Smartphone con il sesto senso
- Scritto da Felice Grande
- Pubblicato in Innovazione e tecnologia
I moderni smartphone sono costituiti da diversi componenti hardware, in particolare sensori e rilevatori, che consentono una migliore interazione tra l'utente e l'ambiente circostante ed abbattono le distanze tra il mondo reale e quello digitale. A questi componenti se ne aggiungerà presto un altro: un sensore molecolare che utilizza la spettroscopia per analizzare gli oggetti che ci circondano; una sorta di sesto senso tecnologico, così come recita lo slogan pubblicato sul sito web Kickstarter, dove è stata avviata, per l'innovativo sensore, una campagna di crowdfunding.
Il progetto è stato realizzato da una startup israeliana, la Consumer Physics, che ha pensato di utilizzare la spettroscopia molecolare, la stessa adottata dagli scienziati per individuare le composizioni chimiche delle sostanze in base alla luce assorbita o riflessa, per realizzare un dispositivo denominato SCIO, che puntato su qualsivoglia oggetto, ne analizza la composizione, come ad esempio il livello di zucchero nelle angurie o la quantità di cotone nelle t-shirt, e visualizza i risultati mediante un'apposita app. SCIO è grande quanto un accendino, ed entro settembre arriverà sul mercato in versione definitiva ad un prezzo compreso tra i 250 e i 300 dollari.
Le possibilità offerte da SCIO sono innumerevoli, ma gran parte del suo successo dipenderà dalla community di sviluppatori che potranno realizzare applicazioni specifiche, per misurare ad esempio le proprietà dei cosmetici, dei gioielli e delle pietre preziose, del terreno e perfino degli animali domestici, e nel contempo sviluppare il più grande database mondiale delle sostanze.
Nel frattempo la Consumer Physics cercherà di miniaturizzare ulteriormente SCIO al fine di renderlo adatto ad essere installato sul retro degli smartphone, come le fotocamere e gli altri sensori a cui siamo abituati, così da essere integrato direttamente nell'ecosistema mobile senza necessità di un accessorio esterno. L'obiettivo principale della startup israeliana è infatti quello di incorporare SCIO nei futuri modelli di smartphone, soprattutto nei top gamma delle marche più blasonate, per dotarli del sesto senso.