L'utilità dell'inutile...ci salva
- Scritto da Maria De Carlo
- Pubblicato in L'editoriale
“Quando gli spiriti barbarici riprendono vigore non solo soverchiano e opprimono gli uomini che la civiltà rappresentano, ma si volgono a disfarne le opere che erano a loro strumenti di altre opere, e distruggono monumenti di bellezza, sistemi di pensieri, tutte le testimonianze del nobile passato, chiudendo scuole, disperdendo o bruciando musei e biblioteche e archivi (…). Di ciò di esempi non occorre cercarli nelle storie remote, perché le offrono quelle dei giorni nostri in tanta copia che perfino se n’è in noi attutito l’orrore”. Sono le parole amare che Benedetto Croce pronuncia di fronte alle macerie di un’Europa distrutta dalla guerra, riprese da Nuccio Ordine nel suo “Manifesto”: L’utilità dell’inutile, per spiegarci un grande paradosso della storia e cioè quando la barbarie prende il sopravvento “l’accanimento del fanatismo si rivolge non solo contro gli esseri umani ma anche contro le biblioteche e le opere d’arte, contro i monumenti e i grandi capolavori”.
Una furia che si abbatte, a detta dello studioso, su quelle cose ritenute inutili ma che evidentemente sono percepite come un pericolo. Questo perché ciò che realmente eleva lo spirito e la crescita civile e culturale dell’umanità sono quei saperi cosiddetti inutili cioè che non hanno una finalità utilitaristica, un guadagno, ma che hanno una natura gratuita e disinteressata. Pensiamo alla poesia, all’arte, al teatro, alla filosofia, all’opera, etc. etc…. Ahimé cosa sta accadendo invece? L’interesse economico, spiega Ordine, “sta uccidendo la memoria del passato, le discipline umanistiche, le lingue classiche, l’istruzione, la libera ricerca, la fantasia, l’arte, il pensiero critico e l’orizzonte civile che dovrebbe ispirare ogni attività umana”, quel sapere insomma che non si può comprare cioè quel percorso faticoso e personale che permette un’autentica “metamorfosi dello spirito”.
E se l’uomo ha raggiunto livelli di alta democrazia, di libertà di pensiero, di espressione, di criticità lo deve proprio a tutta questa attività che lo ha innalzato nei secoli a grande umanità. A ragione Holderlin afferma che “solo il poeta fonda ciò che resta”.
Un Manifesto questo di Ordine che in questo particolare momento storico diventa davvero un vademecum per rilanciare e potenziare al massimo quell’inutile che fonda la bellezza della libertà dell’uomo e diventa quindi la vera ancora di salvezza per la nostra Europa e per l’intera umanità, a ragione Ordine ci allerta: “quando la desertificazione dello spirito ci avrà ormai inariditi, sarà veramente difficile immaginare che l’insipiente homo sapiens potrà avere ancora un ruolo nel rendere più umana l’umanità…”.
Maria De Carlo
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