IL DIRITTO DI ESSERE BAMBINI
- Scritto da Maria De Carlo
- Pubblicato in L'editoriale
“Tutti i bambini indossano un cartello con la scritta “Voglio essere importante!”. I problemi nascono quando nessuno legge questa scritta”. Con questa citazione di Dan Pursuit possiamo richiamare il senso della Giornata internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza che si celebra il 20 novembre. Quest’anno poi è particolarmente sentita perché ricorre nel 25° anniversario dell’approvazione della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia (20 novembre 1989).
Ahimé, purtroppo ancora oggi (in tante parti del mondo, anche nelle nostre realtà) la bellezza dei bambini è sfigurata dall’indifferenza o peggio ancora dalla malvagità dell’adulto che esprime il proprio malessere avventandosi sugli innocenti.
Eppure i piccoli per l’adulto sono una fonte inesauribile di possibilità. Essi ci insegnano – come dice Angela Schwindt – che cosa conta davvero nella vita.
Loro ci ricordano ciò che anche noi siamo stati. Forse è proprio questo passaggio che l’adulto oscura alla propria coscienza. Il ricordo di quando eravamo felici sapendoci amati dai nostri genitori. Il ricordo della “sicurezza” e della fiducia … della gioia di essere accolti e del riconoscimento….
Sicuramente ci sono adulti che non hanno questo ricordo perché la vita li ha messi di fronte all’abbandono o peggio ancora alla violenza. E questo spiega ancora di più il bisogno e la necessità di ri-consegnare ai più piccoli il diritto di essere bambini, il diritto di essere felici. Perché solo da una infanzia serena può meglio crescere e formarsi un adulto costruttore di una società sana.
Quello dei diritti del fanciullo è un percorso che parte dal 1924 (convenzione di Ginevra), per continuare poi con la Carta delle Nazioni Unite del ’45, la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (’48) e nel ’59 con la Dichiarazione dei diritti del fanciullo.
C’è dunque una presa di coscienza dei diritti dei fanciulli, dalla necessità di farli crescere in un ambiente familiare sano e sereno, all’attenzione verso i meno fortunati….e il tutto con la cooperazione internazionale. Quattro i principi fondamentali della Convenzione: di non discriminazione (assicurare i diritti senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione del bambino e dei genitori); superiore interesse del bambino rispetto ad ogni decisione o provvedimento giuridico o azione legislativa; diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo; e il diritto dei bambini di essere ascoltati in tutto ciò che li riguarda, in particolare in ambito legale.
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Maria De Carlo
LA DIRETTORA
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