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Debutto di Ashes to ashes pressoil Teatro Nuovo di Salerno

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In evidenza Debutto di Ashes to ashes pressoil Teatro Nuovo di Salerno

Cosa c’è oltre le parole? E nei silenzi? Devlin e Rebecca si raccontano senza mai svelarsi totalmente, melodie
comuni e affetti familiari allontanano una figura del passato che affiora costantemente fin dall'esordio.
Un amante … , forse un tradimento, visioni, oggetti che destabilizzano l’apparente quotidianità.Tutto diventa un “non luogo”e quel senso di incomunicabilità svela nuove verità  ma anche l’atrocità di un passato  che ci accomuna tutti. Oggi, domenica 22 gennaio in Campania presso il Teatro Nuovo di Salerno debutterà Ashes to ashes della compagnia "Abito in scena".Il lavoro per la regia di Leonardo Pietrafesa è interpretato da Monica Palese e Antonio Grimaldi e rientra nel cartellone Atelier-spazio performativo."L'ostinazione per  un testo complesso come "Ceneri  alle Ceneri", forse il più complesso del premio nobel Harold Pinter, nasce dall'esigenza di voler trattare un argomento che riteniamo debba  essere sempre impresso…nella memoria", sostengono gli attori.In Ceneri “le atrocità” sono raccontate attraverso una scrittura originalissima e mai banale. E’ nell’ apparente normalità che si compiono le azioni più crudeli, lo raccontano spesso tutti i fatti di cronaca. "In Ceneri alle Ceneri  ogni parola, ogni concetto non è mai fine a sè stesso ma anticipa quello che sta avvenendo, in tempo reale. "Nel percorso, che consideriamo ancora in itinere, siamo partiti da un'idea:due attori che affrontano il testo, che provano, che interpretano i personaggi, che sfuggono volutamente alla loro definizione completa e non solo per delle apparenti ambiguità ma per quegli aspetti misteriosi e mai risolti che sono propri del lavoro di Pinter", ancora sostengono.Dunque due attori che interpretano Rebecca e Devlin, i personaggi di Ceneri alle Ceneri che fin dalla prima scena entrano ed escono dalla storia.Tutto assume l’idea del gioco, forse a tratti perverso, pericoloso ma pur sempre un gioco. Nei monologhi del racconto gli attori hanno individuato la preponderanza del concetto di  FANATISMO: fanatismo sportivo che è diventato il filo conduttore del lavoro e FANATISMO religioso…” DIO? è l’unico DIO che  si ha e se lo lasci sfuggire non tornerà più. Non si volterà nemmeno a guardarti!.. lasciando solo un senso di vuoto. E' proprio nel concetto di fanatismo la che violenza trovi spazi incontrollabili, e  purtroppo anche la nostra quotidianità lo dimostra. Tuttavia le visioni di Rebecca, causate da una malattia o da un trauma insuperabile, aggiungono tasselli determinanti nella storia.Ad ogni modo solo seguendo con attenzione ogni parola, ogni aggettivo, si riesce ad entrare davvero  in quel luogo che è magistralmente delineato da Pinter, appunto il luogo della memoria.Tutto a patto che si crei un connubio tra attori e spettatori per restare in tensione e al tempo stesso in contatto, è quindi necessaria una partecipazione senza preconcetti. Rimangono ancora molti dubbi:Chi è Devlin? Chi è Rebecca? Ognuno cercherà il suo dramma personale. Perché in questa stanza, luogo congeniale proprio di Pinter, in tempo reale, troviamo una coppia che prova a ritrovarsi, forse un tradimento ha minato il loro amore, o quell' amore è solo imposto. Resta quel senso di incomunicabilità costante e di mistero che ci trasmettono gli attori che interpretano i personaggi di Devlin e Rebecca, loro resti restano immersi in quel vortice, fino ad essere trasportati totalmente in quelle visioni e sentirsi parte di esse.

 

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