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Antonio Corbo

Antonio Corbo

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LA SCUOLA SIA TEMPO E SPAZIO DI RELAZIONI

A settembre si rientra in classe: è bello ritrovarsi sulla "stessa barca" ed aiutarsi a vicenda a superare le piccole crisi e gli attimi inevitabili di sconforto, condividendo gioie e dolori.

In questo modo le amicizie si cementano e diventano forti e durature, senza dimenticare che è così bello studiare insieme, aiutandosi ed interrogandosi l'uno con l'altro. Tra i banchi di scuola è davvero possibile sviluppare questi sentimenti di reciprocità.

Durante gli anni scolastici basta uno scherzo o una battuta per ridere allegramente in compagnia, sdrammatizzando la fatica dello studio. Questi momenti di goliardia diventano dolci ricordi da portare nel cuore per sempre.

Durante l'anno scolastico si studia sodo, ma una volta ogni tanto è bello organizzare una festa dove la musica è la protagonista (docenti, personale Ata e alunni compresi).

Durante il percorso scolastico sono previsti sempre alcuni viaggi d'istruzione che grazie ai compagni diventano un'ottima occasione per vivere il momento come se fosse una bella vacanza. Di giorno si visitano i musei ma la sera si fa una bella passeggiata alla scoperta degli angoli più interessanti della città, trasformando i giorni di gita in qualcosa di molto bello e divertente. Ma qual'è il vero senso di "sapere"?: uno studente/studentessa interessato/a in qualcosa sarà più propenso a studiarla e ad imparare :"se susciti un interesse in lui questo comincerà a studiare perché è attratto non perché è spinto" (Umberto. Galimberti).

E' su questo principio che si dice si alle innovazioni scolastiche che premiano le competenze e non le "nozioni".

Quando la scuola svolge il suo compito educativo e culturale lo fa in riferimento al principio di verità-realtà.

Ma la verità-realtà non è soltanto un’opera, non è cioè solo un insieme di pensieri o fatti o nozioni, ma il lavorio per pensarli e produrli e comunicarli e condividerli e ripensarli. 

Uno dei motivi più importanti per cui si dovrebbe apprezzare la scuola risiede proprio nell'istruzione stessa che essa ci regala: sono infatti tutte le nozioni che apprendiamo a scuola a fare di noi dei veri e propri alleati degli obbiettivi che andremo a sviluppare in futuro.

E tutto questo ci aprirà le porte al mondo del lavoro aiutandoci ad avere successo nella professione che decideremo di scegliere. Inoltre, l'istruzione può veramente aprire nuovi orizzonti, aumentare il piacere per la lettura, la curiosità e la voglia d'imparare.

L'istruzione è davvero un'arma molto potente da utilizzare per migliorarci come persone.

Le materie scolastiche sono tutte molto importanti e possono rappresentare un gioiello prezioso. Solitamente ogni studente ha la sua materia preferita, ed è bello avere la possibilità di studiarla in modo profondo.

La complicità tra compagni di scuola si instaura spesso un clima gioioso di complicità: è bello raccontarsi i piccoli segreti o diventare i confidenti dell'amico più caro. Tante amicizie tra adulti sono nate proprio sui banchi di scuola, grazie alla complicità che lega due ragazzi che fanno un lungo percorso scolastico insieme. Il docente/maestro, cioè il vero “maestro”, dunque, sa che non contano solo i risultati, ma anzitutto le ed i processi. Una vera co-operazione.

La logica della netta definizione del percorso scolastico in base alla sua finalizzazione: per questo motivo si prevede che chi ha intenzione di entrare subito nel mondo del lavoro si deve necessariamente indirizzare verso istituti tecnici e professionali, mentre chi intende proseguire gli studi all'Università si rivolge ai licei ed agli istituti tecnici.

Di fondo persiste una logica classista di età gentiliana, che classifica le scuole sulle richieste del mondo del lavoro su indicatori del tutto aleatori (percentuale di contratti degli studenti diplomati, percentuale di neet,- ovvero: una persona che in un dato momento non studia, né lavora né riceve una formazione,-  media del voto di uscita, percentuale di successo) eliminando di fatto il valore sociale, educativo e culturale dell'azione delle istituzioni scolastiche rimpiazzato da indicazioni di “borsa” e logiche di mercato.

Bloccare queste “operazioni di mercato” che non aiutano a scegliere i percorsi scolastici per la validità culturale che possono avere, bensì instaurano una competizione fra alunni, docenti, scuole che non solo si presta alla strumentalizzazione dei media, ma fornisce un disservizio alla comunità educante, impegnata alla costruzione di persone e non di numeri.

Di questi “maestri” abbiamo bisogno a scuola, di questi “maestri” vanno alla ricerca ogni giorno studenti, genitori, le espressioni della socialità. Come pure i presidi quando assegnano ai docenti le cattedre. 

Ma come avviene l'apprendimento per Piaget? Secondo Jean Piaget lo sviluppo cognitivo si verifica attraverso l'assimilazione di informazioni e gli scambi che avvengono direttamente con l'ambiente, permettendo in questo modo di strutturare delle rappresentazioni mentali, schemi cognitivi, ben organizzati. Gli studi sui processi di apprendimento hanno determinato un'evoluzione dell'insegnamento: ora si ritiene che l'allievo giochi un ruolo attivo attraverso la libera scoperta (teoria di Piaget); l'errore è ritenuto potenzialmente utile per l'intero percorso didattico; lo stesso insegnante non è considerato più un semplice fornitore di nozioni e di valutazioni, ma parte integrante dell'intero processo di insegnamento e apprendimento, in cui i due termini non si escludono a vicenda, anzi si integrano, coesistono, evolvono insieme.

A scuola, insegnare a vivere secondo Edgar Morin che sostiene che "la cultura, ormai, non solo è frammentata in parti staccate, ma anche spezzata in due blocchi": da una parte la cultura umanistica "che affronta la riflessione sui fondamentali problemi umani, stimola la riflessione sul sapere e favorisce l'integrazione personale delle conoscenze", dall'altra, la cultura scientifica che “separa i campi della conoscenza, suscita straordinarie scoperte, geniali teorie, ma non una riflessione sul destino umano e sul divenire della scienza stessa”.

Auguro a tutti un buon anno scolastico e che la scuola continui ad essere sempre un luogo di crescita umana, intellettuale e presidio di democrazia.

 

"C'era una volta a Salerno”, la curva si è infatti ispirata al film di Sergio Leone

SALERNO (dal nostro inviato ).- Quando il sogno diventa realtà….Davide Nicola arriva sulla panchina della Salernitana, la squadra è ultima con 13 punti in ventitré giornate. Nelle quindici partite che restano ne mette insieme altri 18 e nonostante il crollo contro l'Udinese, all'ultima giornata riesce a salvarsi grazie al Venezia che pareggia con il Cagliari. L’Udinese ha fatto la partita già nel primo tempo 3 a zero con rigore nel finale sbagliato dai friulani, il poker rifilato dai friulani ai campani non ha negato alla Salernitana una festa che sembrava essere pronta ad esplodere e che solo un gol del Cagliari a Venezia avrebbe potuto togliere al popolo campano, avevano il destino nelle proprie mani, ma non sono mai stati in partita contro i friulani che non avevano più niente da chiedere. Niente retrocessione, perché il Cagliari non vince a Venezia.

Elemento negativo nel corso della bellissima serata: quando lo stadio lanciava di tutto e di più, in campo, cose vergognose questo non è modo di fare tifo e calcio.

In un campionato a 20 squadre mai una formazione si era salvata con 31 punti. Nicola firma un altro miracolo sportivo per la Salernitana. Mister Nicola :“La difficoltà di questa è stata il tempo a disposizione" e ancora prosegue :"Qui ho avuto il supporto del mio presidente, da cui è partito tutto, come convinzione ed entusiasmo, e del mio direttore che mi ha dato una grande mano. Ha creato una squadra che è diventata velocemente squadra che ha prodotto dei risultati.”

Davide Nicola ed il fioretto: andrà a piedi a Roma dal Papa, il Presidente della Salernitana Iervolino aveva promesso di regalargli delle scarpe adatte. Non ci resta che aspettare.

Ma anche belle pagine ….quali l’'attaccante della Salernitana Federico Bonazzoli aveva promesso brioches con gelato gratis ai suoi tifosi in caso di salvezza. Promessa mantenuta.

“Siete la tifoseria più bella della serie A, io ci ho sempre creduto», ha urlato in campo Danilo Iervolino, Presidente acclamato dalla folla.

“E' l’impresa più entusiasmante che ho mai contribuito a realizzare", dedico questa impresa a mio padre, mia mamma e mio fratello Angelo che non sono più tra noi ma che sicuramente avranno fatto un gran tifo dall’alto e saranno stati felici e orgogliosi", con queste parole il Presidente della Salernitana Danilo Iervolino ha commentato la salvezza: “Possiamo ora svelare i nostri ingredienti: coraggio, passione, determinazione, furore agonistico, spirito di gruppo e tanto amore".

Ecco il tabellino di domenica sera 22 maggio 2022, giornata memorabile per la squadra e la città di Salerno:

Salernitana (3-5-2): Belec; Gyomber (63′ Ribery), Radovanovic, Fazio; Mazzocchi, L. Coulibaly (46′ M. Coulibaly), Bohinen (63′ Kastanos), Verdi (63′ Perotti), Ruggeri (46′ Zortea); Bonazzoli, Djuric. A disposizione: Russo, Fiorillo, Capezzi, Di Tacchio, Dragusin, Gagliolo, Obi. Allenatore: Nicola

Udinese (3-5-2): Padelli; Becao (87′ Benkovic), Nuytinck, Perez; Molina, Pereyra (68′ Pafundi), Walace, Makengo, Udogie (68′ Soppy); Deulofeu (46′ Samardzic), Nestorovski. A disposizione: Santurro, Gasparini, Arslan, Ballarini, Jajalo, Marì, Pussetto, Zeegelaar. Allenatore: Cioffi.

Reti: 6′ Deulofeu, 34′ Nestorovski, 42′ Udogie, 57′ Pereyra.

Arbitro: Daniele Orsato (Arbitro Internazionale)

Assistenti: Vivenzi – Ranghetti

Quarto uomo : Sacchi

Var:(acronimo dell'inglese Video Assistant Referee, che significa «arbitro di video assistenza) Mazzoleni

Avar: (Assistente del VAR): Dionisi

Abbiamo registrato: “C'era una volta a Salerno”, la curva si è infatti ispirata al film di Sergio Leone 'C'era Una Volta in America', pellicola del 1984 che ha fatto la storia, due cineprese, ciak e un rullino gigante al centro delle gradinate dove sono passate le immagini della storia della squadra della Salernitana, dalla sua nascita 1919 ad oggi (Con inizio dal 19 giugno 1919 in Corso Umberto I n. 67, sede dei Giovani Esploratori, un gruppo di soci capeggiati da Matteo Schiavone (in precedenza calciatore e dirigente del Foot-Ball Club Campania) diede forma all'Unione Sportiva Salernitana, società polisportiva con Adalgiso Onesti primo presidente). Semplicemente da Oscar, superlativa, fantastica è stata la bellissima mega scenografia prontamente srotolata dalla Curva Sud Siberiano con un suggestivo sottofondo musicale a firma del maestro Ennio Morricone all’inizio della partita; e. l’ottima prestazione del portiere Daniele Padelli, che ha sostituito il portiere Marco Silvestri dell’Udinese calcio; più il bellissimo gol nel secondo tempo della squadra dai colori bianco e il nero precisamente al 57′ del secondo tempo del calciatore argentino, centrocampista dell'Udinese, Roberto Maximiliano Pereyra, che con il suo pregevole gol mostra una maglietta “Vamos Viejo Todavía”ovvero“Avanti Ancora Vecchio” dedica rivolta al padre, ma interpretata male, che fa scatenare il pubblico granata dell’Arechi. Rabbia e tensione si scatenano: ai lati della curva Sud si sviluppa un incendio; si registra il lancio di oggetti fumogeni e bengala sul rettangolo di giuoco, con sospensione della partita di 6 minuti da parte di Daniele Orsato designato per la partita, il miglior arbitro al mondo dall'IFFHS nel 2020.Tutti guardano ansiosi su Smartphone e tablet e app sul telefono, le buone notizie che provengono da Venezia e poi parte la festa granata fino a notte fonda, da illuminare Salerno con fuochi d’artificio non solo a natale, con le sue famose luminarie.

Una notte magica per una città che, per la prima volta nella sua storia, ha conquistato la salvezza in serie A.

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"C'era una volta a Salerno”, la curva si è infatti ispirata al film di Sergio Leone

SALERNO (dal nostro inviato ).- Quando il sogno diventa realtà….Davide Nicola arriva sulla panchina della Salernitana, la squadra è ultima con 13 punti in ventitré giornate. Nelle quindici partite che restano ne mette insieme altri 18 e nonostante il crollo contro l'Udinese, all'ultima giornata riesce a salvarsi grazie al Venezia che pareggia con il Cagliari. L’Udinese ha fatto la partita già nel primo tempo 3 a zero con rigore nel finale sbagliato dai friulani, il poker rifilato dai friulani ai campani non ha negato alla Salernitana una festa che sembrava essere pronta ad esplodere e che solo un gol del Cagliari a Venezia avrebbe potuto togliere al popolo campano, avevano il destino nelle proprie mani, ma non sono mai stati in partita contro i friulani che non avevano più niente da chiedere. Niente retrocessione, perché il Cagliari non vince a Venezia.

Elemento negativo nel corso della bellissima serata: quando lo stadio lanciava di tutto e di più, in campo, cose vergognose questo non è modo di fare tifo e calcio.

In un campionato a 20 squadre mai una formazione si era salvata con 31 punti. Nicola firma un altro miracolo sportivo per la Salernitana. Mister Nicola :“La difficoltà di questa è stata il tempo a disposizione" e ancora prosegue :"Qui ho avuto il supporto del mio presidente, da cui è partito tutto, come convinzione ed entusiasmo, e del mio direttore che mi ha dato una grande mano. Ha creato una squadra che è diventata velocemente squadra che ha prodotto dei risultati.”

Davide Nicola ed il fioretto: andrà a piedi a Roma dal Papa, il Presidente della Salernitana Iervolino aveva promesso di regalargli delle scarpe adatte. Non ci resta che aspettare.

Ma anche belle pagine ….quali l’'attaccante della Salernitana Federico Bonazzoli aveva promesso brioches con gelato gratis ai suoi tifosi in caso di salvezza. Promessa mantenuta.

“Siete la tifoseria più bella della serie A, io ci ho sempre creduto», ha urlato in campo Danilo Iervolino, Presidente acclamato dalla folla.

“E' l’impresa più entusiasmante che ho mai contribuito a realizzare", dedico questa impresa a mio padre, mia mamma e mio fratello Angelo che non sono più tra noi ma che sicuramente avranno fatto un gran tifo dall’alto e saranno stati felici e orgogliosi", con queste parole il Presidente della Salernitana Danilo Iervolino ha commentato la salvezza: “Possiamo ora svelare i nostri ingredienti: coraggio, passione, determinazione, furore agonistico, spirito di gruppo e tanto amore".

Ecco il tabellino di domenica sera 22 maggio 2022, giornata memorabile per la squadra e la città di Salerno:

Salernitana (3-5-2): Belec; Gyomber (63′ Ribery), Radovanovic, Fazio; Mazzocchi, L. Coulibaly (46′ M. Coulibaly), Bohinen (63′ Kastanos), Verdi (63′ Perotti), Ruggeri (46′ Zortea); Bonazzoli, Djuric. A disposizione: Russo, Fiorillo, Capezzi, Di Tacchio, Dragusin, Gagliolo, Obi. Allenatore: Nicola

Udinese (3-5-2): Padelli; Becao (87′ Benkovic), Nuytinck, Perez; Molina, Pereyra (68′ Pafundi), Walace, Makengo, Udogie (68′ Soppy); Deulofeu (46′ Samardzic), Nestorovski. A disposizione: Santurro, Gasparini, Arslan, Ballarini, Jajalo, Marì, Pussetto, Zeegelaar. Allenatore: Cioffi.

Reti: 6′ Deulofeu, 34′ Nestorovski, 42′ Udogie, 57′ Pereyra.

Arbitro: Daniele Orsato (Arbitro Internazionale)

Assistenti: Vivenzi – Ranghetti

Quarto uomo : Sacchi

Var:(acronimo dell'inglese Video Assistant Referee, che significa «arbitro di video assistenza) Mazzoleni

Avar: (Assistente del VAR): Dionisi

Abbiamo registrato: “C'era una volta a Salerno”, la curva si è infatti ispirata al film di Sergio Leone 'C'era Una Volta in America', pellicola del 1984 che ha fatto la storia, due cineprese, ciak e un rullino gigante al centro delle gradinate dove sono passate le immagini della storia della squadra della Salernitana, dalla sua nascita 1919 ad oggi (Con inizio dal 19 giugno 1919 in Corso Umberto I n. 67, sede dei Giovani Esploratori, un gruppo di soci capeggiati da Matteo Schiavone (in precedenza calciatore e dirigente del Foot-Ball Club Campania) diede forma all'Unione Sportiva Salernitana, società polisportiva con Adalgiso Onesti primo presidente). Semplicemente da Oscar, superlativa, fantastica è stata la bellissima mega scenografia prontamente srotolata dalla Curva Sud Siberiano con un suggestivo sottofondo musicale a firma del maestro Ennio Morricone all’inizio della partita; e. l’ottima prestazione del portiere Daniele Padelli, che ha sostituito il portiere Marco Silvestri dell’Udinese calcio; più il bellissimo gol nel secondo tempo della squadra dai colori bianco e il nero precisamente al 57′ del secondo tempo del calciatore argentino, centrocampista dell'Udinese, Roberto Maximiliano Pereyra, che con il suo pregevole gol mostra una maglietta “Vamos Viejo Todavía”ovvero“Avanti Ancora Vecchio” dedica rivolta al padre, ma interpretata male, che fa scatenare il pubblico granata dell’Arechi. Rabbia e tensione si scatenano: ai lati della curva Sud si sviluppa un incendio; si registra il lancio di oggetti fumogeni e bengala sul rettangolo di giuoco, con sospensione della partita di 6 minuti da parte di Daniele Orsato designato per la partita, il miglior arbitro al mondo dall'IFFHS nel 2020.Tutti guardano ansiosi su Smartphone e tablet e app sul telefono, le buone notizie che provengono da Venezia e poi parte la festa granata fino a notte fonda, da illuminare Salerno con fuochi d’artificio non solo a natale, con le sue famose luminarie.

Una notte magica per una città che, per la prima volta nella sua storia, ha conquistato la salvezza in serie A.

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Gialla gialla come il sole e rossa e rossa come il cuore cantano i tifosi per le vie del capoluogo salentino.

LECCE.-  Lecce finalmente in Serie A, già le prime avvisaglie si erano registrate quando i tifosi erano accorsi in massa all'allenamento per abbracciare la squadra e per far sentire a calciatori e al tecnico tutto il proprio calore, erano migliaia, oltre 3 mila per l’allenamento  - mercoledì 4 maggio 2022 - per incitare Lucioni (capitano del Lecce) e compagni a due giorni da Lecce-Pordenone. Una cornice straordinaria hanno portato sciarpe, bandiere e striscioni, E il coro che si è alzato, per primo: "Noi vogliamo il Lecce in Serie A". Messaggio chiaro che si è realizzato venerdì 6 maggio 2022. Ultras Lecce: il tifo leccese affonda le sua radici nel 1979

Il movimento ultras a Lecce vede la luce sul finire degli anni ’70. Nel 1979, posizionandosi in curva nord nasce Il “Commando Ultrà Curva Nord”, primo gruppo a portare mentalità e organizzazione nel tifo salentino.

Due anni più tardi, ovvero nel 1981, al Commando si vanno ad affiancare due nuovi gruppi: ”Gioventù Giallorossa” e “I Ragazzi della Nord”, uno dei gruppi più innovativi degli anni ’80 a livello organizzativo.

Negli anni ’80 la tifoseria giallorossa raggiunge il culmine della polarità; “fantasia e passionalità” fanno da padrone nella curva leccese, a cui viene attribuita l’invenzione del famoso coro: “Chi non salta è…”, ripreso in seguito da tutte le tifoserie italiane ed europee.

Ciò che meglio di tante parole può rappresentare la mentalità della curva leccese  è lo striscione che per anni ha campeggiato nel primo anello della curva: “Scusate, non mi lego a questa schiera, morrò pecora nera”.  (tratta dal brano “Canzone di notte 2” di Francesco Guccini).

Rivalità: Bari

Gemellaggi: nessuno

Amicizie: Curva Sud Palermo

Lo striscione col quale si presentano all’Italia intera gli “Ultrà Lecce” è “Il business non ci comanda, la fedeltà sì”, striscione che come tempistica anticipa di alcuni anni il problema del cosiddetto “calcio moderno”, che come ben sappiamo attanaglia il gioco popolare per eccellenza

Non solo nell'aspetto ma anche nel modo di tifare del suo pubblico la fatica a prendere sonno la sera prima di una partita che dovrebbe  vedere allo stadio o in TV: quell'attesa ha un nome, si chiama felicità.!!!

Come un cantante, una star musicale o sceneggiatore cinematografico: apprezzi i suoi brani musicali o i suoi film, vai ai concerti e/o al cinema. Non ti interessano, non ci vai!. È questa la demarcazione tra interesse e sentimento, hobby ed esigenza, simpatizzanti e tifosi.

Il calcio resta, di gran lunga, lo sport più amato con il più alto numero di appassionati. offrendo potenzialmente un ricchissimo serbatoio di “follower”.

Lo Sport come Inclusione e Partecipazione

I principali “Valori Educativi” che derivano dalla pratica sportiva riguardano: Rispetto, Collaborazione, Risultato, Integrazione e Appartenenza, Competizione, Emozione, Disciplina e Costanza, Impegno e Sacrificio.

Lo sport e il gioco del calcio , oltre a diffondere i “valori “della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona e delle regole, che sono i principi fondanti di ogni società sana, sono straordinari strumenti per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita.

Lo sport: risulta educativo quando non si sostituisce alla vita, nell'immaginario e nel vissuto del ragazzo; lo sport è una metafora della vita, non viceversa: ossia la preoccupazione fondamentale di chi educa con lo sport è di condurre il ragazzo dentro la vita mediante l'attività sportiva.

Lo sport può essere un momento di condivisione, divertimento e piacere ma, per renderlo tale, è necessario che giocatori e tifosi seguano le regole che garantiscono il rispetto dello spirito del gioco, dell'avversario, dei tifosi e dei giudici di gara.

Seconda società della Puglia per numero di campionati disputati nelle prime due serie professionistiche, conta 16 partecipazioni alla Serie A, categoria nella quale ha esordito nella stagione sportiva 1985-1986, e 28 partecipazioni alla Serie B, categoria in cui ha debuttato nella stagione sportiva 1929-1930

Più progetti seri, meno spese pazze: è il messaggio del calcio.

Il miglior modello di business possibile: Lecce modello vincenti della neopromossa in Serie A: proprietà solide e giovani italiani per vincere, la società salentina, da questo punto di vista, è un modello: il Presidente Saverio Sticchi Damiani, patron, ha riunito attorno a sé diversi investitori, accomunati da un legame stretto col territorio. La società è sana: da quando è iniziata la nuova gestione nel 2015, che ha raccolto la squadra in Lega Pro, c’è stata una crescita costante, con buoni risultati sul campo e in sede di bilancio. Il presidente sogna uno stadio pieno di abbonati: “Un modello unico” in Italia.

La squadra era comunque forte, soprattutto ben costruita, con un paio di giocatori di categoria (Coda, Strefezza) e qualche giovane interessante (Gallo, Hjulmand), il giusto mix affidato a un tecnico capace come Marco Baroni.

Il tecnico è l'unico nella storia del club ad aver conquistato la promozione in campo e in panchina. Poi il super tridente, il capitano leader e la diga Hjulmand. Esperienza e gioventù: una miscela vincente.

La società giallorossa, una delle più importanti del Meridione, può ancora contare sulle prestazioni di scouting dell’eccellente 72 enne Pantaleo Corvino, attuale responsabile dell’area tecnica e in passato scopritore di una serie di talenti, il Lecce ha avuto a disposizione una serie di talenti in erba che hanno dimostrato di farsi rispettare anche ad altissimi livelli.

Due stagioni. Tanto è servito a Pantaleo Corvino per riportare il suo Lecce in Serie A

Corvino-Trinchera, gli uomini mercato che hanno dato vita al Lecce

Il 7 agosto 2020 viene nominato responsabile dell'area tecnica del Lecce Pantaleo Corvino, da Vernole, Salento, l' ombelico del mondo signore dall' aria paciosa, capello brizzolato, Perché lui, Pantaleo, di mestiere fa il direttore sportivo che ogni tanto prende la valigia, se ne va da questa o dall' altra parte del mondo, per "scoprire" Valeri Božinov, Ernesto Chevantón, Mirko Vučinić, Cristian Ledesma e Axel Konan.

Due stagioni, tanto è servito a Pantaleo Corvino per riportare il suo Lecce in Serie A. Dal giugno 2020 al maggio 2022 è durato il soggiorno giallorosso in Serie B sotto la guida del dirigente. Nel mezzo tanto lavoro di scouting, una semifinale playoff persa lo scorso anno e una voglia matta di tornare nel palcoscenico più grande. Stefano Trinchera, dirigente sportivo italiano ed ex calciatore, di ruolo difensore, attuale direttore sportivo del Lecce . La promozione in A dei salentini porta, infatti, la firma dei due dirigenti in maniera chiara e inequivocabile

In Via del Mare inebriato di gioia che ha visto persino la tifoseria ospite il Pordenone coinvolta.

Caroselli dei tifosi giallorossi che si sono riversati nelle strade del centro, per festeggiare l’evento e attendere l’arrivo del pullman scoperto con a bordo i giocatori, lo staff tecnico e i dirigenti, capitanati dal presidente Saverio Sticchi Damiani.

Strombazzate di clacson, cortei spontanei, mentre in migliaia si riversano nella centralissima Piazza Sant’Oronzo, il salotto buono di Lecce

Lecce conosciuta nel mondo per le sue bellezze barocche, con in mano un vessillo giallorosso; bimbi e adolescenti con le maglie di Coda e Strefezza, gli idoli di oggi e tra i principali artefici di questa cavalcata trionfale. tantissimi tifosi che, telefono in mano, riprendono le immagini di giubilo.

I bar sono pieni; i locali stappano centinaia di birre, c’è voglia di esultare e di cantare, poi, non mancano gli immancabili fuochi

Ora l’obiettivo sarà dare continuità, sulla scia Lecce ,ma non solo per il Lecce neopromossa in serie A,  ma anche per le altre squadre del Sud: Napoli , speriamo la Salernitana (con il pari  Salernitana Cagliari 1 a 1 al 99 esimo salvezza ancora aperta per rimanere in serie A), il Benevento, (Playoff affronterà il turno preliminari per la serie A), il Cosenza (Playout si giocherà la salvezza per rimanere in serie B), Bari (salita in serie B); mentre nel primo turno fase nazionale play off di serie C  forza le squadre meridionali : Palermo e Foggia.

L’obiettivo della continuità assista anche le squadre della nostra Regione: Potenza (salvo rimane in serie C)  e Matera  Grumentum  che ha vinto meritatamente il campionato di Eccellenza Lucana ottenendo la promozione in serie D.

 

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In the Darkness tra Los Angeles ed Europa: Donato Rosa, regista lucano, si racconta.

Pignola.- Nel 2018 il film maker lucano, originario di Pignola, Donato Rosa, si presta per la realizzazione del suo primo, ed ufficiale, film indipendente. Il titolo di quest’opera grottesca e visionaria è In The Darkness, un progetto super low budget che potremmo tranquillamente definire amatoriale.

In The Darkness è un film che ad ogni modo offre qualcosa di diverso dalle numerose opere artistiche che talentuosi registi del nostro stivale hanno concepito nel corso degli ultimi dieci o quindici anni, un progetto che pone tante domande, profonde riflessioni su di una ricca trama, ed una forte carica emozionale, spinta, in primo luogo, dalla storia ma con successivo merito nei riguardi di una meravigliosa scenografia, una fotografia suggestiva ed una splendida colonna sonora che restituisce al tutto la cosiddetta ciliegina sulla torta.

Purtroppo il cinema odierno, sia quello mainstream che quello amatoriale e indipendente, offre poche e interessanti storie ancorate ad un meccanismo profondo, legato alla poetica, alla metafora, all’efficacia delle immagini e alla cura meticolosa per i dialoghi. In The Darkness è un progetto che non trascura, a nostro modo di vedere, tutto questo. Un’opera realmente innovativa, che angoscia ma al contempo è in grado di commuovere perché legata ai fili di un racconto mosso con intelligenza ed onestà artistica, la stessa onestà e profondità di cui il cinema avrebbe oggi bisogno.

Ma di cosa parla esattamente In The Darkness?

Senza addentrarci troppo nei meriti del film, evitando il noto e scomodo Mr. Spoiler, vorremmo poter dire che In The Darkness tratta diversi argomenti stratificati usando come pretesto il cinema di genere, ed il racconto popolare, al fine di raccontare una vicenda legata all’animo e all’interesse umano.

Protagonista della storia è Sara, una ragazza che si troverà magicamente catapultata in un bizzarro universo popolato da creature grottesche ed elementi stabilizzanti per la propria ed altrui mente, al fine di rincorrere un Coniglio Bianco ed una misteriosa bambina, alias Alice nel Paese delle Meraviglie, all’interno di un misterioso tronco.

Prendendo come spunto le fiabe, da quelle dei Fratelli Grimm, Lewis Carroll & Company, il film ci catapulta in una realtà ambigua e chiaramente distorta, al fine di condurci a passo d’oca verso una nuova luce in grado di restituire chiarezza ad un mondo oscuro nel quale saremo intrappolati per poco o più di un’ora.

 

Ma cos’è In The Darkness? A quale genere filmico potrebbe essere accostato? Ad un comune horror, un fantasy, un drammatico, un thriller condito con un tantino di adventure?

Preferiamo, in ogni caso, cedere la parola al regista che ci ha prestato la grazia e la gentile disponibilità per questa intervista.

Come definiresti il tuo film? A quale genere cinematografico lo accosteresti?

Questa è un’interessantissima domanda, alla quale ho cercato di rispondere tante volte, senza mai giungere ad una concreta ed esaustiva risposta. In questo momento preciso mi sento di dirti, in tutta onestà, che non credo che le storie che ho scritto, sin ora, siano catalogabili in un unico cerchio. La mia scrittura è istintiva, libera, questa è la bellezza e la grazia che ti restituisce il cinema indipendente, restituisce onestà artistica ad un progetto. Spesso, questa onestà, può definirsi pura anarchia, infrange i limiti ed indaga nell’inconscio creativo, questo a volte può condurre ad un’avventura dalla matrice più oscura, altre volte più tragi-comica, poi più drammatica, più orrifica, fantasiosa, realistica. Non credo di essere dipendente da un genere, credo di esser dipendente dal cinema e questo si manifesta, come arte stessa, nei molteplici aspetti e sfumature della sua e della mia personalità.

Quindi non lo definiresti un horror?

No, perché non lo è. Sono sempre stato un grande appassionato dei film dell’orrore da quando ero un ragazzino, specialmente quelli realizzati negli anni ’70 e ’80, credo in una contaminazione palese da parte di questi film all’interno dei miei progetti, non lo escludo affatto, ma questo non vuol dire che si possano necessariamente definire film dell’orrore. Non credo di aver mai scritto una sceneggiatura completamente fedele ad un solo genere, in particolare a quello horror e non mi definisco un regista avvezzo solo a questa tipologia di film. L’idea non mi dispiacerebbe affatto, al contrario, mi fa molto onore, ma devo essere sincero con me stesso e con gli altri, non lo sono.

Com’è stata l’esperienza nel dirigere un film così complesso da solo?

Impegnativa certamente, ma anche altamente formativa, In The Darkness è stato l’inizio di una scuola, mi ha fatto comprendere i limiti che puoi e non puoi superare quando lavori per conto proprio e con un budget risicato, ma mi ha fatto anche rendere conto di quanto sia importante mettersi in gioco e sperimentare. La sperimentazione è sinonimo di creazione, credo che chi sperimenta crea di certo qualcosa di interessante per se stesso e per gli altri.

Nonostante è un film amatoriale, fatto con tremila euro, come hai dichiaratamente espresso, non sembra affatto che sia stato concepito con quella irrisoria somma. Si può realizzare un buon film, anche con un budget inesistente, secondo te?

Dipende da cosa intendi per film e che cosa si vuol raccontare.

Ripeto, In The Darkness è la sperimentazione di un incosciente, di un trentenne con la testa di un dodicenne, che voleva a tutti i costi raccontare la sua fiaba oscura e per raccontare una storia ricca di particolari ed effetti speciali hai necessariamente bisogno di un budget elevato, specialmente se si tratta di un lungometraggio, come nel mio caso. Io ce l’ho fatta perché ho creato uno script che è riuscito, a volte, a giustificare l’assenza di una somma di denaro necessaria per lo sviluppo di un racconto così ambizioso. Ho lavorato inoltre con persone di mia conoscenza, gente di teatro, che segue corsi teatrali, che ha lavorato tantissimo alla dizione e che conoscendomi mi ha offerto la possibilità di operare gratuitamente sul mio progetto. Ho curato da solo le riprese, il montaggio audio e quello video, gli effetti speciali, in quanto ci lavoro costantemente vicino a cose di questo tipo.

Per quanto riguarda la mia esperienza, consiglio vivamente di iniziare con dei film brevi, oggi tutti possono mettersi alla prova con dei cortometraggi, non necessariamente ancorati all’utilizzo degli effetti speciali. Non occorre comprare obbligatoriamente la videocamera da 2.000 euro, con un ottimo smartphone si possono realizzare cose pazzesche, raccontare storie di 10/15 minuti che possono risultare realmente convincenti se mosse dalla passione, determinazione, impegno ed onestà artistica di cui ti parlavo prima.

Ho trovato il tuo film profondo, imbevuto di metafora. Al termine della visione sono scoppiata a piangere. Credo che tu sia riuscito a regalare delle emozioni fortissime lavorando sapientemente su una storia drammatica ma che al contempo offre tanta speranza. Ci si può ancora emozionare guardando un film, secondo te?

Ti ringrazio per il bellissimo complimento. Credo che ci si debba a tutti i costi emozionare quando si è di fronte ad un progetto artistico, occorre pretenderlo, l’arte nasce per suscitare emozioni, un film che lascia lo spettatore arido ed indifferente di fronte ad un qualsiasi prodotto, artisticamente concepito, credo che sia l’innegabile prova di quanto un film, un quadro, un libro, un brano musicale abbia miseramente fallito.

L’arte, se posso permettermi umilmente di definire così la mia, deve veicolare emozioni, io voglio che lo faccia. Se un giorno, mi rendessi conto, di non riuscire a trasmettere più nulla, a me stesso e agli altri, quello sarà il momento propizio per voltare pagina ed imboccare nuovi sentieri.

Cosa ne pensi del cinema attuale?

Se ti riferisci a quello mainstream, credo che si possa ritornare al discorso delle emozioni, pochissimi progetti riescono ad emozionarmi, non vedo più poesia nel cinema. Questo è diventato solo un business, i produttori puntano su prodotti certi, confezionati, inutili remake, reboot, questa non è arte, è soltanto commercio. I soldi non possono certo toccare corde immateriali come quelle dell’anima.

Invece nutro buona speranza per il cinema indipendente, ci sono ragazzi e adulti in gamba, che realizzano opere interessanti con nuovi e freschi spunti creativi. Ma purtroppo sono pochi, le idee, a mio avviso, valide e realizzate a modo sono concretamente ridotte all’osso rispetto alla massa.

Che effetto fa entrare in selezione a Los Angeles e all’Europe Film Festival?

Un’emozione fortissima, un sogno da cui ancora devo svegliarmi.

A Los Angeles non siamo stati presi, eravamo solo entrati in graduatoria tra i possibili selezionati nella categoria super low budget, ci siamo piazzati quindicesimi su quasi 200 iscritti. Nella sezione lungometraggi solitamente accettano solo 5/10 film a festival, non di più. Per noi è stata comunque una grande vittoria rientrare nei primi quindici.

All’Europe siamo stati presi nella categoria fantasy, la meraviglia è ancora tanta, mi hanno mandato un’e-mail complimentandosi per lo screen play ed il montaggio video e sonoro. Questa è la ragione esplicita che ci ha condotti al festival. La cosa di cui vado ancora più orgoglioso è la locandina che hanno realizzato in merito all’evento.

Nella sua semplicità la trovo stupenda.

In The Darkness potrebbe avere un sequel?

La risposta è no. Non credo molto nei sequel, dovrei esser spinto da una forte motivazione per realizzare il seguito di un mio film, In The Darkness è una storia fine a se stessa. Potrebbe entrare a far parte di una forma trilogica ma non posso dirti altro al momento.

Quindi hai altri progetti in cantiere?

Due in particolare che vorrei sviluppare, ma ovviamente devo scegliere quale dei due posso permettermi di realizzare in termini di costi e tempo.

Uno potrebbe essere L’oltre, un film che realizzai beceramente con degli amici molto tempo fa, una storia a cui sono molto affezionato e che vorrei dirigere con più criterio, più esperienza e più soldi.

Dall’altra parte c’è il secondo capitolo di una trilogia di cui In The Darkness è il capostipite.

Poi ci sono tante altre idee. Non mi resta che dire: “Chi vivrà vedrà.”

Non resta, anche a noi, augurarci nuove e stimolanti idee per il futuro dell’arte, specialmente se queste si sviluppano nella nostra regione e sfociano in quei territori che sorgono oltre i confini del nostro stivale.

Secondo quanto ci è stato rilasciato dal regista, In The Darkness farà il suo ingresso in internet nell’autunno del 2023, ci vorrò ancora un po’ di tempo prima che tutti possano usufruire della visione di questo piccolo diamante. Non vi resta che aspettare. Vi auguriamo una buona attesa.

 

 

 

 

 

 

Gli alunni dell’IC Leopardi in marcia per la pace.

POTENZA.Si sta svolgendo a Potenza la Settimana Civica dal 26 al 30 Aprile 2022,

Nasca dal basso un grande movimento di cittadini per la pace! …Gli alunni dell’IC Leopardi in marcia per la  pace. Con questa manifestazione prende il via La “Settimana Civica” dal titolo “Protagonisti . Non spettatori “, co-promossa dalla Rete Nazionale delle Scuole per la Pace, dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, il Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” e la Cattedra Unesco “Diritti Umani, Democrazia e Pace” dell’Università di Padova, la Scuola di Alta Formazione “Educare all’Incontro e alla Solidarietà” della LUMSA di Roma.

A David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, cittadino esemplare :“Usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha. Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi. Infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non adattatevi, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa. Voi non siete il futuro, siete il presente. Vi prego: non siate mai indifferenti, non abbiate paura di rischiare per non sbagliare…”. Pietro Carmina, Professore di filosofia e storia di Ravanusa.

Convegno “Ricerche e riflessioni sulla scuola ai tempi della DaD. Prospettive educative e di governance scolastica” - 6 aprile 2022, ore 15:00 - Campus universitario MateraMATERA . - Il giorno 6 aprile 2022, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, presso l’a

MATERA . - Il giorno 6 aprile 2022, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, presso l’aula magna del Campus universitario di Matera, in via Lanera n. 20, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata e l’Università degli Studi della Basilicata organizzano un convegno di studi nel quale verranno presentati e discussi i risultati (già pubblicati in vari articoli ed in volume) di tre ricerche empirico-sperimentali, svolte fra il 2020 ed il momento presente, sull’impatto della DaD sull’organizzazione del lavoro scolastico.

Il Responsabile scientifico dell’iniziativa, Prof. Emilio Lastrucci, docente di Pedagogia all’Università degli Studi della Basilicata - Dipartimento di Scienze Umane, evidenzia che “l’evento nasce con l’intento di discutere dell’esperienza vissuta nella fase pandemica e di definire nuove prospettive, alla luce dei risultati di tre ricerche empiriche, una nazionale e le altre due regionali, organizzate, rispettivamente, dalla Società Italiana di Ricerca Didattica (SIRD), dall’USR e da Unibas, allo scopo di suggerire orientamenti innovatori di politica educativa e governance scolastica che concorrano a gestire con efficacia ottimale la transizione dalla fase dell’emergenza pandemica a quella della ripresa ordinaria dell’attività formativa, in tutti gli ordini e gradi scolastici”.

La dott.ssa Claudia Datena, Dirigente coordinatore dell’Ufficio Scolastico Regionale Basilicata, sottolinea come i Dirigenti scolastici, i docenti e il personale ATA abbiano fatto un lavoro straordinario: “le scuole, subito dopo lo scoppio della pandemia, sono riuscite a rispondere efficacemente e ad implementare la DaD in tempi brevi, assicurando continuità al servizio di istruzione e riuscendo a completare l’anno scolastico, garantendo, così, il diritto allo studio di tutti gli alunni della Regione e dimostrando, quindi, una  grande resilienza di fronte ad una situazione tanto nuova quanto drammatica”.

L’evento si terrà in presenza, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza.

Per esigenze organizzative, è necessario prenotare la propria partecipazione al Convegno, compilando il modulo online, presente al link: https://forms.gle/P4pDDrgqLfVHe8Ra7

Per chi fosse, invece, impossibilitato ad essere presente, è prevista anche la partecipazione al Convegno in modalità a distanza.

Per ulteriori informazioni contattare:

Prof. Emilio Lastrucci tel. 391 3230794 - Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Prof.ssa Angela Pascale tel. 339 8854692 - Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Convegno “Ricerche e riflessioni sulla scuola ai tempi della DaD. Prospettive educative e di governance scolastica” - 6 aprile 2022, ore 15:00 - Campus universitario MateraMATERA . - Il giorno 6 aprile 2022, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, presso l’a

MATERA . - Il giorno 6 aprile 2022, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, presso l’aula magna del Campus universitario di Matera, in via Lanera n. 20, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata e l’Università degli Studi della Basilicata organizzano un convegno di studi nel quale verranno presentati e discussi i risultati (già pubblicati in vari articoli ed in volume) di tre ricerche empirico-sperimentali, svolte fra il 2020 ed il momento presente, sull’impatto della DaD sull’organizzazione del lavoro scolastico.

Il Responsabile scientifico dell’iniziativa, Prof. Emilio Lastrucci, docente di Pedagogia all’Università degli Studi della Basilicata - Dipartimento di Scienze Umane, evidenzia che “l’evento nasce con l’intento di discutere dell’esperienza vissuta nella fase pandemica e di definire nuove prospettive, alla luce dei risultati di tre ricerche empiriche, una nazionale e le altre due regionali, organizzate, rispettivamente, dalla Società Italiana di Ricerca Didattica (SIRD), dall’USR e da Unibas, allo scopo di suggerire orientamenti innovatori di politica educativa e governance scolastica che concorrano a gestire con efficacia ottimale la transizione dalla fase dell’emergenza pandemica a quella della ripresa ordinaria dell’attività formativa, in tutti gli ordini e gradi scolastici”.

La dott.ssa Claudia Datena, Dirigente coordinatore dell’Ufficio Scolastico Regionale Basilicata, sottolinea come i Dirigenti scolastici, i docenti e il personale ATA abbiano fatto un lavoro straordinario: “le scuole, subito dopo lo scoppio della pandemia, sono riuscite a rispondere efficacemente e ad implementare la DaD in tempi brevi, assicurando continuità al servizio di istruzione e riuscendo a completare l’anno scolastico, garantendo, così, il diritto allo studio di tutti gli alunni della Regione e dimostrando, quindi, una  grande resilienza di fronte ad una situazione tanto nuova quanto drammatica”.

L’evento si terrà in presenza, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza.

Per esigenze organizzative, è necessario prenotare la propria partecipazione al Convegno, compilando il modulo online, presente al link: https://forms.gle/P4pDDrgqLfVHe8Ra7

Per chi fosse, invece, impossibilitato ad essere presente, è prevista anche la partecipazione al Convegno in modalità a distanza.

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Convegno “Ricerche e riflessioni sulla scuola ai tempi della DaD. Prospettive educative e di governance scolastica” - 6 aprile 2022, ore 15:00 - Campus universitario MateraMATERA . - Il giorno 6 aprile 2022, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, presso l’a

MATERA . - Il giorno 6 aprile 2022, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, presso l’aula magna del Campus universitario di Matera, in via Lanera n. 20, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata e l’Università degli Studi della Basilicata organizzano un convegno di studi nel quale verranno presentati e discussi i risultati (già pubblicati in vari articoli ed in volume) di tre ricerche empirico-sperimentali, svolte fra il 2020 ed il momento presente, sull’impatto della DaD sull’organizzazione del lavoro scolastico.

Il Responsabile scientifico dell’iniziativa, Prof. Emilio Lastrucci, docente di Pedagogia all’Università degli Studi della Basilicata - Dipartimento di Scienze Umane, evidenzia che “l’evento nasce con l’intento di discutere dell’esperienza vissuta nella fase pandemica e di definire nuove prospettive, alla luce dei risultati di tre ricerche empiriche, una nazionale e le altre due regionali, organizzate, rispettivamente, dalla Società Italiana di Ricerca Didattica (SIRD), dall’USR e da Unibas, allo scopo di suggerire orientamenti innovatori di politica educativa e governance scolastica che concorrano a gestire con efficacia ottimale la transizione dalla fase dell’emergenza pandemica a quella della ripresa ordinaria dell’attività formativa, in tutti gli ordini e gradi scolastici”.

La dott.ssa Claudia Datena, Dirigente coordinatore dell’Ufficio Scolastico Regionale Basilicata, sottolinea come i Dirigenti scolastici, i docenti e il personale ATA abbiano fatto un lavoro straordinario: “le scuole, subito dopo lo scoppio della pandemia, sono riuscite a rispondere efficacemente e ad implementare la DaD in tempi brevi, assicurando continuità al servizio di istruzione e riuscendo a completare l’anno scolastico, garantendo, così, il diritto allo studio di tutti gli alunni della Regione e dimostrando, quindi, una  grande resilienza di fronte ad una situazione tanto nuova quanto drammatica”.

L’evento si terrà in presenza, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza.

Per esigenze organizzative, è necessario prenotare la propria partecipazione al Convegno, compilando il modulo online, presente al link: https://forms.gle/P4pDDrgqLfVHe8Ra7

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MATERA . - Il giorno 6 aprile 2022, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, presso l’aula magna del Campus universitario di Matera, in via Lanera n. 20, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata e l’Università degli Studi della Basilicata organizzano un convegno di studi nel quale verranno presentati e discussi i risultati (già pubblicati in vari articoli ed in volume) di tre ricerche empirico-sperimentali, svolte fra il 2020 ed il momento presente, sull’impatto della DaD sull’organizzazione del lavoro scolastico.

Il Responsabile scientifico dell’iniziativa, Prof. Emilio Lastrucci, docente di Pedagogia all’Università degli Studi della Basilicata - Dipartimento di Scienze Umane, evidenzia che “l’evento nasce con l’intento di discutere dell’esperienza vissuta nella fase pandemica e di definire nuove prospettive, alla luce dei risultati di tre ricerche empiriche, una nazionale e le altre due regionali, organizzate, rispettivamente, dalla Società Italiana di Ricerca Didattica (SIRD), dall’USR e da Unibas, allo scopo di suggerire orientamenti innovatori di politica educativa e governance scolastica che concorrano a gestire con efficacia ottimale la transizione dalla fase dell’emergenza pandemica a quella della ripresa ordinaria dell’attività formativa, in tutti gli ordini e gradi scolastici”.

La dott.ssa Claudia Datena, Dirigente coordinatore dell’Ufficio Scolastico Regionale Basilicata, sottolinea come i Dirigenti scolastici, i docenti e il personale ATA abbiano fatto un lavoro straordinario: “le scuole, subito dopo lo scoppio della pandemia, sono riuscite a rispondere efficacemente e ad implementare la DaD in tempi brevi, assicurando continuità al servizio di istruzione e riuscendo a completare l’anno scolastico, garantendo, così, il diritto allo studio di tutti gli alunni della Regione e dimostrando, quindi, una  grande resilienza di fronte ad una situazione tanto nuova quanto drammatica”.

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