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Intervista al gruppo comico potentino “La Ricotta” (con video illustrativo).

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In evidenza Intervista al gruppo comico potentino “La Ricotta” (con video illustrativo).

 

In occasione del nuovo spettacolo del gruppo comico "La Ricotta" in parte scritto da Ottelio Labella, in arte Tonino Manicotto, dal titolo "La storia siamo noi...e anche un po' di geografia", tenutosi dal 15 al 21 aprile presso il cineteatro 2 Torri di Potenza, ho colto l'opportunità di intervistare i tre attori protagonisti, Mario Ierace e i fratelli Antonio e Giuseppe Centola.


1 Con “La storia siamo noi...e anche un po' di geografia” avete messo in scena, ancora una volta, la vostra professionalità e bravura. Qual è il resoconto dell'affluenza di pubblico durante queste serate? Siete contenti del risultato ottenuto?

Antonio- <Siamo davvero contenti perché abbiamo avuto una buona affluenza di pubblico. Tieni presente che abbiamo mantenuto una media di 350-360 persone per ogni spettacolo. Media che per noi è davvero alta, se immagini che se avessimo fatto lo stesso spettacolo in una grande città come Roma. Il rapporto in proporzione sarebbe stato 9 giorni a Potenza, 2 o 3 mesi a Roma di teatro pieno>.


2 Nello spettacolo c'è l'introduzione di un quarto elemento. È una figura del momento, o potremmo definirlo come il quarto componente a tutti gli effetti del gruppo comico la Ricotta?

Antonio - <In realtà sono 5 gli elementi sul palco. Il menestrello, o "canta-storie" Ivan, sarebbe il quarto componente. E' un ragazzo a cui abbiamo chiesto, per amicizia, di aiutarci in questo spettacolo e lui fa la parte del cantastorie ma sicuramente non fa parte del gruppo “La Ricotta”, anche perché "un gruoss già u tenemm.. >.

Giuseppe - <Ivan è un bravissimo paroliere ed è molto abile nello scrivere testi. Un ragazzo davvero geniale, a cui siamo molto legati. Poi siccome volevamo iniziare lo spettacolo con qualcosa di allegro, abbiamo introdotto un'organettista, ovvero una ragazza che ha suonato con noi, dando un tocco nostrano, se vogliamo, all'intero spettacolo>.

 

3 Avete fornito una lettura sarcastica dei programmi di gestione della politica. L'obiettivo è anche quello di diffondere un po' di senso critico, tramite l'ironia?

Antonio- <Noi facciamo una foto di quella che è la situazione politica, non giudichiamo, non critichiamo e non stiamo lì a dire quello è più bravo quello è meno bravo. Non a caso c'è un passaggio nell'ultimo discorso del politico, interpretato da Mario, in cui lui dice agli elettori: "voi votate me perché voi siete come me" e questo elemento è importantissimo, perché si annulla la figura del politico e quella del votante. In fondo, coloro che dirigono la politica sono persone che abbiamo votato noi, quindi alla fine sono proprio come noi. Quindi noi riportiamo semplicemente, in forma comica, ciò che la gente pensa, vive o magari desidererebbe anche cambiare. Poi il messaggio ognuno lo percepisce come vuole>.

Mario - <L'importante è chiarire che non vuole essere un'accusa verso nessuno. Il mio personaggio non rappresenta un politico nello specifico, ma una figura di “politico” per antonomasia, che in questo caso prende il nome di Marcello Volpe. Poi io, personalmente, mi reputo insoddisfatto di tutta la politica e di tutti i partiti, anche del mio. Quindi, visto che le cavolate le dicono tutti e provengono da tutti i partiti, ho voluto riproporre un'unica figura di politico, rappresentativa per tutti gli altri>.

Giuseppe - <Secondo me, anche andando in un'altra regione, la situazione è esattamente la stessa>.

Antonio - <Ogni cosa è stata rappresentata pensando alla nostra realtà, ma la realtà è uguale dappertutto. Quindi potremmo benissimo adattare lo stesso spettacolo a Modena, ad esempio, cambiando semmai solo i nomi e le situazioni. Proprio come il nostro sketch sulle vecchiette della chiesa che spettegolano tra di loro, in realtà è così internazionale che neanche ce l'immaginiamo, visto che le possiamo trovare a Bolzano, come a Caltanissetta>.

 

4 Sarà auspicabile, nei prossimi spettacoli, un'apparizione sul tema politico più frequente?

Mario - <Dipenderà molto da come si evolverà la politica, perché se continuerà come adesso può essere probabile. Ci auguriamo, la prossima volta non si faccia più critica o ironia politica. In tal caso vorrà dire che le cose saranno migliorate e ci sarà più lavoro. Chissà, in futuro si potrà parlare di altri fenomeni sociali, o semplicemente di ciò di cui sentiremo più parlare>.


5 Per un comico è difficile oggi trovare la giusta ispirazione?

Antonio - <Ci sono tante spinte che ci potrebbero portare a scrivere, anche se non è per niente semplice. Dopo i primi anni di esplosione e di vitalità artistica, a poco poco l'ispirazione tende ad affievolirsi e va sempre tenuta allenata. Per questo non è facile mettere in scena uno spettacolo. Quindi è sempre fondamentale la figura di chi scrive le battute. C'è chi ha idee ma poi non sa metterle su carta ad esempio. Questo spettacolo lo ha scritto Mario e per alcune cose ci ha aiutati un amico che ha avuto delle intuizioni che noi abbiamo subito recepito e fatte nostre>.

Giuseppe - <Noi due abbiamo idee, Mario invece sa scriverle e questa è una fortuna, perché se hai idee e poi non c'è qualcuno che sa metterle per iscritto non serve a niente. Poi ovviamente la battuta deve far ridere>.

Mario - <C'è tutto un modo di scrivere uno spettacolo. Puoi starci un mese, come puoi starne sei. Poi, in base alle caratteristiche della persona vanno saputi associare i ruoli. Nella compagnia teatrale bisogna esser bravi a interpretare il testo, ma nel caso nostro c'è un passaggio in più, perché prima va ideato e poi va saputo recitare>.

Antonio - <Non è detto che una battuta funzioni sempre e comunque, perché il pubblico è variegato. Ci sono alcune battute che sono unanimamente efficaci, ma ce ne sono altre che potrebbero piacere oppure no e questo dipende molto dallo stato d'animo e dal carattere di ognuno, quindi ci sono tanti aspetti da valutare>.


6 Cosa è avvenuto in questi due anni di assenza dalle scene? In quali progetti siete stati impegnati?

Antonio - <Abbiamo fatto molta radio ed è stata un'esperienza davvero fantastica. Molti personaggi non a caso, sono nati proprio dall'esperienza radiofonica. Poi siamo stati protagonisti di un film girato a Castelmezzano, ma non come attori protagonisti. Il film, probabilmente, uscirà nelle sale a settembre-ottobre e ha come titolo provvisorio “La grande seduzione”. Abbiamo anche fatto vari spettacoli nelle piazze, durante le stagioni estive>.

 

7 Nella realtà siete un po' i personaggi che recitate?

Mario - <Io, personalmente, non sono solito fare battute quando sto con le persone. Anzi, nella vita reale sono esattamente l'opposto di quello che sono sul palco>.

Antonio - <Chi ci frequenta dice spesso che siamo completamente l'opposto dei personaggi che rappresentiamo negli nostri sketch. In generale, siamo tutti e tre molto seri e non facciamo tante battute quando ci troviamo in altri contesti. Può succedere di essere istrioni anche all'esterno ma in linea di massima siamo molto pacati>.


8 Come vivete il rapporto con i nuovi mezzi di comunicazione?

Antonio - <Dal punto di vista professionale Mario è molto presente nella gestione del sito e della pagina facebook, di cui ne cura il profilo>.

Mari - <Ce ne sono sei o sette di pagine facebook su di noi, create da amici o fans, ma la pagina vera è identificabile come pagina ufficiale>.


9 Dove siete diretti dopo questi spettacoli? In Basilicata o in qualche parte d'Italia?

Antonio - <Per maggio abbiamo 4-5 appuntamenti, così come per giugno. Poi saremo molto presenti nelle feste di piazza e in varie rassegne teatrali. Sono questi spettacoli che alla fine ci fanno vivere. Per noi ormai è un lavoro a tutti gli effetti>.

 

Giulio Ruggieri

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Ultima modifica ilVenerdì, 08 Gennaio 2016 22:19

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