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M.Saporito - L.Gentile

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L'Orchestra di Fiati entusiasma il pubblico. Il repertorio del ventesimo secolo entusiasma gli appassionat

L’incontro di ieri sera Giovedì 7 Novembre 2013 con l’Orchestra di Fiati del Conservatorio di Potenza è stato particolarmente entusiasmante. Vedere questa bella formazione composta da oltre 50 elementi, fra cui tantissimi giovani sostenuti dai loro stessi maestri, ha evidenziato un forte connubio tra docente e allievo, sfociato in un gradevolissimo concerto dai suoni chiari e puliti e da precise esecuzioni che hanno entusiasmato con ammirazione il pubblico presente.

Questa serata, è stata il culmine di una edizione di concerti compresi fra il 1 Ottobre e il 7 Novembre realizzatisi in diversi luoghi della città comprendenti Auditorum, teatri, chiese, musei, sedi universitarie ed anche il Grande Albergo di Potenza privilegiando “un grande repertorio fra il Barocco e il secolo Ventesimo con un occhio di riguardo per le celebrazioni dei vari anniversari con eventi dedicati a Carlo Gesualdo da Venosa, Verdi, Wagner, Poulenc, ma anche a brani e formazioni di raro ascolto, ai generi del jazz e dell’elettronica a cura dei rispettivi Dipartimenti di specializzazione”.

Se l’intero progetto si proponeva degli obbiettivi come quello “di rendere più viva la dialettica tra la sfera didattica e la prassi esecutiva, fra brani di tradizione e produzione contemporanea, fra rappresentazione scenica e approfondimenti musicologici, fra gli interpreti – docenti e allievi – ed un tessuto cittadino in fondamentale sinergia con la crescita culturale del principale polo di formazione musicale del territorio”, sicuramente è riuscito in pieno investendo l’intera città e la sua popolazione che avuto modo di apprezzare e rimanerne soddisfatta avendo intuito che “l’impegno nella promozione della cultura” ha dato i suoi frutti, regalando “repertori di eccellenza e di profonda spiritualità”, che hanno visto anche la partecipazione del Coro polifonico dell’Università della Basilicata guidato dal maestro e vice direttore del Conservatorio Felice Cavaliere, attestando un legame profondo tra le istituzioni e la comunità lucana.

La serata ha visto protagonisti i direttori Rocco Eletto e Donato Semeraro i quali si sono alternati nella presentazioni di brani che hanno spaziato dalla celebrazione delle musiche delle fanfare, dalle opere di Verdi alle fantasie delle Carmen di colonne sonore di film fino ai tributi all’America nonché anche brani scritti dal maestro Semeraro il quale, purtroppo a breve si trasferirà in Puglia. L’intero concerto nel suo insieme è stato simpatico - anche adopera delle uscite particolari e scherzose dei maestri - divertente, di alta realizzazione e largamente gradito dall’intero pubblico che ha dimostrato ciò con abbondanti applausi e cenni di gradimento.

Incontrando tanta positività nell’attuazione di questo ciclo d’incontri non possiamo fare a meno di augurarci di vederne la ripetizione nell’anno successivo, che speriamo foriero di novità e giuste realizzazione ai suoi organizzatori.

il 4 novembre, giornata di unità nazionale. Storia e patriottismo vanno a braccetto

La ricorrenza del 4 Novembre ricorda la festa di tutte le Forze Armate Italiane nel ricordo del completamento dell’Unità d’Italia alla Vittoria della Prima Guerra Mondiale costata vittime innumerevoli; usualmente le celebrazioni si tengono all’Altare della Patria presso il Vittoriano di Roma, cerimonia con cui si ricordano i militari italiani caduti in tutte le guerre.
Fù istituita nel 1922 a ricordo del 4 Novembre 1918, anniversario della fine della prima guerra mondiale per l’Italia e Festa dell’Unità Nazionale; precedentemente veniva celebrata come giornata festiva fino al 1977, dall’ora in poi a causa di una riforma economica dello Stato Italiano che aveva lo scopo di aumentare i giorni lavorativi, è stata resa “festa mobile” che cadeva nella prima Domenica di Novembre; attualmente pur restando giornata lavorativa è tornata celebrazione ampia e diffusa grazie all’impulso dato dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il quale ne rinnovo le celebrazioni. Con Questa ricorrenza si rende omaggio alla salma del Milite Ignoto che riposa presso l’Altare della Patria a Roma e dove avvengono le celebrazioni principali presiedute dal Presidente della Repubblica e dalle più alte autorità militari; congiuntamente si svolgono visite importanti presso il Sacrario di Redipuglia dove, sono custodite le salme di 100.000 caduti nelle guerre del 1915/18 non chè anche a Vittorio Veneto dove, ricordando la storia, si svolse l’unico confronto militare tra l’esercito italiano e quello austro – ungarico.
Le celebrazioni più importanti in questa data si tengono usualmente a Roma, Trento e Trieste, e il pensiero di tale ricorrenza ricade soprattutto sui numerosi giovani che immolarono la propria vita a difesa della Patria nelle triste circostanze offerte dalle guerre; oggi l’Italia, da quando fa parte della N.A.T.O., gode di un periodo di pace – circa 70 anni - positivo e favorevole a testimonianza del fatto che i popoli quando collaborano tra di loro, esprimono risorse positive a tutti i livelli in grado di mantenere la pace, e dove l’impegno comune allontana le guerre e dissuade chiunque altro da portarla. Ci auguriamo che tale periodo di pace possa sempre durare il più a lungo possibile perché con lo stesso si favorisce sviluppo e coesioni non solo tra i popoli d’Europa ma anche con quelli di altri continenti, superando ostacoli e difficoltà di varia natura tendenti all’instaurazione di u n progresso comune lontano da qualsiasi guerra. Attualmente l’Italia, posta nel Mediterraneo, è circondata da numerosi focolai di guerra e tensioni legate a fenomeni terroristici, ma fino ad oggi si è riusciti ad arginare qualsiasi tensione che possa scatenare eventi più drammatici; con gli occhi della realtà vogliamo augurarci che tutto ciò sia sempre possibile al fine di avere il bacino del Mediterraneo sempre più stabile al fine di evitare le catastrofi mondiali precedenti che non fanno progredire l’uomo e portano solo morte e sofferenze.

Redazionale

I cambiamenti moderati e utili di Papa Francesco

L’elezione di Papa Francesco Bergoglio ha costituito una grossa novità per tutti noi cristiani, infatti, la sua semplicità, la sua concezione francescana della vita quotidiana, basata sul seguire esempi di povertà e rifiuto del lusso e comodità, hanno stupito tutti noi, abituati a vedere “dell’altro”, le sue caratteristiche ci hanno fortemente impressionato e fatto capire che più di qualcosa sarebbe cambiato, e di ciò, ce né ha dato continuamente conferma, suscitando apprezzamenti continui da parte di tutti noi.

Pertanto ha posto davanti ai nostri occhi una “rivoluzione” dall’aspetto calmo e pacato ma valida per tutti e semplice da applicare nella vita quotidiana; certo per Lui tanto semplice non è, se si guarda agli Organismi che regolano la vita interna del Vaticano e il suo intero e giusto funzionamento all’interno del quale bisogna mantenere equilibrio ed efficienza.

Ci saremmo aspettati diversi cambiamenti nelle strutture Vaticane, ma i suoi comportamenti e il suo pensiero riflessivo ci hanno fatto capire che ogni cosa abbisogna del suo giusto tempo; la sua quotidianità è stata messa a dura prova dal caso “I.O.R. e dall’arresto di Mons. Nunzio Scarano dipendente dell’Apsa”, per cui è stato costretto ad iniziare a mettere mano alla riforma della costituzione apostolica Pastor Bonus, che stabilisce il funzionamento della Curia, all’interno della quale successivamente dovranno avvenire gli attesi cambiamenti; qualcosa si è già visto nei mesi precedenti con la sostituzione del Segretario di Stato Mons. Tarcisio Bertone, un primo passo che in futuro, dopo aver “– guardato, studiato e ascoltato”, consentirà di prendere nuove decisioni nel rinnovamento della Stessa la quale, secondo la  visione di Papa Francesco dovrà essere più aperta al mondo e condividere con altre strutture parte del suo potere al fine di raggiungere una corretta  armonia di rapporti tra la Sede Centrale ed Episcopati locali, nonché la riforma del Segretariato del Sinodo.

Una brutta gatta da pelare sarà la riforma dell’apparato economico della Santa Sede, anche in virtù degli scandali citati prima e delle strutture economiche della Santa Sede, considerate troppe e da accorpare in minor numero, rendendole più snelle e profique nell’Amministrazione e risultati, ridefinendone gestione e compiti. Per tanto la nuova area di cambiamento su cui il Papa certamente prenderà un po’ di tempo è già avviata, per lo meno nell’insieme delle variazioni  da porre in essere, e il nuovo anno sarà sicuramente foriero di novità.

 

Luciano Gentile

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