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Estratto di “STORIA DI OMEGA”. Capitolo settimo: il signore di mezza età.

Il signore di mezza età Il signore di mezza età

Giunto a destinazione, l'impavido Omega si ferma sotto i portici di un enorme palazzo ad osservare il fluire della vita circostante. Riprende così a riflettere, mentre scruta le persone che passano di lì. Ma questa volta, in breve tempo, le sue attese vengono esaudite.
Un signore di mezza età passa davanti a lui, appoggiandosi al pilastro lì vicino.
Indossa un vestito molto elegante, ha una valigia di pelle, di quelle usate dagli impiegati e fuma un grosso sigaro.
Omega lo osserva fisso per qualche istante, finché i loro sguardi non s'incrociano.
“Salve!”, esclama il signore. “Vuole favorire?”
“Mi spiace, ma non fumo. Grazie ugualmente per la premura!”
“Peccato, non sa cosa si perde! Questi sono dei sigari speciali! A proposito, mi chiamo Carmine Augusti, piacere!”
“Osvaldo Di Lauro, il piacere è tutto mio!", dice Omega per non farsi riconoscere". Possiamo darci del tu?”, chiede l'umanoide.
“Ma certo! 
Purtroppo, mio caro Osvaldo, in questo mondo non c'è più l'ardore vitale di un tempo, non vedo più stimoli! L'avrai notato anche tu.
Da piccolo correvo spensierato per distese e praterie. Il tempo si mostrava così amico di quei giorni! Mi sentivo uno scalatore intrepido! Mi piaceva assorbire tutto dal mondo esterno per poi reinventarlo. 
Ma è maturata troppo presto la mia vita! Si è tramutata, con il tempo, in una piramide di affanni. Peccato che non posso tornare indietro di qualche decennio, per gustare di nuovo il sapore di quegli anni! Ecco come si finisce! Appoggiati ad un pilastro! Spettatori disincantati di chissà quale utopica realtà!
Ma, per fortuna, la lampadina non si è ancora spenta nel mio cervello! La fantasia ed il ricordo non può cancellarmeli nessuno!
L'equilibrio e la generosità mi hanno molto aiutato. Davo tutto me stesso agli altri, anche se, a volte, spendevo invano il mio tempo. 
Hai mai notato come sia diverso il destino delle persone, su un'ipotetica scacchiera umana? 
C'è chi interpreta il pedone e chi la regina. E' un gioco strano! Se ci fai caso, i più indifesi rimangono sempre avanti. I portaborse stanno, impassibili, al fianco dei più potenti e l'alfiere, ovviamente, dietro al re. 
Mangiare non farsi mangiare. Questa è la regola, caro mio! Che gioco scorretto! La vittoria dipende da te, solo da te! Non serve la bontà, ma la strategia! 
La religione, poi, ha sempre avuto un ruolo scomodo. Guarda caso, è stata messa in un angolo! 
Però, la mia innocenza non si deve far corrompere. Preferisco starmene fuori gioco, ma non vendere l'anima al diavolo!”
“Questo ti fa onore! ”, esclama Omega. 
“Chissà se in futuro ci basterà usare le parole, per poter comunicare i nostri sentimenti! Se morirà anche la voglia di fantasticare, che più ci resterà?”, continua Carmine. 
“Ora avverto un gran freddo dentro l'anima!” 
“Non farti tanti problemi, caro Augusto! Questa tua sofferenza e' soltanto un rifugio! Non c'è da impressionarsi se sei avvezzo alla situazione!”, dice l'umanoide. “Vorrei poter cancellare il rancore che hai dentro! Io non ho mai messo limiti alla provvidenza. Ma è normale che da certe persone non mi aspetto miracoli! 
Ad un certo punto, però, qualcuno dovrà pure avere il coraggio di smuovere le coscienze? E in questo voglio darti una mano! Perché, per quanto non possa sembrare, la pensiamo in modo piuttosto simile.
“Eppure, scusa se insisto, qui mi sembra di essere circondato da un cumulo di anime che vagano per chissà dove e di macerie che gli si depositano accanto!”, continua Augusti. “Anime che, spesso, sono talmente frastornate da non sapere neanche cosa ci stanno a fare in questa città! In un mondo poi che, se sei fortunato, ti regala quei dieci minuti di celebrità. Sempre ammesso che tu sia disposto ad assoggettarti alle sue regole!”
“Giusto!”, esclama il povero mendicante disteso a terra, proprio dietro di loro, in compagnia di sua figlia piccola e di un cagnolino. 
“Solo nostro Signore conosce le sofferenze che siamo costretti a sopportare ogni giorno! E' angosciante! Stare in mezzo ai rifiuti e alla povertà non è bello! Qui puoi solo vedere l'oblio! La noia, poi, non ci dà tregua! 
Morte dove sei?”, si mette poi ad implorare. “Perché non vieni a liberarci da tanto dolore! Qui la sopravvivenza consiste in una misera moneta che strappiamo dalla generosità di qualcuno! Siamo figli della strada ormai e non possiamo farci nulla! 
Le difficoltà e gli ostacoli si sommano giornalmente! Quanto potrò mai resistere con una bimba piccola in questa sconfortante condizione!? Per portare in salvo la mia famiglia non so più cosa inventarmi! E' una vita impossibile! Dio misericordioso!”, esclama poi guardando in cielo. “Dietro questi stracci c'è un uomo e tu lo sai bene! Aiutaci ad alleviare queste sofferenze! Sotto questi portici, poi, ci viviamo noi, non di certo l'alta borghesia! Così, ci tocca perire ogni giorno un po', anime confuse in mezzo alla folla!
Nel frattempo, Carmine e Omega rimangono sbigottiti da tali esclamazioni.
“Solo tu, mio fedele cagnolino, ci puoi capire!”, dice il pover'uomo,
rivolgendosi al suo cane. 
“Tu sorridi, piangi e soffri con noi. La tua innocenza ci fa dimenticare il mondo e la sua follia! Si cambia volto tutte le sere ma siamo sempre noi, uomini sfortunati alla ricerca di un po' di pane e di storie da raccontare!
E voi che state al governo! Beati voi che non soffrite di queste cose! Ricordatevi che pure noi abbiamo il diritto di esistere! Dateci la forza! Un ruolo! Un avvenire! Non lasciateci così!”
“Anima triste! Non disperarti tanto!”, continua Omega. “Vivi la vita che Dio ti ha donato!
Non farti fottere dalla paura!
Tu credi che per noi sia importante avere una macchina, tante case, una donna e un conto in banca! Siamo uomini pure noi, con le loro gioie e le loro amarezze!
Questa è una guerra senza vinti, né vincitori! Ma se hai istruito bene il cuore, in tutti questi anni, niente può più ferirti ormai! 
Spesso moriamo, senza neppure accorgercene, sotto un mare di paure! Perché di timori si può anche morire! Lo sai? Non pensarci per un attimo!
Guarda! Ora si stanno raccogliendo le stelle e una luna così bella. La notte è splendida più che mai! Un momento di infinito si sta scomodando apposta per noi!
Sembra quasi che Dio ci voglia parlare! Fermiamoci per un attimo a meditare!
“Sì, ma la vita crudele si diverte alle nostre spalle! Dio si è dimenticato forse che noi esistiamo! Siamo poveri ma, nonostante tutto, dobbiamo tirare avanti!”
“Voglio venirvi incontro!”, esclama ad un certo punto Carmine. “Potete venire a stare da me per un po'. Almeno finché non avrete trovato una sistemazione migliore, cosa ne pensate?”
“Non so proprio come ringraziarvi!”, dice il mendicante.
“E di che? Faccio solo il mio dovere, nulla di più!”....

 

Giulio Ruggieri

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Ultima modifica ilDomenica, 23 Novembre 2014 00:20

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