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NUOVO SUCCESSO PER NOTRE DAME DE PARIS A POTENZA.

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In evidenza NUOVO SUCCESSO PER NOTRE DAME DE PARIS A POTENZA.

 

In occasione della festa di San Pietro e Paolo a Potenza, lunedì 29 giugno l'associazione InCanto, compagnia di giovanissimi aspiranti attori e ballerini di danza moderna e acrobatica, ha portato nuovamente in scena, con un buon riscontro di pubblico, NOTRE DAME IL MUSICAL in versione concertistica.

Il testo di Victor Hugo narra la storia di Quasimodo, il campanaro gobbo della cattedrale e del suo amore tanto impossibile quanto tragico per la gitana Esmeralda. Un amore osannato ma irraggiungibile, dunque, perché condannato dall'ingiustizia. Quasimodo, giovane uomo deforme, lavora come campanaro della cattedrale di Notre Dame ed è in realtà di animo buono, anche se non lo manifesta. Trascorre le giornate sulle guglie della cattedrale ed è triste per il fatto di essere diventato sordo a causa della continua esposizione al suono delle campane. Solamente il suo "padrone" l'arcidiacono della cattedrale, Mons. Claude Frollo, comunica con lui tramite un linguaggio a gesti.

Frollo lo ha adottato e salvato ma, essendo un prete, non può manifestare i suoi sentimenti per Esmeralda, che tenterà inizialmente di far rapire dallo stesso Quasimodo il quale, successivamente, se ne innamorerà perdutamente. Ma la storia d'amore termina con un epilogo amaro, poiché la giovane gitana viene condannata all'impiccagione. La madre tenta di impedirne la morte ma muore anche lei.

Nel momento del tragico evento, il malefico Frollo assiste all'esecuzione da una delle torri della cattedrale provando un piacere sadico, mentre il povero Quasimodo, ancora innamorato, si addormenta vicino al suo cadavere e lì vi rimarrà, finché non morirà anche lui. Questa scena finale è molto toccante, non a caso viene denominata simbolicamente "Il matrimonio di Quasimodo". Da appassionato di storie quale sono, ne ho così approfittato per fare alcune domande sullo spettacolo a una delle attrici protagoniste, Marialuce Nolè.

 

1) Come e da chi è partita l'idea del musical?

L’idea è partita per caso in una sera d’inverno davanti ad una tazza di té. Eravamo in quattro intenti a preparare un concerto di Natale e, in una pausa dalle prove, si parlava del musical, in generale nostra grande passione, quando, in un momento di euforia, Vito, uno dei quattro esclama: ragazzi, ma perché non facciamo Notre Dame? La prima reazione comune è stata dire “magari!”, poi siamo tornati alle prove per il concerto di Natale, rimandando a dopo le feste qualsiasi discorso, ancora non lo sapevamo, ma dentro di noi il seme era stato oramai gettato e avrebbe dato i suoi frutti.


2) I risultati ottenuti sono stati quelli sperati?

I risultati ottenuti hanno di gran lunga superato le attese! Un grande gruppo, grandi professionisti, tanto pubblico, 5 repliche…e altre proposte in arrivo! In più è nata la nostra Associazione “inCanto” che ha tanta voglia di fare arte nella nostra città!

 

3) Quali sono state le motivazioni principali che vi hanno portato a realizzare Notre dame de Paris?

E’ un musical stupendo, una storia appassionante, con musiche spettacolari, un musical che è riuscito per più di dieci anni a fare il tutto esaurito. Una sfida enorme dal punto di vista vocale per dei cantanti, perché i pezzi richiedono una tecnica consolidata, ma anche dal punto di vista interpretativo, perché i personaggi hanno tutti una forte personalità, bisogna dare lor tutto il loro vigore con un’interpretazione credibile, bisogna vivere con loro il loro personale dramma.

 

4) Quali sono le più grandi soddisfazioni avute fin’ora? Quali invece le maggiori rinunce?

Le soddisfazioni sono state tante, prima tra tutte vedere un’idea folle diventare vita vera. Poi il consenso del pubblico, le persone che, commosse, a fine spettacolo sono venute ad abbracciarci, i messaggi di stima, le persone che sono ritornate a vederci anche per tre volte. Le uniche rinunce sono stati i sacrifici affrontati per dedicare tempo alle prove, ma abbiamo fatto tutto volentieri, senza che la cosa ci pesasse, anzi, abbiamo vissuto in simbiosi e felici perché il tempo impiegato per le proprie passioni è tutto tempo ben speso. Forse i sacrifici maggiori li hanno fatti coloro che ci stanno accanto, genitori, fratelli, fidanzati perché ci sono stati vicini, ci hanno sostenuto e hanno sopportato le nostre assenze.

 

5) Coltivare un sogno, secondo voi, può bastare ad essere felici?

Sicuramente vivere nel proprio sogno rende felici. Immaginare un futuro pieno delle proprie passioni aiuta ad affrontare tutto meglio. La felicità è un concetto sfuggente, possiamo dire che realizzare questo progetto ci ha fatto vivere giorni felici.

 

6) Avete altri sogni nel cassetto? Altri progetti futuri?

Il nostro sogno è continuare a lavorare insieme e realizzare nuovi spettacoli. Tanti nuovi progetti bollono in pentola, ma per il momento non riveliamo nulla! Sappiate solo che è nostra intenzione continuare ad emozionarvi e regalarvi sogni.

 

IL CAST: MARIO CARUCCI GRINGOIRE – FRANCESCO PERGOLA CLOPIN - GIOVANNI CARUCCI FROLLO – GIRELLI VITO FEBO – MARIALUCE NOLÉ ESMERALDA – GIUSEPPE FORASTIERO QUASIMODO – MONICA MESSINA FIORDALISO.

REGIA: MARIA LUIGIA BOMBINO

CORPO DI BALLO: SCUOLA DI DANZA “IL CIGNO”.

 

Giulio Ruggieri

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Ultima modifica ilMartedì, 30 Giugno 2015 22:24

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