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ScientificaMENTE - IL VENTO

In evidenza ScientificaMENTE - IL VENTO

ScientificaMENTE è una serie di articoli dedicati alla divulgazione scientifica.
Affrontiamo argomenti di Biologia, Chimica, Geografia, Scienze della Terra e molti altri di carattere tecnico – scientifico, utilizzando termini il più possibile semplificati, allo scopo di avvicinare le materie scientifiche al più vasto pubblico di lettori.

 

IL VENTO

I venti sono spostamenti orizzontali più o meno rapidi di grandi masse d’aria, causati da differenze nella distribuzione orizzontale della PRESSIONE ATMOSFERICA.

L’aria, come qualsiasi altro corpo, viene attratta dalla Terra per effetto della forza di gravità e quindi ha anch’essa il proprio peso. Ne consegue pertanto che la massa di aria che ci sovrasta esercita su tutti i corpi della superficie terrestre una forza che preme, detta appunto pressione atmosferica, che può raggiungere valori anche molto elevati. Per fare un esempio: a livello del mare, su ogni cm2 (centimetro quadrato) di superficie la colonna d’aria sovrastante esercita una pressione di più di 1 kg.

Questo valore della pressione può variare a seconda che l’aria è più fredda o più calda o più o meno carica di umidità.

Nei luoghi dove il sole è più riscaldato, l’aria si dilata, diviene più leggera e tende a salire determinando così ZONE DI BASSA PRESSIONE o AREE CICLONICHE.

Viceversa, nelle zone dove il suolo è più freddo, l’area diviene più densa e quindi più pesante, determinando così ZONE DI ALTA PRESSIONE o AREE ANTICICLONICHE.

Lo spostamento delle masse d’aria avviene sempre dalle zone di alta pressione a quelle di bassa pressione, nel tentativo di ristabilire la pressione.

In ogni vento si distinguono i seguenti elementi:

  • DIREZIONE, cioè il punto cardinale (riferito alla rosa dei venti) dal quale proviene il vento. Si stabilisce con speciali strumenti detti anemoscopi, costituiti da banderuole metalliche girevoli, o dalla manica a vento (cfr. la mappa concettuale);
  • FORZA, cioè la pressione con cui preme sull’unità di superficie, quando la incontra perpendicolarmente. Si determina con speciali strumenti detti anemometri a pressione;
  • VELOCITÀ, cioè il numero di metri percorsi in un secondo. Viene misurata dagli anemometri.


Esistono delle scale che classificano i venti in base alla velocità. La più usata è la scala di BEAUFORT.

Valore

termine descrittivo

effetti sulla terra

effetti sul mare

0

CALMA

Calma; il fumo sale verticalmente.

Il mare è uno specchio.

1

BAVA DI VENTO

La direzione del vento è segnalata dal movimento

del fumo, ma non dalle maniche a vento.

Leggere increspature dell’acqua.

2

BREZZA LEGGERA

Si sente il vento sul viso e le foglie frusciano;

le maniche a vento si muovono.

Onde piccole, ma evidenti.

3

BREZZA TESA

Le foglie e i ramoscelli più piccoli sono in costante movimento; il vento fa sventolare bandiere di

piccole dimensioni.

Piccole onde, creste che cominciano a infrangersi.

4

VENTO MODERATO

Si sollevano polvere e pezzi di carta; si muovono

i rami piccoli degli alberi.

Piccole onde, che diventano più lunghe.

5

VENTO TESO

Gli arbusti con foglie iniziano a ondeggiare;

le acque interne s’increspano.

Onde moderate allungate, con possibilità di spruzzi.

6

VENTO FRESCO

Si muovono anche i rami grossi; gli ombrelli si usano con difficoltà.

Si formano marosi con creste di schiuma bianca.

7

VENTO FORTE

Gli alberi iniziano a ondeggiare; si cammina con difficoltà contro vento.

Le onde s’ingrossano, la schiuma comincia a “sfilacciarsi” in scie.

8

BURRASCA MODERATA

Si staccano rami dagli alberi; generalmente è impossibile camminare contro vento.

Marosi di altezza media; le creste si rompono e formano spruzzi vorticosi.

9

BURRASCA FORTE

Possono verificarsi leggeri danni strutturali agli edifici

(caduta di tegole o di coperchi dei camini).

Grosse ondate, con dense scie

di schiuma e spruzzi, riducono la visibilità.

10

BURRASCA FORTISSIMA

(Raro nell'entroterra)

Alberi sradicati e considerevoli danni agli abitati.

Enormi ondate, con lunghe creste a pennacchio; il mare ha un aspetto biancastro.

11

FORTUNALE

(Rarissimo nell'entroterra)

Vasti danni strutturali.

Onde enormi che possono nascondere navi di media stazza; il mare è coperto da banchi di schiuma e la visibilità è ridotta.

12

URAGANO

Danni ingenti ed estesi alle strutture.

Onde altissime; schiuma e spruzzi riducono molto la visibilità e il mare è tutto bianco.

 

Bibliografia
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Ultima modifica ilGiovedì, 18 Maggio 2017 17:51
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