rifiuti </strong>dovrebbe essere uguale alle <strong>capacità naturali di assorbimento</strong> degli ecosistemi in cui vengono immessi.</li> </ol> <p> <strong>I vertici mondiali</strong></p> <p> Nel <strong>1992</strong> a <strong>Rio de Janeiro</strong> si riunì la seconda <strong>Conferenza su ambiente e sviluppo</strong>, che varò due convenzioni a livello internazionale:</p> <ol> <li>Quella sui <strong>cambiamenti climatici</strong>, dalla quale scaturì in seguito il <strong>Protocollo di Kyoto</strong>;</li> <li>Quella sulla <strong>biodiversità</strong>.</li> </ol> <p>Sempre a Rio fu elaborato un programma d’azione con alcuni importanti obiettivi da raggiungere nel corso del XXI secolo (da qui il nome “<strong>Agenda</strong> <strong>21</strong>”).</p> <p>Un altro grande vertice si è tenuto nel 2012 sempre a Rio de Janeiro, ma per gran parte dell’opinione pubblica si è trattato di un fallimento. La comunità internazionale, infatti, si è limitata a redigere un elenco di consigli, senza fissare degli obiettivi vincolanti. Inoltre il vertice di Rio ha evitato di affrontare alcuni temi scottanti, tra i quali in particolare l’aumento massiccio dei gas serra, la continua concessione di sussidi pubblici ai combustibili fossili (400 miliardi di dollari nel 2011) e l’irrilevanza di quelli destinati allo sviluppo delle energie rinnovabili; ancora una volta gli interessi economici e finanziari di Stati e multinazionali hanno avuto il sopravvento sulle politiche di protezione ambientale e sociale.</p> <p> Per approfondire l’argomento:</p> <p><a href="http://www.ecosostenibile.org/sostenibilita.html">http://www.ecosostenibile.org/sostenibilita.html</a></p> <p><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Sviluppo_sostenibile">https://it.wikipedia.org/wiki/Sviluppo_sostenibile</a></p> <p><a href="http://portalecdp.cassaddpp.it/content/groups/public/documents/ace_documenti/011516.pdf">http://portalecdp.cassaddpp.it/content/groups/public/documents/ace_documenti/011516.pdf</a></p> <p> </p> <p> </p> <p>Bibliografia<br />L. Monfroni, C. Pavanati Bettoni – La Terra e l’Universo – Signorelli Editore, Milano 1992<br />M. Fiorani, D. Nepgen, M. Crippa – Scienze naturali – Mondadori Education, 2016<br />O. Lupia Palmieri, M. Parotto – Terra, edizione verde – Scienze Zanichelli, 2016<br />C. Cavazzuti, L. Gandola, R. Oddone – La Terra intorno a noi – Scienze Zanichelli, 2016<br />I. Baroni, R. Corsi, F. Costagli – Sfera plus: L’Universo e la Terra; La materia e l’energia; Gli esseri viventi e l’ambiente; L’uomo – Sei, 2015<br />S. Zanoli – Scienze della Terra, Elementi e immagini – Le Monnier, 2016<br />M.L. Piccone Antoniotti – Geografia Generale – Paravia, 1985<br />M. Torri, G. Santi – Tettonica delle placche – Principato, 2015<br />G. Bellezza, E. Cecioni – Introduzione alla Geografia umana – Zanichelli, 1994<br />Geoidea – GEOSTART – De Agostini, 2014<br />L. Morelli – Geografia, Economia, Cultura – Mondadori Education, 2014<br />E. Fedrizzi – GEO Sistemi e Atlante Geografico – Minerva Scuola - Mondadori Education, 2014</p> <p>L. Alberghina – Biologia, sviluppi e prospettive – Mondadori 1984<br />M. Hoefnagels – Biologia, il laboratorio della vita; dalle cellule ai vertebrati – Le Monnier, 2015<br />D. Casagrande – La vita sulla Terra, argomenti di Biologia – Italo Bovolenta, 1994<br />D. Sadava, et alii – Biologia.blu, le basi molecolari della vita e dell’evoluzione – Zanichelli, 2014<br />P. Battaglini, E. Totaro Aloj – Il sistema della vita – Le Monnier, 1978<br />S. Zanoli – Biologia, elementi e immagini – Le Monnier, 2015</p> <p>F. Tottola, A. Allegrezza, M. Righetti – Biochimica, dal carbonio alle nuove tecnologie – Mondadori, 2014<br />M. Artoni, A. Dazzi – Chimica – Principato, 2014<br />M. Vezzoli. C. Vicari – Biotecnologie – Principato, 2014<br />M. Vezzoli. C. Vicari – Ecologia e Ambiente – Principato, 2014<br />E. Stocchi – Chimica, un invito a capire i fenomeni della natura – Atlas 1981<br />U. Aichelburg – Il corpo umano – Mondadori, 1977<br />C. Longo, G. Longo – Dalla cellula ala comunità dei viventi – Minerva Italica, 1980<br />F. Randazzo, P. Stroppa – Chimica, alimenti e sostenibilità – Mondadori, 2014</p></div> <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/21d05be73b9524e6e0c253066dce0149_S.jpg" alt="ScientificaMENTE - COME SALVAGUARDARE IL “CAPITALE NATURALE”" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p><strong><em>ScientificaMENTE</em></strong><em> è una serie di articoli dedicati alla divulgazione scientifica. </em><em>Affrontiamo argomenti di Biologia, Chimica, Geografia, Scienze della Terra e molti altri di carattere tecnico – scientifico, </em><em>utilizzando termini il più possibile semplificati, allo scopo di avvicinare le materie scientifiche al più vasto pubblico di lettori.</em></p> <p> </p> <p><strong>COME SALVAGUARDARE IL “CAPITALE NATURALE”</strong></p> <p> L’espressione “sviluppo sostenibile” compare per la prima volta nel 1987, in un rapporto della Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo, istituita dall’ONU per definire “<em>uno sviluppo capace di soddisfare i bisogni dell’attuale generazione, senza compromettere, la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri</em>”.</p> <p>Come indica il WWF nel suo “Living Planet Report”, vuol dire imparare a vivere nei limiti di un solo pianeta. Quindi lo sviluppo sostenibile è la capacità della nostra specie di riuscire a vivere, in maniera dignitosa ed equa per tutti, senza distruggere i sistemi naturali da cui traiamo le risorse per vivere e senza oltrepassare le loro capacità di assorbire gli scarti e i rifiuti dovuti alle nostre attività produttive.</p> <p> Per ottenere uno sviluppo delle società umane che sia sostenibile è necessario che:</p> <ul> <li>l’intervento umano sia limitato entro le capacità di carico dei sistemi naturali conservandone la loro vitalità e la loro resilienza;</li> <li>il progresso tecnologico per la produzione di beni e servizi venga indirizzato all’incremento dell’efficienza piuttosto che all’incremento del flusso di energia e materie prime;</li> <li>i livelli di prelievo delle risorse non rinnovabili ecceda le loro capacità rigenerative;</li> <li>l’emissione di scarti e rifiuti (solidi, liquidi e gassosi) dovuti al metabolismo dei sistemi sociali non ecceda la capacità di assimilazione dei sistemi naturali.</li> </ul> <p>(Fonte: <a href="http://www.wwf.it/il_pianeta/sostenibilita/il_wwf_per_una_cultura_della_sostenibilita/perche_e_importante2/cos_e_lo_sviluppo_sostenibile_/">http://www.wwf.it/il_pianeta/sostenibilita/il_wwf_per_una_cultura_della_sostenibilita/perche_e_importante2/cos_e_lo_sviluppo_sostenibile_/</a>)</p> <p> I principi fondamentali dello sviluppo sostenibile sono essenzialmente due:</p> <ol> <li>La <strong>velocità del prelievo</strong> delle risorse dovrebbe essere pari alla loro <strong>velocità di rigenerazione</strong>;</li> <li>La <strong>velocità di produzione dei rifiuti </strong>dovrebbe essere uguale alle <strong>capacità naturali di assorbimento</strong> degli ecosistemi in cui vengono immessi.</li> </ol> <p> <strong>I vertici mondiali</strong></p> <p> Nel <strong>1992</strong> a <strong>Rio de Janeiro</strong> si riunì la seconda <strong>Conferenza su ambiente e sviluppo</strong>, che varò due convenzioni a livello internazionale:</p> <ol> <li>Quella sui <strong>cambiamenti climatici</strong>, dalla quale scaturì in seguito il <strong>Protocollo di Kyoto</strong>;</li> <li>Quella sulla <strong>biodiversità</strong>.</li> </ol> <p>Sempre a Rio fu elaborato un programma d’azione con alcuni importanti obiettivi da raggiungere nel corso del XXI secolo (da qui il nome “<strong>Agenda</strong> <strong>21</strong>”).</p> <p>Un altro grande vertice si è tenuto nel 2012 sempre a Rio de Janeiro, ma per gran parte dell’opinione pubblica si è trattato di un fallimento. La comunità internazionale, infatti, si è limitata a redigere un elenco di consigli, senza fissare degli obiettivi vincolanti. Inoltre il vertice di Rio ha evitato di affrontare alcuni temi scottanti, tra i quali in particolare l’aumento massiccio dei gas serra, la continua concessione di sussidi pubblici ai combustibili fossili (400 miliardi di dollari nel 2011) e l’irrilevanza di quelli destinati allo sviluppo delle energie rinnovabili; ancora una volta gli interessi economici e finanziari di Stati e multinazionali hanno avuto il sopravvento sulle politiche di protezione ambientale e sociale.</p> <p> Per approfondire l’argomento:</p> <p><a href="http://www.ecosostenibile.org/sostenibilita.html">http://www.ecosostenibile.org/sostenibilita.html</a></p> <p><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Sviluppo_sostenibile">https://it.wikipedia.org/wiki/Sviluppo_sostenibile</a></p> <p><a href="http://portalecdp.cassaddpp.it/content/groups/public/documents/ace_documenti/011516.pdf">http://portalecdp.cassaddpp.it/content/groups/public/documents/ace_documenti/011516.pdf</a></p> <p> </p> <p> </p> <p>Bibliografia<br />L. Monfroni, C. Pavanati Bettoni – La Terra e l’Universo – Signorelli Editore, Milano 1992<br />M. Fiorani, D. Nepgen, M. Crippa – Scienze naturali – Mondadori Education, 2016<br />O. Lupia Palmieri, M. Parotto – Terra, edizione verde – Scienze Zanichelli, 2016<br />C. Cavazzuti, L. Gandola, R. Oddone – La Terra intorno a noi – Scienze Zanichelli, 2016<br />I. Baroni, R. Corsi, F. Costagli – Sfera plus: L’Universo e la Terra; La materia e l’energia; Gli esseri viventi e l’ambiente; L’uomo – Sei, 2015<br />S. Zanoli – Scienze della Terra, Elementi e immagini – Le Monnier, 2016<br />M.L. Piccone Antoniotti – Geografia Generale – Paravia, 1985<br />M. Torri, G. Santi – Tettonica delle placche – Principato, 2015<br />G. Bellezza, E. Cecioni – Introduzione alla Geografia umana – Zanichelli, 1994<br />Geoidea – GEOSTART – De Agostini, 2014<br />L. Morelli – Geografia, Economia, Cultura – Mondadori Education, 2014<br />E. Fedrizzi – GEO Sistemi e Atlante Geografico – Minerva Scuola - Mondadori Education, 2014</p> <p>L. Alberghina – Biologia, sviluppi e prospettive – Mondadori 1984<br />M. Hoefnagels – Biologia, il laboratorio della vita; dalle cellule ai vertebrati – Le Monnier, 2015<br />D. Casagrande – La vita sulla Terra, argomenti di Biologia – Italo Bovolenta, 1994<br />D. Sadava, et alii – Biologia.blu, le basi molecolari della vita e dell’evoluzione – Zanichelli, 2014<br />P. Battaglini, E. Totaro Aloj – Il sistema della vita – Le Monnier, 1978<br />S. Zanoli – Biologia, elementi e immagini – Le Monnier, 2015</p> <p>F. Tottola, A. Allegrezza, M. Righetti – Biochimica, dal carbonio alle nuove tecnologie – Mondadori, 2014<br />M. Artoni, A. Dazzi – Chimica – Principato, 2014<br />M. Vezzoli. C. Vicari – Biotecnologie – Principato, 2014<br />M. Vezzoli. C. Vicari – Ecologia e Ambiente – Principato, 2014<br />E. Stocchi – Chimica, un invito a capire i fenomeni della natura – Atlas 1981<br />U. Aichelburg – Il corpo umano – Mondadori, 1977<br />C. Longo, G. Longo – Dalla cellula ala comunità dei viventi – Minerva Italica, 1980<br />F. Randazzo, P. Stroppa – Chimica, alimenti e sostenibilità – Mondadori, 2014</p></div> Il Potenza ritorna al successo contro il Ciampino 2016-11-07T11:31:05+01:00 2016-11-07T11:31:05+01:00 http://www.lapretoria.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=3373:il-potenza-ritorna-al-successo-contro-il-ciampino&Itemid=162 Gennaro Baldinetti gennarob78@gmail.com <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/aca84fe24de04e5f5646b2d62232f406_S.jpg" alt="Il Potenza ritorna al successo contro il Ciampino" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">Vittoria per 3-1 del Potenza a Ciampino contro la locale formazione e passo avanti importante in classifica. Il Potenza torna dunque al successo dopo quattro turni in cui aveva collezionato solo due punti frutto di altrettanti pareggi. Il mister Pirozzi schiera i rossoblu col 4-3-3 con l'inserimento in difesa di Verruschi al posto di Guarino e la presenza a centrocampo di Lucchese. Il Ciampino deve invece fare a meno del centrocampista Citro ed inoltre bisogna registrare l'infortunio dopo pochi minuti di gioco dell'attaccante Fiore. Il Potenza parte bene ed il Ciampino prova a contrastare i lucani con un pressing asfissiante. Il Potenza si rende pericoloso all'11' del primo tempo con Todino su punizione con palla che termina di poco a lato e poi altra azione del Potenza con una conclusione dello stesso Todino ma il portiere laziale Peri fa buona guardia. Al 31' il Potenza sblocca meritatamente il risultato con Villa che realizza di testa sugli sviluppi di una punizione calciata da Esposito. Il Ciampino ci prova in due circostanze, prima con una conclusione di Bosi salvata dal portiere lucano Sutalo e poi con Macciocca che fallisce il gol del pareggio. Il primo tempo si chiude col vantaggio meritato del Potenza per 1-0. Nel secondo tempo il Potenza trova subito il gol del raddoppio con Villa che realizza dopo uno spunto di Lucchese. Il Ciampino prova a rendersi pericoloso con una conclusione di Bosi ma il portiere Sutalo fa buona guardia. Al 32' del secondo tempo terzo gol del Potenza con Villa, autore di una tripletta, dopo un assist di Apicella che aveva preso il posto di Pagano. Nel finale il Ciampino accorcia le distanze con Bosi al 39' per il 3-1 definitivo in favore dei rossoblu. Nel complesso vittoria più che meritata del Potenza che rappresenta un buon viatico per il futuro. Domenica prossima impegno casalingo del Potenza contro il Madrepietra.</span></p> <p> </p> <p><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">Gennaro Baldinetti</span></p></div> <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/aca84fe24de04e5f5646b2d62232f406_S.jpg" alt="Il Potenza ritorna al successo contro il Ciampino" /></div><div class="K2FeedIntroText"><p><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">Vittoria per 3-1 del Potenza a Ciampino contro la locale formazione e passo avanti importante in classifica. Il Potenza torna dunque al successo dopo quattro turni in cui aveva collezionato solo due punti frutto di altrettanti pareggi. Il mister Pirozzi schiera i rossoblu col 4-3-3 con l'inserimento in difesa di Verruschi al posto di Guarino e la presenza a centrocampo di Lucchese. Il Ciampino deve invece fare a meno del centrocampista Citro ed inoltre bisogna registrare l'infortunio dopo pochi minuti di gioco dell'attaccante Fiore. Il Potenza parte bene ed il Ciampino prova a contrastare i lucani con un pressing asfissiante. Il Potenza si rende pericoloso all'11' del primo tempo con Todino su punizione con palla che termina di poco a lato e poi altra azione del Potenza con una conclusione dello stesso Todino ma il portiere laziale Peri fa buona guardia. Al 31' il Potenza sblocca meritatamente il risultato con Villa che realizza di testa sugli sviluppi di una punizione calciata da Esposito. Il Ciampino ci prova in due circostanze, prima con una conclusione di Bosi salvata dal portiere lucano Sutalo e poi con Macciocca che fallisce il gol del pareggio. Il primo tempo si chiude col vantaggio meritato del Potenza per 1-0. Nel secondo tempo il Potenza trova subito il gol del raddoppio con Villa che realizza dopo uno spunto di Lucchese. Il Ciampino prova a rendersi pericoloso con una conclusione di Bosi ma il portiere Sutalo fa buona guardia. Al 32' del secondo tempo terzo gol del Potenza con Villa, autore di una tripletta, dopo un assist di Apicella che aveva preso il posto di Pagano. Nel finale il Ciampino accorcia le distanze con Bosi al 39' per il 3-1 definitivo in favore dei rossoblu. Nel complesso vittoria più che meritata del Potenza che rappresenta un buon viatico per il futuro. Domenica prossima impegno casalingo del Potenza contro il Madrepietra.</span></p> <p> </p> <p><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">Gennaro Baldinetti</span></p></div> Tecnologia, professionisti a secco 2016-03-10T15:36:40+01:00 2016-03-10T15:36:40+01:00 http://www.lapretoria.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=3060:tecnologia-professionisti-a-secco&Itemid=162 Daniele Nardiello dannar@live.it <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/71cfd8d5cd7426aadde58394c87708d8_S.jpg" alt="Tecnologia, professionisti a secco" /></div><div class="K2FeedIntroText"><table style="height: 393px;" border="0" width="626" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td> <h1 align="center">Tecnologia, professionisti a secco</h1> </td> </tr> <tr> <td height="20"> </td> </tr> <tr> <td> <p align="JUSTIFY">Tecnologia, questa sconosciuta per gli studi professionali. Due su tre, infatti, non considerano l’innovazione tecnologica uno strumento di sviluppo dell’attività e non intende investirci. Non solo. Mediamente lo studio professionale ha due professionisti e due dipendenti, un fatturato massimo di 100 mila euro, non più di 50 clienti e svolge attività tradizionale. Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca dell’Osservatorio Professionisti &amp; Innovazione Digitale del Politecnico di Milano, presentata il 26 febbraio scorso a Milano, dal titolo «Professionista, oggi apriresti uno studio?». L’indagine prende in esame gli studi di avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e studi multidisciplinari, attraverso questionari che raccolgono le risposte di oltre mille soggetti.</p> <p align="JUSTIFY"><strong>La propensione all’innovazione.</strong> Riguardo la tecnologia, l’analisi individua cinque tipologie di comportamento e sensibilità nei confronti dell’innovazione digitale. Il 14% del campione rientra nelle «avanguardie strutturate», ovvero si tratta degli studi che prima di altri hanno creduto nella capacità delle tecnologie di creare valore per l’attività. Generalmente, si tratta di studi con in portafoglio oltre 60 clienti aziendali, un fatturato per addetto superiore ai 60 mila euro e che dedicano più del 28% del budget Ict a progetti innovativi. Un altro 11%, invece, testimonia interesse e sensibilità verso le tecnologie. Sono studi con una elevata propensione all’investimento in Ict (oltre il 5%) ma essendo partiti in ritardo hanno effettuato scelte più in chiave tattica che strategica, perdendo in efficienza. Un terzo cluster è formato dal 17% degli studi che dispongono di indicatori di performance e dimensionali al di sopra della media in virtù dei quali non hanno investito in tecnologia sia per il modello organizzativo sia per quello di business. Tuttavia, manifestano un concreto interesse per i temi formativi orientati alla digitalizzazione. Il 10%, invece, con buoni indicatori di efficienza interna ma con redditività in calo si dimostra indifferente nei confronti delle tecnologie anche in chiave prospettica. Il quinto cluster individuato dalla ricerca è formato dalla maggior parte degli studi (48%), che non dispongono di buoni indicatori economico-finanziari e non rivelano reazioni sensibili alla contingenza sfavorevole.</p> <p align="JUSTIFY">L’approfondimento completo su ItaliaOggi Sette in edicola da lunedì 29 febbraio 2016</p> <p align="JUSTIFY">L'immagine è tratta da <a class="_ZR irc_hol i3724" href="http://www.breaknotizie.com/tecnologia-e-lavoro-una-collaborazione-possibile/" target="_blank" data-noload="" data-ved="0ahUKEwj4m9fTq7bLAhXCrxoKHS8cD70QjB0IBg"><span class="irc_ho" dir="ltr">www.breaknotizie.com</span></a></p> </td> </tr> </tbody> </table></div> <div class="K2FeedImage"><img src="http://www.lapretoria.it/media/k2/items/cache/71cfd8d5cd7426aadde58394c87708d8_S.jpg" alt="Tecnologia, professionisti a secco" /></div><div class="K2FeedIntroText"><table style="height: 393px;" border="0" width="626" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td> <h1 align="center">Tecnologia, professionisti a secco</h1> </td> </tr> <tr> <td height="20"> </td> </tr> <tr> <td> <p align="JUSTIFY">Tecnologia, questa sconosciuta per gli studi professionali. Due su tre, infatti, non considerano l’innovazione tecnologica uno strumento di sviluppo dell’attività e non intende investirci. Non solo. Mediamente lo studio professionale ha due professionisti e due dipendenti, un fatturato massimo di 100 mila euro, non più di 50 clienti e svolge attività tradizionale. Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca dell’Osservatorio Professionisti &amp; Innovazione Digitale del Politecnico di Milano, presentata il 26 febbraio scorso a Milano, dal titolo «Professionista, oggi apriresti uno studio?». L’indagine prende in esame gli studi di avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e studi multidisciplinari, attraverso questionari che raccolgono le risposte di oltre mille soggetti.</p> <p align="JUSTIFY"><strong>La propensione all’innovazione.</strong> Riguardo la tecnologia, l’analisi individua cinque tipologie di comportamento e sensibilità nei confronti dell’innovazione digitale. Il 14% del campione rientra nelle «avanguardie strutturate», ovvero si tratta degli studi che prima di altri hanno creduto nella capacità delle tecnologie di creare valore per l’attività. Generalmente, si tratta di studi con in portafoglio oltre 60 clienti aziendali, un fatturato per addetto superiore ai 60 mila euro e che dedicano più del 28% del budget Ict a progetti innovativi. Un altro 11%, invece, testimonia interesse e sensibilità verso le tecnologie. Sono studi con una elevata propensione all’investimento in Ict (oltre il 5%) ma essendo partiti in ritardo hanno effettuato scelte più in chiave tattica che strategica, perdendo in efficienza. Un terzo cluster è formato dal 17% degli studi che dispongono di indicatori di performance e dimensionali al di sopra della media in virtù dei quali non hanno investito in tecnologia sia per il modello organizzativo sia per quello di business. Tuttavia, manifestano un concreto interesse per i temi formativi orientati alla digitalizzazione. Il 10%, invece, con buoni indicatori di efficienza interna ma con redditività in calo si dimostra indifferente nei confronti delle tecnologie anche in chiave prospettica. Il quinto cluster individuato dalla ricerca è formato dalla maggior parte degli studi (48%), che non dispongono di buoni indicatori economico-finanziari e non rivelano reazioni sensibili alla contingenza sfavorevole.</p> <p align="JUSTIFY">L’approfondimento completo su ItaliaOggi Sette in edicola da lunedì 29 febbraio 2016</p> <p align="JUSTIFY">L'immagine è tratta da <a class="_ZR irc_hol i3724" href="http://www.breaknotizie.com/tecnologia-e-lavoro-una-collaborazione-possibile/" target="_blank" data-noload="" data-ved="0ahUKEwj4m9fTq7bLAhXCrxoKHS8cD70QjB0IBg"><span class="irc_ho" dir="ltr">www.breaknotizie.com</span></a></p> </td> </tr> </tbody> </table></div>