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Antonio Corbo

Antonio Corbo

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Alla ribalta cinematografica Pignola

Pignola.- La sinossi In the Darkness narra la bizzarra storia di una ragazza di nome Sara che affronterà un viaggio oltre i confini dell’immaginazione oscura nella speranza di ritrovare la quiete perduta. Uno strano coniglio bianco e una bambina saranno la sua unica guida e l’unica speranza per affrontare i demoni del suo lungo cammino. Specchi ed alberi magici, elfi oscuri, spaventapasseri, conigli bianchi di 1 metro e 80 ed altre misteriose creature accompagneranno la protagonista lungo un percorso oscuro e tortuoso nella vana speranza di ritrovare la rotta perduta. Un viaggio nei mondi incantati ispirato alle fiabe di Lewis Carroll (Alice nel Paese delle Meraviglie, Alice attraverso lo Specchio) passando per i Fratelli Grimm (Biancaneve) e L. Frank Baum (Il Mago di Oz) narrate in chiave onirica ed oscura. Le informazione e dettagli sulla realizzazione del film: in the Darkness è un fantasy dark estremamente low budget, si puo' dire anche amatoriale, costato la modestissima cifra di 3000 euro, la soddisfazione di questi tre anni di lavoro è stata quella di essere riusciti a creare con pochi mezzi ed una cifra irrisoria un lungometraggio della durata pari ad 1 ora e 30 minuti circa. È il primo dark fantasy o film di questo genere girato in Basilicata e ne siamo molto orgogliosi, l'opera in questione sta riscuotendo inoltre particolare attenzione e successo al Los Angeles Indie Film Festival collocandosi tra i primi 15 partecipanti al festival. Gli effetti speciali del film e dei trailer, il montaggio audio e video e le locandine sono state realizzate con il grande contributo di Gravidi, quest’ultima è un’ attività freelance attiva in Basilicata anche grazie all’utilizzo dei social come Instagram e Facebook, la seguente attività è dedita alla creazione digitale e al digital marketing, Gravidi si occupa di realizzazioni grafiche (locandine per film e rappresentazioni teatrali, manifesti per eventi ed attività, volantini, biglietti da visita, stampe su cd e dvd, stampe su gadget o articoli da regalo) realizzazione e manutenzione di siti internet, creazioni video e montaggio, effetti speciali sui video-promozionali per attività freelance o aziende ed anche video trailer e short-movie. Il film è stato sceneggiato, prodotto e diretto da Donato Rosa originario di Pignola ed appassionato di cinema e spettacolo da moltissimi anni ed è un’opera decisamente sperimentale ma realizzata con tanto amore in Basilicata con l’aiuto di amici e conoscenti dediti all’attività teatrale da diverso tempo. In the Darkness è un omaggio al cinema nel senso più ampio del termine, non solo quello europeo ma decisamente e sicuramente molto più incline a quello americano facendosi strada tra diversi generi anche in maniera subdola ma più esplicitamente al fantasy e al genere horror monster movie anni ’80. L’opera abbraccia la cultura pop degli anni ottanta con cui molti sono cresciuti e da cui anche grandi cineasti moderni sono stati notevolmente influenzati nella concretizzazione dei propri progetti cinematografici di basso ed alto costo. L’opera è stata girata nei bellissimi paesaggi naturali della Lucania, luoghi particolarmente suggestivi per la realizzazione di un modesto progetto di natura fantasy orrorifica. In the Darkness è un progetto lucano insolito e si potrebbe dire anche unico nel suo genere, in quanto mostra grande amore nei confronti della settima arte regalando agli spettatori suggestioni ed emozioni ancorate ad un cinema hollywoodiano e non solo, nutrendosi della volontà di fondere il cinema di genere con quello d’autore. Terminata la proiezione del film ai festival quest’ultimo sarà pubblicato sul canale youtube del regista Donato Rosa, canale che prende il suo nome è su cui vengono caricati  frequentemente recensioni sulle opere cinematografiche risalenti all’epoca del muto, a quello del cinema classico e passando infine attraverso il cinema pop, quello moderno e contemporaneo, è una buona occasione per voi cine-amatori di visitare anche questa piattaforma e di restare sempre aggiornati sulle analisi inerenti al fantastico mondo della settima arte in attesa che In the Darkness approdi finalmente sul web.  

Serata in onore di Nico Messina eccezionale il suo insegnamento: la tecnica in secondo ordine, a lui interessava il cuore dei giocatori, e la sua capacità di arrivare al cuore dei giocatori ..la sua avventura premiata ai massimi livelli.

Ieri sera serata in onore di Nico Messina eccezionale il suo insegnamento: la tecnica in secondo ordine, a lui interessava il cuore dei giocatori, e la sua capacità di arrivare al cuore dei giocatori ..la sua avventura premiata ai massimi livelli. Dopo Carlo Recalcati e Boscia Tanjevic, è la volta di Valerio Bianchini ad essere insignito del "Nico Messina", il premio intitolato alla memoria dell'allenatore nato a Potenza. Docente di Educazione fisica, Nico Messina guidò l'Ignis Varese a cavallo degli anni Sessanta e Settanta vincendo due scudetti e due Coppe Italia. Lanciò in prima squadra a 16 anni Dino Meneghin, ma soprattutto introdusse la figura del preparatore fisico nella pallacanestro italiana. Allenò, in tale veste, anche il Varese Calcio. Eccezionale il suo insegnamento: la tecnica in secondo ordine, a lui interessava il cuore dei giocatori, e la sua capacità di arrivare al cuore dei giocatori ..la sua avventura premiata ai massimi livelli. Il premio, promosso dal Comitato regionale FIP Basilicata, è stato consegnato ieri sera 11 ottobre 2021 al teatro Stabile di Potenza. All'incontro sono intervenuti il presidente del Comitato Regionale FIP Giovanni Lamorte, il Presidente Regionale del Comitato Nazionale Allenatori Gianfranco Pace, Andrea Capobianco (Che ha allenato in serie A Avellino e Teramo è stato il vice di Simone Pianigiani, sulla panchina della Nazionale Italiana; allenatore della nazionale femminile di basket fino a luglio 2020.uno dei nomi più stimati della pallacanestro italiana) e lo storyteller Dino De Angelis. Ma chi è il premiato che ha ritirato il terzo premio in memoria di “Nico Messina"? Valerio Bianchini (Torre Pallavicina, 22 luglio 1943) ha guidato la nazionale italiana in occasione dei mondiali di Madrid del 1986 e degli Europei ad Atene del 1987, ma i suoi maggiori successi sono stati ottenuti alla guida di squadre di club. Negli anni '80 le squadre da lui allenate rivaleggiano spesso per il primato con l'Olimpia Milano, alimentando la sua rivalità sportiva con Dan Peterson, l'altro grande allenatore di quel decennio del campionato italiano. E’ stato il primo allenatore, nella storia della pallacanestro italiana, a vincere tre scudetti con tre club diversi (Pall. Cantu' Virtus Roma e V.L. Pesaro.). Tre titoli nazionali nel Campionato Italiano. Pall. Cantù: 1980 1981; Virtus Roma: 1982 1983; e VL Pesaro:1987 1998;  una Coppa Italia con la Fortitudo Bologna: 1998; un titolo internazionale Coppa delle Coppe con la Pall. Cantù nel 1980 1981; e due Coppa dei Campioni: Pall. Cantù: 1091 1982 e Virtus Roma: 1983 84 e per finire una Coppa Intercontinentale con la Virtus Roma nel 1984. Valerio ha dispensato poi il suo sapere cestistico a Roma, Siena, Pesaro, Bologna, Roma, Varese, Milano, Bologna e a Beirut. Conclusa la carriera di allenatore Bianchini ha scritto libri, aperto una libreria a Roma, è diventato presentatore di programmi alla televisione, speaker affermato e testimonial sportivo nei corsi di formazione aziendale.

Il progetto Presidi Educativi Lucani ha fatto tappa all’I.C. “Busciolano” di Potenza con la premiazione dei vincitori

POTENZA. - Il progetto Presidi Educativi Lucani ha fatto tappa all’I.C. “Busciolano” di Potenza con la premiazione dei vincitori del primo Contest dei laboratori di inclusione tenutasi il 23 settembre di questo mese, presso l’aula magna dello stesso Istituto.

Tre i temi dei laboratori con cui si sono cimentati gli alunni della primaria e della secondaria: “Il coraggio la scuola ideale - La mia classe la distanza che ci unisce - L’inclusione empatia ed amicizia”.

Tutti gli elaborati saranno pubblicati sul blog-diario dell’impresa sociale con i Bambini nella pagina dedicata al progetto Presidi Educativi Lucani.

Le classi e gli alunni vincitori sono stati premiati con un tablet e sono stati assegnati premi speciali a coloro che si sono distinti per particolari capacità artistiche.

Premiato, per il contest: “L’Inclusione”, il racconto intitolato “Grazie Zara”. Per il contest:“La scuola ideale”, premiato il disegno di un progetto di una scuola innovativa. Vincitrice del contest: “Empatia e amicizia” la vignetta sulla forza delle parole.

Del contest:“La mia classe”, premiato l’inno musicale sulle peculiarità dei compagni di classe. Per il contest: “Il Coraggio”, vincitrice l’autrice di una pagina di diario.

Unico vincitore, per il contest:“La distanza che fa bene”, l’articolo di giornale scritto da un’alunna su: “La scuola al tempo del Covid: ecco come la Busciolano di Potenza affronta la pandemia”.

Un progetto, selezionato da “Con i Bambini”, nell’ambito del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”, con lo scopo di migliorare l’offerta dei servizi territoriali che abbiano al centro del loro interesse i bisogni dei minori e realizzare percorsi di formazione e sostegno per alunni, genitori, insegnanti ed educatori.

Un progetto che ambisce ad arginare forme di esclusione sociale e contrastare ogni forma di povertà educativa. Il fine è, infatti, quello di ottenere una comunità educante attraverso attività di formazione, di sensibilizzazione, laboratoriali e culturali.

Dare fiducia ai bambini è un aspetto fondamentale: i bambini sanno fare, i bambini comprendono. Spesso comprendono ciò che noi non comprendiamo.

Se gli concedessimo quel tempo così prezioso per imparare a fare da soli ci stupiremmo di quante cose sanno fare senza di noi.

Prendiamoci il tempo di aiutarli a fare da soli.

Sii curioso verso la sua crescita, verso la sua peculiare modalità di essere e di costruire la sua conoscenza. Cresciamo insieme!

Lucia Mancuso (capofila del progetto) del “Centro Anch’Io” (Autismo ADHD-Mutismo Selettivo Disturbi Emotivi - Logopedia -Diagnosi Dislessia e altri DSA, Doposcuola Specialistico Anastasis. Intervento Psico Educativo…..): “Sono forme di espressione visionaria che permettono all’uomo di guardare oltre gli orizzonti e lo aiutano nei momenti critici, ed è importante, che la scuola continui ad alimentarle. 

“La maestra è colei che prepara i colori, ma il vero artista è il bambino”, ricordiamolo sempre citazione di Maria Montessori.

Povertà, Educazione, Comunità sono le parole-chiave. Promuovere un’educazione cristallina è il fondamento di una comunità sempre più istruita, aperta, sensibile. Noi siamo il libro su cui i nostri ragazzi studiano! E non importa se un bambino impara lentamente, l’importante è incoraggiarlo a non smettere mai d’imparare! Questo il cuore di una Comunità Educante efficace basata sul rispetto dell’identità di ogni individuo”.

A dare il benvenuto all’evento, il Dirigente Scolastico Prof. Rocco Telesca dell’Istituto Comprensivo “Antonio Busciolano”di Potenza, che si è mostrato entusiasta per la ripresa di eventi in presenza e, soprattutto, per la riuscita di alto grado dei laboratori di inclusione, nonostante le difficoltà dell’emergenza Covid : “Partecipare dando il massimo, e avere la possibilità di potersi esprimere in base alle proprie caratteristiche è quello che questi laboratori e la nostra scuola hanno spronato gli alunni a fare. Bisogna approcciarsi con l’alunno affinché sia al centro di tutto noi ci proviamo, è la nostra “Mission”, l’inclusione per tutti gli alunni”. A premiare gli alunni della Busciolano le tutor e la presidente del Cannocchiale, la Dott.ssa Gaia Imbrogno, che è intervenuta online per descrivere i laboratori: “Abbiamo creato laboratori di inclusione dove ogni bambino potesse vivere un clima sereno e sentirsi rispettato e accettato. Grazie ad attività manuali e momenti di riflessione, per offrire spunti e far esprimere bambini e ragazzi, è stato possibile vedere l’inclusione “come potenti mura come una fortezza” che trasforma la classe in un luogo sicuro, per stimolare i ragazzi a impegnarsi in qualcosa che li interessasse e in cui sentirsi capaci, dando loro la possibilità di scegliere il tema e la forma che li rappresentasse di più”.

E dal laboratorio di inclusione :"La tempesta sarà più facile da attraversare solo se ci affidiamo al dono impalpabile di un verso, di una musica, di un dipinto"……saremo con i bambini sempre!.

 

L’Erasmus ha rappresentato: un’esperienza unica di formazione e cultura, in una dimensione europea di confronto interculturale

L’importanza della formazione in ottica europea, un'opportunità per l’I.I.S “Einstein - De Lorenzo” di Potenza e Picerno, è giunta dal programma Erasmus+. Sei docenti sono stati coinvolti in un’attività formativa e si sono messi in gioco nell’era Covid 19 partecipando ad una mobilità KA1.

L’iniziativa è stata fortemente sostenuta dal Dirigente Scolastico prof. Domenico Gravante da sempre attento alle sperimentazioni metodologiche e didattiche per coinvolgere gli studenti e metterli al centro del processo di insegnamento-apprendimento.

I docenti Simona Ugliano, Marianna Uva, Paola Curci, Antonio Corbo, Daniela De Carlo, Anna Lucia Grignetti, con il supporto organizzativo del DSGA Anna Civitillo, hanno partecipato al corso di formazione “Game based learning” dal 19 al 29 agosto 2021 a Karditsa in Grecia, nell’ambito del progetto Erasmus+ KA1 “Metodologie Innovative basate sul Gioco. Come insegnare e coinvolgere gli allievi”.              

Karditsa (in greco: Καρδίτσα) è una piccola città situata nella regione della Tessaglia, nel cuore della Grecia e colpisce il visitatore per gli ampi spazi destinati alla vita all’aperto, l’accuratezza del Museo Archeologico e la sua estesa rete di piste ciclabili. Circa il 30% della mobilità urbana a Karditsa, secondo la National Technical University di Atene, si svolge in bicicletta.

Il corso presso l’E-School di Karditsa ha affrontando il game based learning, la gamification, i serious games e la Realtà aumentata, fornendo le conoscenze e la comprensione generali necessarie per migliorare il background scientifico e pedagogico dei docenti attraverso l'uso del metodo basato sul gioco.

“Imparare giocando” è il core di metodologie che favoriscono negli studenti lo sviluppo cognitivo, socio-emotivo riducendo lo stress. Durante le sessioni di insegnamento/formazione, i docenti hanno compreso i pro e i contro dell’introduzione del gioco nei processi educativi, sperimentando alcuni e ricercando le logiche didattiche sottese. Il confronto con i colleghi provenienti dalle scuole di Polonia e Slovenia, ha ulteriormente stimolato i docenti dell’Istituto nella ricerca di nuovi modi di fare lezione.

Gli insegnanti continuano: “Siamo stati in un centro di formazione innovativo, flessibile e creativo con la passione per una formazione mirata a sviluppare nuove competenze nei docenti e consentire agli studenti di raggiungere il loro miglior potenziale”.

La delegazione dell’ Einstein – De Lorenzo ha potuto vivere dei bellissimi momenti di socialità e spensieratezza, visitando il Lago Plastiras, ammirando il maestoso e evocativo monte Olimpo dal piccolo porto di Platamonas e rilassandosi  qualche ora sulla spiaggia di Neoi Poroi, villaggio costiero affacciato sul Mar Egeo. La visita alla seconda città della Grecia, Salonicco, si è rivelata interessantissima per la presenza di musei e chiese del periodo paleocristiano e bizantino, della magnifica Torre Bianca e di un castello di epoca bizantina e ottomana con dieci torri, trasformato per anni in una prigione. Sono stati però gli splendidi monasteri ortodossi di Meteora a entusiasmare il gruppo. Ubicati su particolari strutture morfologiche rocciose, sospesi tra cielo e terra, le Meteore fecero sì che molti monaci le scegliessero come luogo ideale per la meditazione. 

L’Erasmus ancora una volta ha rappresentato un’esperienza unica di formazione e cultura in una dimensione europea di confronto interculturale e crescita personale.

L’Erasmus ancora una volta ha rappresentato un’esperienza unica di formazione e cultura in una dimensione europea di confronto interculturale e crescita personale

L’importanza della formazione in ottica europea, un'opportunità per l’I.I.S “Einstein - De Lorenzo” di Potenza e Picerno, è giunta dal programma Erasmus+. Sei docenti sono stati coinvolti in un’attività formativa e si sono messi in gioco nell’era Covid 19 partecipando ad una mobilità KA1.

L’iniziativa è stata fortemente sostenuta dal Dirigente Scolastico prof. Domenico Gravante da sempre attento alle sperimentazioni metodologiche e didattiche per coinvolgere gli studenti e metterli al centro del processo di insegnamento-apprendimento.

I docenti Simona Ugliano, Marianna Uva, Paola Curci, Antonio Corbo, Daniela De Carlo, Anna Lucia Grignetti, con il supporto organizzativo del DSGA Anna Civitillo, hanno partecipato al corso di formazione “Game based learning” dal 19 al 29 agosto 2021 a Karditsa in Grecia, nell’ambito del progetto Erasmus+ KA1 “Metodologie Innovative basate sul Gioco. Come insegnare e coinvolgere gli allievi”.              

Karditsa (in greco: Καρδίτσα) è una piccola città situata nella regione della Tessaglia, nel cuore della Grecia e colpisce il visitatore per gli ampi spazi destinati alla vita all’aperto, l’accuratezza del Museo Archeologico e la sua estesa rete di piste ciclabili. Circa il 30% della mobilità urbana a Karditsa, secondo la National Technical University di Atene, si svolge in bicicletta.

Il corso presso l’E-School di Karditsa ha affrontando il game based learning, la gamification, i serious games e la Realtà aumentata, fornendo le conoscenze e la comprensione generali necessarie per migliorare il background scientifico e pedagogico dei docenti attraverso l'uso del metodo basato sul gioco.

“Imparare giocando” è il core di metodologie che favoriscono negli studenti lo sviluppo cognitivo, socio-emotivo riducendo lo stress. Durante le sessioni di insegnamento/formazione, i docenti hanno compreso i pro e i contro dell’introduzione del gioco nei processi educativi, sperimentando alcuni e ricercando le logiche didattiche sottese. Il confronto con i colleghi provenienti dalle scuole di Polonia e Slovenia, ha ulteriormente stimolato i docenti dell’Istituto nella ricerca di nuovi modi di fare lezione.

Gli insegnanti continuano: “Siamo stati in un centro di formazione innovativo, flessibile e creativo con la passione per una formazione mirata a sviluppare nuove competenze nei docenti e consentire agli studenti di raggiungere il loro miglior potenziale”.

La delegazione dell’ Einstein – De Lorenzo ha potuto vivere dei bellissimi momenti di socialità e spensieratezza, visitando il Lago Plastiras, ammirando il maestoso e evocativo monte Olimpo dal piccolo porto di Platamonas e rilassandosi  qualche ora sulla spiaggia di Neoi Poroi, villaggio costiero affacciato sul Mar Egeo. La visita alla seconda città della Grecia, Salonicco, si è rivelata interessantissima per la presenza di musei e chiese del periodo paleocristiano e bizantino, della magnifica Torre Bianca e di un castello di epoca bizantina e ottomana con dieci torri, trasformato per anni in una prigione. Sono stati però gli splendidi monasteri ortodossi di Meteora a entusiasmare il gruppo. Ubicati su particolari strutture morfologiche rocciose, sospesi tra cielo e terra, le Meteore fecero sì che molti monaci le scegliessero come luogo ideale per la meditazione. 

L’Erasmus ancora una volta ha rappresentato un’esperienza unica di formazione e cultura in una dimensione europea di confronto interculturale e crescita personale.

RIFLESSI NELL’ACQUA DI SCRITTE SUI MURI

LAGONEGRO .- E’ uscito ed è stato pubblicato di recente :“Riflessi nell’acqua di scritte sui muri” di Umberto Noce. Il volume inizia con la prefazione della prof.ssa Patrizia Del Puente: “Ci sono delle conoscenze che avvengono in maniera casuale inaspettata una di queste per me, è quella fatta con Umberto Noce, autore di questo bellissimo volume .leggere i racconti  del volume  è vivere una bellissima esperienza  e fare un viaggio appassionante attraverso il tempo e i luoghi. Il lettore che inizia a leggere non riesce facilmente a interrompere la lettura e per questo egli divora i racconti con avidità  una dopo l’altro . Racconti brevi, ma in qualche modo , collegati l’uno con l’altro . gli argomenti cambiano  e sono tutti coinvolgenti perchè alla fine parlano sempre di umano.  L’autore scrive sempre con una tale delicatezza che anche le sue proteste forti sembrino gentili richieste sempre finalizzate non al becero interesse personale, ma piuttosto al benessere dell’umanità  di cui egli si sente parte impegnata moralmente e quindi responsabile….il volume raccoglie parte della produzione di Umberto Noce…per consentire a tutti noi  di godere ancora dell’opera  di uno scrittore raffinato”. Il prologo dice l’autore: “La mia storia  è solo mia.  nessuno si è interessato a me  a tal punto da conoscermi fino in fondo ed è per questo  che voglio scriverla garantendovi  che ciò che state per leggere è il mio sentire ed è pura verità.” Pensieri leggeri: La campanella della prima messa , le ciambelle di nonna giulia, , una brutta notizia , la storia mia, la gatta, la polenta, la favola  di nonno Francesco , il “gattarulo”, la notte , la nostalgia, la zecca non molla, i racconti del nonno: la televisione , mantenere il segreto, trovare un posto sicuro; con le poesie: Paese mio  dedicata a Lagonegro , buon anno campane , rivederti ancora a mia madre, l’ultima volta il destino , lacrime, la mia preghiera, vento di primavera, il bambino povero, vorrei, mannaggia , il vino, e ancora le poesie per i piccoli: vi scrivo matita voglio i miracoli della natura, cresce l’età, c’era una volta, io ti aspettavo , il ranocchio e l’ombrellino, pierino ed il suo cane dedicata alla figlia Alessandra un piccolo ricordo  della sua infanzia, sono solo alcune delle chicche del bel libro “Riflessi nell’acqua di scritte sui muri” e costituiscono il vero segreto del suo racconto e delle sue poesie per raggiungere il cuore  delle persone  e afferma Noce “ se con questi scritti dovessi riuscirci  ne sarò davvero felice  per non aver scritto solo per me ma anche per voi “. Umberto Noce ringrazia Angelo Calza per avergli donato particolari inediti, Enzo De Filippo per essere l’amico di sempre, Donato Pace per la sua recensione che esalta i valori e sentimenti dei tempi che furono, la figlia Alessandra per l’impegno costante ed indispensabile nella selezione dei racconti e delle poesie e fotografie; e tutte le persone protagoniste dei suoi racconti  da cui ha tratto ispirazione.

Scuola Maestri Società nella Basilicata Liberale

RIONERO IN VULTURE . –Da poco è stato pubblicato il nuovo libro di Michele Pinto, dirigente scolastico emerito, dall’interessante titolo “Scuola Maestri Società nella Basilicata Liberale”.

Per l’autore si tratta di un nuovo saggio storico, frutto di certosina ricerca condotta attraverso la consultazione e l’analisi di preziosi documenti, alcuni dei quali reperiti in archivi privati di famiglie gentilizie rioneresi, che, come scrive nella sua prefazione al testo il dirigente tecnico del MIUR, Gerardo Antonio Pinto, rappresenta un ulteriore approfondimento del campo di ricerca connesso a quel tema che sta particolarmente a cuore all’autore, già oggetto di riflessioni in altre sue precedenti pubblicazioni a carattere storico-sociale, prima fra tutte “Nella Terra dei Briganti” Vicende Storiche e Questioni aperte, Appia 2 Editrice, Venosa, 2005 (Premio ISIS “Nicola Miraglia” di Lauria e menzione speciale della giuria del Premio Letterario Città di Melfi, 7^ edizione, ambedue nel 2005).

Partendo da una accurata analisi sulla condizione sociale nella Basilicata preunitaria, l’autore focalizza la sua attenzione sui primi decenni di vita dell’Italia unita; mette in risalto le tappe più significative che hanno caratterizzato l’evoluzione dell’istruzione pubblica nel Paese e in terra lucana, insieme alla triste condizione in cui versavano i maestri e le maestre elementari agli albori dell’unificazione, la cui posizione di scarso prestigio sociale era da ascriversi all’insufficiente se non inesistente preparazione culturale e professionale. A questo stato di cose, il neonato Regno d’Italia cercò di porre rimedio, annota Pinto, dando vita alle Conferenze Pedagogiche, promosse ed organizzate su tutto il territorio nazionale, ritenute occasioni di crescita professionale e di miglioramento culturale della classe magistrale. Alcune di quelle Conferenze vengono dall’autore analizzate, commentate e comparate con la concezione della funzione docente odierna, dopo aver passato in rassegna i sessantasei numeri della rivista scolastica L’Educatore Lucano, fondata a Rionero in Vulture nel 1881 da due eccezionali maestri elementari, il forenzese Vincenzo Solimena, trasferitosi nella città vulturina nel 1880, e il rionerese Giovanni Plastino, fratello del deputato Giuseppe.

Nella rivista scolastica lucana, periodico quindicinale, vengono trattati argomenti di pedagogia, metodologia, sociologia, politica, economia, attualità, cultura. Nell’Educatore Lucano, infatti, sono pubblicati articoli relativi all’emigrazione, fenomeno che interessò l’intera nazione, il Mezzogiorno e la nostra Basilicata dal 1875 al 1915. Nel giornale stampato a Rionero in Vulture nella tipografia di Torquato Ercolani, originario si San Severino Marche, che continuò l’attività del nonno Augusto, confinato politico a Melfi, l’autore riporta articoli riguardanti l’importanza della scuola, dell’istruzione e dell’elevazione culturale dei ceti sociali meno abbienti.

Nel saggio, inoltre, Michele Pinto racconta storie belle e tristi di maestri e maestre elementari dell’800; porta all’attenzione del lettore le vicende politiche che segnarono il Mezzogiorno d’Italia e la nostra Basilicata, tra cui le lotte intestine tra reazionari e liberali lucani, le disastrose imprese di Carmine Donatelli Crocco e della sua nutrita banda, postasi al servizio della causa borbonica. In Scuola Maestri Società Nella Basilicata Liberale Michele Pinto si sofferma su alcuni aspetti socio-culturali e polito-economici che contrassegnarono in quel periodo la cittadina rionerese, indicata come buon modello di convivenza civile, sociale, economica, politica da Francesco Torraca dopo il suo soggiorno a Rionero nel settembre 1880, ospite dell’amico e compagno di studi, Giustino Fortunato.

Tra i tanti accadimenti di rilievo l’autore tratta della partecipazione della Basilicata all’Esposizione Nazionale di Torino del 1884 e della visita dei sovrani d’Italia nello stesso anno a Potenza; ricorda l’entrata in esercizio delle tratte ferroviarie Battipaglia-Potenza-Metaponto, Foggia-Potenza, Sicignano degli Alburni-Lagonegro; cita poi lo storico soggiorno lucano di Giuseppe Zanardelli, all’indomani del quale venne promulgata la legge speciale per la Basilicata. L’autore, inoltre, commenta la preziosa opera svolta da Enti, Associazioni, Istituti caritatevoli in favore della promozione e dell’emancipazione sociale e culturale delle masse contadine, dei bisognosi, degli orfanelli; enfatizza l’opera svolta in Basilicata dall’ANIMI e dall’ONMI per il Sud e la Basilicata. Insomma, un prezioso saggio (in vendita in tutte le librerie d’Italia che aderiscono ai circuiti Fastbook, tra cui Mondadori, Feltrinelli, Ubik, Ibs e Arianna) con cui l’Autore ci consegna un interessante spaccato di vita della nostra Terra; un ulteriore tassello del nostro passato storico-sociale, che va ad arricchire il patrimonio conoscitivo su ciò che eravamo : gente vissuta in una terra paludosa, franosa, ballerina, abitata da uomini e donne desiderosi di progresso sociale e civile, tra i primi ad innalzare nel Mezzogiorno l’albero della libertà nel 1799 ed il vessillo tricolore nel 1861.

Scuola Maestri Società nella Basilicata Liberale

RIONERO IN VULTURE . –Da poco è stato pubblicato il nuovo libro di Michele Pinto, dirigente scolastico emerito, dall’interessante titolo “Scuola Maestri Società nella Basilicata Liberale”.

Per l’autore si tratta di un nuovo saggio storico, frutto di certosina ricerca condotta attraverso la consultazione e l’analisi di preziosi documenti, alcuni dei quali reperiti in archivi privati di famiglie gentilizie rioneresi, che, come scrive nella sua prefazione al testo il dirigente tecnico del MIUR, Gerardo Antonio Pinto, rappresenta un ulteriore approfondimento del campo di ricerca connesso a quel tema che sta particolarmente a cuore all’autore, già oggetto di riflessioni in altre sue precedenti pubblicazioni a carattere storico-sociale, prima fra tutte “Nella Terra dei Briganti” Vicende Storiche e Questioni aperte, Appia 2 Editrice, Venosa, 2005 (Premio ISIS “Nicola Miraglia” di Lauria e menzione speciale della giuria del Premio Letterario Città di Melfi, 7^ edizione, ambedue nel 2005).

Partendo da una accurata analisi sulla condizione sociale nella Basilicata preunitaria, l’autore focalizza la sua attenzione sui primi decenni di vita dell’Italia unita; mette in risalto le tappe più significative che hanno caratterizzato l’evoluzione dell’istruzione pubblica nel Paese e in terra lucana, insieme alla triste condizione in cui versavano i maestri e le maestre elementari agli albori dell’unificazione, la cui posizione di scarso prestigio sociale era da ascriversi all’insufficiente se non inesistente preparazione culturale e professionale. A questo stato di cose, il neonato Regno d’Italia cercò di porre rimedio, annota Pinto, dando vita alle Conferenze Pedagogiche, promosse ed organizzate su tutto il territorio nazionale, ritenute occasioni di crescita professionale e di miglioramento culturale della classe magistrale. Alcune di quelle Conferenze vengono dall’autore analizzate, commentate e comparate con la concezione della funzione docente odierna, dopo aver passato in rassegna i sessantasei numeri della rivista scolastica L’Educatore Lucano, fondata a Rionero in Vulture nel 1881 da due eccezionali maestri elementari, il forenzese Vincenzo Solimena, trasferitosi nella città vulturina nel 1880, e il rionerese Giovanni Plastino, fratello del deputato Giuseppe.

Nella rivista scolastica lucana, periodico quindicinale, vengono trattati argomenti di pedagogia, metodologia, sociologia, politica, economia, attualità, cultura. Nell’Educatore Lucano, infatti, sono pubblicati articoli relativi all’emigrazione, fenomeno che interessò l’intera nazione, il Mezzogiorno e la nostra Basilicata dal 1875 al 1915. Nel giornale stampato a Rionero in Vulture nella tipografia di Torquato Ercolani, originario si San Severino Marche, che continuò l’attività del nonno Augusto, confinato politico a Melfi, l’autore riporta articoli riguardanti l’importanza della scuola, dell’istruzione e dell’elevazione culturale dei ceti sociali meno abbienti.

Nel saggio, inoltre, Michele Pinto racconta storie belle e tristi di maestri e maestre elementari dell’800; porta all’attenzione del lettore le vicende politiche che segnarono il Mezzogiorno d’Italia e la nostra Basilicata, tra cui le lotte intestine tra reazionari e liberali lucani, le disastrose imprese di Carmine Donatelli Crocco e della sua nutrita banda, postasi al servizio della causa borbonica. In Scuola Maestri Società Nella Basilicata Liberale Michele Pinto si sofferma su alcuni aspetti socio-culturali e polito-economici che contrassegnarono in quel periodo la cittadina rionerese, indicata come buon modello di convivenza civile, sociale, economica, politica da Francesco Torraca dopo il suo soggiorno a Rionero nel settembre 1880, ospite dell’amico e compagno di studi, Giustino Fortunato.

Tra i tanti accadimenti di rilievo l’autore tratta della partecipazione della Basilicata all’Esposizione Nazionale di Torino del 1884 e della visita dei sovrani d’Italia nello stesso anno a Potenza; ricorda l’entrata in esercizio delle tratte ferroviarie Battipaglia-Potenza-Metaponto, Foggia-Potenza, Sicignano degli Alburni-Lagonegro; cita poi lo storico soggiorno lucano di Giuseppe Zanardelli, all’indomani del quale venne promulgata la legge speciale per la Basilicata. L’autore, inoltre, commenta la preziosa opera svolta da Enti, Associazioni, Istituti caritatevoli in favore della promozione e dell’emancipazione sociale e culturale delle masse contadine, dei bisognosi, degli orfanelli; enfatizza l’opera svolta in Basilicata dall’ANIMI e dall’ONMI per il Sud e la Basilicata. Insomma, un prezioso saggio (in vendita in tutte le librerie d’Italia che aderiscono ai circuiti Fastbook, tra cui Mondadori, Feltrinelli, Ubik, Ibs e Arianna) con cui l’Autore ci consegna un interessante spaccato di vita della nostra Terra; un ulteriore tassello del nostro passato storico-sociale, che va ad arricchire il patrimonio conoscitivo su ciò che eravamo : gente vissuta in una terra paludosa, franosa, ballerina, abitata da uomini e donne desiderosi di progresso sociale e civile, tra i primi ad innalzare nel Mezzogiorno l’albero della libertà nel 1799 ed il vessillo tricolore nel 1861.

Testimonianza di Paolo Patrone: Siamo una squadra vincente sempre

Pignola-. Pantano l’Oasi del lago di Pignola (Una volta detta peschiera), un potenziale da tutelare e valorizzare la famiglia Patrone sempre a fianco della perla del paesaggio pignolese. Il tutto in un quadro normativo estremamente complesso che coinvolge molteplici soggetti, spesso (come troppo di frequente accade) con contrapposizione di natura politica o il farsi scudo da parte di altri soggetti (di natura economica) dietro a facoltà attribuite da norme di varia natura e livello. Alla Patrone e Mongiello non interessa di certo il conflitto di carattere politico, ma è di primario e assoluto interesse creare le condizioni per avere regole certe a tutela del territorio (Dai cinghiali presenti in zona ad un minimo di fruibilità del lago esempio concreto mettere barche a vela, per le passeggiate panoramiche, alla pesca sportiva, eventi sportivi e culturali, ai campeggi per chi viene da fuori come fanno e sono abituati  i turisti del Nord Europa cioè: ''Creare tutte quelle opportunità vincenti che potrebbero venirsi a creare in futuro: “Gli stranieri ci amano ma con il lago vuoto scappano...è  la triste considerazione! fare concretamente l'assetto ottimale dei lago di Pignola” è la preghiera di Paolo Patrone ex sindaco di Pignola dal 1994 al 2003 che aggiunge :“Se solo offrissimo di più ai turisti… i nostri vicini verrebbero al lago davvero volentieri. Se solo offrissimo di più!  ....”. la nostra parte la facciamo sempre con l’Aperigolf.

Cosa è Aperigolf? Metti un giovedì sera, dopo una lunga e stressante giornata di lavoro, ritrovo con gli amici in un “Golf Club Giorni” che rappresenta uno dei più prestigiosi della Regione Basilicata …definito dai golfisti di fuori regione che sono venuti appositamente per giocare : “Un piccolo gioiello: rilassante, colorato, perfetto per giocare , accogliente… la location perfetta per un aperitivo, c’è una terrazza con vista mozzafiato sullo skyline dell’Oasi del Lago di Pignola.

Accanto la sala riservata al Virtual Golf con un professionista figli d’arte Nicola & Giovanni Patrone, e le cugine Ornella e Giovanña Mongiello pronti ad accoglierti e, Pasquale Fabio  -Green keeper - , mente e braccio oramai completamente fuso con il manto erboso ,insieme a Gino Falce detto il “saggio” colui che ci corregge e ci guida quando ci facciamo prendere dalla foga ci dicono gli imprenditori e di Marino Vincenzo “Speedy Gonzales” mani e piedi capaci e veloci, ed il Maestro Gonzalo Caponi Head Pro, per darti trucchi sul tuo swing (Lo swing è il movimento che si esegue nel golf utilizzato in tutti i tipi di colpi per far partire la palla verso l'obiettivo facendola alzare.), mentre sfidi gli amici sul “Golf Club Giorni”.

Il tutto tra cocktail e finger food : non siamo a New York, Porto Cervo, Porto Rotondo oppure sulle mitiche terrazze di Torino, Milano o Roma ma siamo andati a scoprire quanto sia “Cool” il Golf Club Giorni: situato nelle campagne nel cuore della Basilicata, sotto le montagne di Pignola, nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, a due passi dall’oasi del W.W.F. del Lago Pantano di Pignola.

Dopo il Golf Club Metaponto immerso nella bellissima campagna metapontina luogo in cui sport, comfort e natura si conciliano perfettamente, la Basilicata offre da pochi mesi con il Golf Club Giorni la promozione del turismo, della cultura, dello sport, compito reso più agevole dall’operato di imprenditori capaci, professionali e appassionati d’imprese che come Patrone & Mongiello, contribuiscono a rendere la nostra regione ancora più accogliente.

Ma “Golf Club Giorni” è anche il tassello di un progetto più ampio di accoglienza per una clientela amante dei silenzi della montagna e del relax a totale contatto con la natura, cui piace sciare d’inverno e fare passeggiate nei boschi d’estate, in un’area che si presta anche a itinerari escursionistici a piedi e a cavallo, al trekking e al cicloturismo.

Vino, golf e turismo: in queste tre parole è racchiuso un sogno che si sta realizzando. Infatti da lunedì 26/07/21 il Golf Club Giorni sta seguendo i seguenti orari di apertura: 9:00-19:00 per quanto riguarda il campo e il driving range, mentre la Club House è aperta fino alle 21 per ospitare gli aperitivi su prenotazione. - Sono ufficialmente aperti i corsi per i principianti con il maestro Gonzalo Caponi che si può contattare al 3356603648. Il campo di golf è stato creato con sudore, nervosismo, sacrificio ma anche gioia e risate; con diversi protagonisti di questa meraviglia tende a sottolineare con orgoglio Nicola Patrone il gestore della struttura che continua: “Un grazie va a tutto il personale per aver dato la possibilità di vivere un esperienza così emozionante quanto faticosa. All’inizio sembrava un sogno irraggiungibile ma solo insieme siamo riusciti a far diventare quel sogno realtà ci affermano i responsabili della struttura”. Dietro i figli c’è Paolo Patrone definito Metà ottimista, metà pessimista-  Presidente del Cda (Consiglio di amministrazione) della Patrone & Mongiello Spa e KH Automotive srl con due stabilimenti in provincia di Potenza, ed un altro a Nysa (Wroclaw-Breslavia) in Polonia dove vengono realizzati componenti per la maggior parte destinati alla sicurezza delle auto. Un segnale importante per la Basilicata, per il Capoluogo di Regione ed il comune di Pignola.

Per chiarirci un po’ le idee, abbiamo telefonato abbiamo preso appuntamento: ecco il riassunto della lunga chiacchierata veloce ma concreta durata la bellezza di 18 minuti con Paolo Patrone ed il suo futuro “Bivio del 2021” un vero lucano errante, un vero e proprio: “Mental Winner”.

Due giovani tecnici, Paolo Patrone e Michele Mongiello, entrambi dipendenti di primarie aziende internazionali. Anche se giovani avevano un know how di primo ordine dovuto agli studi effettuati ed ai circa 10 anni di esperienza tecnica maturata con i suddetti gruppi nei settori più sensibili ed importanti nell’ organizzazione aziendale.

I continui investimenti hanno portato l’azienda a posizionarsi nel proprio settore tra le più interessanti del panorama Automotive-Italia. Oggi l’azienda risulta modernamente strutturata con circa cento dipendenti.  La spinta continua verso l’innovazione tecnologica e la diversificazione dei processi produttivi hanno permesso di superare periodi di crisi evitando il ricorso agli ammortizzatori sociali negli ultimi 33 anni e di posizionarsi in crescita in un mercato sempre più difficile, globale , competitivo e affascinante!.

Paolo Patrone amministratore delegato della Patrone & Mongiello Spa, con orgoglio ci tiene a mostrare nel suo studio un bel quadretto dato dai ragazzi nel lontano 1995 dalla classe 3D della scuola elementare di Pignola per gli auguri di Pasqua quando faceva il Sindaco : “Porta Amicizia Oppure Lealta' Onestà Pace Amore tra la Ragazzi Ordine negli Edifici” acronimo del suo nome e cognome.

Paolo Patrone ci ha colpito anche con il suo illuminante anedotto terapeutico, delle vere e proprie lezioni di vita che aprono l’anima e ricongiungono ai veri valori della vita: “Il primo mese ad ogni cambio classe annuale i professori non mi conoscevano in aula, perchè il mio primo giorno di scuola per me era il 15 novembre in quanto andavo fino ad allora-quinto di otto figli -a lavorare ,a fare il muratore ,i ragazzi di oggi hanno bisogno di esempi e di incoraggiamento, di fiducia ...sempre con gli smartphone , devono capire che “E’ un mezzo, una tecnologia da usare e no essere una vera e propria dipendenza!. ….Si può osare anzi si deve osare, il mio motto è fare, fare e fare noi vogliamo e possiamo! Io mi laureavo mentre contemporaneamente lavoravo è uno dei miei piccoli segreti la grande forza di volontà”.

Difficilmente si mostra o si incontra il Dott. Paolo Patrone -noi siamo stati fortunati che ci ha concesso il suo preziosissimo tempo-preferisce far parlare i fatti alle parole, continua nella nostra conversazione: “La scuola deve fare il suo compito costruire la mentalità dei ragazzi educarli, farsì, che diventino  vere e proprie spugne pronte ad assorbire cultura, tecnologia e vita, è la tappa della curiosità a tutto campo, essere degli inesauribili, al resto ci pensiamo noi sul campo come formazione professionale ...il ragazzo/a devono essere motivati e devono avere il piacere di alzarsi la mattina e venire a lavorare , imparare e mettersi in gioco, ed a chi non adatto in quanto possessore di “altre peculiarità” indichiamo altre strade da percorrere anche con il nostro aiuto”. Ci invita a trascorrere nel prossimo autunno con scarpe antinfortunistiche una giornata intera con gli alunni per far capire la mentalità e l’organizzazione della sua fabbrica”.

Il suo gruppo è un'azienda “Verde“ si occupa dello stampaggio metalli a freddo e nel settore dei trattamenti di superficie. La Patrone e Mongiello è specializzata nella deformazione a freddo di lamiera d’acciaio, acciaio alto resistenziale, acciaio inox, alluminio, ottone e materiali metallici in genere. “L'unico posto in cui successo viene prima di sudore è il dizionario. George Bernard Shaw” è costituisce la sua migliore frase motivazionale del Dott. Paolo Patrone.

Quando la parola ''sacrificio'' è l'unico tassello per raggiungere il successo che è un istante di felicità, costruito con tantissimi attimi e anni di sudore ci affermano i due imprenditori : “Noi non tagliamo tappetini, non siamo facilmente sostituibili né mi pare nessuno ci voglia sostituire. Siamo fornitori di parti ad alto contenuto tecnologico. I pezzi che noi produciamo sono il frutto di un percorso di codesign, di prove in laboratorio e su strada fatte con i nostri committenti. Per sostituire un fornitore con queste caratteristiche ci vuole tempo molto tempo. E i rapporti con le aziende dell’auto sono molto più strutturati e forti: i fornitori sono integrati e una volta giunti al codesign è una follia rinunciare. A parte che poi bisogna sempre trovarli i sostituti. E comunque a spazzare via luoghi comuni, il nostro mondo, quello dell’Automobile (Automotive) è difficile, pesante, globale, ma affascinante e formativo. Non è palestra, ma vita …. Scuola di vita !.

“L’attrattiva dei campi da Golf è fornita dal disegno e dal livello di manutenzione nel quale esso si trova. L’estetica dei campi modifica radicalmente le decisioni dei giocatori ed i loro flussi verso questo o quel percorso. Ciò è valido per i giocatori “stanziali” ed ancora di più per i turisti che decidono la destinazione delle loro vacanze in funzione della bellezza dei percorsi. Le condizioni del verde, i percorsi, e le difficoltà del campo dunque sono la vetrina del “Golf Club Giorni”.

Il Golf Club Giorni è il luogo in cui poter fare sport, trovare confort e relax immersi nella natura a due passi dall'oasi del W.W.F. del Lago Pantano di Pignola.

Ha inizio da quest’anno 2021la sfida a 9 buche (presto ci dicono si arriverà a 18).

Lo sport con più iscritti e più praticato al mondo, non di elites, ma con un’etica particolare ed affascinante, e poi un polo attrattore per tutti gli appassionati del Mezzogiorno e d’Italia dello sport di Tiger Woods.

Il mega campo da golf si estende su una superficie di 60 ettari, proprio vicino al lago di Pignola.

Le sue caratteristiche sono proprio l’originalità dell’idea del mega campo da golf, che fa da cerniera al turismo del capoluogo lucano e quello della montagna Potentina.

Le sue caratteristiche principali del progetto sono riqualificazione dell’esistente, ecocompatibilità ed ecosostenibilità.

La grande disponibilità della risorsa acqua e la temperatura fresca rendono possibile la realizzazione di un tappeto con caratteristiche scozzesi, e anche nella stagione estiva permettono il buon funzionamento della struttura.

La fruibilità è garantita, infatti, per 12 mesi all’anno.

Oltre al campo, il progetto prevede la realizzazione di una Club House con la quale verranno garantiti servizi di elevata qualità. E’ prevista anche la realizzazione di un Giardino d‘inverno con laghetto balneabile e relativa SPA.

Si tratta di un tipo di offerta rivolta soprattutto ad turismo verde, colto e di qualità.

Un’impresa in grado di creare posti di lavoro (25-30 unità) compreso il personale impegnato nei servizi di ristorazione ed accoglienza, si, infatti è prevista per l’anno prossimo l’apertura di 7 baite-verdi, belle, accoglienti , e riscaldate solo da sua maestà il Sole, come del resto tutti i servizi del campo da golf.

Una promessa fatta anni fa. «Nonno ti prometto che questo piccolissimo vigneto diventerà enorme e bellissimo». Nicola Maria Patrone era solo un ragazzino quando fece questa promessa a nonno Nicola che teneva tanto alla sua piccola vigna di «uva francese» a Pignola, a 850 metri di altitudine a ridosso di Potenza, nel Parco nazionale dell’Appennino lucano. Ed è proprio da quella promessa di bambino, che nel 2009, con il fratello Giovanni e le due cugine Giovanna e Ornella, tutti tra i 30 e i 34 anni, matura l’idea di “Cantina Giorni”, dall’acronimo dei nomi dei quattro soci.

Nicola Maria Patrone, 33 anni, nasce in una famiglia di imprenditori che operano nel settore dell’automotive, core business del gruppo Patrone & Mongiello spa,

Ḕ la passione per la sua terra a spingerlo a investire insieme alle cugine Giovanna, Ornella ed al fratello Giovanni Lorenzo, anche nella vigna del nonno e dar vita a un’azienda vinicola di circa sei ettari in Basilicata tra le montagne di Sellata Pierfaone e la Riserva Regionale del lago di Pignola a valle, dove si estendono i suoi vigneti di Cabernet Sauvignon.

«E pensare – ci ricordano la famiglia Patrone - che mi fa sorridere ancora l’immagine del nonno 80 enne che agitava il bastone nella grotta-cantina e diceva che non capivamo nulla di vino quando sostituimmo le sue vecchie botti di legno (adesso in mostra nella SPA della Dimora Storica a Pignola) con quelle di acciaio, che con barriques di rovere francese sono la culla dei nostri vini, i cui vitigni più adatti al territorio sono stati selezionati anche dall’Università della Basilicata»

Ma anche la Dimora Storica nella cornice dell’intatto e splendido centro storico di Pignola; “Dimora” ormai esempio di restauro conservativo e di valore, di prossima apertura in settembre con suite dove rivivere la vita di secoli passati, e la meraviglia tattile di toccare arredi e cose appartenute a generazioni di vite e costumi di genti di allora. Dove gli occhi vedranno gli unici soffitti e pareti, dipinti ed affrescati rimasti in Provincia. Dove immaginare il ritorno a cavallo del barone e le lunghe trecce della baronessa, ed immergersi nell’area benessere, nelle acque dolci e minerali appena sgorgate delle sorgenti di Pignola. Specialmente dopo aver praticato il golf nel

“Golf Club Giorni” che riesce a sorprendere per difficoltà di gioco ed ostacoli impegnativi. Buona buca a tutti.

Anche a Potenza si è svolta la prima edizione del Bloomsday

POTENZA.- Qual è uno degli antitodi per uscire da questo periodo pandemico è quello della letteratura e dell’arte in generale con l’aiuto dei grandi maestri del passato come Omero, Joyce, e promettenti artisti contemporanei locali.

Infatti, uno dei più grandi insegnamenti dell’opera letteraria di James Joyce e dell’Ulisse in particolare: sta nel non perdere mai il piacere del viaggio della scoperta che può avvenire anche in una sola giornata (con la ricorrenza del BloomsDay, ieri 16 giugno 2021) nella città di Potenza, in cui vivi da una vita.

Bloomsday: è la commemorazione che si tiene annualmente il 16 giugno a Dublino ed in altre parti del mondo per celebrare lo scrittore irlandese James Joyce. La festività rievoca gli eventi dell'Ulisse, il suo romanzo più celebre, che si svolge in una sola giornata, il 16 giugno 1904, a Dublino.

Festa laica in Irlanda, il nome "Bloomsday" deriva dal cognome del protagonista del romanzo, Leopold Bloom. Inoltre, il 16 giugno è il giorno in cui Joyce e quella che sarà la sua compagna per tutta la vita, Nora Barnacle, si dettero il primo appuntamento, una passeggiata verso il villaggio di Ringsend.

La prima edizione del Bloomsday si è svolta nel 1950, in occasione del trentennale della pubblicazione dell'Ulisse, ad opera di alcuni scrittori che per celebrare tale ricorrenza ripercorsero le peregrinazioni di Leopold Bloom attraverso la città. L'idea dei festeggiamenti venne a un gruppo di scrittori irlandesi, amanti dell’opera joyciana, che decisero di ripercorrere l’itinerario tracciato dal romanzo, visitando i luoghi citati e leggendo in quei posti i brani del testo.

Durante la giornata si svolgono varie attività culturali come letture pubbliche.

L'arrivo di James Joyce a Trieste nel 1904 è stato celebrato il 16 giugno 2004, centenario del primo Bloomsday, con l'inaugurazione del Museo Joyce di Trieste e con diverse manifestazioni nei giorni successivi (conferenze, proiezioni, teatro itinerante).

Nel 2015 si è svolta a Salerno la prima edizione del Bloomsday, con un reading teatrale tratto da Ulisse e un'inedita mostra di fumetti ispirati al personaggio di Stephen Dedalus. Nel 2017 a Salerno si organizza la terza edizione del Bloomsday presso il M.O.A. - Museum of Operation Avalanche di Eboli (SA), nell'ambito della quale è l'episodio "Ade" ad essere portato in scena con un reading teatrale.

Anche a Potenza per la prima volta il16 giugno 2021, si è svolta la prima edizione del Bloomsday, promosso da alcuni appassionati ammiratori di Joyce e della sua letteratura: Giuseppe Loisi promotore e organizzatore , Maria Pia Zaccagnino, Antonio Corbo, Enzo Paolicelli, Antonio Scarano, Riccardo Pace, Antonio Corbo, Vertone Carmine Pio, Teresa Petti, Nicola Montesano Direttore SSML della Basilicata Scuola Superiore per Mediatori Linguistici della Basilicata, Lucia Guma, e l’artista musicista Flavio Travaglini hanno organizzato qualcosa di bello che a detta di tutti :

“E’ successo una cosa che non e’ facile …ed è avvenuta in un momento quello attuale non facile …nel capoluogo di regione nel

Parco di Montereale, il parco più antico della città di Potenza, che rende entusiasti gli amanti della natura,

un polmone verde fondamentale luogo ideale per una passeggiata, una sana lettura distensiva su una panchina o per i giochi dei bambini più piccoli con i suoi stupendi panorami che vi si possono ammirare.

Ognuno degli organizzatori e del pubblico accorso nel parco si è cimentato nella lettura di alcuni passi del celebre romanzo “Ulisse” di James Joyce, lo scrittore, poeta e drammaturgo irlandese; il cui protagonista Leopold Bloom è il protagonista di Ulisse(in inglese Ulysses) di James Joyce, nel quale ha una funzione parallela a quella di Ulisse nell'Odissea Omerica. Una festa che si celebra in tutto il mondo dai caratteri europei e cosmopolitici incarnati da Leopold Bloom nel romanzo e vissuti per davvero dal maestro James Joyce

La serata si è conclusa con la degustazione della tipica birra irlandese conosciuta oggi in tutto il mondo “Guinness”, (La Guinness non si sorseggia all’inizio ma va bevuta rompendo la schiuma con un sorso “importante”. Fatto questo, la si può sorseggiare.) citata nel romanzo e' così che in una manciata di pagine, e nell'inconfondibile “flusso di coscienza”, James Joyce, consacrò alla letteratura mondiale quello che ancora oggi è uno dei più piacevoli pub di Dublino: il Davy Byrnes, appunto, al 21 di Duke Street, siamo all'episodio 8 dell'Ulisse, Joyce ha citato il pub nell'Ulisse.. in compagnia di una pint di Guinness, of course.

La piacevole serata si è conclusa con l’artista e musicista Flavio Travaglini che alla chitarra ha suonato ballate tipiche irlandesi . Travaglini ci dice “E' stato un bel momento di lettura condivisa a cui ho avuto il piacere di fare da sottofondo con la mia chitarra. Ho eseguito inoltre la ballata irlandese "Erin go bragh" e "Il cielo di Irlanda" di Fiorella Mannoia, con il suo poetico testo ad opera di Massimo Bubola (coautore di De André tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80). Quest'ultima canzone non riesco più a togliermela dalla testa! E' stata una bella iniziativa, organizzata con pochissimi mezzi, molto spontanea. Replicheremo ancora meglio l'anno prossimo, che, tra l'altro, sarà il centenario dalla prima pubblicazione dell'Ulisse di Joyce”.

L’unico fine ultimo ci dicono e tendono a sottolineare gli entusiasti organizzatori del riuscitissimo evento “E’ stare bene insieme senza ansia da prestazione, senza secondi fini… ma solo quello di condividere una lettura piacevole ed edificante….e costituisce un segnale di vera e profonda  solidarietà per tutti gli artisti lucani (Che hanno spesso svolto un ruolo attivo, indossando i panni di osservatori attenti, coraggiosi, acuti con le loro canzoni, opere d’arte e/o letterarie, ecc… che in questo momento soffrono di gravi tagli di fondi pubblici occupazionali”.

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