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Articoli filtrati per data: Aprile 2015

Intervista al gruppo comico potentino “La Ricotta” (con video illustrativo).

 

In occasione del nuovo spettacolo del gruppo comico "La Ricotta" in parte scritto da Ottelio Labella, in arte Tonino Manicotto, dal titolo "La storia siamo noi...e anche un po' di geografia", tenutosi dal 15 al 21 aprile presso il cineteatro 2 Torri di Potenza, ho colto l'opportunità di intervistare i tre attori protagonisti, Mario Ierace e i fratelli Antonio e Giuseppe Centola.


1 Con “La storia siamo noi...e anche un po' di geografia” avete messo in scena, ancora una volta, la vostra professionalità e bravura. Qual è il resoconto dell'affluenza di pubblico durante queste serate? Siete contenti del risultato ottenuto?

Antonio- <Siamo davvero contenti perché abbiamo avuto una buona affluenza di pubblico. Tieni presente che abbiamo mantenuto una media di 350-360 persone per ogni spettacolo. Media che per noi è davvero alta, se immagini che se avessimo fatto lo stesso spettacolo in una grande città come Roma. Il rapporto in proporzione sarebbe stato 9 giorni a Potenza, 2 o 3 mesi a Roma di teatro pieno>.


2 Nello spettacolo c'è l'introduzione di un quarto elemento. È una figura del momento, o potremmo definirlo come il quarto componente a tutti gli effetti del gruppo comico la Ricotta?

Antonio - <In realtà sono 5 gli elementi sul palco. Il menestrello, o "canta-storie" Ivan, sarebbe il quarto componente. E' un ragazzo a cui abbiamo chiesto, per amicizia, di aiutarci in questo spettacolo e lui fa la parte del cantastorie ma sicuramente non fa parte del gruppo “La Ricotta”, anche perché "un gruoss già u tenemm.. >.

Giuseppe - <Ivan è un bravissimo paroliere ed è molto abile nello scrivere testi. Un ragazzo davvero geniale, a cui siamo molto legati. Poi siccome volevamo iniziare lo spettacolo con qualcosa di allegro, abbiamo introdotto un'organettista, ovvero una ragazza che ha suonato con noi, dando un tocco nostrano, se vogliamo, all'intero spettacolo>.

 

3 Avete fornito una lettura sarcastica dei programmi di gestione della politica. L'obiettivo è anche quello di diffondere un po' di senso critico, tramite l'ironia?

Antonio- <Noi facciamo una foto di quella che è la situazione politica, non giudichiamo, non critichiamo e non stiamo lì a dire quello è più bravo quello è meno bravo. Non a caso c'è un passaggio nell'ultimo discorso del politico, interpretato da Mario, in cui lui dice agli elettori: "voi votate me perché voi siete come me" e questo elemento è importantissimo, perché si annulla la figura del politico e quella del votante. In fondo, coloro che dirigono la politica sono persone che abbiamo votato noi, quindi alla fine sono proprio come noi. Quindi noi riportiamo semplicemente, in forma comica, ciò che la gente pensa, vive o magari desidererebbe anche cambiare. Poi il messaggio ognuno lo percepisce come vuole>.

Mario - <L'importante è chiarire che non vuole essere un'accusa verso nessuno. Il mio personaggio non rappresenta un politico nello specifico, ma una figura di “politico” per antonomasia, che in questo caso prende il nome di Marcello Volpe. Poi io, personalmente, mi reputo insoddisfatto di tutta la politica e di tutti i partiti, anche del mio. Quindi, visto che le cavolate le dicono tutti e provengono da tutti i partiti, ho voluto riproporre un'unica figura di politico, rappresentativa per tutti gli altri>.

Giuseppe - <Secondo me, anche andando in un'altra regione, la situazione è esattamente la stessa>.

Antonio - <Ogni cosa è stata rappresentata pensando alla nostra realtà, ma la realtà è uguale dappertutto. Quindi potremmo benissimo adattare lo stesso spettacolo a Modena, ad esempio, cambiando semmai solo i nomi e le situazioni. Proprio come il nostro sketch sulle vecchiette della chiesa che spettegolano tra di loro, in realtà è così internazionale che neanche ce l'immaginiamo, visto che le possiamo trovare a Bolzano, come a Caltanissetta>.

 

4 Sarà auspicabile, nei prossimi spettacoli, un'apparizione sul tema politico più frequente?

Mario - <Dipenderà molto da come si evolverà la politica, perché se continuerà come adesso può essere probabile. Ci auguriamo, la prossima volta non si faccia più critica o ironia politica. In tal caso vorrà dire che le cose saranno migliorate e ci sarà più lavoro. Chissà, in futuro si potrà parlare di altri fenomeni sociali, o semplicemente di ciò di cui sentiremo più parlare>.


5 Per un comico è difficile oggi trovare la giusta ispirazione?

Antonio - <Ci sono tante spinte che ci potrebbero portare a scrivere, anche se non è per niente semplice. Dopo i primi anni di esplosione e di vitalità artistica, a poco poco l'ispirazione tende ad affievolirsi e va sempre tenuta allenata. Per questo non è facile mettere in scena uno spettacolo. Quindi è sempre fondamentale la figura di chi scrive le battute. C'è chi ha idee ma poi non sa metterle su carta ad esempio. Questo spettacolo lo ha scritto Mario e per alcune cose ci ha aiutati un amico che ha avuto delle intuizioni che noi abbiamo subito recepito e fatte nostre>.

Giuseppe - <Noi due abbiamo idee, Mario invece sa scriverle e questa è una fortuna, perché se hai idee e poi non c'è qualcuno che sa metterle per iscritto non serve a niente. Poi ovviamente la battuta deve far ridere>.

Mario - <C'è tutto un modo di scrivere uno spettacolo. Puoi starci un mese, come puoi starne sei. Poi, in base alle caratteristiche della persona vanno saputi associare i ruoli. Nella compagnia teatrale bisogna esser bravi a interpretare il testo, ma nel caso nostro c'è un passaggio in più, perché prima va ideato e poi va saputo recitare>.

Antonio - <Non è detto che una battuta funzioni sempre e comunque, perché il pubblico è variegato. Ci sono alcune battute che sono unanimamente efficaci, ma ce ne sono altre che potrebbero piacere oppure no e questo dipende molto dallo stato d'animo e dal carattere di ognuno, quindi ci sono tanti aspetti da valutare>.


6 Cosa è avvenuto in questi due anni di assenza dalle scene? In quali progetti siete stati impegnati?

Antonio - <Abbiamo fatto molta radio ed è stata un'esperienza davvero fantastica. Molti personaggi non a caso, sono nati proprio dall'esperienza radiofonica. Poi siamo stati protagonisti di un film girato a Castelmezzano, ma non come attori protagonisti. Il film, probabilmente, uscirà nelle sale a settembre-ottobre e ha come titolo provvisorio “La grande seduzione”. Abbiamo anche fatto vari spettacoli nelle piazze, durante le stagioni estive>.

 

7 Nella realtà siete un po' i personaggi che recitate?

Mario - <Io, personalmente, non sono solito fare battute quando sto con le persone. Anzi, nella vita reale sono esattamente l'opposto di quello che sono sul palco>.

Antonio - <Chi ci frequenta dice spesso che siamo completamente l'opposto dei personaggi che rappresentiamo negli nostri sketch. In generale, siamo tutti e tre molto seri e non facciamo tante battute quando ci troviamo in altri contesti. Può succedere di essere istrioni anche all'esterno ma in linea di massima siamo molto pacati>.


8 Come vivete il rapporto con i nuovi mezzi di comunicazione?

Antonio - <Dal punto di vista professionale Mario è molto presente nella gestione del sito e della pagina facebook, di cui ne cura il profilo>.

Mari - <Ce ne sono sei o sette di pagine facebook su di noi, create da amici o fans, ma la pagina vera è identificabile come pagina ufficiale>.


9 Dove siete diretti dopo questi spettacoli? In Basilicata o in qualche parte d'Italia?

Antonio - <Per maggio abbiamo 4-5 appuntamenti, così come per giugno. Poi saremo molto presenti nelle feste di piazza e in varie rassegne teatrali. Sono questi spettacoli che alla fine ci fanno vivere. Per noi ormai è un lavoro a tutti gli effetti>.

 

Giulio Ruggieri

LA RISATA - COMPAGNIA TEATRALE ROSSELLINO IERI SERA IN SCENA CON "GOCCE DI RISATE"

Gocce di Risate”e' lo spettacolo di Cabaret che ieri sera 21 aprile, nel salone C. Paternoster in C.da Rossellino a Potenza, ha causato a piu' di 200 persone fragorose risate. A portarlo in scena la compagnia tea

 

trale amatoriale “ La Risata”

La compagnia teatrale nasce nel 1995 in concomitanza con la nascita della parrocchia Santa Maria di Nazaret di Rossellino.

Nel suo ventennale cammino puo' vantare la rappresentazione delle proprie commedie in vernacolo lucano, nei teatri del capoluogo e in quelli dei paesi limitrofi.

Vincitori dei premi “Miglior attore” e “ La compagnia piu' votata” al festival di teatro amatoriale di Tito (Pz)

In occasione del “Maggio Potentino” il 15 maggio al Teatro Stabile di Potenza e' previsto uno spettacolo di beneficenza. Ad agosto saranno ad Atella e a Natale sara' portata in scena una nuova commedia scritta da un giovane ragazzo Marco Tavassi

 

Quindici sono gli attori che la compongono, la regia e' affidata a Mariano Cauzillo, nessun professionista, nessuna pretesa, nessuna scuola alle spalle, ma tanta passione e voglia di stare insieme facendo del bene.

Sono un gruppo di ogni eta' e di ogni genere, che ama recitare e creare dal nulla...la loro filosofia e' crederci, il loro motore e' la sfida, la loro soddisfazione e il loro obbiettivo e' dare emozioni.

Ed e' quello che ieri sera hanno dato a tutto il pubblico in sala. Vita, sentimenti, valori ma anche gioia, allegria e divertimento che sono al centro degli spettacoli messi in scena.

E sono proprio gli spettatori i primi destinatari di ogni gesto scenico,, una riflessione su cui meditare e un sorriso che li accompagna sulla via del ritorno, sono il bagaglio che gli attori consegnano ogni volta al loro pubblico.

 

Angela Rondanini

LA LOTTERIA DI BENEFICENZA DI PAPA FRANCESCO

Dopo il successo della prima, eccoci alla seconda edizione della Lotteria di Papa Francesco, ovviamente di beneficenza: organizzata dal Governatorato della Citta' del Vaticano, l'estrazione si svolgera' il 29 giugno 2015,nel giorno della ricorrenza dei SS. Pietro e Paolo, Patroni della citta' di Roma.

I biglietti costeranno 10 €, e saranno venduti dalla farmacia vaticana, le poste, gli spacci annonari, nel magazzino stazione, nei punti vendita degli uffici filatelici e numismatici, nei bookshop dei musei vaticani e nel palazzo del governatorato; l'incasso servira' a finanziare opere a favore della persone piu' disagiate, e a quanto pare i tagliandi stanno andando a ruba, poiche' e' volonta' della gente partecipare alle opere di carita' del Santo Padre, anche con la speranza di poter vincere qualcosa:

infatti tra i premi messi a disposizione dal Papa ci sono, al primo posto - una macchina KIA SOUL ,poi una bicicletta a pedalata assistita e quindi quattro portacandele in vetro di Murano - ; ma anche quadri che raffigurano la Madonna, cornici in argento, borse portadocumenti, smartphone e trenta premi di consolazione.

Insomma quanto basta per poter raggiungere uno scopo nobile com'e' nello stile di questo Papa.

 

LUCIANO GENTILE

FOTO FONTE FACEBOOK

L'autoinganno

La menzogna rappresenta un comportamento intenzionale che ha sempre interessato gli Psicologi soprattutto in riferimento alla capacità di mentire durante le fasi di sviluppo e l'età evolutiva. In linea di massima i motivi che inducono una persona a mentire o ingannare gli altri sono: evitare un problema, ottenere un vantaggio, danneggiare qualcuno. Gli studi di Psicologia comparata hanno osservato comportamenti ingannatori anche in moltissime specie animali con l'obiettivo prevalente di ingannare una preda o sfuggire ad un predatore ma se l'inganno rappresenta un filo conduttore di tutte le specie animali, la specie umana si caratterizza per la capacità di saper ingannare oltre ai propri consimili anche se stessi. L'autoinganno rappresenta un argomento che ha creato moltissimi dibattiti, spesso particolarmente accesi, tra gli Psicologi  e considerato da alcuni uno dei più grandi paradossi della mente umana. Alcuni studiosi sostengono l'impossibilità di ingannare se stessi poiché la mente umana non sarebbe in grado di gestire contemporaneamente due informazioni contraddittorie ed escludentesi mentre altri lo ritengono possibile ma a condizione che esso non avvenga in maniera intenzionale. Gli studi sperimentali in realtà sostengono la possibilità di ingannare se stessi muovendo da un principio basilare del funzionamento mentale. Ogni essere vivente è esposto continuamente a stimoli esterni non tutti analizzati in maniera analitica dal sistema cognitivo che deve necessariamente elaborare una selezione degli stimoli percepiti; la selezione degli stimoli sottoposti ad analisi è influenzata dalle motivazioni e dalle aspettative e soprattutto dalla coerenza delle informazioni percepite con il proprio sistema di credenze e di informazioni già in possesso. Partendo da questo spunto teorico è possibile spiegare l'autoinganno in maniera piuttosto semplice: quando siamo esposti a stimoli riferiti a noi stessi, quando questi sono fonte di sofferenza oppure non coerenti con l'immagine che noi stessi ci siamo creati (sia essa positiva o negativa) può innescarsi il fenomeno dell'autoinganno mediante la selezione degli stimoli percepiti e la focalizzazione dell'attenzione sugli stimoli che confermano le informazioni più "gradevoli" mettendo in secondo piano quelle sgradevoli che, ad una analisi successiva, possono anche essere escluse dall'analisi e di conseguenza non essere più percepite eliminando le informazioni che causano disagio o sofferenza. Questa spiegazione del fenomeno sottolinea come gli stimoli sgradevoli sono sì percepiti ed analizzati ma esclusi poiché le informazioni in proprio possesso sono utilizzate al fine di  confermare quelle gradevoli oppure sgradevoli ma comunque coerenti con quelle già in proprio possesso. Un esempio drammatico di autoinganno è individuabile nel racconto di un ex pilota militare dell'Unione Sovietica che nel 1983 fece fuoco su un aereo di linea causando oltre 200 morti: per sopravvivere emotivamente e non soccombere al senso di colpa il suo sistema cognitivo ha focalizzato l'attenzione sulle variabili che evidenziavano le responsabilità dei piloti dell'aereo abbattuto e sui protocolli ufficiali alla quale si era attenuto mettendo in secondo piano e successivamente ignorando le informazioni relative al proprio operato. E' obbligatorio sottolineare come ogni persona ha un proprio funzionamento mentale individuale e le reazioni agli eventi è sempre soggettiva, e se quest'ultimo esempio rappresenta un estremo di un meccanismo psicologico esso in realtà è molto diffuso in ogni individuo e serve a mantenere la coerenza con se stessi e con le informazioni in nostro possesso comprese, come già detto, quelle negative.

Dr Michele Passarella

IL PERCORSO DELLA SCRITTRICE LUCANA ANTONELLA SANTULLI

Antonella Santulli è nata il 2/10/1974 a Policoro, città che si affaccia sul mar Jonio. È ultima di tre figli. Purtroppo, perde suo fratello, Filippo nel 1996 in un incidente stradale. Dopo il conseguimento del diploma di maturità, nel 1993 presso il Liceo Scientifico E. Fermi di Policoro, Antonella Santulli si trasferisce per alcuni anni a Roma per gli studi universitari. Per tanti anni si è occupata del Terzo Settore, area socio-assistenziale, con lunga esperienza nelle cooperative. È madre di due bambini.

Antonella Santulli scrive da quando era adolescente, con il tempo la scrittura è diventata una vocazione piena di amore e consapevolezza. Infatti, la scrittura per lei non è solo mero sfogo, così come avveniva in adolescenza, ma è denuncia sociale oppure, messaggio fraterno ai lettori. Antonella s’interessa molto del rapporto dell'uomo con se stesso, nella propria intimità e condizione, e al suo rapporto con la società, nella sua dimensione spirituale. Ha pubblicato due raccolte di liriche, con Dellisanti Editore: la prima nel 2004 - "E il mare racconta l'oceano" e la seconda nel 2009 - "In cima alla speranza". L’autrice afferma: “La poesia è per me uno strumento alto e, oserei, trascendentale per trasmettere emozioni, sentimenti e speranze, a volte, denuncie. La poesia è, anche, la capacità di cogliere gli aspetti peculiari del vissuto, oltre i sensi”. Lo scorso anno Antonella Santulli ha collaborato con una scuola per la pubblicazione di una raccolta di liriche scritta dagli alunni di terza della Scuola Secondaria di primo grado; "Il giardino dei pensieri". Le sue liriche sono ispirate dai problemi sociali e dall'uomo che affronta con i suoi limiti e la sua determinazione la propria quotidianità, spesso colorita da egoismi e ipocrisia. L'uomo, tuttavia, nelle sue liriche non conserva solo una dimensione umana, ma è proiettato verso una dimensione spirituale che gli appartiene perché amato e accompagnato da Dio nel suo cammino, spesso tortuoso come il Calvario di Cristo. La sua poesia è fonte di speranza e d’inesauribile inno all'amore proprio perché l'uomo non è mai solo nel suo dolore, nelle sue cadute e nelle sue sconfitte. E proprio dove l'uomo viene trafitto da una società ingiusta e dal delirio dell'onnipotenza del "potere" subdolo,  incontra Cristo che lo sostiene. Nel 2006 la sua prima raccolta di liriche è stata presentata a Roma nella Sala Chiostro di Santa Maria del Popolo, dove l’autrice è stata intervistata in diretta da Radio Vaticana. Nel 2006 la sua lirica "Kamikaze" si aggiudica il primo premio al concorso Nazionale "Voglia di Poesia". Alcune sue liriche sono inserite in diverse antologie e il Corriere di Roma le ha dedicato una pagina nel 2005. Il prof. Antonio Valicenti, di origini lucane, ma residente a Roma da moltissimi anni, luminare letterato dei tempi odierni, autore di molti libri, docente di lettere ai licei di Roma, conferenziere e critico letterario, ha consacrato una particolare attenzione alle sue poesie.

Antonella Santulli desidera una società più umana, i suoi libri sono ricchi di spiritualità e ci trasmettono sempre messaggi di speranza e d’amore. Parlando della letteratura contemporanea, l’autrice lucana dichiara: “Penso che la letteratura possa e debba restituire dignità ai lettori, attraverso messaggi di pace e umanità. Ai ragazzi dobbiamo proporre esempi di carità e altruismo. La letteratura contemporanea ha questa responsabilità ed io sono fiduciosa degli autori italiani”.   

La scrittrice Antonella Santulli ha recentemente finito di scrivere il suo primo romanzo che non è ancora pubblicato. Il libro riflette la storia di un uomo e di una donna che vivono vicissitudini quotidiane di ordinaria quotidianità e di apparente equilibrio, così come succede a tanti uomini e donne. Ad un certo punto, entrambi sono colti dal vento dell'amore che muta tutto, spazi e tempi, soprattutto sogni, nella loro vita. Il messaggio che il romanzo vuole trasmettere al lettore è questo: la fiducia che l'uomo deve riporre nell'Amore che non è mera passione ma straordinaria opportunità di cambiamento dell'evoluzione personale e universale. Che bella lezione di vita!

HAMZA  ZIREM

  • Pubblicato in Cultura

Parolaccia??? Non si dice !!!

Le parolacce nella societa' sono ormai diffuse.

Alcuni poeti e letterati, ad esempio Dante Alighieri nella Divina Commedia, Giuseppe Gioacchino belli nei celebri sonetti romaneschi, l'Aretino nei sonetti luminosi e molti altri ancora gia' le menzionavano.

Ma le ritroviamo anche nelle opere letterarie dell'umanita' come l'epopea di Ghilgamesh o in alcuni carni di Catullo.

In televisione sono tutt'ora oggetto di censura durante il periodo nella cosiddetta fascia protetta, i conduttori vengono esplicitamente invitati a non dire parolacce.

Anche nelle canzoni, non e' raro facciano la loro comparsa.

Ma chi ha inventato le parolacce?

E non esiste il Sig. Parolaccia ne' tanto meno un inventore “ ufficiale”, e' dalla notte dei tempi che l'uomo tira giu' brutte parole.

Ma cos'e' una parolaccia?

E' un'espressione percepita come volgare, oscena cruda che trasgredisce di proposito ad un codice di linguaggio e di educazione comune.

La parolaccia si evidenzia in tre casi: il primo generalmente e' in eta' giovane e serve spesso per “rompere gli schemi” per un sentimento di ribellione.

Nel secondo caso la parolaccia serve a destabilizzare ed aggredire verbalmente una persona e mira a degradare la sua immagine pubblica e/o la sua autostima.

Nel terzo caso c'e' quella liberatoria.

Questa tipologia non e' rivolta a nessuno in particolare, la parolaccia traduce un dolore personale, come se la parolaccia volesse alleviare la sofferenza in questo modo...poco elegante.

Anche se i ricercatori non ne hanno ancora capito i meccanismi, sembra che parolacce e imprecazioni sono una risposta fisica del nostro organismo, soprattutto al dolore.

Secondo uno studio Britannico e' bene non trattenersi, perche' dire volgarita' ha un effetto analgesico e lenitivo. Se piantiamo un chiodo, vi siete tirati la classica martellata sul dito (Ahhh!!!), imprecate pure ad alta vove a date sfogo a tutta la vostra sofferenza, lo affermano gli psicologi dell'Universita' inglese di keele in un articolo pubblicato su NeuroReport.

Anche i bambini, per tanti motivi iniziano a dire parolacce, non sempre ne conoscono il significatole ripetono senza l'intenzione che noi adulti diamo alla parola.

Nei tempi di magra, tutto fa brodo. Con questo spirito, forse potremo essere orgogliosi di un primato che la CNN ci ha attribuito : quello di essere la nazione che impreca con piu' maestria al mondo.

L'emittente piu' famosa al mondo sostiene che le nostre parolacce abbiano una forza espressiva impareggiabile, capace di trasformare gli insulti in un'arma...micidiale.

Anche se le nostre parolacce affascinano gli stranieri, il primato dell'efficacia sonora andrebbe condiviso, per onesta' intellettuale con altre lingue latine: francese, spagnolo e portoghese, tutte lingue accomunate da un nutrito arsenale di parolacce.

Quindi? Parolaccia si o parolaccia no?

 

Angela Rondanini

UNO SFOGO A CUORE APERTO..

Riceviamo e pubblichiamo..

 

Non è possibile leggere dichiarazioni giornalistiche e non che la nostra regione Basilicata fa regali di milioni di euro all’Università di Foggia e all’aeroporto di Pontecagnano, non tenendo presente lo stato di difficoltà in cui versano tutti i lucani. Noi abbiamo già un nostro Ateneo funzionante a Potenza, che bisogno c’è di finanziare altri enti universitari di altre regioni per la ricerca? Noi abbiamo già la pista Mattei di Pisticci, che potrebbe diventare un piccolo aeroporto efficace per la nostra regione, che bisogno c’è di finanziare invece il presunto aeroporto di Pontecagnano, quando si sa che una volta arrivati a Salerno, si arriva a Napoli? E poi a Salerno arriva già l’alta velocità! Ultime notizie: è vero che forse Matera vedrà la luce della ferrovia dopo millenni, però la ferrovia arriverà da Bari e non da Ferrandina, come era giusto che sia? Perché? Per fare un piacere alla Puglia? Noi siamo diventati lo zimbello della Puglia e della Campania! Gli altri atti di sottomissione del governo regionale, ben mascherati da buonismo, anzi da perbenismo interessato, li possiamo ancora una volta riscontrare nella gestione delle risorse: petrolio ed acqua!

C’era bisogno di proporre un altro doppione dell’Acquedotto Lucano, quando già bisognerebbe sopprimere o l’Acquedotto Lucano o Acqua Spa? Sul petrolio noi lucani non abbiamo più voce in capitolo: con l’avvento del Governo Renzi tutto è stato deciso! Forse perché la classe dirigente lucana è stata incapace da trent’anni a questa parte di prendere le giuste decisioni, allora c’era proprio bisogno di Renzi, il quale col suo determinismo, ha deciso lui, nel bene e nel male per tutti! Le conseguenze, però, di queste sciagurate scelte le pagano i disoccupati, i giovani, i pensionati, e tutto il popolo lucano. Una vecchia canzone diceva: cosa resterà degli anni ’80? Io mi chiedo: cosa resterà tra vent’anni?

 

Giuseppe Domenico Nigro
Presidente dei “Liberi e Forti” di Basilicata

 

LA SETTIMANA EUROPEA DELLA GIOVENTU' 2015

La Commissione Europea  ha indetto la 7^ edizione della  - Settimana Europea della Gioventu' 2015 - che si terra' dal 27 aprile al 10 maggio 2015:

numerosi eventi saranno organizzati a Bruxelles a livello centralizzato, ed altri a livello nazionale, regionale, locale, in tutti i paesi aderenti all'UE e del programma Erasmus+: gioventu';

l'evento sara' caratterizzato da tematiche prioritarie come:

1 - Liberare il potenziale dei giovani

2 - La partecipazione dei giovani alla vita lavorativa e alla societa' in generale

le quali saranno al centro di incontri, dibattiti, workshop, laboratori di idee. Ovvero:

- " laboratori di idee, per permettere ai giovani di presentare nuove e originali idee e proposte di azioni concrete sulle tematiche dell'occupazione ,partecipazione e inclusione;

- dibattiti politici con i giovani in tutti i paesi;

- spazi espositivi e Cerimonia di premiazione dei " migliori " progetti realizzati nell'ambito dei programmi Gioventu' in azione e Erasmus+: Gioventu';

- conferenza sul dialogo strutturato;

- altre attivita' messe in campo dai Dipartimenti della Commissione europea che si occupano di politiche per i giovani.

Inoltre sara' l'Agenzia Nazionale per i Giovani a coordinare in collaborazione con la rete italiana Eurodesk,tutti gli eventi che si realizzeranno in Italia con le seguenti finalita':

- valorizzare il programma Erasmus;

- potenziare le attivita' dei giovani ed il loro contributo all'occupabilita'  e alla partecipazione;

- offrire opportunita' per migliorare le capacita' e le competenze;

- dare voce alle proposte dei giovani".

 

LUCIANO GENTILE

FOTO FONTE FACEBOOK

UN RICORDO DI PADRE FILIPPO CATALANO. Padre filosofo e teologo, cappuccino di Salerno

 

Quando abbiamo conosciuto Padre Filippo Catalano, nelle nostre visite ai frati cappuccini di Salerno, è stato per noi subito un’illuminazione di un faro che da lontano promana la sua luce, rischiaratrice di passi, guida delle menti: un semplice frate, ma di una geniale preparazione, filosofo e teologo. Ma chi è questo manzoniano frate Cristoforo? Padre Filippo Gesù da Controne, al secolo Aldo Catalano, è nato nell’omonimo paese cilentano, ai piedi degli Alburni, nel 1928. Si è laureato in sacra teologia nel 1956 presso la Pontificia Università De Propaganda Fide, nonché in Lettere moderne presso l’Università del Sacro Cuore di Milano nel 1961. Quel fine intelletto non era passato inosservato ai suoi insigni docenti. Conserviamo ancora con affetto una copia di una lettera dell’illustre Billanovich al P. provinciale dei cappuccini: «Corso Magenta, 43 14-X-1970. Molto Rev. P. Provinciale. Perdoni la franca libertà con cui oso rivolgermi a Lei. Ho avuto in questi gironi il conforto grande di incontrarmi di nuovo, dopo dieci anni, con uno dei più cari tra i miei ex-allievi, P. Filippo Catalano.

Appunto dieci anni fa P. Filippo presentò qui la sua ottima tesi su Cosma Raimondi. Il desiderio mio, che allora diressi la tesi, e anche di chi è, per esperienza e per acutezza, fra i migliori giudici al mondo, Paul Oskar Kristeller della Columbia University di New York, è sempre stato che P. Filippo pubblicasse in un buon volume i testi che egli aveva raccolto, veramente preziosi per la storia e per la cultura del Quattrocento, e l’introduzione con cui li presentava e li illuminava. Una difficoltà si è sempre opposta in questo decennio, insormontabile: P. Filippo non può disporre a Salerno di una biblioteca ricca e aperta, come necessario per aggiornare e ripulire il suo libro, così da poterlo poi subito passare alla stampa. Cosa fare dunque per condurre a termine un’impresa che può apportare onore a questa Università e all’Ordine dei Cappuccini? Dopo aver fatto in questi giorni un bilancio con P. Filippo di ciò che è stato fatto e di ciò che resta da fare, oso, umilissimamente presentare a Lei una proposta: per la quale naturalmente Lei, nella visione piena delle necessità della Sua Provincia, resta il vero e solo giudice. Sei mesi di sosta a Milano, in contatto continuo coi libri delle biblioteche milanesi e con il gruppo che opera nel nostro Istituto darebbero a P. Filippo l’opportunità di portare a termine il suo libro. Questa dunque la grande domanda. Scusi se oso formulargliela tanto candidamente. Col più rispettoso ossequio. Suo prof. Giuseppe Billanovich». Si tratta dell’epistolario dell’umanista epicureo Cosma Raimondi, che P. Filippo con pazienza certosina aveva ritrovato dopo anni di ricerche in giro per le biblioteche europee, in particolare a Parigi.

Il lavoro di grande pregio non era sfuggito, infatti, all’attenzione di quei notabili studiosi. P. Filippo ha dedicato la sua vita allo studio, all’assistenza spirituale, alla predicazione. È stato più volte eletto Provinciale della Provincia di Basilicata-Salerno in seno all’ordine dei frati minori cappuccini, in particolare dal 1978 al 1984, e poi, di nuovo, negli anni ’90. Tra i suoi lavori, segnaliamo Personalità di Antonio Genovesi, Salerno 1957, una nutrita biografia sul filosofo, economista ed educatore, di cui scrisse il Prof. Paolo Pisacane: «Un Frate Francescano Cappuccino (ed il Francescanesimo è il Vangelo, vissuto integralmente, scrive Fr. Agostino Gemelli O. F. M.) studente all’Università Cattolica del Sacro Cuore, è l’autore di questa magistrale sintesi, che ha già visto la luce sul Bollettino della Camera di Commercio, Industria e Agricoltura di Salerno ed è stata favorevolmente accolta da molti studiosi. È proprio vero che l’umanesimo cristiano resta – a dispetto di molti – luce che emisfero di tenebre non limita!». Ha curato l’edizione Padre Clemente Tomay da Postiglione. Confessore di Padre Pio, Salerno 2003. Tra i suoi scritti inediti ricordiamo le sue pregevoli monografie sull’umanista Luigi Marsili e su Andrea da Salerno. P. Filippo per noi è stato un vero maestro di vita e di sapienza, ci ha stimolato nello studio delle lettere e della filosofia, soprattutto della nostra filosofia, quella umanistica. Di lui possiamo proferire ciò che De Amicis raccomanda in Cuore: «Pronuncia sempre con riverenza questo nome – maestro – che dopo quello di padre, è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altro uomo». Padre Filippo è stato entrambi: padre e maestro!

 

Vincenzo Capodiferro

Le iniziative di UniversoSud nell'ambito de " Il Maggio dei libri "

In occasione della giornata mondiale dei libri e del diritto di autore, giovedì 23 Aprile, alle ore 10.00 presso la Sala dell'Arco del Comune di Potenza, Universosud presenterà le sue iniziative di adesione a “Il Maggio dei Libri 2015” alla presenza del sindaco di Potenza, Dario De Luca, di Annalisa Percoco, assessore alle politiche comunitarie, ai rapporti con l'Università e mondo della ricerca e alla coesione territoriale e degli autori delle pubblicazioni in programma.

Il Maggio dei Libri è un appuntamento annuale di rilevanza nazionale volto a promuovere la lettura e la cultura dei libri, è promosso dal Centro per il libro e la lettura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio dellaCommissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e si avvale del supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani.

La campagna promozionale, che parte il 23 Aprile e si conclude il 31 Maggio, è ormai diventata un appuntamento abituale e diffuso in tutto il territorio nazionale, quest’anno affiancata dall’iniziativa #ioleggoperché, promossa dall’Associazione Italiana Editori.

Il fine principale è quello di coinvolgere quante più persone, a partire dalle fasce più giovani fino a comprendere quelle più mature, portando i libri nella loro quotidianità attraverso letture condivise in tutti i luoghi delle città.

Tutte le iniziative pianificate sono caricate sul sito istituzionale del Maggio in modo che chiunque, consultando la mappa, possa aderire e prenderne parte.

Universosud è alla sua seconda partecipazione e propone un ricchissimo calendario con il patrocinio delComune di Potenza e il Comitato promotore club UNESCO per Potenza. Si parte il 23 Aprile fino ad arrivare ai primi di Luglio, coprendo questi mesi con presentazioni di libri e reading di poesie e prosa, arricchiti da due mostre, la personale di Luigi Marchese “Percorsi metropolitani con introspezioni antropomorfe” e la mostra fotografica “Vista mare” di Edoardo Angrisani.

Tutte le presentazioni saranno ambientate nel storico cuore  di Potenza, presso la Galleria Civica ad eccezione dell’appuntamento dell’8 giugno che si terrà presso il campus universitario di Macchia RomanaL'elenco completo degli eventi in programma è consultabile sul sito www.ilmaggiodeilibri.it

 

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