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Andrea Pazienza trent'anni senza

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In evidenza Andrea Pazienza trent'anni senza

Andrea Pazienza trent'anni senza (articolo dedicato a Ginetta Vecchione Aprea , mia madre , insegnante e maestra di vita) 

La bellissima esposizione allestita  all'ex Mattatoio di Roma , oggi Museo MACRO , museo d'arte contemporanea del nostro territorio nazionale di piuttosto recente edificazione , posizionato nel cuore del quartiere romano di Testaccio , dedicata al celebre vignettista marchigiano di San Benedetto del Tronto , Andrea Pazienza , che è stata in mostra in quest'affascinante sito capitolino sito dal 25 maggio fino al 15 luglio 2018 , con un importante seguito presso la Fondazione Pescara Abruzzo dell'omonimo capoluogo abruzzese , nei successivi mesi ottobre-dicembre dello stesso anno , ha proposto alcune delle opere più significative ed inedite al tempo stesso , di quello che è considerato uno tra i maggiori esponenti della storia del panorama fumettistico del secolo scorso , avendo questi pubblicato , all'interno della sua interessante ventennale attività , alcune delle sue note strisce su riviste di forte interesse pubblico ai tempi nei quali l'artista era attivo , quali Frigidaire , il Male , Panorama , Cannibale e Linus. Questi strumenti di comunicazione , all'interno dei quali la satira politica e la denuncia sociale , a partire dagli anni '70 , si sono intrecciati felicemente , sono andati a comporre un più che riuscito collage , molto gradito ai suoi più affezionati estimatori , contemporanei ma anche posteri , sia ad interessati lettori di queste particolari riviste di carattere nazionale che , più o meno fortuitamente , nel corso di questi stessi anni , si sono imbattuti nelle sue più riuscite opere disegnative. Le tavole esposte in questa più che interessante mostra antologica romana , dedicata ad Andrea Pazienza , al quale e' stato pari per grandezza soltanto il riminese Hugo Pratt , l'arcinoto ideatore del personaggio marinaresco di Corto Maltese , appartengono tutte a questo rinomato autore di fumetto pugliese d'adozione (Pazienza risiedette infatti per svariati anni a San Severo in provincia di Foggia) , morto per overdose d'eroina a soli trentadue anni nella sua abitazione di Montepulciano in Toscana , dove trascorse i suoi ultimi quattro anni di vita , hanno voluto sottolineare , in particolare , l'aspetto cronologico e fumettistico della sua innegabilmente interessantissima opera , grazie anche al rapporto di feconda collaborazione avutasi negli anni tra gli allestitori di questa bella bella esposizione ed i parenti di questo grande disegnatore della carta stampata e non solo del secolo scorso , soprattutto della vedova Maria Comandini Pazienza , che tanto amò sia Andrea che le sue opere , già quando era in vita. Tra i vari personaggi trattati dalla mostra in questione , vi sono i vari Zanardi , Pompeo , Pertini , ultrasimpatica caricatura dello storico presidente della Repubblica ligure , Colasanti , Petrilli , Fiabeschi e Penthotal , felicemente immortalati nelle strisce di questo  grande autore del fumetto nostrano degli anni '70 ed '80 , che fu residente per anni anche nella città di Pescara , seconda tappa , come già anticipato , dell'esposizione "Andrea Pazienza trent'anni senza" , Bologna , dove fu tra i più dissidenti studenti del Dams e Napoli , dove è stato ricordato di recente , alcuni anni fa , dal titolo "Andrea Pazienza - Tracce. Napoli ed oltre" , ed a Cesena. La mostra , inoltre , mette in piena evidenza la parte di opera del Pazienza riguardante la redazione della decorazione di covers , nel periodo di maggiore soddisfazione della sua carriera , di vinili , anche di un certo successo , dell'ambito  musicale italiano , come "Signor giudice/Vorrei" , singolo tratto da "Robinson , come salvarsi la vita" , prodotto dalla Ciao records , e "Antipatici epodi" opera del 1983 di Claudio Lolli.                              Due opere dall'innegabile valore artistico , rappresentano infine i due fiori all'occhiello dell'esposizione romana , ovvero il cosiddetto "Zanardi equestre" , opera composta da otto tavole di due metri e quaranta per due metri e quaranta , dipinte in successione , abilmente unite tra loro da Pazienza per comporre quest'opera altamente estrosa , nella quale il suo celebre personaggio Zanardi viene ritratto a tempera mentre monta un cavallo di color nero, opera per anni depositata presso l'abitazione dell'altrettanto noto regista napoletano Matteo Garrone , caro amico del Pazienza ed il "Ritratto di Stefano Tamburini" , altro suo amico e collega romano , realizzato nell' aprile del 1986 , successivamente alla morte di questo artista in quel periodo a soli trent'anni , opera destinata a fare da copertina ad un numero di Frigidaire , mai realizzata e , pertanto , rimasta alla stregua di ritratto per sempre. 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   Dario Aprea

 

 

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Ultima modifica ilMercoledì, 20 Maggio 2020 21:57

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