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L'U.C.S.I. BASILICATA INCONTRA MARIVITA MURGESE AUTRICE

Avete mai desiderato mettere in pausa un momento ben preciso della vostra vita? Un attimo felice per non perdere l'incantesimo o un momento triste pur di non perdere una persona? Come una fidanzata che nel giro di un respiro sta per diventare ex ma tu sigilli il tempo pur di non vederla uscire dall'auto, perché il dolore di quell'istante fa meno male di quello di una portiera chiusa il secondo dopo. O quando sei circondato durante il pranzo di Natale dai sorrisi e dall'amore capaci di scaldare il cuore. Ecco, ci sono momenti che vorresti vivere in eterno pur di continuare a sognare, pur di non perdere ancora. E qui vengono in ballo Rita e Edward, con le loro umane fragilità, i quali giocherebbero carte false pur di non perdere le persone più care nella loro vita, anche affrontare le più atroci asperità pur di raggiungere le stelle.

Altresì, le gemelle, Emy e Hope, con i loro guai, i loro segreti e le loro amiche straordinarie, hanno qualcosa da insegnare. Ci sono frangenti di eternità, ricordi lontani difficili da cancellare e che, in qualche maniera, tracciano ogni passo della nemoria. Questi momenti, invece, rientrano tra quelli che si vuole evitare! pigiando, magari, il pulsante "stop" prima dell'evento che segnerà per sempre, prima di chiudere a chiave una finestra sul cuore.

In occasione del vicino #Natale, Marivita presenterà i suoi libri #Domenica23 Dicembre 2018, alle ore 18:00, presso la libreria #mondadoribookstore di Potenza in via Pretoria. 
Dialogheranno con l'autrice la Giornalista Angela Rondanini e Paola Di Ginosa
 
Angela Rondanini

 

9 DICEMBRE-GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA CORRUZIONE

Dal 9 dicembre 2012 si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale contro la Corruzione.Lo scopo della giornata è quello  di sensibilizzare le persone sul grave problema globale della corruzione e sul ruolo che la Convenzione ONU contro la Corruzione, adottata nel 2003, può avere nel combatterla e prevenirla.  Gli effetti perversi che la corruzione ha sulle economie globali e la società  tutta, sono stati denunziati dal Segretario Generale  sostenendo che, però, essa non è un fenomeno inevitabile ma può bensì essere respinto se i governi e le persone scelgono di rifiutarlo, facendo piuttosto prevalere la loro integrità  La maggior parte delle persone sa riconoscerla quando la vede, perchè definire la corruzione non è semplice ,ma il vero problema è che persone differenti vedono la corruzione in modo differente. Il termine "corruzione" deriva dal verbo latino "rumpere" (traduzione:"rompere"), quindi con l'atto della corruzione si rompe qualcosa, ma cosa? l'integrità richiesta da un  ruolo? Un patto di fiducia?  sicuramente è così. Possiamo dire meglio, delle regole morali o più semplicemente delle regole e leggi amministrative La corruzione viene qui definita come il comportamento di chi utilizza il suo potere per fini personali. In tal senso, la corruzione include ogni forma di abuso di potere, non solo quindi il reato penale di corruzione e il complesso di reati contro la pubblica amministrazione. Quindi ad esempio anche il clientelismo ed il nepotismo sono considerati forme di corruzione.

 

La corruzione ha sempre caratterizzato tutte le civiltà, anche le più antiche. Dalle civiltà mesopotamiche, dove la reciprocità tra il dono interessato ed il favore richiesto era una consuetudine consolidata, all’Atene di Pericle o alla Roma di Cicerone, dove la tangente era un costume formalmente condannato benché ampiamente diffuso, dall’Europa della Riforma luterana, cruciale nella fondazione di un’etica anticorrutiva, all’irrisolta questione morale dei giorni nostri.Dunque la corruzione è un comportamento della persona che abusa della sua posizione di fiducia per ottenere un indebito vantaggio, un guadagno privato. Essa si può riscontrare sia nei rapporti pubblici che privati. 

"Non dobbiamo mai abbassare la guardia nella lotta alla corruzione", ha dichiarato Marin Mrčela, Presidente del Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d'Europa ( Greco  )

Ed è proprio la Basilicata  addirittura la regione   a salire sul podio negativo al terzo posto  tra le 200 aree più corrotte d'Europa

È un giudizio severo quello dato dal «Quality of Government Institute» della facoltà di Scienze politiche dell’Università svedese di Goteborg, che periodicamente effettua rilevazioni sulla qualità della pubblica amministrazione europea che  analizza gli  aspetti, ossia la qualità, l’imparzialità e, appunto, la corruzione. (da fonte Gazzetta del Mezzogiorno)

L'istituzione della Giornata Internazionale serve per ricordarci quanto questo fenomeno influisca negativamente sulle nostre vite, per riflettere sulle conseguenze (l'aumento della povertà e il forte freno allo sviluppo), ma soprattutto per pensare come si possa combattere questo fenomeno che dilaga sempre più, non solo con leggi o con il lavoro continuo delle forze dell'ordine, sempre impegnate nella prevenzione e nel contrasto del crimine :il loro lavoro e i loro successi costituiscono un servizio prezioso al nostro Paese, ma anche grazie ai cittadini, che dovrebbero denunciare   casi di corruzione di cui sono vittime o a conoscenza , è un male che inquina le fondamenta del vivere civile, va avversata senza equivoci o timidezze. Combatterla è un impegno di sistema,di tutte le istituzioni pubbliche e, al contempo ,è compito che appartiene a ciascun individuo, alle organizzazioni economiche e sociali, a tutela di tutti.

Il silenzio non è consentito.

Angela Rondanini

 

PINO MANGO UN RICORDO SEMPRE VIVO

Cosa c’è di più bello morire mentre fai musica davanti alla gente, e cioè mentre fai la cosa che ami di più?”Queste furono le parole di Pino Mango dette in confidenza a sua moglie Laura Valente, svelate dall’ex-componente dei Matia Bazar in una intervista a Corriere dello Sera del 2017.E così è stato, seppur agli occhi degli altri in maniera brutale: nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2014, in seguito ad un infarto mentre si esibiva in concerto al Pala Ercole di  Policoro. Mango si spense all’età di 60 anni, lasciando un ricordo nella mente di tutti gli amanti della musica italiana.Giuseppe Mango per gli amici Pino nasce il 6 novembre 1954 a Lagonegro (Pz),

Ma è storia nota che la musica scorreva nel sangue di Mango: dalle cover band a 7 annicon il fratello Michele, fino ad arrivare all’incontro che gli ha cambiato la vita, quello con Mogol. Nel 1984, dopo essere stato scartato da una casa discografia, Mango sembra intenzionato a mollare la musica ma il paroliere milanese resta stupito dal provino e convince l’A/R, una certa Mara Maionchi  a prendere in considerazione il ragazzo di allora 30 anni.

Nel 1975 va a Roma a incidere con la RCA Italiana l'album "la mia ragazza e un gran caldo" che sara' pubblicato nel 1976.La musica sin da bambino - Un amore per la musica, quello di Mango, partito da lontano. Da quando a sette anni già suona in alcune band. Si cimenta con l'hard rock, con il blues, e saranno quelle le basi della sua formazione giovanile. Su tutti, ad influenzarlo, è Peter Gabriel. A 20 anni è già a Roma, per inseguire il suo sogno, poi Milano. Il primo album lo incide nel 1975, La mia ragazza è un gran caldo . Si fa notare da Patty Pravo e da Mia Martini che scelgono di riprendere alcuni suoi pezzi. Il primo vero consenso di pubblico arriva nell'84 con Oro, con testo di Mogol. Per uno strano scherzo del destino, o forse no, il brano che gli ha dato il successo, sarà anche quello con cui si accomiaterà dal suo pubblico.Oro fu poi scelta anche come colonna sonora per un paio di pubblicità. Le porte del mercato discografico si spalancano: quattro album in quattro anni e tre partecipazioni consecutive al Festival di Sanremo. In tutto le apparizioni nella cittadina ligure saranno sette come cantante e due da autore. L'anno successivo, è l'85, ottiene il Premio della Critica tra le Nuove proposte con Il viaggio, poi è la volta di Le verrà ('86), nei big, con il suo falsetto melodico, cifra stilistica di molte delle sue produzioni. E' anche autore di Re, per Loredana Bertè che scandalizza per il finto pancione che sfoggia sul palco. Nell'87 esce con l'album Adesso e a raccogliere i maggiori consensi non è il brano sanremese (Dal cuore in poi  ma Bella d'estate , con un testo di Lucio Dalla.Torna al festival nel '90 (Tu...si), nel '95 (Dove vai , nel '98 (Luce, premio Fimi come miglior canzone) e poi nel 2007 (Chissa se nevica). Apprezzato dalla critica, meno dal pubblico che non gli concede oltre il quinto posto dell'ultima partecipazione. Più musicista che cantautore, Mango si è sempre distinto nel panorama musicale con il suo pop mediterraneo aperto alle influenze internazionali. Nel 2004 si era sposato, dopo tanti anni di fidanzamento, con Laura Valente, cantante ex dei Matia Bazar, da cui ha avuto due figli.Definito un «autentico innovatore della musica leggera italiana», il cantante lucano,  nella sua carriera ha venduto oltre 5 milioni di dischi, facendo un mix tra pop e rock ed folk.
A diversi anni dalla morte, i pezzi di Mango continuano a risuonare nel suo ricordo. Sua moglie Laura, in seguito alla sua morte,ha reso noto anche la raccolta di poesie  che il cantante aveva scritto nel corso della sua vita.

 Angela Rondanini

 

 

 

 

LA SCRITTRICE DALL'ANIMA SOCIALE MARIVITA MURGESE PRESENTA LE SUE OPERE : " ATTRAVERSO LE ASPERITA' SINO ALLE STELLE" E " DUE GEMELLE IN CERCA DI GUAI"

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Allegatimer 10 ott, 09:53 (2 giorni fa)
 
 
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Marivita Murgese è nata il 21 maggio 1993 in Puglia ed è la prima di tre figli. Ha conseguito il diploma presso il Liceo Scientifico Statale Giuseppe Tarantino, dove ha frequentato l'indirizzo sperimentale Scientifico-Tecnologico Brocca. IL suo senso di giustizia e la premura di aiutare un indifeso, nata sin da piccolina, l'hanno guidata alla facoltà di Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Bari Aldo Moro, dove prosegue i suoi studi.

 È una studentessa  che coltiva al tempo  stesso una grande passione per la scrittura, vista come mezzo attraverso  il quale proteggere i propri pensieri. Cerca di scrivere storie che non facciano mai sognare il lettore,  piuttosto  prova a condurlo verso una riflessione attenta della realtà che ci circonda, troppo spesso data per scontata.

  Ha pubblicato nel Gennaio 2018 il suo primo libro, una raccolta di racconti dal titolo “Attraverso le asperità, sino alle stelle ”, edito dal Gruppo Albatros.

 "Due gemelle in cerca di guai" è la sua seconda opera. 

  Con il tempo la scrittura è diventata una vocazione piena di amore e consapevolezza. Infatti, la scrittura per lei non è solo un meno sfogo, ma è denuncia sociale, messaggio fraterno ai lettori. 
L'autrice Lucana dichiara: " Credo moltissimo nei valori della Giustizia e della  verità assoluta. Per avere 25 anni mi definisco una ragazza vecchio stampo, molto tradizionalista e forse, oggi, contro corrente. Credo anche nel valore attribuito alle parole , le quali possono ferire se pronunciate con cattiveria, o emozionare se dette con garbo e educazione. Per questa ragione amo la scrittura, per riportare tutte le parole che non si riescono a pronunciare nel quotidiane, perché derise, perché banali, perché, probabilmente, non si vuole più ascoltare, specie nei ragazzi della mia età."

Spesso dico alla mia famiglia: "se“A chi crede che gli equivoci esistano ma le coincidenze sono inevitabili.
A chi non si sofferma al malinteso, “perché non inteso bene”, ma guarda oltre.
Alle amicizie, quelle nate tra i banchi di scuola,
che ancora durano e perdurano.
A tutti gli adolescenti, ai quali auguro di sognare e realizzare solo cose belle, perché i momenti brutti passano ma i ricordi belli, vi garantisco, restano.
A mia sorella Angela, ai suoi fantastici anni adolescenziali
e a tutti i suoi sogni, affinché un giorno, questi ultimi,
possano mutare nelle più brillanti sfumature.” con la scrittura si potesse creare un mondo migliore, scriverei un libro infinito". Peccato che non si può...io, intanto, mi cimento."

Le due opere saranno presentate Lunedì 15 ottobre a Matera  

in allegato: 

 

Comunicato Stampa

"Due gemelle in cerca di guai" e "Attraverso le asperità, sino alle stelle".

Due opere tra i valori della vita e l’essenza dei giorni

Lunedì 15 Ottobre 2018 a Matera presso la Biblioteca Provinciale "T . Stigliani", nella sala "Laura Battista", alle ore 18.30, ci sarà la presentazione delle opere "Due gemelle in cerca di guai" e "Attraverso le asperità, sino alle stelle".
Il lancio del romanzo e la presentazione dei racconti saranno curati da Paola DI Ginosa e Anna Giammetta che dialogheranno con l’autrice Marivita Murgese.

Marivita coltiva negli anni una grande passione per la scrittura. Cerca di scrivere storie che non facciano mai sognare il lettore, piuttosto prova a condurlo verso una riflessione attenta della realtà che ci circonda, troppo spesso data per scontata. Ha pubblicato nel Gennaio 2018 il suo primo libro, una raccolta di racconti dal titolo “Attraverso le asperità, sino alle stelle”, edito dal Gruppo Albatros.

“Attraverso le asperità, sino alle stelle” narra di due vite, quelle di Rita ed Edward, estranei tra loro ma legati inconsapevolmente da un bagaglio di sofferenze e fragilità comuni, e con la stessa voglia di riscattarsi dalle asperità che la vita ha mostrato loro troppo giovani: vivere in una famiglia che cresca e si rinnovi è il loro auspicio , essendo, nonostante tutto, l’unica allegria delle loro giornate. 
Due storie , un richiamo ai valori ormai persi, il coraggio, nonostante le difficoltà proiettate dalla vita, lasciano, tuttavia, la possibilità di riflettere sul bene e perché no, un giorno , trovarsi abbagliati da un margine di luce che racchiude speranza nei cuori…solo allora, i due giovani, sentiranno di aver raggiunto le stelle.

“Due Gemelle in cerca di guai” edito dalla Booksprint edizioni, è la sua seconda opera, oltre ad essere il suo romanzo d’esordio.
Il romanzo è caratterizzato dalla presenza di lunghi dialoghi tra i vari protagonisti. Una scelta voluta per evidenziare la carenza delle conversazioni tra gli adolescenti, troppo occupati nel “colloquiare” solo attraverso i social network o degli smartphone. Verranno evidenziate delle situazioni assurde che possono crearsi in apparenza solo nei film e che lasciano intuire come una frase non detta, o pronunciata a metà, induce a comprendere altro, di gran lunga lontano dalla verità. 
Verranno fuori le amicizie, il senso di solidarietà, il saper ascoltare e il capirsi.
Il tutto mescolato da alcune storie che purtroppo esistono nel quotidiano, quali la perdita di una persona cara o l’essere lasciati in un orfanotrofio, sperando di vedere arrivare qualcuno che dia al bambino una identità sua-propria.
Info e contatti 348 9010718
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 Angela Rondanini

 

NUOVA DIRETTIVA EUROPEA-DAL 12 OTTOBRE ARRIVANO ETICHETTE E DEFINIZIONI NUOVE PER I CARBURANTI

A partire dal 12 ottobre, sulle pompe dei carburanti e nei tappi della auto, arriveranno nuove diciture identificative della benzina e del diesel. La direttiva europea Dafi sui carburanti, ha infatti deciso di rendere uniformi tutte le etichette utilizzando sigle uguali in tutta l'Unione Europea. 

Quando lunedì mattina gli automobilisti italiani faranno rifornimento di carburante troveranno un cambiamento epocale: non più le scritte "verde", "gasolio" bensì delle sigle: rispettivamente E5,E10.E85 per benzina -  B7 , B10, XTL per i gasoli - H2, CNG, LPG, LNC per carburanti gassosi – 

Le nove etichette avranno un simbolo specifico con accanto un numero che rappresenta le percentuali di alcool per la benzina e di biodiesel per i motori a gasolio. Ad esempio, il simbolo E5 rappresenterà il carburante per un veicolo a benzina con il 5% di alcool etanolo, mentre l'E10 avrà al suo interno il 10% di alcool. Per il gasolio invece, B7 significherà gasolio con biodiesel al 7%, mentre B10 starà a significare gasolio di puro biodiesel.

Per quanto riguarda infine i carburanti gassosi il cui simbolo è il rombo, se al suo interno si troverà la sigla H2 vorrà dire che è idrogeno, l'abbreviazione CNGinvece che è metano per auto, la sigla LPG starà per Gpl e infine LNG significherà metano liquido. Anche per le auto elettriche ci sarà un sistema molto simile.Per facilitare a colpo d’occhio la distinzione tra un tipo di carburante e l’altro, oltre alle sigle, ci saranno dei simboli:  un cerchio simboleggerà tutte le benzineun quadrato tutti i gasoliun rombo contraddistinguerà invece tutti i carburanti gassosi. Inscritti dentro il cerchio, al quadrato e al rombo troverete appunto le sigle E10, Cng, B7.

Dalla prossima settimana quindi sarà obbligatorio esibire le etichette nei veicoli di nuova produzione e sulle pompe di rifornimento. ma anche  su ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli, autovetture, veicoli commerciali e autobus di nuova produzione.

Ad aderire alla nuova direttiva saranno tutti i paesi facenti parti dell'Unione Europea e consociati. Al momento del rifornimento, in qualsiasi parte dell'Europa ci si trovi, il tappo del serbatoio della propria auto e la 'pistola' della pompa di benzina riporteranno ad ogni modo lo stesso simbolo, in modo tale da rendere inequivocabile la scelta del carburante da dover inserire nel proprio veicolo.Quindi attenzione a non sbagliare.

LE CURIOSITA' INFANTILI SUI PROBLEMI DEL SESSO

Non sfugge all'osservazione dei genitori l'interesse profondo e la curiosità che i bambini hanno, soprattutto in questo periodo, per le "cose sessuali". Abbiamo visto che tutto si può dire dell'infanzia ma non che sia "innocente" e disinteressata  rispetto al sesso.Con questo non intendo dire che i bambini siano "maliziosi", o cose di questo genere, e nemmeno che i bambini percepiscano il sesso così come lo percepiamo noi.Ma è del tutto errato ritenere che, quando i nostri figli ci pongono domande su argomenti come la nascita del fratellino o del cuginetto, i rapporti tra il papà e la mamma, o l'erezione del pene, siano mossi  da una curiosità superficiale o momentanea. I problemi riguardanti la nascita, la funzione e l'uso dei genitali, la differenza tra maschio e femmina, sono tra i più grossi nodi di difficoltà psicologica che i bambini debbano sciogliere. Abbiamo già visto quanti elementi dello sviluppo psicologico siano legati alla maturazione sessuale, tanto che non se ne può parlare come di due cose distinte. A mano a mano che il bambino cresce, cresce anche il suo interesse per i fatti del sesso. Vuole avere notizie circostanziate,precise,che gli chiariscano effettivamente i suoi dubbi. Spesso non ci è facile fornire questo tipo di risposte; talora anche l'adulto che si crede spregiudicato e senza complessi ha nel suo sviluppo psicosessuale qualche problema non ancora risolto. Si fa fatica allora a rispondere senza falsi pudori a qualcosa che per noi stessi è tutto sommato problematico, e non certo per mancanza di informazioni, visto che la società oggi provvede a bombardarci di notizie sessuali, ma perchè le nostre "resistenze" sono a un livello più profondo, al livello dei nostri stessi conflitti infantili non risolti. C'è poi in noi radicato il pregiudizio che, tanto, i bambini si possono tacitare in qualche modo, magari con notizie false o poco compromettenti e non importa se la loro curiosità non viene effettivamente soddisfatta "perchè tanto non capiscono".Questo è falso. Non è vero che i bambini non capiscono i nostri tentativi di eludere le loro giuste domande, e se il nostro bambino ritorna alla carica riproponendoci il problema, possiamo dirci fortunati,perchè vuol dire che ha ancora tutta la sua fiducia in noi.Infatti, quando un bambino si accorge che l'adulto ha mentito su quei certi argomenti, reagisce secondo due giudizi ben precisi;la cosa che chiedo è qualcosa da nascondere,è vergognosa e proibita"... "di loro non mi posso fidare, perchè tanto non mi dicono nulla",quindi possiamo star certi cercherà da solo. Il problema più grave che agita la fantasia e la curiosità dei piccoli è la provenienza dei bambini. I miti di cicogna, cavoli, angioletti e varie favole del genere, non soddisfano certo il giovane ricercatore. Così i bambini, insoddisfatti delle spiegazioni dei grandi, continuano a rimurginare, soli o con gli amici, questi problemi; i tentativi di soluzione che generalmente essi trovano, ci interessano molto, perchè mettono bel in luce l'istintività e la spontaneità delle osservazioni che il bambino è in grado di fare circa i nostri comportamenti. Non ci fa troppo comodo avere un piccolo indagatore delle nostre azioni, e quindi è facile che non ci accorgiamo delle conseguenze che i nostri gesti hanno nei bambini. Non avendo avuto spiegazioni a sufficienza, i bambini hanno perduto l'unica posizione esatta rispetto ai problemi del sesso. Ed è difficile che questo giusto atteggiamento venga in seguito recuperato. Il boom del sesso che la nostra società occidentale sta attraversando, è la testimonianza clamorosa di tanti atteggiamenti infantili errati. Può essere molto utile sapere a questo punto quali siano le idee che i bimbi spesso si costruiscono intorno ai problemi sessuali che li tormentano. Come nota Freud, la caratteristica curiosa di queste teorie sessuali infantili è che, pur essendo grottesche e assurde, ciascuna di esse contiene  una parte di verità: il bambino ha un solo modo di "vivere" il sesso che gli suggerisce ipotesi in parte vere, anche se incomplete e immature, come incompleto e immaturo è il suo istinto sessuale. Vediamo per esempio che il maschietto suppone che tutti, maschi e femmine, siano provvisti come lui del pene. La stima per il suo piccolo pene è molto grande, ed egli lo attribuisce a tutti gli essere viventi, e prima di tutto alla sua mamma. Questa idea è dura a morire, e se la scoperta della "castrazione femminile"è brusca e indelicata, essa può avere conseguenze gravi nello sviluppo psicologico del futuro adulto. Infatti il genitale femminile può apparire al bambino come una mutilazione, e può generare in lui orrore e timore questo per lui significa che è possibile perdere i genitali. Questa paura viene rinforzata dalle minacce che, purtroppo, gli adulti spesso fanno al piccolo quando si masturba:Guarda che se fai così l'uomo nero te lo porta via" e cose del genere. Il bambino quindi comincia a temere effettivamente di poter perdere il genitale. E' quello che si chiama "complesso di castrazione"Anche la femmina è soggetta a questa idea, e si sente inferiore al maschio proprio perchè lei il pene non ce l'ha. Lei è stata davvero castrata. Può solo limitarsi a nutrire un grande interesse per il genitale del maschio e a desiderare di essere un maschio. L'esistenza della vagina dunque non rientra nell'immaginazione infantile. Il non pensare che esista la vagina come caratteristica sessuale femminile si accompagna alla percezione del coito come una zuffa o un atto di violenza, specialmente se il bambino ha intravisto in qualche modo l'amplesso dei genitori. Infatti, pare accertato che anche quando sono molto piccoli ( e probabilmente fin dalla nascita i bimbi sono in grado di percepire le grosse masturbazioni affettive che si svolgono intorno a loro; il rapporto tra i genitori è perciò avvertito nel ricordo, ma non può essere certo compreso, e va quindi a incrementare le fantasie sadiche e violente circa il rapporto sessuale. Sempre legata all'ignoranza della vagina è la ricostruzione del "da dove vengono i bambini". L'unica via d'uscita che il bambino vede nel suo corpo  e che abbia una certa entità, è l'ano. Il bambino perciò deve venir evaquato come un'escremento, o da un'altra specie di buco inutilizzato che è l'ombellico. Anche il senso di quella situazione complessa e particolare che è l'essere sposati, difficilmente sfugge al bambino; egli intuisce che si tratti di un legame particolare tra il papà e la mamma, ma non riesce a ricostruire di che cosa si tratti.Le premesse di questa giusta libertà le poniamo e non certo aspettando che gli altri lo facciano per noi, abolendo "le cicogne" e guardando con più sincerità in noi e nelle nostre esperienze.

 

Angela Rondanini

90 ANNI DI LINA WERTMULLER-OMAGGIATA A PALAZZO SAN GERVASIO

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Lina Wertmüller, la "signora con gli occhiali bianchi", l'autrice di alcuni dei più grandi successi del cinema e della televisione italiana, domani 20 settembre 2018 verrà omaggiata in Basilicata a Palazzo S. Gervasio  (Pz) nel paese in cui girò nel 1963 il suo celebre film d’esordio “I Basilischi”. per i suoi 90 anni.E' un traguardo che raggiunge con la consueta ironia, puntualizzando: "Gli anni ci sono e si sentono... ma lavorando mi sono divertita tutta la vita e non è poco".

Il sindaco di Palazzo San Gervasio Michele Mastro , e Mario Salluzzi  conservatore della pinacoteca d’Errico hanno raggiunto Roma per omaggiare la grande regista , diventata famosa con il suo primo film girato proprio a Palazzo San Gervasio . Promotore dell’incontro la pinacoteca d’Errico, con il patrocinio della Lucana Film Commission.

Il programma prevede alle ore 18.30 a Palazzo d’Errico l’inaugurazione di una mostra fotografica con scatti sulla vita della regista e i suoi film e un convegno dibattito sul film “I Basilischi” con Antonio Wertmüller, cugino della regista e attore protagonista del film, la già presidente Rosa Torciano, il sindaco di Palazzo San Gervasio Michele Mastro , il conservatore Mario Salluzzi   e Giovanna Damato  responsabile area musica della Lucana Film Commission.

A seguire alle ore 21 presso l’auditorium dell’ I.I.S.si terrà un concerto con l’orchestra filarmonica Federiciana  sulle colonne sonore dei film diretti da Wertmüller dal titolo la “Musica negli occhi”.

Angela Rondanini

VIOLENZE E MOLESTIE SUL LAVORO- UFFICIO PARI OPPORTUNITA' E ASSOCIAZIONE TELEFONO DONNA FIRMANO PROTOCOLLO D'INTESA

L’indifferenza del passato fa i conti con i riflettori che si sono accesi partendo dalle storie americane e che ora stanno via via facendo luce in molti ambienti. Se ne parla troppo? Non abbastanza. Si rischia di frustrare seduzione, complimenti, corteggiamenti, rapporti tra uomini e donne? No. Le molestie esistono e vanno riconosciute come tali. Non farlo è non volere prendere atto della realtà.Chi è oggetto di queste “attenzioni” il più delle volte preferisce non parlarne. I dati Istat  rilevano che una donna su 6 è oggetto di molestie da parte di colleghi, capi, datori di lavoro: sono verbali, palpeggiamenti, richieste di prestazioni sessuali. 167 mila hanno subito ricatti sessuali per essere assunte, per mantenere il lavoro o per progressioni di carriere. Oltre 80 per cento non ne parla con nessuno, qualcuna condivide il problema con colleghi, ancora meno con datori di lavoro (4,1%) o dirigenti (3,3). Pochissime con i sindacati (1,0%). Quasi nessuna fa denuncia. Se questo genere di fatti non arrivano nei palazzi di giustizia, nemmeno gli addetti ai lavori se ne occupano in maniera compiuta. Cosa possiamo fare per cambiare?«Spianare la strada per garantire dei posti di lavoro  completamente liberi dalle violenza e dalle molestie»

E' stato firmato oggi 18 settembre 2018 nella conferenza stampa il protocollo d’intesa tra l’Ufficio della Consigliera regionale di parità, Ivana Enrica Pipponzi, e l’associazione Telefono Donna per il contrasto alle molestie e violenze sui luoghi di lavoro. 

Ad oggi il fenomeno delle molestie sta diventando una emergenza sociale, specie in Basilicata; infatti, gli ultimi dati Istat presentati nel rapporto “Le molestie ed i ricatti sessuali sul lavoro” (anni 2015/2016) ci dicono che sono circa 8 milioni 816 mila (43,6%) le donne fra i 14 e i 65 anni che nel corso della vita abbiano subito qualche forma di molestia sessuale e che siano 3 milioni 118 mila le donne (15,4%) che le hanno subite negli ultimi tre anni. Non solo: emerge anche che nel corso della vita 1 milione 173 mila donne (7,5%) siano state vittima di ricatti sessuali sul luogo di lavoro. Solo negli ultimi tre anni sono 167 mila le donne che in ufficio o in azienda hanno subito queste forme di ricatto; al momento dell'assunzione ne sono state colpite più frequentemente le donne impiegate (37,6%) e le lavoratrici del commercio e dei servizi (30,4%). La quota maggiore delle vittime, inoltre, lavorava o cercava lavoro nel settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche (20%) e in quello del lavoro domestico (18,2%). Nell'11,3% dei casi le donne vittime hanno subito più ricatti dalla stessa persona e il 32,4% dei ricatti viene ripetuto quotidianamente o più volte alla settimana. Nonostante sia evidente l'emergenza, nell'80,9% dei casi, le vittime non ne hanno parlato con nessuno sul posto di lavoro. In particolare, l'Istat ci dice che in Basilicata il 40% delle donne ha subito molestie e ricatti sessuali sul lavoro; solo lo 0,7% ha adito la magistratura. 

“Di fronte a questa emergenza sociale”, dichiara la Consigliera di parità, “è quanto mai necessario attenzionare e sensibilizzare la società civile, il mondo datoriale e le parti sociali, al fine di favorire l'emersione del fenomeno e contrastarlo. E’ di fondamentale importanza, perciò, aumentare la consapevolezza delle lavoratrici e dei lavoratori sulle molestie e sulla violenza nei luoghi di lavoro e sui connessi diritti ed azioni concrete da porre in essere. E’ necessario far conoscere le azioni concrete da mettere in campo (denuncia e azioni legali),anche con l'ausilio dell'Ufficio della Consigliera regionale di parità, all'uopo deputata dall'art. 15 del Codice sulle Pari Opportunità, al contrasto delle discriminazioni di genere sui luoghi di lavoro”. 

“Da quando mi sono insediata”, prosegue la Consigliera di parità, “ho offerto tante consulenze a lavoratrici che, in primo luogo, hanno bisogno di essere ascoltate e credute. In alcuni casi abbiamo formalizzato denunce e adito il Magistrato. Importante strumento è risultato anche il Centro di Ascolto istituito presso l’Ispettorato territoriale del Lavoro di Potenza”. Il fenomeno delle molestie sul lavoro prolifera nelle organizzazioni ad alto divario di genere: lo squilibrio di potere porta gli uomini a sfruttare la propria posizione attuando condotte lesive della dignità e dell’integrità fisica e psicologica delle lavoratrici, accompagnati spesso da ricatti, vessazioni e mobbing. “Queste forma di violenza”, dichiara ancora la Pipponzi, “colpiscono trasversalmente tutte le categorie di lavoratrici (dipendenti e libere professioniste), in particolare quelle che si trovano in situazione di debolezza perché disoccupate, in cerca di occupazione o nella fase della progressione della propria carriera, e per questo sono ancora più subdole e striscianti. Le lavoratrici possono anche effettuare una segnalazione mediante la pagina dedicata “Io ti ascolto”, nel sito internet dell’Ufficio www.consiglieradiparita.regione.basilicata.it”. 

“Le lavoratrici-ha  dichiarato invece  la presidente del Telefono Donna Cinzia Marroccoli- devono sapere che una avance non gradita rappresenta una molestia. Le professioniste/volontarie dell’Associazione – in forma gratuita – prenderanno in carico il caso segnalato dalla Consigliera di parità, effettuando un percorso psicologico adeguato, teso ad affrontare il successivo iter, anche eventualmente giudiziale. E’ ’ noto, infatti, come le molestie e le violenze provochino ingenti problemi nella sfera psichica della donna”.

“Mediante il protocollo d’intesa in oggetto si è inteso creare un rapporto sinergico con l'Associazione Telefono Donna con la finalità di garantire alle lavoratrici molestate il necessario e gratuito supporto psicologico una volta che avranno denunciato l’accaduto”, conclude la Consigliera di parità, “le Istituzioni, ed in primis il mio ufficio, hanno l’obbligo di creare un cordone di protezione intorno alle donne vittime di queste inaccettabili condotte”.

 

(fonte Ufficio Stampa Basilicata)

 

Rondanini Angela

L'ITALIA NON PARTECIPA ALLA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL BENESSERE SESSUALE

Ogni 4 settembre  ricorre la Giornata internazionale del benessere sessuale, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)  Ma da noi nessuno ne sa niente,nessuno ne parla,  nonostante l’Italia faccia parte dei 35 Paesi che aderiscono alla celebrazione. Mentre all’estero sono previsti convegni, seminari, interventi nelle scuole, negli ospedali, all’università, in piazza, mostre e incontri, qui sembra regnare il disinteresse

“Sul benessere sessuale della popolazione c’è un totale disinteresse delle istituzioni,  non c’è voglia di informare. Il Presidente del Fiss (Federazione italiana di sessuologia scientifica), Roberta Rossi, sottolinea ad Ansa: "Sul benessere sessuale della popolazione italiana c'è un totale disinteresse da parte delle istituzioni. Si pensa che sia un lusso e un bene accessorio. Non c'è grande voglia di informare su educazione sessuale, gravidanze indesiderate, prevenzione e comportamenti a rischio". Proprio per la salute del nostro paese invece una sensibilizzazione sarebbe molto importante, per cercare di evitare che vengano commessi errori che potrebbero rivelarsi anche fatali. Un punto di vista che deve essere cambiato in fretta per il rispetto di chi abita questo paese.

 E racconta che alla Settimana dedicata al benessere sessuale, non legata all’iniziativa dell’Oms, la gente dimostra grande interesse: “ci chiedono a gran voce di essere informati in generale, non soltanto se hanno problemi. Insomma, c’è uno scollamento tra il versante delle istituzioni e la vita delle persone”.

Sull’argomento interviene anche Simonetta Draghi, dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma: “Le donne non hanno informazione sufficiente sul benessere sessuale. Avrebbero tante domande da fare, ma chi gli risponde? Basti pensare che secondo una delle ultime ricerche fatte in Italia, solo il 19% dei ginecologi fa domande sulla sessualità alle donne in menopausa”. Imbarazzo, vergogna, sono tanti i sentimenti che impediscono di parlare di sesso e di chiedere informazioni. Istituendo la Giornata, l’Oms aveva come obiettivo proprio di promuovere una più ampia informazione sull’argomento, fornendo linee guida sulla salute sessuale piuttosto che terapie contro le infezioni sessualmente trasmesse.

“Il benessere sessuale è fondamentale per la salute stessa e la felicità delle persone. Questo ha un evidente impatto positivo sulle società e i Paesi”, ha scritto l’Organizzazione. “Ma da noi è un tema difficile e doloroso – dice Adele Fabrizi , del Comitato direttivo Fiss – c’è carenza totale di educazione sessuale. E non è solo perchè stiamo parlando di un Paese cattolico, ma per cultura. C’è anche un colpevole disinteresse del mondo medico, non a caso non esiste una specifica formazione in sessuologia”. Così si finisce a parlare di sesso con un medico solo in caso di malattie. E’ il caso degli uomini, che troppo spesso in presenza di disfunzione erettile – come emerge da un recente studio – preferiscono comprare pillole online rischiando la vita, anzichè andare dal dottore. Che invece li informerebbe che i problemi sotto le lenzuola non sono slegati dalla salute in generale.

 Insomma, c’è uno scollamento tra il versante delle istituzioni e la vita delle persone.

Malattie sessualmente trasmissibili, metodi di contraccezione, queste sono solo alcune delle tematiche sulle quali sembrano essere carenti i cittadini. Le donne, in particolar modo, avrebbero molte lacune irrisolte: tra esse, solo poche si rivolgono direttamente al personale specializzato per avere tutte le delucidazioni in merito, valicando il muro della "vergogna".

Il lavoro svolto dal personale ospedaliero e dai consultori familiari, offerto dal Servizio sanitario nazionale (SSN), non sembrano essere sufficienti a eliminare i vecchi tabù e aprire le porte dell'informazione indispensabile che, potenzialmente, sarebbe in grado di prevenire moltissime malattie.

Il boom delle malattie sessuali diventa motivo di nuova emergenza, soprattutto tra i giovanissimi. La prevenzione, dunque, si rivela uno strumento essenziale della quale dovrebbero farsi carico, con enfasi, le istituzioni. Le nuove app di incontri, inoltre, [VIDEO]sembrerebbero aver peggiorato lo scenario della salute sessuale.

Giornate di informazione anche all'interno delle scuole, incontri gratuiti e frequenti con il personale specializzato, screening gratuiti, distribuzioni di anticoncezionali e di materiale per l'informazione, se potenziati, potrebbero rappresentare una svolta positiva.

Viene da chiedersi il perché l'Italia abbia aderito alla Giornata internazionale del benessere sessuale se poi ogni 4 settembre ignora totalmente l'evento.

 

Angela Rondanini  

(fonte Google)

I BAMBINI POSSONO SOPPORTARE LA VIOLENZA?

Gli studiosi sono ormai d'accordo nell'affermare che il bambino è potenzialmente aggressivo fin dalla nascita. Alcuni psicoanalisti affermano che che attraverso i ricordi suscitati nel corso della terapia analitica sia negli adulti che nei fanciulli,emerge un  mondo infantile fantastico pieno di ira e di terrore. Tutti noi abbiamo sperimentato nell'infanzia impulsi violenti e fantasie distruttive, anche se poi è la reale esperienza infantile individuale a determinare le modalità particolari attraverso le quelli ciascuno assimila, affronta ed integra questi impulsi e queste fantasie.La stessa diffusione di miti e leggende di contenuto terrificante sta a dimostrare l'universalità delle fantasie di tipo aggressivo.La figura della strega, ad esempio, che divora i bambini compare nelle favole di tutto il mondo e avvalora l'ipotesi che la strega sia espressione di una fantasia antica comune a tutto il genere umano. Ciascuno di noi infatti è stato da bambino in balia di un personaggio femminile dotato di un potere assoluto e sebbene la maggior parte dei casi questa figura sia apparsa tenera e protettrice, è abbastanza facile che nei momenti di ira essa abbia assunto un aspetto diverso, pauroso e minaccioso. La favola di Cappuccetto Rosso è un esempio di quanto stiamo dicendo, anzi in questo caso solo la situazione è particolarmente drammatica perchè la bambina si trova di fronte invece della nonna affettuosa e premurosa, la figura terrificante del lupo; incontrare un lupo è già spaventoso di per sè, ma scoprire che la nonnina si è trasformata in una bestia paurosa, significa aggiungere alla situazione anche quel tipo di insicurezza di fondo che viene dalla perdita improvvisa di una persona sulla quale si credeva di poter contare. I bambini possono sopportare anche la violenza e la morte, come altre situazioni conturbanti, purchè il "buono" e il "cattivo" siano nettamente divisi tra loro, ma scoprire che una persona considerata amica e degna di fiducia possa essere anche malvagia, crea loro dei turbamenti insopportabili. La morale della favola di Cappuccetto Rosso, di cui il bimbo che ascolta non si rende conto, sta proprio nella possibilità che la sollecitudine e la bontà possano trasformarsi se esagerati, in forme di possessività e di sorveglianza assimilanti, cioè in inibizioni che impediscono al bambino di svilupparsi con una personalità propria, minacciando di divorarlo.La protezione e la restrizione sono inestricabilmente connesse tra di loro e la stessa persona cui il bambino affida la propria sicurezza può trasformarsi nella figura di un tiranno, se non gli consente di liberarsi della sua eccessiva sollecitudine. Anche se è sempre difficile verificare direttamente nei bambini piccoli certe ipotesi, e penetrare nel mondo delle loro fantasie, è però lecito e ragionevole supporre che persino il neonato sia animato da impulsi aggressivi e che questi non siano semplicemente delle razioni di protesta per la mancata o l'insufficiente soddisfazione di certi bisogni, primo fra tutti la fame. Il bambino, non appena comincia a muoversi, mostra chiaramente la volontà di esplorare e di conoscere il mondo, toccando, spostando, impadronendosi di oggetti: Winnicott, un famoso studioso di psicologia infantile, afferma che nel bambino inizialmente è quasi sinonimo di attività, ed è alla base di questo comportamento esplorativo tanto importante per lo sviluppo psichico. Purtroppo una caratteristica della condizione umana nella nostra civiltà consiste proprio nella necessità di impedire e controllare il naturale comportamento esplosivo dei bambini, a causa dei pericoli da cui siamo circondati, quali l'elettricità, il gas, il traffico ecc. Siamo così costretti ad un controllo psicologico eccessivo sui nostri figli per difenderli dai percoli della civiltà, e siamo portati talvolta a proteggerli ed a sorvegliarli anche quando, il farlo, non sarebbe affatto necessario. I bambini infatti sono in grado di sbrigarsela da soli in molte situazioni, molto più di quanto noi immaginiamo, anzi, apprendono da soli certi comportamenti o certe attività, come l'andare in bicicletta o il nuotare, acquistando una sicurezza molto maggiore di quella che avrebbero avuto se fossero stati aiutati o consigliati da adulti. L'aggressività non è quindi naturalmente distruttiva, ma scaturisce da una tendenza innata a padroneggiare la vita e solamente quando questa forza vitale è bloccata nel suo sviluppo è possibile ricollegarla ai fenomeni dell'ira, del'odio, della rabbia.

 

Angela Rondanini

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