Omaggio lucano a Charlie
- Scritto da Maria De Carlo
- Pubblicato in L'editoriale
Victor Hugo diceva che dove c’è libertà c’è ironia. Parole che risuonano con forza oggi più che mai (alla luce dei recenti fatti di cronaca -Charlie Hebdo) e così veritiere da far venire le vertigini. In effetti l’ironia e la satira sono una “salvezza” per l’uomo perché gli permettono di “vedere” quella realtà camuffata sotto vesti da circo o teatrali che strappa un sorriso e ammortizza il terrore altrimenti vissuto per la sua nudità. Anche nei sogni l’uomo non può reggere la realtà “nuda e cruda” per questo l’inconscio si veste di abiti diversi, diventa ironico…. (ricordando quanto Freud e Matte Blanco ci hanno insegnato).
Ebbene già a partire dalla copertina Antonio Grasso indossa questo abito della vignetta “auto-ironica” che l’artista-vignettista Mario Bochicchio gli regala: si tratta (nel titolo) di “Grasso che cola” (zaccara editore). Bochicchio gioca sul nome dell’autore Grasso che “scoperchiato il capo” lascia “colare” il grasso della ironia, degli aforismi e della satira su diversi aspetti della vita quotidiana (da quella politica italiana e regionale a costume e società, giovani e lavoro, amore e sesso, calciofilia, sacro e profano, etc.) e nel sottotitolo la confessione: “Ci sarebbe da piangere. Ma prendiamola a ridere”. Massima che ricorda quella saggezza popolare: ridiamo per non piangere.
In questa apparente rassegnazione di ri-lettura della realtà si nasconde invece, con allusioni e dissimulazioni, la voglia di recuperare logica e buon senso, ragionamento e lucidità, autonomia di pensiero, creatività e libertà di opinare.
Obiettivo riuscito a mio avviso perché Antonio Grasso illumina quel lato oscuro della natura umana, un po’ come accade ne “Il nipote di Rameau” di Diderot. Nelle sue “battute” Grasso mette a nudo quel “Nipote” che ora veste i panni del politico e ora di una vita sociale nelle sue varie manifestazioni e che mostra quel lato sfacciato e immorale, senza pudore…. .ad es. a pag. 50: “Emergenza rifiuti. Cumuli di immondizia per le strade di Potenza. Funziona solo la raccolta degli scontrini da terra”. Oppure a pag. 55: “Sono stati candidati così tanti medici che si potrebbe aprire una clinica per la cura delle patologie politiche#regionali2013”. O anche a pag. 63: “Solo in Italia i raccomandati arrivano prima di una raccomandata#posteesupposte”. E l’elenco continua, a pag. 72: “Ci sono persone così leggere da non accorgersi quanto sono pesanti” e a pag. 83: “Più che per i cervelli che fuggono mi preoccuperei per le teste vuote che restano”… A pag. 90: “Di gregge in greggio, per la Basilicata va sempre peggio”….ma mi fermo qui per non togliere la curiosità e il gusto al lettore.
E’ un libro che raccomando vivamente perché strappa la risata ma soprattutto “pizzica” la mente al recupero di un lucido ragionare intorno e sui fatti. Grazie dunque ad Antonio Grasso per questo interessante e provocante lavoro.
Maria De Carlo
LA DIRETTORA
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