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QUELLA PROCESSIONE SOTTO LA PIOGGIA, SEGNO E BENEDIZIONE

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Sì, è vero, nelle ultime settimane è piovuto quasi ogni giorno, con buona pace di tutti gli amanti della Primavera, che speranzosi, hanno dovuto spostare la loro attenzione sull'estate ormai prossima (si spera). Molti potentini, a vedere le condizioni del tempo, non hanno potuto fare a meno di esclamare la famosa frase: "Se non passa San Gerardo". E, in cuor loro e in quello di molti altri, c'era sicuramente il desiderio di vedere il tempo migliorare nei giorni della festa patronale, magari proprio in concomitanza con il passaggio del Santo Patrono. Manco a dirlo.

Il 30 Maggio, giorno di San Gerardo, poco dopo l'inizio della Processione, le prime gocce toccavano il suolo delle vie del centro, destabilizzando fedeli e parroci che, da poco, erano "usciti" con il Santo. 

"La processione continuerà?", si chiedevano in molti, assiepati lungo via Pretoria, in attesa di rendere omaggio al Patrono, nell'importante ricorrenza dei 900 anni dalla sua morte. Le gocce, intanto, continuavano ad aumentare in numero e in intensità, per la gioia dei venditori di ombrello. Bella l'immagine del sorriso di chi, a causa di un evento indesiderato per i tanti, riusciva a dare senso alla giornata, segno che esiste sempre un'altra prospettiva da cui osservare le cose, e può essere quella buona e positiva. La pioggia, si diceva, cadeva giù copiosa, e i molti che attendevano il Santo vicino lo storico e prezioso Tempietto, rimanevano delusi e amareggiati al segno del vigile che lasciava intendere, senza spazio a dubbi, che la processione, a causa della battente pioggia, si sarebbe diretta subito in Cattedrale, senza il consueto saluto del Santo vicino al tempietto. 

"Maledetta pioggia", sussurrava qualcuno, "Nemmeno a San Gerardo ci ha lasciati in pace, nemmeno ha permesso al Patrono di girare le vie del centro e, simbolicamente, di tutta la città. Eppure quella pioggia era benedetta. Una benedizione, una manna, un qualcosa di speciale stava cadendo dal Cielo e quando il Santo, portato a spalla da uomini appassionati e animati dalla Fede e dall'Amore, ha "girato" per andare verso il Tempietto, stravolgendo i programmi e ciò che sembrava essere ormai certo, tutti hanno potuto rendersi conto di quanto quella pioggia fosse diventata d'un tratto bella, quasi speciale, quasi simbolica. Sì, la bellezza che sorprende, unita alla forza della Fede che stravolge i programmi e le attese, che non si cura delle difficoltà ma le vive con amore e dedizione. Negli occhi, in quegli occhi di chi sotto la pioggia battente portava San Gerardo, c'era attaccamento, passione, gioia, entusiasmo. Pure con i capelli bagnati, pure con i piedi zuppi, pure con il freddo addosso. Perché la Fede non si cura degli ostacoli, va oltre, alla sostanza, sempre. 

E quei fuochi d'artificio, che tutti hanno colto di sorpresa perché tutti pensavano che mai si sarebbero accesi sotto quella pioggia, sono stati il segno, anche concreto, della bellezza e della forza del bene, delle cose belle, delle cose genuine. La bellezza delle cose in cui ci si pone amore non ha eguali e quella pioggia a San Gerardo, in fondo, è stata per tutti i potentini una vera benedizione.

Marco Tavassi

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