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Presentato il libro “Venti notti per un'alba”, di Michela Napolitano (con video illustrativo).

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In evidenza Presentato il libro “Venti notti per un'alba”, di Michela Napolitano (con video illustrativo).

 

Si è tenuta venerdì 19 dicembre, nel Salotto Letterario di Potenza, la presentazione del libro di Michela Napolitano, “Venti notti per un'alba”. 

Carmine Lombardi ha coordinato la serata, sottolineando che la battaglia per la vita dovrebbe essere qualcosa di naturale. Ma un certo tipo di cultura ci ha abituati a non dare il giusto valore a cose importanti, come l'amore o il volersi bene. Il coraggio di Michela venne messo alla prova quando decise di mettere al mondo la sua quarta figlia. Per far nascere una nuova creatura ha voluto rischiare, se si considera che dopo aver affrontato due cesarei un altro le poteva costare la vita. Così alla fine non è stato.

Il professore e vicepresidente del circolo Spaventa Filippi, Francesco Saverio Lioi, citando alcuni esempi della tragedia greca, ha rimarcato che il libro è un racconto di vita vissuta e questo ha fatto sì che potesse splendere di luce propria. Ha sottolineato, inoltre, che tutte le parole inserite sono state ispirate proprio dal suo inconscio di essere donna e di amore per la vita. Questo travaglio viene descritto sempre in maniera leggera, nonostante le angosce e l'animo afflitto che una situazione del genere può comportare. Un attimo ha cambiato il corso delle cose. Quel ripensamento all'ultimo minuto prima di abortire, che le ha cambiato l'esistenza, facendo nascere Elvira.

Gabriella Biscione, presidente del Centro di ascolto alla vita-Voce senza confini, (centro che ha salvato fin'ora 150 bambini dall'aborto), ha detto che la donna è portata ad abortire prima di tutto per motivi economici. Successivamente si collocano la solitudine e la paura di dover affrontare certe situazioni. Ha parlato poi del “Progetto Gemma” forma di adozione a distanza di cui il centro fa da tramite. Con sole 160 euro al mese, per soli 18 mesi, una mamma riesce ad accettare la creatura che ha in grembo e a farla nascere.

Questo a dimostrazione che, a volte, basta davvero poco per dare fiducia e speranza ad una madre. Spesso purtroppo, siamo portati ad agire senza sentimenti, come robot, senza renderci conto se le nostre azioni sono indirizzate verso il bene, nostro e della comunità, oppure verso un uso improprio che ci rende schiavi e vittime del male che paradossalmente non vorremmo compiere. Ma a questo punto, come deve agire il Cristiano/a che vuole mettere a frutto tutte le potenzialità di cui è destinatario?

Santino Bonsera nell'introduzione al libro di Michela scrive: “...A lettura terminata, viene da considerare che la singolarità delle circostanze possono ottundere la coscienza anche di chi è cattolico, ma poi l'idea del peccato lo salva dal precipitare nella negazione radicale dell'umanità”.

Tutto il travaglio vissuto durante il periodo della sua quarta gravidanza, ha fatto sì che Michela diventasse la persona autentica che è oggi. Anche se con il suo parto sapeva bene a cosa andava incontro, ovvero il rischio di perdere la vita, ha deciso di portarlo avanti fino all'ultimo. Il suo coraggio ha fatto sì che la vita della sua bambina potesse salvarsi e la sua volontà è stata così premiata.

I riferimenti a “Lettera a un bambino mai nato” il romanzo della Fallaci, non sono casuali, con la differenza, però, che questa storia non si conclude con un epilogo amaro.

Un vero inno all'esistenza insomma, un atto di coraggio che dovrebbe servire da esempio per tante madri che per molto meno, chi per vergogna, chi per la superficialità, chi per l'incapacità di trattare il frutto del proprio amore, con altrettanta mancanza di responsabilità decidono a priori di scartare una creatura innocente.

In merito al tema, la scrittrice Anna Ciampi ha letto una bella poesia che ha collegato, sapientemente, il concetto di aborto al coraggio di alcune mamme le quali, seppure in condizioni di grandi difficoltà, hanno partorito sulle navi durante lo sbarco a Lampedusa, assaporando così quella gioia immensa che si prova nel momento della nascita di un bimbo.

Il consigliere Pace ha rimarcato che la società occidentale in particolare, viene definita civile, anche se non si può dire altrettanto sul piano umano, considerato che ogni anno si consumano, solo in Italia, oltre centoseimila aborti. La situazione poi è ancora più paradossale nei paesi scandinavi. "Bisogna a questo punto prendere una posizione, perché tutti quanti dobbiamo testimoniare l'importanza di una vita nel tempo" ha detto, rimarcando che se siamo assieme siamo più forti, proprio perché meno soli, esorcizzando così le nostre paure.

La serata poi si è conclusa con la colonna sonora del film “La vita è bella”, cantata da Elvira ed Alessandra, le figlie di Michela.

È proprio la natura interventista di Michela a rappresentare il motivo delle sue composizioni. L'autrice è nata ad Abriola. La sua passione per la scrittura e per la poesia si rivela già dalla più tenera età, con particolare sensibilità per la vita, a cominciare da quella degli animali che possono sembrare più insignificanti. Nel 91 Michela pubblica il suo primo libro “La vita”, poi nel 1994 “Libera Immersione”. Nel 2004 da alle stampe “Un padre, sua figlia”, un racconto sulla vita del padre, persona a cui è stata sempre profondamente legata ed infine, nel 2010 pubblica “Venti notti per un'alba”, il suo libro più rappresentativo.



Giulio Ruggieri

Video

http://youtu.be/y8-zLG2BxWI
Ultima modifica ilGiovedì, 15 Gennaio 2015 22:36

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