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La memoria

La memoria rappresenta una della facoltà mentali superiori di inestimabile importanza per la nostra vita quotidiana; alcuni eminenti Psicologi l'hanno paragonata alla digestione in quanto tendiamo a darla per scontata e molti di noi  si accorgono di possederla solo quando non funziona bene. La memoria è strettamente correlata all'apprendimento ed al linguaggio ma anche all'identità  ed alla personalità; è utile ricordare che essa non è localizzata in una zona specifica del cervello anche se vi sono alcune zone sottocorticali, come l'ippocampo, maggiormente coinvolti nei processi mnestici. In sintesi essa consiste in un insieme di procedure per la conservazione, la gestione e l'uso delle informazioni in nostro possesso. E' importante sottolineare il concetto relativo alle procedure al fine di evitare l'appiattimento o l'esasperazione della metafora con il magazzino, molto diffuso anche in ambito accademico, in quanto la memoria è una facoltà cognitiva dinamica e creativa il cui funzionamento non è statico ma rappresenta sempre un processo attivo: la nostra mente infatti non evoca ricordi ma li ricostruisce sistematicamente. Didatticamente la memoria si divide in memoria sensoriale, memoria di lavoro (in passato questa era chiamata memoria a breve termine) e memoria a lungo termine. La memoria sensoriale, la cui capacità ritentiva è stimata di 1 secondo circa, elabora ed eventualmente invia alla memoria a lungo termine gli stimoli sensoriali percepiti: si ipotizza una diversa memoria per ogni sistema sensoriale anche se quelli sulla quale la Psicologia si è maggiormente focalizzata è relativa alle sensazioni visive (memoria iconica) e quelle uditive (memoria ecoica). Alcuni ricercatori tendono a differenziare la memoria di lavoro da quella a breve termine ma le recenti acquisizioni della ricerca sostengono una sostanziale sovrapposizione di queste due tipologie; il termine memoria di lavoro è da preferire in quanto sottolinea il carattere funzionale del processo di immagazzinamento finalizzato alla creazione di nuove tracce mnestiche permanenti. Si stima che la capacità della memoria di lavoro sia di circa 7 spam mnestici oltre la quale il processo cognitivo si sovraccarica vanificando l'intero percorso di consolidamento. La memoria a lungo termine rappresenta il concetto più comune di memoria in quanto in essa è conservato tutto quello di cui una persona è a conoscenza: la memoria a lungo termine è divisa in semantica, nella quale sono presenti i concetti ed i significati (come comprendere e produrre il linguaggio parlato); episodica, nella quale sono presenti gli eventi alla quale abbiamo preso parte (questa tipologia ha una forte componente autobiografica); e procedurale, nella quale sono presenti i ricordi in merito alle azioni e comportamenti (come ad esempio la scrittura o la guida).  Per quanto sia piuttosto difficile elaborare una teoria olistica per spiegare il funzionamento di questa facoltà cognitiva si è soliti suddividere i processi del funzionamento mnestico in processi di acquisizione e codifica; processi di ritenzione ed immagazzinamento e processi di recupero dell'informazione. Alcune teorie sostengono che la mente umana non dimentica nulla, semplicemente non riesce a rievocare un ricordo; attenendoci alle conoscenze acquisite con la ricerca scientifica sappiamo che in realtà i ricordi immagazzinati possono andare incontro al processo di oblio; questo è dovuto probabilmente a deficit delle procedure di immagazzinamento e o di recupero: anche la cosi detta amnesia infantile, fenomeno sostanzialmente universale, è a tutti gli effetti un processo di oblio; esso non è dovuto a fantomatici processi di rimozione ma a deficitarie capacità di consolidamento tipiche dell'età infantile nonché a processi biochimici in atto nella fase di sviluppo. Come è stato accennato in precedenza la capacità di ricordare in realtà è un fenomeno di costruzione e ricostruzione degli eventi; in merito è da sottolineare anche la possibilità di creare falsi ricordi di eventi mai percepiti o alla quale non si è mai assistito; questo fenomeno è spesso associato alla suggestionabilità della persona  nonché dalla situazione contingente nella quale i ricordi vengono elaborati: questi fenomeni sono ben noti agli inquirenti ed a coloro che sono addetti alla raccolta delle testimonianze: da sottolineare inoltre che anche i ricordi emersi durante l'ipnosi non sono esenti da questo fenomeno inducendo molto Psichiatri e Psicoterapeuti a diffidare da questa pratica.

Dr Michele Passarella

Ultima modifica ilLunedì, 23 Febbraio 2015 16:39
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