Fiore in itinere (poesia di Salvatore Fittipaldi)
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Solo una goccia d'acqua,
non ha altro, per la sete intima dei petali: pallidi, impalliditi di dolore,
per le stimmate dei pistilli e degli stami.
se la salvezza potesse avere inizio, essere
veramente guadagnata: se riuscisse il compagno di viaggio,
iniziandosi a soffrire il corpo, a svelare la certezza nascosta
nell'orrore, a risvegliare la meraviglia dopo la distruzione,
a mettere la freschezza nei fantasmi che avvolgono le cose
se riuscisse ad accedere al buco, a lui precluso, del destino,
forse il viaggio si eleverebbe a più alta misura, il lavoro del giorno
diventerebbe davvero creatore.
Se a quest'ora del viaggio manca la certezza del presente,
il passato guarda all'estremità dell'avvenire.
Se appare che è il solito scenario che si muove, forse
è la strada giusta: dicono che è la strada del dolore
che scatena la storia.