Le Favole di Don Ciutija. INCONTRO CON LE AUTRICI ELISA CONTE, MILENA FALABELLA, FRANCA IANNUZZI.
- Scritto da Federica Corbisiero
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Si è svolto nei giorni scorsi, presso il Polo Bibliotecario di Potenza, (in Via Don Minozzi) un incontro incentrato sul volume: “Le favole di Don Ciutijs”, insieme alle autrici Elisa Conte, Milena Falabella e Franca Iannuzzi.
L'iniziativa è stata organizzata dall'Associazione Agua e dal Polo bibliotecario di Potenza.
Ad intervenire: Luigi Catalani, Direttore della Biblioteca Nazionale di Pz, Giuseppe Lariccia, Presidente Agua (Associazione Generazione Umana Attiva) e Patrizia Del Puente, Docente Unibas e Direttrice del Centro Internazionale di Dialettologia.
A moderare il convegno la Docente e Scrittrice, Maria De Carlo.
La Prof.ssa Del Puente, di Glottologia e Linguistica ha voluto marcare il lavoro di salvaguardia e di valorizzazione della Lingua Lucana, perché “Un popolo diventa povero e servo quando gli rubano la lingua ricevuta dai padri: è perso per sempre. Diventa povero e servo quando le parole non creano parole e si mangiano tra loro…”, e i componenti del CID (gruppo di ricerca) non vogliono che i lucani diventano un popolo povero e servo.
Il brillante lavoro, insito nel volume, raggruppa sei racconti inventati a partire da altrettanti proverbi della tradizione, entrambi tradotti anche in Lingua Inglese, con l’intento di far conoscere la Lingua Lucana oltre i confini della Nazione.
Inoltre, su richiesta della moderatrice De Carlo sono stati letti alcuni racconti dalle relatrici, quale “la gatta nella dispensa quello che fa pensa”.
I proverbi trascritti nei dialetti lucani, inseriti nell’A.L.Ba. (Atlante Linguistico della Basilicata) rappresentano i 131 Comuni della Basilicata. Ad esempio si legge a Melfi, La (g)attë dë la dëspènza cumë iè, accussì së pènzë; a Muro Lucano, La mósca rë Fërènzë quigghië ca facë, pènza “La mosca di Forenza quello che fa, pensa”; a Viggianello, .): A (g)attë da: dëspénzë curë chë ffa, ppénzë.
Dal 2017, per contribuire alla celebrazione della Giornata mondiale del dialetto e delle lingue locali, il Progetto indice annualmente un concorso di poesia dialettale lucana, giunto alla terza edizione. I componimenti, trascritti in ADL, sono sempre più numerosi e confluiscono in un’antologia.
Con questo ci auguriamo di fare tesoro delle nostre origini, insieme alla Lingua, che è la fonte identitaria e primaria di un popolo; lasciandovi con questa frase: “il dialetto è amore per le nostre origini; il dialetto fa parte della nostra cultura e va salvaguardata; parlare in dialetto non è maleducazione…ma è un’arte”.
FEDERICA CORBISIERO