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"DIVIDE ET IMPERA". NON FACCIAMO VINCERE IL NULLA

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"Divide et impera". Recita così l'antico motto latino che sta a significare che la divisione, la rivalità e la discordia tra i popoli giova a chi vuole governarli. Un motto storico e che affonda le sue radici in vicende che lo hanno visto concretizzarsi in varie occasioni in cui la divisione in fazioni di alcuni popoli ha portato frutto solo a chi, con facilità estrema, ha potuto governarli e gestirli a piacimento.

Un motto che, con le dovute proporzioni e con le naturali ed ovvie differenze, potremmo certamente attuare al nostro tempo, alla nostra epoca e alla nostra società. Quante volte accade di dividersi su un tema che dovrebbe, invece, vedere uniti e compatti verso un comune fine? No, non è questione di pensarla tutti alla stessa maniera, per carità, le differenze di pensiero devono esserci e possono solo fare bene alla crescita di una comunità. Il problema, però, è che quando lo scopo sembra essere comune e a vantaggio di tutti, accade spesso di ritrovarsi immersi in uno scontro tra guelfi e ghibellini che fa male a tutti e bene a nessuno.

Quanto sta accadendo alla nostra città, nelle ultime settimane, ad esempio, è emblema delle facili spaccature che spesso si generano e che, purtroppo, hanno la sola possibile conseguenza di non portare a nulla. E questa città, la nostra città, avrebbe bisogno, invece, di unità di intenti e di compattezza per provare a crescere e a lanciarsi oltre, a guardare avanti, a non restare immersa in sterili scontri tra contee che sembrano contrapporsi e che, al contrario, dovrebbero avere un solo e unico obiettivo comune, il bene e la crescita della città e della comunità cittadina. 

Potenza ha bisogno di una progettualità seria, decisa, determinata e determinante. Una progettualità che la abbracci tutta e che la lanci in avanti per i prossimi dieci o quindici anni. Ha bisogno di idee concrete, di risposte certe e serie e di una crescita strutturale che non si limiti solo ad alcuni ambiti ma che sia totale e rivolta all'intera comunità. Potenza ha bisogno di cittadini che, compatti, riescano ad essere collaborativi per il bene della città, a chiedere progetti per il prossimo anno, quando tanti occhi, da tutta Italia, saranno puntati proprio su di noi. Potenza ha bisogno di capire, innanzitutto, perché da 40 anni l'area dell'ex Cip Zoo non è stata riqualificata e ha bisogno di chiedere che chi di dovere lo faccia subito, scegliendo la soluzione migliore e più opportuna ma scegliendo. Potenza ha bisogno di capire, senza dividersi in banali fazioni politiche, perché una ragazza che cammina tranquillamente per strada viene aggredita a calci e pugni e ha bisogno di andare, compatta, verso un domani in cui certe cose non accadano più. Potenza ha bisogno di capire, per il bene dei cittadini tutti, cosa ci aspetta, a livello ambientale, di infrastrutture, di associazionismo e di investimento nei prossimi anni. 

E ha bisogno di cittadini che, con idee e pensieri giustamente diversi, siano però uniti e compatti e abbiano in comune l'amore per la città e per il futuro della stessa. Perché, altrimenti, a dividersi si corre poi il grande rischio che chi dovrebbe decidere scelga di non decidere e che a vincere sia il nulla.

Speriamo bene.

Marco Tavassi

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