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ScientificaMENTE - LA CORRENTE DEL GOLFO

ScientificaMENTE è una serie di articoli dedicati alla divulgazione scientifica.
Affrontiamo argomenti di Biologia, Chimica, Geografia, Scienze della Terra e molti altri di carattere tecnico – scientifico, utilizzando termini il più possibile semplificati, allo scopo di avvicinare le materie scientifiche al più vasto pubblico di lettori.

 

LA CORRENTE DEL GOLFO

 La denominazione di “Corrente del Golfo” si deve a Benjamin Franklin, che nel 1779 osservò per la prima volta che le baleniere impiegavano ad attraversare l’Atlantico circa due settimane in meno delle navi che effettuavano il regolare servizio postale.

Dai comandanti delle baleniere apprese che essi sfruttavano a proprio vantaggio, durante i viaggi, una corrente che scorrendo verso Est attraversa l’Atlantico settentrionale alla velocità di 5 km/h; al ritorno invece, per evitarla, navigavano più a Sud, fuori dalla rotta diretta.

Ancora oggi la Corrente del Golfo rimane la più nota e studiata fra le correnti marine. Essa fa parte di un grande vortice o giro che interessa tutto l’Atlantico settentrionale. Questo enorme movimento vorticoso prende origine dalla Corrente Equatoriale Nord (uno dei due sistemi di correnti che si muovono da Est a Ovest parallelamente all’Equatore) e da un ramo della Corrente Equatoriale Sud. Si forma così la Corrente delle Guayane che entra nel Mar dei Caraibi ammassando acqua nel Golfo del Messico con tale forza da far divenire il livello di quel mare notevolmente più alto di quello dell’Atlantico.

Questa enorme massa di acqua assume l’aspetto di un veloce flusso che, passando attraverso il Canale di Bahama tra la penisola della Florida e Cuba, rientra nell’Oceano aperto dove si riunisce con il ramo della Corrente Equatoriale del Nord, che era passato all’esterno delle Antille.

Si forma così un immenso fiume di acqua tiepida (temperatura media 24 °C), largo da 80 a 100 km e profondo 700-800 m, denominato appunto CORRENTE DEL GOLFO.

Questo colossale “fiume” marino sposta una massa di acqua di oltre 4 miliardi di tonnellate al minuto (1000 volte maggiore della massa d’acqua trasportata dal Mississippi), veicolando una quantità enorme di calore.

La Corrente del Golfo costeggia gli USA al largo della piattaforma continentale fino alla latitudine della Carolina del Nord.

Alla latitudine dell’isola di Terranova incontra la fredda Corrente del Labrador proveniente dalla Baia di Baffin e si apre gradatamente a ventaglio suddividendosi in 3 rami:

  • Il ramo più esterno si dirige verso la Groenlandia, spingendosi fino al Mare di Baffin;
  • Il ramo mediano corre verso l’Europa, lambisce le coste della Gran Bretagna, risale quelle della Scandinavia, raggiungendo con una propaggine le isole Svalbard, mitigandone il clima e favorendo il distacco degli iceberg;
  • Il ramo interno piega a Est dirigendosi verso le Azzorre al largo delle coste del Portogallo. A questo punto si volge a Sud e discende verso l’Africa con il nome di Corrente delle Canarie fino all’altezza delle isole del Capo Verde dove si ricongiunge alla Corrente Equatoriale Nord che scorre in direzione Ovest per poi ricominciare il suo ciclo.

Questo circuito delimita una vasta area di forma ellittica di mare relativamente calmo, il MAR DEI SARGASSI (dal nome dell’alga bruna Sargassum bacciferum). Questa regione, estesa per 1600 km in larghezza e 3000 km in lunghezza, è ricoperta da strati di alghe galleggianti che, per decenni, hanno spaventato e affascinato i naviganti che ritenevano, a torto, che questi vegetali potessero intrappolare la navi che vi si avventuravano.

 

Immagine tratta da:

https://www.meteogiuliacci.it/meteo/articoli/clima/corrente-del-golfo-di-nuovo-alla-ribalta

 


Bibliografia
L. Monfroni, C. Pavanati Bettoni – La Terra e l’Universo – Signorelli Editore, Milano 1992
M. Fiorani, D. Nepgen, M. Crippa – Scienze naturali – Mondadori Education, 2016
O. Lupia Palmieri, M. Parotto – Terra, edizione verde – Scienze Zanichelli, 2016
C. Cavazzuti, L. Gandola, R. Oddone – La Terra intorno a noi – Scienze Zanichelli, 2016
I. Baroni, R. Corsi, F. Costagli – Sfera plus: L’Universo e la Terra; La materia e l’energia; Gli esseri viventi e l’ambiente; L’uomo – Sei, 2015
S. Zanoli – Scienze della Terra, Elementi e immagini – Le Monnier, 2016
M.L. Piccone Antoniotti – Geografia Generale – Paravia, 1985
M. Torri, G. Santi – Tettonica delle placche – Principato, 2015
G. Bellezza, E. Cecioni – Introduzione alla Geografia umana – Zanichelli, 1994
Geoidea – GEOSTART – De Agostini, 2014
L. Morelli – Geografia, Economia, Cultura – Mondadori Education, 2014
E. Fedrizzi – GEO Sistemi e Atlante Geografico – Minerva Scuola - Mondadori Education, 2014

L. Alberghina – Biologia, sviluppi e prospettive – Mondadori 1984
M. Hoefnagels – Biologia, il laboratorio della vita; dalle cellule ai vertebrati – Le Monnier, 2015
D. Casagrande – La vita sulla Terra, argomenti di Biologia – Italo Bovolenta, 1994
D. Sadava, et alii – Biologia.blu, le basi molecolari della vita e dell’evoluzione – Zanichelli, 2014
P. Battaglini, E. Totaro Aloj – Il sistema della vita – Le Monnier, 1978
S. Zanoli – Biologia, elementi e immagini – Le Monnier, 2015

F. Tottola, A. Allegrezza, M. Righetti – Biochimica, dal carbonio alle nuove tecnologie – Mondadori, 2014
M. Artoni, A. Dazzi – Chimica – Principato, 2014
M. Vezzoli. C. Vicari – Biotecnologie – Principato, 2014
M. Vezzoli. C. Vicari – Ecologia e Ambiente – Principato, 2014
E. Stocchi – Chimica, un invito a capire i fenomeni della natura – Atlas 1981
U. Aichelburg – Il corpo umano – Mondadori, 1977
C. Longo, G. Longo – Dalla cellula ala comunità dei viventi – Minerva Italica, 1980
F. Randazzo, P. Stroppa – Chimica, alimenti e sostenibilità – Mondadori, 2014

 

  • Pubblicato in Cultura

ScientificaMENTE – LE REGOLE AUREE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

ScientificaMENTE è una serie di articoli dedicati alla divulgazione scientifica.
Affrontiamo argomenti di Biologia, Chimica, Geografia, Scienze della Terra e molti altri di carattere tecnico – scientifico, utilizzando termini il più possibile semplificati, allo scopo di avvicinare le materie scientifiche al più vasto pubblico di lettori.

Sfruttare troppo l’ambiente e le sue risorse, consumare troppo, produrre di conseguenza un eccesso di rifiuti e di inquinamento significa, in poche semplici parole, portare ad un terribile peggioramento della nostra qualità di vita.
Se anche non dovessimo subire oggi le più nefaste conseguenze di un pianeta sempre più inquinato e povero di risorse, di sicuro le future generazioni saranno colpite duramente.
Negli ultimi anni si sta diffondendo in molti Paesi un presa di coscienza, che dovrebbe consentire loro di accordarsi per adottare un’economia detta a consumo sostenibile.
Per cercare di evitare il tracollo ecologico, auspicando di essere ancora in grado di prevenire l’irreparabile guasto ambientale, l’unica strada possibile conduce al raggiungimento dell’equilibrio tra consumi e risorse disponibili.
Poche semplici azioni sono indispensabili:
1. LIMITARE I CONSUMI di risorse e di energia
2. Utilizzare possibilmente RISORSE ALTERNATIVE, NON INQUINANTI E RINNOVABILI
3. EVITARE GLI SPRECHI di risorse; RICICLARE il più possibile le materie utili con la RACCOLTA DIFFERENZIATA dei rifiuti
4. RISPETTARE LA NATURA: non inquinare le acque, il suolo, l’aria; contrastare effetto serra, piogge acide e distruzione dell’ozono
5. SALVAGUARDARE E MANTENERE LA BIODIVERSITÀ
6. CONSERVARE L’AMBIENTE NATURALE
7. MIGLIORARE LE TECNICHE DI PRODUZIONE, per consentire in futuro una maggiore produzione di cibo (utilizzo dell’energia di fusione nucleare ancora non realizzato, utilizzo di tecniche di ingegneria genetica per una maggiore produzione di vegetali)
8. RALLENTARE LA CRESCITA DEMOGRAFICA, che agli attuali ritmi rischia di sovraffollare il pianeta.

 

 

 


Bibliografia
L. Monfroni, C. Pavanati Bettoni – La Terra e l’Universo – Signorelli Editore, Milano 1992
M. Fiorani, D. Nepgen, M. Crippa – Scienze naturali – Mondadori Education, 2016
O. Lupia Palmieri, M. Parotto – Terra, edizione verde – Scienze Zanichelli, 2016
C. Cavazzuti, L. Gandola, R. Oddone – La Terra intorno a noi – Scienze Zanichelli, 2016
I. Baroni, R. Corsi, F. Costagli – Sfera plus: L’Universo e la Terra; La materia e l’energia; Gli esseri viventi e l’ambiente; L’uomo – Sei, 2015
S. Zanoli – Scienze della Terra, Elementi e immagini – Le Monnier, 2016
M.L. Piccone Antoniotti – Geografia Generale – Paravia, 1985
M. Torri, G. Santi – Tettonica delle placche – Principato, 2015
G. Bellezza, E. Cecioni – Introduzione alla Geografia umana – Zanichelli, 1994
Geoidea – GEOSTART – De Agostini, 2014
L. Morelli – Geografia, Economia, Cultura – Mondadori Education, 2014
E. Fedrizzi – GEO Sistemi e Atlante Geografico – Minerva Scuola - Mondadori Education, 2014

L. Alberghina – Biologia, sviluppi e prospettive – Mondadori 1984
M. Hoefnagels – Biologia, il laboratorio della vita; dalle cellule ai vertebrati – Le Monnier, 2015
D. Casagrande – La vita sulla Terra, argomenti di Biologia – Italo Bovolenta, 1994
D. Sadava, et alii – Biologia.blu, le basi molecolari della vita e dell’evoluzione – Zanichelli, 2014
P. Battaglini, E. Totaro Aloj – Il sistema della vita – Le Monnier, 1978
S. Zanoli – Biologia, elementi e immagini – Le Monnier, 2015

F. Tottola, A. Allegrezza, M. Righetti – Biochimica, dal carbonio alle nuove tecnologie – Mondadori, 2014
M. Artoni, A. Dazzi – Chimica – Principato, 2014
M. Vezzoli. C. Vicari – Biotecnologie – Principato, 2014
M. Vezzoli. C. Vicari – Ecologia e Ambiente – Principato, 2014
E. Stocchi – Chimica, un invito a capire i fenomeni della natura – Atlas 1981
U. Aichelburg – Il corpo umano – Mondadori, 1977
C. Longo, G. Longo – Dalla cellula ala comunità dei viventi – Minerva Italica, 1980
F. Randazzo, P. Stroppa – Chimica, alimenti e sostenibilità – Mondadori, 2014

 

 

 

 

  • Pubblicato in Cultura

ScientificaMENTE - I CLIMI DELLA TERRA

ScientificaMENTE è una serie di articoli dedicati alla divulgazione scientifica.
Affrontiamo argomenti di Biologia, Chimica, Geografia, Scienze della Terra e molti altri di carattere tecnico – scientifico, utilizzando termini il più possibile semplificati, allo scopo di avvicinare le materie scientifiche al più vasto pubblico di lettori.

I CLIMI DELLA TERRA

Il termine “clima” alla lettera significa “inclinazione” e infatti gli antichi ritenevano che il clima dipendesse dall’inclinazione dei raggi solari che, all’Equatore, investono la Terra perpendicolarmente, mentre andando verso i Poli, la colpiscono sempre più obliquamente. In realtà oggi noi sappiamo che è la circolazione generale dell’atmosfera a governare sia il clima che il tempo meteorologico. Esso ha una grande importanza nel provocare modificazioni delle forme e dei rilievi, ma ben maggiore è l’azione che esercita sullo sviluppo e distribuzione della vita vegetale e animale e quindi sulle colture, i raccolti, gli scambi commerciali, gli insediamenti umani e l’economia dei vari Stati.

È giusto ricordare che il clima di una regione non si mantiene costante nel tempo: dove oggi troviamo deserti, in un tempo geologicamente non lontano vi erano foreste rigogliose, come dimostrano i resti fossili ritrovati.

Negli ultimi 100 anni si è anche verificato un incremento della temperatura che ha contribuito, con altri fenomeni correlati, alla desertificazione di vaste aree del nostro pianeta.

 

GLI ELEMENTI DEL CLIMA

 

INSOLAZIONE (ENERGIA SOLARE)

TEMPERATURA

PRESSIONE ATMOSFERICA

EVAPORAZIONE

UMIDITÀ

CIRCOLAZIONE ATMOSFERICA (VENTI)

NUVOLOSITÀ

 

PRECIPITAZIONI

 

Dallo schema appare evidente che l’elemento essenziale del clima è la temperatura e che il meccanismo motore di tutti i fenomeni climatici è l’energia solare.

Si dicono invece FATTORI CLIMATICI le cause che influiscono sugli elementi e quindi sul clima. Essi sono:

  • LATITUDINE (distanza dai Poli o dall’Equatore)
  • ALTITUDINE rispetto al livello del mare
  • DISTANZA DAL MARE
  • CORRENTI MARINE
  • VEGETAZIONE
  • ESPOSIZIONE AL SOLE E AI VENTI

 

CLASSIFICAZIONE DEI CLIMI

ASSOCIAZIONI VEGETALI

esempi geografici

A – CLIMI CALDO-UMIDI

MEGATERME

foresta pluviale

Amazzonia, Congo

savana

Nigeria, Mato Grosso

giungla

India

 

 

B – CLIMI ARIDI

XEROFILE

deserto caldo

Sahara, Messico, Australia

steppa predesertica

Sud Sahara, Asia centrale

deserto freddo

Patagonia, Mongolia

 

 

C – CLIMI TEMPERATI CALDI

MESOTERME

macchia mediterranea

California, Mediterraneo

foresta cinese

Cina, Corea, Giappone

foresta a latifoglie

Sudafrica, Australia

 

 

D – CLIMI TEMPERATI FREDDI

MICROTERME

foresta a latifoglie

Nord America

foresta di conifere

Nord Europa

 

 

E – CLIMI POLARI

ECHISTOTERME

tundra

Russia centrale, Scandinavia

gelo perenne

Artide, Antartide

Bibliografia
L. Monfroni, C. Pavanati Bettoni – La Terra e l’Universo – Signorelli Editore, Milano 1992
M. Fiorani, D. Nepgen, M. Crippa – Scienze naturali – Mondadori Education, 2016
O. Lupia Palmieri, M. Parotto – Terra, edizione verde – Scienze Zanichelli, 2016
C. Cavazzuti, L. Gandola, R. Oddone – La Terra intorno a noi – Scienze Zanichelli, 2016
I. Baroni, R. Corsi, F. Costagli – Sfera plus: L’Universo e la Terra; La materia e l’energia; Gli esseri viventi e l’ambiente; L’uomo – Sei, 2015
S. Zanoli – Scienze della Terra, Elementi e immagini – Le Monnier, 2016
M.L. Piccone Antoniotti – Geografia Generale – Paravia, 1985
M. Torri, G. Santi – Tettonica delle placche – Principato, 2015
G. Bellezza, E. Cecioni – Introduzione alla Geografia umana – Zanichelli, 1994
Geoidea – GEOSTART – De Agostini, 2014
L. Morelli – Geografia, Economia, Cultura – Mondadori Education, 2014
E. Fedrizzi – GEO Sistemi e Atlante Geografico – Minerva Scuola - Mondadori Education, 2014

L. Alberghina – Biologia, sviluppi e prospettive – Mondadori 1984
M. Hoefnagels – Biologia, il laboratorio della vita; dalle cellule ai vertebrati – Le Monnier, 2015
D. Casagrande – La vita sulla Terra, argomenti di Biologia – Italo Bovolenta, 1994
D. Sadava, et alii – Biologia.blu, le basi molecolari della vita e dell’evoluzione – Zanichelli, 2014
P. Battaglini, E. Totaro Aloj – Il sistema della vita – Le Monnier, 1978
S. Zanoli – Biologia, elementi e immagini – Le Monnier, 2015

F. Tottola, A. Allegrezza, M. Righetti – Biochimica, dal carbonio alle nuove tecnologie – Mondadori, 2014
M. Artoni, A. Dazzi – Chimica – Principato, 2014
M. Vezzoli. C. Vicari – Biotecnologie – Principato, 2014
M. Vezzoli. C. Vicari – Ecologia e Ambiente – Principato, 2014
E. Stocchi – Chimica, un invito a capire i fenomeni della natura – Atlas 1981
U. Aichelburg – Il corpo umano – Mondadori, 1977
C. Longo, G. Longo – Dalla cellula ala comunità dei viventi – Minerva Italica, 1980
F. Randazzo, P. Stroppa – Chimica, alimenti e sostenibilità – Mondadori, 2014

ScientificaMENTE - COME SALVAGUARDARE IL “CAPITALE NATURALE”

ScientificaMENTE è una serie di articoli dedicati alla divulgazione scientifica. Affrontiamo argomenti di Biologia, Chimica, Geografia, Scienze della Terra e molti altri di carattere tecnico – scientifico, utilizzando termini il più possibile semplificati, allo scopo di avvicinare le materie scientifiche al più vasto pubblico di lettori.

 

COME SALVAGUARDARE IL “CAPITALE NATURALE”

 L’espressione “sviluppo sostenibile” compare per la prima volta nel 1987, in un rapporto della Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo, istituita dall’ONU per definire “uno sviluppo capace di soddisfare i bisogni dell’attuale generazione, senza compromettere, la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”.

Come indica il WWF nel suo “Living Planet Report”, vuol dire imparare a vivere nei limiti di un solo pianeta. Quindi lo sviluppo sostenibile è la capacità della nostra specie di riuscire a vivere, in maniera dignitosa ed equa per tutti, senza distruggere i sistemi naturali da cui traiamo le risorse per vivere e senza oltrepassare le loro capacità di assorbire gli scarti e i rifiuti dovuti alle nostre attività produttive.

 Per ottenere uno sviluppo delle società umane che sia sostenibile è necessario che:

  • l’intervento umano sia limitato entro le capacità di carico dei sistemi naturali conservandone la loro vitalità e la loro resilienza;
  • il progresso tecnologico per la produzione di beni e servizi venga indirizzato all’incremento dell’efficienza piuttosto che all’incremento del flusso di energia e materie prime;
  • i livelli di prelievo delle risorse non rinnovabili ecceda le loro capacità rigenerative;
  • l’emissione di scarti e rifiuti (solidi, liquidi e gassosi) dovuti al metabolismo dei sistemi sociali non ecceda la capacità di assimilazione dei sistemi naturali.

(Fonte: http://www.wwf.it/il_pianeta/sostenibilita/il_wwf_per_una_cultura_della_sostenibilita/perche_e_importante2/cos_e_lo_sviluppo_sostenibile_/)

 I principi fondamentali dello sviluppo sostenibile sono essenzialmente due:

  1. La velocità del prelievo delle risorse dovrebbe essere pari alla loro velocità di rigenerazione;
  2. La velocità di produzione dei rifiuti dovrebbe essere uguale alle capacità naturali di assorbimento degli ecosistemi in cui vengono immessi.

 I vertici mondiali

 Nel 1992 a Rio de Janeiro si riunì la seconda Conferenza su ambiente e sviluppo, che varò due convenzioni a livello internazionale:

  1. Quella sui cambiamenti climatici, dalla quale scaturì in seguito il Protocollo di Kyoto;
  2. Quella sulla biodiversità.

Sempre a Rio fu elaborato un programma d’azione con alcuni importanti obiettivi da raggiungere nel corso del XXI secolo (da qui il nome “Agenda 21”).

Un altro grande vertice si è tenuto nel 2012 sempre a Rio de Janeiro, ma per gran parte dell’opinione pubblica si è trattato di un fallimento. La comunità internazionale, infatti, si è limitata a redigere un elenco di consigli, senza fissare degli obiettivi vincolanti. Inoltre il vertice di Rio ha evitato di affrontare alcuni temi scottanti, tra i quali in particolare l’aumento massiccio dei gas serra, la continua concessione di sussidi pubblici ai combustibili fossili (400 miliardi di dollari nel 2011) e l’irrilevanza di quelli destinati allo sviluppo delle energie rinnovabili; ancora una volta gli interessi economici e finanziari di Stati e multinazionali hanno avuto il sopravvento sulle politiche di protezione ambientale e sociale.

 Per approfondire l’argomento:

http://www.ecosostenibile.org/sostenibilita.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Sviluppo_sostenibile

http://portalecdp.cassaddpp.it/content/groups/public/documents/ace_documenti/011516.pdf

 

 

Bibliografia
L. Monfroni, C. Pavanati Bettoni – La Terra e l’Universo – Signorelli Editore, Milano 1992
M. Fiorani, D. Nepgen, M. Crippa – Scienze naturali – Mondadori Education, 2016
O. Lupia Palmieri, M. Parotto – Terra, edizione verde – Scienze Zanichelli, 2016
C. Cavazzuti, L. Gandola, R. Oddone – La Terra intorno a noi – Scienze Zanichelli, 2016
I. Baroni, R. Corsi, F. Costagli – Sfera plus: L’Universo e la Terra; La materia e l’energia; Gli esseri viventi e l’ambiente; L’uomo – Sei, 2015
S. Zanoli – Scienze della Terra, Elementi e immagini – Le Monnier, 2016
M.L. Piccone Antoniotti – Geografia Generale – Paravia, 1985
M. Torri, G. Santi – Tettonica delle placche – Principato, 2015
G. Bellezza, E. Cecioni – Introduzione alla Geografia umana – Zanichelli, 1994
Geoidea – GEOSTART – De Agostini, 2014
L. Morelli – Geografia, Economia, Cultura – Mondadori Education, 2014
E. Fedrizzi – GEO Sistemi e Atlante Geografico – Minerva Scuola - Mondadori Education, 2014

L. Alberghina – Biologia, sviluppi e prospettive – Mondadori 1984
M. Hoefnagels – Biologia, il laboratorio della vita; dalle cellule ai vertebrati – Le Monnier, 2015
D. Casagrande – La vita sulla Terra, argomenti di Biologia – Italo Bovolenta, 1994
D. Sadava, et alii – Biologia.blu, le basi molecolari della vita e dell’evoluzione – Zanichelli, 2014
P. Battaglini, E. Totaro Aloj – Il sistema della vita – Le Monnier, 1978
S. Zanoli – Biologia, elementi e immagini – Le Monnier, 2015

F. Tottola, A. Allegrezza, M. Righetti – Biochimica, dal carbonio alle nuove tecnologie – Mondadori, 2014
M. Artoni, A. Dazzi – Chimica – Principato, 2014
M. Vezzoli. C. Vicari – Biotecnologie – Principato, 2014
M. Vezzoli. C. Vicari – Ecologia e Ambiente – Principato, 2014
E. Stocchi – Chimica, un invito a capire i fenomeni della natura – Atlas 1981
U. Aichelburg – Il corpo umano – Mondadori, 1977
C. Longo, G. Longo – Dalla cellula ala comunità dei viventi – Minerva Italica, 1980
F. Randazzo, P. Stroppa – Chimica, alimenti e sostenibilità – Mondadori, 2014

Orti aziendali, firmato il protocollo per portarli in tutta Italia

 
 

Orti aziendali, firmato il protocollo per portarli in tutta Italia

Sono un fenomeno sempre più diffuso ma il buon esempio lo danno soprattutto i grandi gruppi. Microsoft, Diesel, Unicredit e molte altre hanno inaugurato degli spazi green per i propri dipendenti. I prodotti sono spesso usati nelle mense lavorative
 
C'è chi, grazie a quella insalata da coltivare in condivisione, ha smesso di litigare col vicino e ridotto le pillole antistress. Chi ha rivalutato il piacere di mangiare sano. E chi ha stretto amicizie con il capo autoritario. E' l'orto urbano il responsabile dell'improvviso miglioramento di molti stili di vita. Ed oggi viene firmato un protocollo d'intesa tra Anci e Italia Nostra per favorire la diffusione degli Orti Urbani su tutto il territorio italiano.

E per una volta sono le aziende a dare il buon esempio. Sdoganato da realtà dall'animo verde, come l'americana Aveda che organizza turni di semina e raccolta tar i dipendenti, il modello green dell'orto aziendale è stato adottato da colossi come Microsoft, Google, Yahoo. Toyota. Non solo all'estero però. Da qualche tempo l'orto è arrivato anche in Italia con Diesel, Bottega Veneta, Unicredit e molte altre. Diesel ne ha uno così grande che permette di condividere il piacere della coltivazione con i figli dei dipendenti. Lo racconta Stefano Rosso, amministratore delegato di OTB: "Il nostro  è ll'orto del nido e della scuola dell'infanzia aziendali. Quando abbiamo progettato la nuova sede di Diesel e di OTB, la capogruppo,  abbiamo ritenuto importante offrire ai nostri dipendenti  il servizio. Ci sono dieci piccoli appezzamenti dedicati alle diverse coltivazioni stagionali di cui i bambini si occupano direttamente. Due volte l'anno fanno  la piantagione e poi la raccolta dei frutti. All'interno è stata creata una spirale aromatica, dove i piccoli piantano le diverse erbe aromatiche per imparare a riconoscere le differenze usando tatto, gusto e olfatto.
 
Nell'Antica Officina Santa Maria Novella a Firenze, il giardiniere Daniele cura ogni mattina fiori e ortaggi: "Oltre ad essere la base per creme e profumi, sono anche la gustosa materia prima per i pranzi serviti alla mensa aziendale". Ma c'è anche una motivazione terapeutica. A quanto pare sporcarsi le mani di terra con il vicino di banco rende tutti più armonici anche nel mondo della finanza. Parte integrante delle UniCredit Tower sono "gli Orti" ricavati sulle terrazze collocate al secondo piano delle Torri. Qui, i dipendenti della banca che hanno aderito all'iniziativa "Coltiva il tuo spazio", possono coltivare un piccolo appezzamento di terra e seguirlo nel suo intero ciclo di vita, dalla semina al raccolto. Raccontano dalla banca: "Partecipano più di cinquanta persone nei due orti delle torri A e B, che si trovano all'esterno delle Tree House, ogni dipendente ha uno spazio di 40 cm per 60, su un totale di otto metri. La sola regola è il rispetto della propria e altrui area. Ciascuno può coltivare ciò che vuole gestendo il proprio spazio in totale autonomia e può recarsi all'orto in qualsiasi momento della giornata, anche se tendenzialmente si predilige la pausa pranzo". I prodotti più diffusi? Basilico, menta, prezzemolo, fragole, piantine di agrumi.

Nel luglio 2014 Bottega Veneta ha inaugurato il giardino Eco-Food presso gli uffici di Milano. Quest'area verde di 2.400 metri quadrati è stata progettata per offrire ai dipendenti uno spazio di relax a contatto con la natura e contemporaneamente per rifornire il ristorante aziendale interno di prodotti freschi a chilometro zero. Ci sono tipologie di piante aromatiche o leguminose, quali ad esempio borragini, mente e timi, di alberi da frutti, come ciliegio canino, prugnolo, sorbo e nespolo comune, ma anche di verdure fresche, come diversi tipi di pomodoro, peperone, melanzana e cetriolo".
 
E all'estero? Il 'Km zero' di Microsoft si chiama Urban Farming. E' un progetto nato nel campus Microsoft di Redmond. All'interno della struttura, composta di 109 edifici in un'area di 2.400 chilometri quadrati, ogni giorno vengono consumati 40.000 pasti (10 milioni in un anno). Per favorire la coltivazione diretta di frutta e verdura sono state create delle micro-serre avveniristiche collocate nel campus. Utilizzando principalmente le tecniche della coltivazione idroponica, l'azienda ha avviato un sistema di auto-produzione alimentare. Sono state creati dunque degli orti verticali all'interno di torri in plexiglas, dove i consumi idrici ed energetici sono ottimizzati da un sofisticato software. Le verdure fresche coltivate qui vengono poi servite in diversi bar e mense dell'enorme campus di Microsoft. La cosa è stata molto presa sul serio da Pasona, azienda del centro della città di Tokyo, la sede della società è una vera e propria fattoria urbana che si sviluppa su nove piani: 19.974 metri quadrati di cui 4 mila dedicati a spazio verde dove si coltivano più di 200 specie di piante. Di più. I pomodori crescono sospesi sopra il tavolo della sala delle riunioni, i limoni e gli alberi da frutto sono usati come pareti divisorie, il riso cresce nella zona della reception.


Fonte: www.repubblica.it

immagine tratta da www.nonsprecare.it

Salus Per Aquam o Morte per Acqua?

Le aumentate esigenza della popolazione mondiale, l’inquinamento delle acque superficiali e profonde e soprattutto il notevole sviluppo industriale fanno avvertire, in modo violentemente attuale, il problema della carenza idrica.

L’acqua che gli esseri umani possono utilizzare direttamente non è quella marina, paradossalmente tanto abbondante da coprire il 70% del globo – appunto terracqueo, ma quella continentale distribuita nei laghi, nei fiumi, nelle falde acquifere e nei ghiacciai. Non si tratta, come è notorio, di acqua veramente pura ma di una soluzione diluitissima di Sali, perciò l’uso a cui può essere destinata dipende dalla sua composizione; pertanto siamo soliti distinguere fondamentalmente l’acqua, a seconda del suo utilizzo, in:

  • uso potabile (e in misura non trascurabile: terapeutico)
  • uso irriguo delle colture
  • uso industriale

In molte zone della Terra oggi si comincia ad avvertire il pericolo dello squilibrio tra disponibilità e fabbisogno.

Il fabbisogno d’acqua è in relazione al tipo di attività prevalentemente svolta in un dato territorio; infatti in una società agricola il fabbisogno è di circa 1000 m3 annui pro capite ma sale all’astronomica cifra di 3000 m3 in una società fortemente industrializzata.

Tenendo conto della popolazione attuale del pianeta e del fabbisogno medio pro capite, è facile arrivare alla conclusione che la quantità d’acqua necessaria è inferiore a quella contenuta complessivamente nei laghi e nei fiumi della Terra. Tuttavia il problema idrico sussiste perché troppo spesso le riserve naturali d’acqua non sono ubicate laddove ne è richiesta l’utilizzazione.

In sostanza il problema è quello di ottenere acqua di buona qualità e in quantità corrispondente al fabbisogno laddove essa è necessaria. Un esempio chiarificatore? Talora in molte isole l’unica acqua disponibile è quella piovana che viene raccolta in cisterne; oggi però si cerca di utilizzare anche l’acqua del mare, sottoponendola ad adeguati (e costosi) processi di dissalazione che richiedono, al pari della distillazione, ingenti quantità di energia.

Ecco perché il problema idrico non è disgiunto da quello energetico.

Una possibile innovativa soluzione del problema potrebbe venire dall’utilizzo del calore proveniente dall’incenerimento dei rifiuti urbani. Negli Stati Uniti non mancano esempi di distillatori all’avanguardia che usano tale forma di energia, e sarebbe auspicabile che anche altri Paesi orientino in tale direzione i propri sforzi di ricerca e tecnologia.

Purtuttavia, il problema idrico è molto più complesso di quanto possa apparire in una prima approssimazione: innanzitutto si pone in maniera imperativa l’esigenza di un impiego più razionale dell’acqua industriale, che potrebbe essere riciclata o riutilizzata in altre modalità. Ad esempio nei Paesi industrializzati bagnati dal mare, dove è possibile l’insediamento dei complessi industriali in posizione compatibile con le esigenze ecologiche e paesaggistiche, si potrebbe utilizzare acqua marina anziché acqua dolce.

Per risolvere il problema idrico sono stati elaborati, recentemente, numerosi progetti: tra essi ricordiamo il trasporto di icebergs dalle zone polari a quelle aride, oppure l’ottenimento di pioggia artificiale, insufflando nelle nubi anidride carbonica o ioduro d’argento o altre sostanze che fungono da nuclei di condensazione.

Ci teniamo a sottolineare, però, che il problema idrico prima che essere di natura tecnica, è di ordine legislativo e politico. Occorre sostenere e promuovere un movimento internazionale per arrivare alla razionalizzazione dell’uso dell’acqua. Nelle politiche di ogni governo dovrebbero essere contemplate azioni tese ad assicurare sufficienti rifornimenti, non disgiunte dalla formulazione periodica di un piano generale che tenga conto dell’uso, della gestione e della conservazione dell’acqua.

 

L'acqua che tocchi de' fiumi è l'ultima di quelle che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente. (Leonardo da Vinci)

 

AUMENTERÀ LA TEMPERATURA SULLA TERRA?

L’ipotesi di un aumento consistente della temperatura terrestre si fa sempre più attendibile. Studi condotti in varie situazioni climatiche del globo hanno rilevato che la temperatura media della Terra è aumentata dal 1860 a oggi di 0,5-0,7 °C e, cosa ancora più rilevante, questo incremento è avvenuto principalmente negli ultimi 20 anni.

Sembra ormai certo che il nostro pianeta si sta inesorabilmente riscaldando e che, entro il prossimo secolo, l’incremento di temperatura potrà raggiungere i 4-5 °C.

Potrebbe sembrare tutto sommato un aumento di lieve entità, ma le conseguenze sarebbero catastrofiche:

  1. Spostamento dei confini delle zone climatiche e delle fasce di vegetazione verso i Poli;
  2. Fusione dei ghiacciai con conseguente aumento del livello degli oceani (da alcune decine di cm a qualche metro) con conseguente sommersione di lunghi tratti di coste;
  3. Instabilità climatica con maggiori rischi di siccità e alluvioni.

 

Questi ed altri cambiamenti sono già in atto, è facile constatarlo, e subiranno sicuramente un’accelerazione per l’aumento nell’atmosfera del livello di diossido di carbonio (CO2), del metano e di altri gas-serra - normalmente già presenti in atmosfera, con la singolare proprietà di assorbire le radiazioni infrarosse, cioè il calore irraggiato dalla Terra, comportandosi in modo analogo ai vetri di una serra - derivanti dalle attività umane che hanno come effetto collaterale anche quello di intrappolare il calore.

Tutti gli esseri viventi (animali e vegetali) hanno da sempre esercitato una notevole azione modificatrice sul clima del nostro pianeta. L’ossigeno, ad esempio, è comparso e si è accumulato nell’atmosfera come conseguenza dello sviluppo della vita, mentre il diossido di carbonio, principale responsabile dell’effetto serra, ha fornito alla Terra la temperatura e le condizioni climatiche ottimali per la successiva evoluzione della vita in tutte le sue forme.

Tuttavia, l’essere vivente davvero in grado di modificare il clima, grazie al suo incessante sviluppo tecnologico, è l’Uomo.

Le interazioni fra uomo, progresso tecnologico, sviluppo culturale e clima sono sempre state strettissime: basti pensare che la specie umana è comparsa milioni di anni fa in Africa, dove il clima era tale da garantirne la sopravvivenza anche in condizioni assai precarie.

Da qui, circa 10.000 anni fa, l’Homo sapiens è poi migrato verso gli altri continenti, iniziando quel processo esponenziale di evoluzione tecnologica e culturale che ha condotto all’attuale società: sviluppo dell’agricoltura con conseguente insediamento stabile; lavorazione dei metalli; invenzione della scrittura, della polvere da sparo, della stampa, della macchina a vapore e infine, lo straordinario progresso dell’informatica e delle biotecnologie.

Il pesante rovescio della medaglia è costituito purtroppo dalla profonda alterazione del rapporto dell’uomo con il clima.

Egli si è progressivamente affrancato da quelle condizioni climatiche che avevano consentito l’inizio della sua evoluzione, imparando a vivere in qualunque clima, anche il meno favorevole, e creando ambienti sempre più adatti alla vita moderna.

Questi massicci interventi hanno avuto un impatto terribile sull’ambiente:

  1. Deforestazione;
  2. Sviluppo dell’agricoltura intensiva/estensiva;
  3. Sconvolgimento di moltissime specie animali e vegetali;
  4. Progressiva espansione delle aree metropolitane a scapito di quelle rurali;
  5. Incremento esponenziale delle aree industriali;
  6. Aumento vertiginoso della popolazione umana mondiale.

Mentre fino a poco tempo fa si riteneva che questi interventi potessero influenzare al massimo il clima soltanto a livello locale, lo studio dei meccanismi dell’atmosfera, dell’idrosfera, delle foreste e di molti altri fattori, ha evidenziato la stretta correlazione esistente fra crescita dei consumi (soprattutto energetici) e dei consumatori e tutta una serie di perturbazioni destinate a condizionare il clima e pertanto la vita mondiale.

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