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Donne che spostano il traguardo – Intervista a Dino De Angelis.

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In evidenza Donne che spostano il traguardo – Intervista a Dino De Angelis.

 

L'autore Dino De Angelis, alla sua seconda prova con la scrittura, si misura con una raccolta di novelle il cui titolo, “Donne che spostano il traguardo”, non nasconde il soggetto principale attorno a cui ruotano tutti i racconti. Le donne sono declinate tramite diverse figure femminili che, a volte delicate, a volte potenti, incidono nelle vite di chi le circonda, spostando sempre il traguardo dei loro uomini. Il libro è stato presentato sabato 7 marzo, alle ore 18.00, presso il circolo Potenza Partecipa per scoprire, a poche ore dalla ricorrenza della festa delle donna, le figure femminili e il punto di vista dell’autore e dell’editore su quelle “Donne che spostano il traguardo”. L'incontro è stato moderato dal giornalista Massimo Brancati, mentre Pino Quartana ha letto alcuni passi del libro. Il tutto è stato ritmato dalla jazzband "MisterGrant" di Rionero. Ne ho approfittato così per fare alcune interessanti domande all'autore.

 

1 Quando è nata la tua passione per la scrittura?

Credo di averla avuta da sempre, fin dai tempi della scuola, una passione più che per la scrittura, per le materie umanistiche in generale. Ne è prova il fatto che, seguendo questo “istinto”, ho fatto scelte anche relative alla formazione scolastica che privilegiassero istituti umanistici (Liceo Classico prima e Scienze Politiche dopo).

 

2 Su quali aspetti dei tuoi personaggi ti soffermi maggiormente?

Quelli più connessi al proprio vissuto personale e come lo vivono da dentro. Mi piace indagare quello che pensano più di quello che fanno.


3 Parliamo della tua ultima fatica: “Donne che spostano il traguardo”. Cosa hai voluto raccontare?

Intanto una delle caratteristiche che più mi affascinano in una donna, ovvero la sua capacità di guardare avanti, molto più avanti dell'uomo e di fissare, reconditamente o esplicitamente, dei percorsi e delle mete da raggiungere alle quali noi finiamo con aderire più o meno consapevolmente. Poi ho voluto parlare della nostra terra, la Basilicata, di alcuni luoghi a cui sono affezionato. Di feste popolari, della sua gente povera e per finire, ho voluto immaginare una società del futuro piuttosto dark e decadente.

 

4 Hai realizzato anche un booktrailer, grazie all'ausilio di alcuni amici. Ce ne parli?

Oggi il video è il mezzo migliore per avvicinare, incuriosire, se possibile anche emozionare un pubblico potenziale. Attraverso il booktrailer, girato a Potenza con un gruppo di amici che hanno sposato l'idea, ho solo cercato di ricreare le atmosfere che si respirano nel libro. Così le ragazze che lo hanno interpretato, Giusj D'Alfonso, Donata Manzolillo e la piccola Alice Verrastro, il cameraman che mi ha aiutato a girarlo e a montarlo, Donato Colangelo, e i musicisti che mi hanno concesso l'uso delle musiche, Antonio Deodati e i Renanera, hanno reso possibile questo cortometraggio ispirato e complementare al libro.



5 Che legame hai mantenuto nel tempo con la tua terra?

Un legame sostanziale. Sono stato anche via da Potenza per diversi anni, prima per l'università, poi per diverse esperienze di lavoro, che mi hanno portato a girare in buona parte dell'Italia meridionale. Poi sono ritornato nella città in cui sono nato e dove vivo tuttora.



6 Che rapporto hai con i tuoi lettori?

Affettuoso e costante. Chiedo a tutti di essere critici nei confronti della lettura del libro per due motivi, perché così facendo essi ci porranno più attenzione e perché le critiche realistiche aiutano a migliorare e sono sempre ben disposto ad accettarle. In fondo nessuno è perfetto.



7 Il nostro territorio sta vivendo una crisi profonda. Qualcuno potrebbe pensare che un romanzo poco si adatti al nostro periodo storico. Credi, invece, ci sia ancora molto da scoprire nella lettura?

La lettura prescinde dalle situazioni contingenti economiche o sociali. Anzi, proprio in una fase come questa, ritengo la lettura un'ancora necessaria per vivere un'esperienza coinvolgente e – perché no – aumentare le nostre informazioni, la nostra sintassi e anche la nostra fantasia.



8 Secondo te, esiste una ricetta per il successo di un libro?

Io non ho una ricetta perché in fondo più che essere uno scrittore, mi accontento di provare a scrivere per il puro piacere di condividere delle emozioni fatte di inchiostro. Detto questo, credo che dalla scrittura emerge sempre la verità di chi scrive, per cui meno artefatta e costruita è, meglio arriva al potenziale lettore.

Inoltre scegliersi un buon compagno di viaggio, che è la casa editrice. Io ho avuto la fortuna di incontrare l'editore Universo Sud, sempre qui a Potenza, e devo dire che il loro supporto è stato ed è tuttora decisivo ai fini della promozione del libro.



9 Un consiglio ai giovani che si cimentano nella scrittura, attività faticosa ma molto entusiasmante.

Essere se stessi e raccontare le cose che conoscono davvero. La parola, una volta scritta, resterà lì per sempre, per cui si deve essere assolutamente certi di ciò che si pubblica, non esisterà mai più la possibilità di cambiare una cosa inesatta. E poi leggere tanto, presupposto ineludibile per scrivere correttamente.



Giulio Ruggieri





Ultima modifica ilVenerdì, 20 Novembre 2015 22:19

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