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La noia

La noia può essere definita come la condizione psicologica caratterizzata dalla sensazione di insoddisfazione e dall'assenza di stimoli, temporanea o duratura, connotata dall'assenza di azione e sentimenti di vuoto;  essa rappresenta una esperienza diffusa ed è probabile che poche persone non ne abbiamo mai fatto esperienza. Sulla noia nel corso dei secoli si è parlato a lungo soprattutto in Filosofia e Teologia mentre la Psicologia ha  ignorato questa condizione comprendendo solo negli ultimi anni l'importanza di uno studio approfondito ai fini della comprensione di alcuni comportamenti non solo quelli di natura psicopatologica. Negli ultimi anni infatti si è approfondito lo studio e la conoscenza non solo del rapporto noia-depressione, già noto a molti Psichiatri in passato ma anche di alcune configurazioni di personalità favorenti la manifestazione di essa. Dagli studi moderni infatti emerge come la noia spesso sia fonte di frustrazione la cui gestione può essere determinante nel guidare comportamenti atti ad interrompere la sensazione di noia anche se questi comportamenti comportano conseguenze sgradevoli. Un'equipe di psicologi canadesi recentemente ha condotto un esperimento con volontari alla quale veniva richiesto di rimane seduti per 15 minuti senza fare nulla; nella stanza che li ospitava non vi era nessuno stimolo, reale o potenziale,  ad esclusione di un pulsante la quale avrebbe somministrato una lieve scarica elettrica a coloro che lo avrebbero premuto: su 18 partecipanti maschi 12 di loro si somministrarono la scarica elettrica prima di terminare la prova mentre delle 24 donne lo fecero in 6; questi risultati sono stati ripetutamente confermati in successivi esperimenti simili condotti da altri ricercatori di diversi paesi con volontari di età compresa tra i 18 ed i 77 anni. I ricercatori sono giunti alla conclusione che la difficoltà a gestire l'assenza di stimolazioni esterne induceva i partecipanti ad infliggersi una stimolazione dolorosa pur di interrompere la sensazione di noia. Questi esperimenti non forniscono risposte definitive agli studi sulla noia ne tanto meno possono essere generalizzati ma offre un supporto empirico alla teoria della noia come prodromo di comportamenti rischiosi se non proprio lesivi sia auto che etero diretti. E' noto infatti che la ricerca di sensazioni atte a colmare il senso di vuoto generato dalla noia può favorire l'emissione di comportamenti a rischio e se questa può essere una esperienza alla quale chiunque può essere esposto anche senza conseguenze di rilievo, quando la noia è tendenzialmente cronica, oppure la psiche dell'individuo è particolarmente vulnerabile all'assenza di stimolazioni essa può indurre ad emettere comportamenti a rischio quali promiscuità sessuale, abuso di sostanze oppure comportamenti antisociali compresi quelli violenti che possono avere conseguenze anche molto gravi. Sulla tendenza ad annoiarsi, sulla capacità di evitarla e o gestirla sono coinvolti i tratti di personalità, le strutture cognitive nonché le esperienze avute nel passato ma anche la reattività neurobiologica; moltissime persone non hanno mai avuto problemi a gestire momenti di noia od a convivere con essa quando si protrae a lungo; per altri questa condizione è particolarmente difficile da gestire: in tal caso può essere indicato un percorso psicoterapeutico finalizzato alla modifica dei comportamenti e dei pensieri correlati nonché ed ad aumentare la soglia di tolleranza alla frustrazione generata dall'assenza di stimoli ambientali.

Dr Michele Passarella

Ultima modifica ilDomenica, 10 Maggio 2015 16:01
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