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FORZA NOEMI, SIMBOLO DEL BENE

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In evidenza La manifestazione per chiedere meno armi e più amore. Foto dal web La manifestazione per chiedere meno armi e più amore. Foto dal web

La vicenda della piccola Noemi, colpita da un proiettile mentre stava vivendo una tranquilla e normale giornata di primavera, nella spensieratezza e nell'innocenza dei suoi anni, ha scosso l'Italia intera, suscitato sconforto e animato subito la preghiera e l'affetto per la sua salute, per la sua ripresa, per la sua guarigione. Ieri è stato trovato e arrestato il responsabile dell'accaduto, colui che ha sparato, lasciando che quel proiettile da guerra andasse a colpire un'anima innocente e intenta a giocare gioiosa. Giornali e programmi televisivi, come'era facile immaginare, hanno dedicato ampio spazio alla vicenda, con approfondimenti di vario genere e di diversa natura. Dall'analisi delle modalità dell'agguato alla ricerca dei complici, dallo studio dettagliato degli errori commessi dal criminale e fino alla differenze tra l'agguato in questione e quelli di camorra. 

Differenze che, a dirla tutta, poco o niente importano alla gente, quella per bene, quella che la pistola in mano non la prende mai e per nessuno motivo. Perché per la gente, quella per bene, non esistono modalità e tecniche, non ci sono vademecum da seguire per compire un agguato, per fare del male ad un altro, per vendicare qualcosa o qualcuno. Alla gente per bene poco o nulla importa di tutto questo. Conta solo che una giovanissima vita è stata messa a rischio da un proiettile che correva in aria, in pieno giorno, a una velocità incredibile, e questo non deve succedere, e questo non può succedere. Alla gente per bene poco o niente importa se si sia trattato da camorra o di non camorra, di agguato o di non agguato. La gente per bene vuole vivere in serenità la propria vita, senza avere paura di lasciar correre i proprio figli al parco o di camminare per strada. Ed è questa la volontà venuta fuori in maniera chiara e forte dalle manifestazioni che, nei giorni successivi al grave fatto, si sono tenute per le strade di Napoli, quelle a cui hanno partecipato tante persone, quelle in cui le parole del figlio in camorrista hanno risuonato forte nell'aria. "Dobbiamo avere il coraggio di distaccarci dai nostri genitori, dalle cose sbagliate che hanno fatto e fanno. Il coraggio di essere diversi da loro". 

In queste parole, a cui hanno fatto e fanno eco le veglie di preghiera e l'affetto di gran parte di Italia per la piccola Noemi, c'è quello che è veramente importante, non solo per la città di Napoli ma per l'Italia intera: riporre l'attenzione sui valori veri, belli, forti, sani. Quelli che forse abbiamo dimenticato, quelli che forse abbiamo fatto impolverare, lasciando spazio al male, all'ingiusto, la marcio. Che non ha tecniche, caratteristiche, modalità, colori e vademecum. Il male è male e basta, fa schifo e basta, va superato e basta. Questo è quello che più conta, questo è quello in cui e per cui dobbiamo impegnarci. Con il coraggio di essere diversi, anche da chi è vicino a noi, anche da chi ci vorrebbe come lui. Un impegno da prendere insieme, seriamente e tutti, che parta dalle scuole delle realtà più difficili e coinvolga tutti.

Un impegno di cui Noemi sarà, certamente, testimonianza viva e sorridente, per tanti anni e contro il male che, con un pizzico di buona volontà, non può vincere mai sul bene. 

Marco Tavassi

Ultima modifica ilGiovedì, 04 Febbraio 2021 13:17

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