Tutti con Poseidone per salvare il mar Jonio
- Scritto da Maria De Carlo
- Pubblicato in L'editoriale
Ansia e malumore per la terra di Basilicata. Rivolte e proteste contro “la caccia” al petrolio insieme alle vicine Calabria e Puglia. Istituzioni e associazioni ambientaliste a manifestare e a discutere (poco) su quanto è in atto, su quello che andava fatto o non fatto e su quanto non deve avvenire per tutelare il mare, il patrimonio ambientale e l’economia. E’ la protesta di questi giorni contro la trivellazione del Mar Jonio per cercare (ed estrarre) il petrolio. Petrolio che a detta di Legambiente, andrebbe a coprire il fabbisogno nazionale solo per circa un anno (sottosuolo e fondali marini) –si veda l’editoriale del 7 novembre 2014 (http://www.lapretoria.it/editoriale/item/1759-prima-del-petrolio-la-liberta-di-scelta).
Si annuncia un braccio di ferro tra regioni (o popolo) e governo. Vorremmo poter dire: non toccate il mare per non risvegliare l’ira di Pòseidon. Potrebbe risalire dalle profondità col suo tridente sul suo carro trainato da focosi cavalli e senza pietà innalzare le onde contro gli invasori e inghiottirli crudelmente….
Ma la natura è stata dissacrata dall’uomo attraverso il dominio della tecnica. L’ha sottomessa, l’ha manipolata, l’ha distrutta…. L’uomo contemporaneo non teme più la natura –si veda l’editoriale del 27 febbraio 2015 (http://www.lapretoria.it/editoriale/item/2175-pecore-o-petrolio-la-tecnica-se-la-ride).
L’uomo non ha più paura, non teme il mare e il suo dio, e allo stesso tempo ha perso anche il senso dell’incanto e della meraviglia davanti al suo fascino. Non sa più godere della sua bellezza e del suo splendore. La natura è diventata un mero mezzo e strumento da usare per propri interessi e scopi. L’occhio dell’uomo tecnologico non ricorda e non vede più la nascita di Afrodite, la potenza dell’amore e della sessualità… della vita. Ma basta questo a far sì che egli compia la sua onnipotenza sulla natura tutta? Basta la sua confessione di fede nella tecnica a condurlo alla serenità economica o alla felicità?
Oh amara illusione! Anche per l’uomo le cose non sono facili….ormai risucchiato dalla tecnica. E’ diventato egli stesso suo schiavo e non si accorge che il dio del mare salirà indossando le vesti della distruzione attraverso gli effetti collaterali che l’inquinamento continua a causare. Farà tremare la terra. Entrerà sulle tavole lentamente e piano piano nell’aria, nell’acqua, nei profumi….Allora l’uomo invocherà la tecnica per salvarsi ma si ritroverà impotente…. Invocherà Venere, la vita e la sua bellezza ma il suo grido non giungerà...
Per questo diciamo grazie a tutti i manifestanti, ai politici a servizio del bene comune, diciamo grazie al mondo dell’associazionismo, diciamo grazie a tutti coloro che combattono in prima linea e lo fanno anche per i più distratti, per i figli che verranno, per i semi che germoglieranno, per le piante che nasceranno, per gli uccelli che voleranno…. per la vita che continuerà!
Maria De Carlo
LA DIRETTORA
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