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Costruttivo dibattito al teatro don Bosco, con lo scrittore Hamza Zirem.

In evidenza Costruttivo dibattito al teatro don Bosco, con lo scrittore Hamza Zirem.

 

Si è svolto lunedì 12 gennaio alle ore 10:00, presso il Cineteatro “Don Bosco” di Potenza, un incontro con gli alunni del liceo di scienze umane della città, tramite l'interessamento dello scrittore algerino Hamza Zirem, riguardante il tema del fondamentalismo islamico. Tutto ciò proprio in seguito alla strage avvenuta a Parigi, in cui sono stati uccisi 12 giornalisti del giornale satirico “Charlie Hebdo”, ma anche dei civili. Questo perché l'intolleranza religiosa è un tema che ci deve far riflettere.

Una tematica importante, quindi, che ci riguarda da vicino perché è in gioco il concetto di libertà che in alcuni paesi non esiste e a volte si fa complice con il nostro silenzio. Secondo Hamza Zirem, questi estremisti che, in nome di Allah, inneggiano alla guerra santa contro l'occidente, non rappresentano affatto la vera religione islamica e infatti, chi crede nell'islamismo pacifico non si ritrova in quelle ideologie estremiste che fanno pressioni psicologiche, negando i diritti essenziali dell'uomo. Sicuramente le vignette satiriche avranno urtato la sensibilità di alcuni, ma ciò non giustifica la mancanza di libertà di espressione.

A proposito di questo tema, Hamza ha anche pubblicato un libro “Inno alla libertà di espressione”, in cui racconta il suo esilio in Norvegia. Molti scrittori, in pericolo di vita, nei loro paesi sono costretti inevitabilmente a fuggire in altre città, questo anche grazie al supporto del progetto Icorn che si occupa, non senza difficoltà, di accogliere e sostenere tutti gli scrittori perseguitati nel loro paese. Purtroppo, non si parla mai approfonditamente dei regimi dittatoriali in atto, complice di questo a volte anche i governi. Non esiste una vera democrazia in certi paesi islamici, ma grazie alla rivoluzione araba da parte dei governi, ai nuovi mezzi di comunicazione e alla scuola, che qualcosa sta cambiando.

L'occidente ha le sue responsabilità, poiché non denuncia certi regimi dittatoriali e per non rinunciare ad alcuni interessi economici, preferisce tacere. Così come non si dice mai in televisione che le armi usate dai guerriglieri sono fabbricate proprio in Europa e in America.

In conclusione, si può affermare che alla base degli scontri tra civiltà diverse manca ancora una politica vera di cooperazione e di scambio culturale tra differenti culture, oltre che un'efficace collaborazione economica.

 

 Nicola Allegretti

Ultima modifica ilMercoledì, 14 Gennaio 2015 23:13
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