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Articoli filtrati per data: Agosto 2023

LA STORIA PER STRADA A POTENZA

Il giorno 25 agosto p.v., alle ore 19.00, nel chiostro della chiesa di San Michele Arcangelo a Potenza, l’associazione “We Love Potenza”, in collaborazione con il blog “Di Storia, di storie”, presenterà il volume QUELLI CHE CREDETTERO. Memoria e mito del 1860 lucano tra Ottocento e Novecento di Antonio D’Andria e Antonio Cecere. L’iniziativa, fortemente voluta dall’Associazione, rientra nel ciclo di una serie di presentazioni del volume dei due autori (edito da Valentina Porfidio Editore di Moliterno, editore con un occhio attento alle microstorie locali e alla valorizzazione dell’identità lucana) che portano avanti un progetto di Public History denominato “La Storia per strada”. Come evidenziato da Salvatore Iannarelli, presidente di We Love Potenza, «presentare la nostra storia rendendola fruibile, ma al contempo basandola su solide fondamenta metodologiche e di ricerca, consente di avvicinare il grande pubblico alle radici della nostra identità, portando alla luce quelle che sono le basi del nostro essere a livello socio-economico e culturale. Uno scopo, questo, condiviso dalla nostra Associazione da sempre». Il volume di D’Andria e Cecere, infatti, ricostruisce e rilegge, sulla base di solida documentazione inedita e della più recente storiografia sull’argomento, come l’insurrezione lucana diventasse un mito fondativo per la classe politica lucana nel primo cinquantennio dello Stato unitario. “Quelli che credettero”, infatti, furono i patrioti di prima fila (come Giacomo Racioppi o Michele Lacava), che rievocarono l’impresa dell’insurrezione e del Governo Prodittatoriale a scopi apologetici, o patrioti delle “seconde file”, come il cronista potentino Raffaele Riviello e il laurenzanese Gaetano Motta, che, ricostruendo dal loro punto di vista il 1860 lucano, non mancarono di esprimere la loro delusione di fautori attivi della macchina insurrezionale per un progetto di insurrezione popolare che deluse le aspettative nei decenni successivi all’Unificazione. È questo lo scopo dichiarato del volume dei due studiosi, da tempo impegnati nella ricostruzione e nella lettura del processo risorgimentale lucano: D’Andria, già docente di Storia Moderna nel Polo di Matera dell’Università della Basilicata, si dedica all’insegnamento di Materie Letterarie e Storie nel Liceo delle Scienze Umane “Rosa-Gianturco” di Potenza, oltre a svolgere attività di divulgazione da un decennio con il suo blog “Di Storia, di storie”; Antonio Cecere, Dottorando di Ricerca nella Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino, è Presidente dell’ArcheoClub del Vulture “Giuseppe Catenacci” e impegnato attivamente, oltre che come divulgatore storico, nel blog “Di Storia, di storie”. Alla presenza dei due autori, la presentazione del 25 agosto vedrà gli indirizzi di saluto di don Mimmo Florio, parroco di San Michele, e del Presidente di “We Love Potenza” Salvatore Iannarelli. La discussione con gli autori sarà moderata da Valeria Capobianco, presidente dell’Associazione potentina e vedrà una formula totalmente aperta al pubblico, senza discussioni accademiche, ma con solide basi scientifiche come nelle altre tappe del tour del volume dei due studiosi, che ha già fatto registrare un lusinghiero successo di pubblico e di vendite.

FEDERICA CORBISIERO

TI RACCONTO UN'EMOZIONE 2

Il libro di testo “Ti racconto un’emozione Storie per bambini di tutte le età” Ed. Cornacchione, costituito da nove racconti sta girando per l’Italia. Attraverso questa puntata si coglie l’occasione e l’invito di leggere questo libro, e, magari perché no anche per gli adulti al fine di dare una propria opinione e tramandarlo ai figli più piccoli.

Gli autori dei racconti (tre per ogni autore) sono: Floriana Garofalo, Maria De Carlo e Alessandro Buscemi.

La puntata di oggi (N.2) si concentra sul lavoro dell’autrice potentina Maria De Carlo, Presidente dell’associazione “Conduco un dialogo”. I suoi racconti sono così numerati e titolati:

  1. La giostra magica,
  2. Il Techdogvillage,
  3. La civetta sul verde velluto.

Di estenuante importanza allenare la mente ad un pensiero personale e critico. La bellezza sta proprio nel ricercare il proprio posto nel mondo, perché no magari attraverso questi bei racconti, facendo la differenza nella propria vita attraverso la saggezza filosofica.

Il racconto n. 3 presenta il protagonista di nome Tim, un bambino che litigava spesso con la sua sorellina e tra l’altro i genitori litigavano più di loro. Allora essi decisero di prendersi una vacanza per riflettere. Un giorno i piccoli protagonisti trovarono per caso in biblioteca un libro con una civetta sopra. Allora curiosi chiesero ai nonni di cosa si trattase, quest’ultimi decisero di raccontare il loro segreto prima di andare a dormire. Arrivato il momento della lettura da parte dei nonni, i quali lessero tutto d’un fiato. All'interno del testo, di rilevante importanza è la seguente affermazione: “abbiamo scoperto che gli umani hanno deciso di eliminare il perché di ogni loro scelta in favore delle loro ricchezze”.

Il giorno seguente all’interno della Locanda dei Perché ci fu incontro dove vennero stilate delle regole e cioè:

  1. prestare ascolto;
  2. rispetto verso l’intero creato;
  3. tenere pulito il proprio ambiente;
  4. aiutare gli altri nelle difficoltà;
  5. chiedere sempre il permesso agli altri;
  6. discutere sempre su ogni problema;
  7. promuovere la libertà delle proprie scelte:
  8. promozione di feste per un sano divertimento.

Attraverso queste regole si invita il lettore a riflettere, ed attuare almeno un paio di queste regole nella loro quotidianità. L’invito di questo racconto da parte dell’autrice è di far ragionare, soprattutto, coloro che non si pongono la bellezza del perché, al fine di scoprire la saggezza tanto bramata dalla civetta Glaukopis in questo racconto.

FEDERICA CORBISIERO

LA NASCITA DEL CO.RE.S.MU.S - BASILICATA

Ad Avigliano, nella Biblioteca “T. Claps” della Società Operaia di Mutuo Soccorso, fondata nel 1874, si è svolta l’Assemblea Costituente tra i Sodalizi lucani, che ha determinato la nascita del Coordinamento Regionale delle Società di Mutuo Soccorso della Basilicata, acronimo CO.RE.S.MU. S. – BASILICATA, e ha eletto, all’unanimità, quale Coordinatore Luciano Sabia, già presidente della Soms di Avigliano dal 2006 al 2012.
All’Assemblea hanno partecipato i Presidenti e componenti del direttivo di dieci dei dodici ultracentenari Sodalizi attualmente operanti in Basilicata, e precisamente i due ubicati nella Città a piè del Carmine (Società Operaia di Mutuo Soccorso fra gli Operai di Avigliano e la Società Previdenza e Lavoro) e quelli di Bernalda, Filiano, Marsicovetere, Melfi, Montalbano Jonico, Muro Lucano, San Mauro Forte e Tolve. Assenti “giustificate” le Società di Matera e Tursi.


La nascita del Coordinamento regionale quale organismo di rappresentanza, portatore di istanze comuni nei confronti delle istituzioni, inizierà – ha comunicato il coordinatore Sabia - a partire dal prossimo mese di settembre- ad avere una serie ulteriori di incontri, che si svolgeranno a Potenza e poi nelle sedi dei Sodalizi, finalizzati prioritariamente a sollecitare il legislatore di Viale Vincenzo Verrastro a dare concreta attuazione alla Legge regionale della Basilicata del 19 gennaio 2010, n 2 sulla tutela del patrimonio e dei valori storici, sociali e culturali delle Società di Mutuo Soccorso in attività da almeno dieci anni, ad oggi rimasta sulla carta anche per carenza di risorse economiche.
Con tale provvedimento la Regione Basilicata si era impegnata a favorire la diffusione della conoscenza e l’illustrazione della storia e delle attività delle SOMS, disponendo interventi finanziari per l’acquisto, il recupero e l’utilizzo sociale degli immobili, degli arredi e dei beni culturali di proprietà o in uso perpetuo dei suddetti sodalizi e la promozione di iniziative di carattere mutualistico.


Altro tassello fondamentale previsto nella normativa regionale è, previa indagine conoscitiva dei Sodalizi esistenti in Basilicata, l’istituzione del “Centro per lo studio e la documentazione delle Società di Mutuo Soccorso, con l’obiettivo di: 1) realizzare una biblioteca specializzata sulle Società di Mutuo Soccorso (S.M.S.), con particolare riferimento a quelle lucane; 2) costituire un archivio filmico e fotografico del materiale iconografico delle S.M.S.; 3) organizzare un deposito per il ricovero temporaneo di archivi sociali, bandiere o altro materiale di proprietà delle S.M.S. per la predisposizione di interventi di restauro conservativo; 4)organizzare mostre e convegni sia per la valorizzazione del patrimonio storico-culturale delle S.M.S. sia per lo studio ed analisi delle nuove forme di solidarietà; 5) promuovere borse di studio per giovani laureandi, finalizzate allo studio ed alla ricerca sulle origini storico-sociali delle Società di Mutuo Soccorso. La Regione Basilicata in attuazione dell' art. 5 del proprio statuto promuove i valori storici, culturali e sociali delle S.M.S. e delle Società Costituite. Per il coordinamento - continua Sabia - la modifica della legge regionale è un obiettivo fondamentale che tutte le Società di Mutuo Soccorso Lucane intendono perseguire con determinazione, approntando un documento di sintesi che sarà sottoposto all’attenzione del legislatore regionale. Il Coordinamento creerà inoltre spazi comunicativi interni per lo scambio di informazioni, idee e tutto quanto consentirà di rafforzare le relazioni sociali basate sui principi fondanti delle Soms: solidarietà, inclusione e partecipazione. E , per concludere, la Regione Basilicata favorisce la diffusione della conoscenza della storia e la promozione di iniziative di carattere mutualistico 

FEDERICA CORBISIERO

LA DUE GIORNI DI RADIO RUOTI TRA OSPITI E MUSICA IN PIAZZA PONTE

RUOTI. “La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande”. Con queste parole di Gadamer è stata introdotta la puntata speciale della rubrica “Il tafano”, la sera del 20 agosto u.s. nell’ambito della due giorni di festa (19 e 20) di “RadioRuoti SunCream”, organizzata dallo staff di Radio Ruoti, coordinato dal presidente Domenico Nardiello e dai codirettori Flavia Pizzuti e Mario Antonio De Carlo.
“Plauso e merito per quanto i giovani della Radio realizzano con il loro impegno, tempo e generosità nel tenere vivo l’interesse per la cultura musicale che è, come ci insegnano i grandi, uno strumento che “unisce e non divide”. Inoltre, testimoniano nella piccola comunità ruotese, una sana alternativa per promuovere bellezza e svolgere al contempo un servizio alla persona, valorizzando le unicità”, è quanto ha detto Maria De Carlo, conduttrice della rubrica, commentando la due giorni e complimentandosi con lo staff di Radio Ruoti: “La cultura, così come ci insegna Gadamer, ci fa andare oltre i particolarismi. La cultura seminata, nelle sue molteplici sfaccettature, è in sé già un bene che si realizza, crea relazioni e favorisce l’incontro e il dialogo”.
E sono state due serate cariche di emozioni che si sono sprigionate attraverso la festa-gioco e la partecipazione per i più piccoli durante la prima serata, come pure il ritrovarsi di alcuni amici storici che tra gli anni Ottanta e Novanta avevano avviato la Radio, oggi uomini e professionisti affermati nei vari ambiti sociali. Non è mancato il saluto istituzionale sia comunale che provinciale e poi tanta festa tra balli e musica per i più giovani fino a notte inoltrata.
La sera del 20, la festa RadioRuoti è continuata con due momenti e con tante altre suggestioni, emozioni e provocazioni grazie ai numerosi ospiti in presenza e in collegamento online attraverso gli ambiti dell’arte, della poesia, della musica tradizionale, della letteratura, del mondo dell’associazionismo, della canzone d’autore, dello studio e della ricerca, della cura della salute, ma anche della narrazione e scrittura nella seconda parte della serata, oltre alle istituzioni locali e agli amici del servizio della protezione civile.
Bella anche la testimonianza dell’amministrazione comunale che è stata presente nelle due serate facendo sentire l’accoglienza e la presenza amica, in particolare all’artista Domenico Santarsiero e alla sua famiglia toccata da un recente evento tragico che ha coinvolto l’intera comunità.
Per motivi tecnici, anche se annunciata, non è stata possibile la diretta ma le emozioni tutte le potete rivivere ascoltando i podcast che troverete quanto prima sul sito www.radioruoti.it
Federica Corbisiero

LA DUE GIORNI DI RADIO RUOTI TRA OSPITI E MUSICA IN PIAZZA PONTE.

RUOTI. “La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande”. Con queste parole di Gadamer è stata introdotta la puntata speciale della rubrica “Il tafano”, la sera del 20 agosto u.s. nell’ambito della due giorni di festa (19 e 20) di “RadioRuoti SunCream”, organizzata dallo staff di Radio Ruoti, coordinato dal presidente Domenico Nardiello e dai codirettori Flavia Pizzuti e Mario Antonio De Carlo.

“Plauso e merito per quanto i giovani della Radio realizzano con il loro impegno, tempo e generosità nel tenere vivo l’interesse per la cultura musicale che è, come ci insegnano i grandi, uno strumento che “unisce e non divide”. Inoltre, testimoniano nella piccola comunità ruotese, una sana alternativa per promuovere bellezza e svolgere al contempo un servizio alla persona, valorizzando le unicità”, è quanto ha detto Maria De Carlo, conduttrice della rubrica, commentando la due giorni e complimentandosi con lo staff di Radio Ruoti: “La cultura, così come ci insegna Gadamer, ci fa andare oltre i particolarismi. La cultura seminata, nelle sue molteplici sfaccettature, è in sé già un bene che si realizza, crea relazioni e favorisce l’incontro e il dialogo”. 

E sono state due serate in piazza Ponte - scelta da Radio Ruoti per la valorizzazione del centro storico, abbellito per l’occasione con alcune opere pittoriche del ritrattista aviglianese Domenico Santarsiero -, cariche di emozioni che si sono sprigionate attraverso la festa-gioco e la partecipazione per i più piccoli durante la prima serata, come pure il ritrovarsi di alcuni amici storici che tra gli anni Ottanta e Novanta avevano avviato la Radio, oggi uomini e professionisti affermati nei vari ambiti sociali. Non è mancato il saluto istituzionale sia comunale che provinciale nella persona del Vicepresidente Rocco Pappalardo, e poi tanta festa tra balli e musica per i più giovani fino a notte inoltrata.

La sera del 20, la festa RadioRuoti è continuata con due momenti e con tante altre suggestioni, emozioni e provocazioni grazie ai numerosi ospiti in presenza a partire da “I principi del liscio” -Antonio Viggiano e Antonio Gruosso- (dell’Associazione Amici della Musica di san Benedetto del Tronto); la poetessa Roberta Alberti con i suoi “Versi in itinere” (Brigante editore) di recente pubblicazione, oltre alla testimonianza del fratello Rocco e della sua disabilità. Altrettanto commuovente l’intervento di Evelyn Nardiello giovane studentessa ruotese vincitrice del concorso nazionale di Economia nell’ambito del Festival di Torino 2023. L’associazione Agua nella persona del presidente Giuseppe Lariccia, il Vicepresidente Luciano Sabia e il tesoriere Pietro Masi, con la proposta di una Generazione Umana Attiva (con sede e attività al Parco Baden Powel di Potenza). La presidente dell’Avis di Ruoti, Rita Lucia Damiano con una riflessione sull’importanza della donazione del sangue. E poi particolare “fuori programma” l’intervento dell’avvocata Tiziana Capriglione in veste di madrina e portavoce del nascente gruppo musicale “DBLG” (double G formato dagli adolescenti potentini Ettore Telesca e Giuseppe Guarente) con la storia del loro brano “Disperso”. Nella giornata della chiusura della Mostra dedicata ad Eva Fischer (mostra che ha coinvolto con Ruoti capofila i Comuni di Avigliano, Potenza e Muro Lucano) un breve intervento dell’assessore alla cultura di Ruoti Felice Faraone. Da parte della colporteur di Glaukopis, la letterata Federica Corbisiero, dell’associazione “Conduco un dialogo”, l’invito a riscoprire “L’infinito” di Leopardi e il suo messaggio sempre attuale per noi. 

In collegamento online poi la chef e tecnologa alimentare Lucia Santarsiero per parlare del recente volume (scritto a quattro mani con l’endocrinologo e oncologo Pasquale Di Leo) su “La dieta amica della tiroide” (Giunti editore) e le sue appetitose ricette per la prevenzione. Altro collegamento con il poeta tursitano Domenico Padula che ha regalato ai presenti la lettura, con il sottofondo suggestivo delle cicale di Tursi, della sua lirica “Te vògghje bbène”.

La loro presenza è stata un regalo e un’occasione per riflettere sulla bellezza dell’arte, della poesia, della musica tradizionale, della letteratura, del mondo dell’associazionismo, della canzone d’autore, dello studio e della ricerca, della cura della salute che elevano lo spirito e costruiscono un’autentica civiltà della pace. Altrettanto interessante la narrazione e la scrittura nella seconda parte della serata con i coautori Valerio Monaco e Ivan Mecca nella recente pubblicazione “31 notturni” dedicato ai racconti-terrori ancestrali della terra lucana. 

Bella anche la testimonianza dell’amministrazione comunale, nella persona del sindaco Franco Gentilesca e della vicesindaca Maria Troiano che hanno fatto sentire l’accoglienza e la presenza amica (con la consegna simbolica del Gagliardetto) all’artista Domenico Santarsiero e alla sua famiglia toccata da un recente evento tragico che ha coinvolto l’intera comunità. Plauso anche alla presenza e professionalità degli amici del servizio della protezione civile locale. 

Per motivi tecnici, anche se annunciata, non è stata possibile la diretta ma le emozioni tutte le potete rivivere ascoltando i podcast che troverete quanto prima sul sito www.radioruoti.it 

Federica Corbisiero

 


Federica Corbisiero

VALERIA CAPOBIANCO SI LAUREA E PARTE PER LA GIORNATA MONDIALE DEI GIOVANI

Valeria Capobianco giovane di Potenza di ventiquattro anni corona il suo sogno con la Laurea Magistrale in “Storia e Civiltà Europee”, presso L’Università degli Studi della Basilicata, e, dopo dieci giorni dalla discussione intraprende il cammino di fede della Giornata Mondiale dei Giovani. (GMG)

Capobianco giovane attiva nel sociale come Vice Presidente dell’associazione “We Love Potenza” e, consigliera diocesana nel settore giovani di Azione Cattolica.

“Il gruppo di giovani del capoluogo Lucano parte per Lisbona grazie all’organizzazione di Don Carmine Lomonca- afferma Capobianco- capogruppo della Pastorale Giovanile, la quale racchiude le varie associazioni, quali scout e, per questo grazie a lui sono potuto essere lì presente”. “Credo fermamente che questa esperienza almeno una volta nella vita bisogna fare”, – prosegue la testimonianza della giovane- “partire per quest’esperienza così grande mi ha spaventata”. “Intraprendere il viaggio nel 2019 a Panama era molto costoso. E poi attendevo la tappa in Europa. Così, dopo aver fatto quest’esperienza sono già pronta per la prossima GMG”.  “La fede mi accompagna fin da piccola, infatti sei anni fa ho fatto già una simile esperienza, nella capitale Italiana, a Roma. (Per Mille Strade).

Dal volto della giovane Capobianco esce fuori tutta la gioia, tipica del cristiano; la quale prosegue la sua testimonianza così:

“nei giorni a Lisbona mi ha colpito vedere i ragazzi (la gioventù) lì riunita. Siccome non è una riflessione così scontata, e, soprattutto perché si crede che i ragazzi sono lontani dalla fede. Ahimè non è così”.

“Nel viaggio sono stata con persone lontane dalla fede. Per loro quel viaggio era una semplice vacanza estiva. Nonostante tutto loro hanno provato una certa spiritualità, dopo aver dialogato con gli altri”.

“Momento fondamentale è stato quello della Veglia, nell’affidamento totale a Dio”-prosegue la giovane- “ero molto emozionata e non ho chiuso gli occhi. Il mio amico aveva la febbre, e, le sono stata vicina”.

Capobianco sentendosi una “pellegrina” è stata ospitata in una famiglia. Accolta con affetto, e, ogni giorno ha potuto degustare dolci tipici del posto.

Ci racconta che anche per il pranzo preparato dalla mensa, era stato pensato per farli sentire più possibili a casa, con l’inclusione della pasta, e, mescolando la pasta, il pollo e funghi nel secondo, in un unico piatto e, come primo la verdura.

 Le giornate tipiche della Giornata della GMG erano dedicate al canto, il canto si mescolava con le lingue: portoghese, spagnolo.

 Interessante la canzone italiana conosciuta per eccellenza dagli stranieri: “Volare”. Nelle giornate e nelle prove di spirito di adattamento, i giovani sono risultati di possedere l’altruismo e la gratitudine.

Il ritorno per V. Capobianco è stato pesante e nostalgico ricco di due sentimenti contrastanti: il voler tornare a casa e la nostalgia dell’esperienza.

Nel ricordare le giornate Capobianco è grata a Don Carmine, per aver dato la possibilità di essere lì presenti.

Concludendo, il consiglio per coloro che vogliono partire per la prossima GMG è di informarsi su cosa si portare il kit fatto di coperte, crema solare ecc.. A livello spirituale almeno conoscere chi ha fondato la GMG, ovvero Papa Giovanni Paolo II. (La prima nel 1984 a Roma).

Essere a conoscenza che quando non ci sta la Giornata Mondiale, si organizza quella Diocesana, dove varie diocesi del mondo vanno dal Papa.

 Il viaggio per Capobianco continua perché ha stretto un forte legame di amicizia, anche con i portoghesi, che risultano in contatto tramite i social.

FEDERICA CORBISIERO

IL MAESTRO MENCHISE DIRIGE "CAVALLERIA RUSTICANA".

Il Maestro Pasquale Menchise, l’Orchestra Sinfonica ICO 131 della Basilicata e il Coro Euromediterraneo saranno di scena a Lauria in Piazza San Nicola giovedì 10 agosto, a Genzano di Lucania sul sagrato del Santuario Maria SS delle Grazie venerdì 11 e a San Severino Lucano in piazza Marconi sabato 12 agosto (ore 21). Tre appuntamenti in serata di prestigio in cui il Maestro Menchise ha pensato di far precedere l’esecuzione del celebre melodramma in un atto unico di Pietro Mascagni, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga, da un prologo intitolato “Aspettando… Cavalleria” che include delle sinfonie operistiche in ordine cronologico di Rossini, Bellini e Verdi, dal 1812 fino a “Cavalleria” del 1890. Una produzione nell’ambito dell’11esima edizione di Basilicata lirica - Festival Lirico Sinfonico in collaborazione con l’Orchestra da Camera e Sinfonica lucana e con il patrocinio della Regione Basilicata, della Provincia di Potenza e delle tre Amministrazioni comunali che accolgono l’evento musicale realizzato da un cast tecnico-artistico internazionale e per la regia del macedone Dejan Proshev. A dare corpo e anima ai leggendari protagonisti di “Cavalleria rusticana” saranno le voci di artisti di grande caratura: Santuzza sarà interpretata dai soprani Antonella Carpenito e Oliviera Tasic Mercurio; Turiddu dai tenori Gianluca Sciarpelletti e Giovanni Germano; Alfio dal baritono Omar Kamata; Lola da Azzurra Terrana, mamma Lucia da Michela Rago. «Portare questa giovane formazione orchestrale ICO 131 e queste importanti produzioni internazionali alle nostre comunità, negli scenari dei nostri piccoli borghi, è una cosa bellissima specialmente perché - evidenzia il Maestro e Direttore d’Orchestra Pasquale Menchise - riscontriamo sempre un grande entusiasmo nel pubblico che s’innamora della grande opera lirica, motivo per cui vogliamo continuare a portare avanti con dedizione questo lavoro che facciamo ormai dal 2007.» Il Maestro Menchise già Direttore dell'Orchestra dell'Accademia Filarmonica di Potenza, si laurea in Direzione D'Orchestra (Laurea di II Livello), presso il Conservatorio AFAM di Matera. Ha diretto anche su RAI 1, RAI 3, MEDIASET ed altri. Nel 2010 è stato tra i direttori presenti nel concerto di Natale nelle sale di Montecitorio. Ha diretto più volte diverse opere tra cui: Traviata, Trovatore, Cavalleria Rusticana, Elisir d'Amore, Pagliaggio e varie opere di musica sacra.

IERI SERA A RUOTI L'ESIBIZIONE DI RAFFAELE TEDESCO

Ieri sera, a Ruoti in occasione della festa patronale di San Donato si è esibito Raffale Tedesco, musicista e compositore della Basilicata, con Antonello Mango (nipote di Pino Mango) e Sergio Leopardi. 

Originario di Moliterno, inizia il suo percorso nel mondo della musica sin dalla più tenera età. L’artista lucano proviene da una famiglia di artisti, suo nonno paterno era un violinista. Le canzoni di Tedesco diventano colonne sonore di diverse fiction della Rai. L’artista scrive anche per il cinema con le musiche del film “Le stelle di Dora-Le sfide del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa”. È stato dunque presentato in anteprima mondiale all’edizione n.53 del Giffoni Film Festiva. Non manca nelle composizioni dell’artista un omaggio alla sua Lucania, attraverso il brano dal titolo:” Basilicata terra di luce”. Tedesco descrive la bellezza della Basilicata, ma anche la parte oscura della povertà e dell’insoddisfazione che fanno di questa terra una regione difficile.

Raffaele Tedesco interpreta i grandi classici della canzone italiana i quali:

-Il cielo in una stanza;

-Il mondo;

-Vedrai vedrai;

-Io che non vivo (senza te);

-Il nostro concerto;

-Ancora;

-Caruso;

-Nel blu dipinto di blu (Volare).

Per ultimo ricordiamo il docufilm de giugno del 2022, dal titolo “Che fortuna la musica!” dove il musicista racconta e rivive la pagina della sua storia i primis umana, e, poi artistica. Prossimo appuntamento del concerto live del musicista lucano sarà l’8 agosto a Trivigno insieme ad Antonella Mango (contrabasso) e Bruno Salicone.

FEDERICA CORBISIERO

A RUOTI SI INAUGURA LA MOSTRA DIFFUSA “LA STRADA LUCANA DEI COLORI” DI EVA FISCHER.

Grande successo la Mostra diffusa “La strada lucana dei colori” di Eva Fischer insieme alle opere di Gennaro Sileo, che nel pomeriggio di ieri è stata inaugurata (e che rimarrà in esposizione fino al venti agosto p.v. nella Chiesa del Rosario-in Via Roma) per celebrare la II edizione della Festa dell’Emigrante.

Un evento che ha coinvolto i quattro comuni lucani: Ruoti, Avigliano, Potenza e Muro Lucano; rappresentati dai sindaci Franco Gentilesca (Comune promotore), Giuseppe Mecca del Comune di Avigliano (con l’assessore alla cultura Angela Maria Salvatore), Giovanni Setaro di Muro Lucano e per il Comune di Potenza l’assessora Stefania D’Ottavio.  

Eva Fischer è stata una pittrice jugoslava naturalizzata italiana, che dalla fine dello scoppio della II Guerra Mondiale ha vissuto a Roma. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti a Lione negli anni precedenti alla guerra. A guerra terminata scelse di vivere nella città di Roma per crescere professionalmente come pittrice. Diverse furono le strette di amicizia, quella più importante fu con Salvador Dalì, il quale apprezzò molto la tematica dei mercati romani.

Ad aprire la Mostra la performance dei piccoli bambini in ambito tradizionale ruotese (grazie a Rita Erricchetti), con la maestra Carmen Nardiello a sottolineare “l’importanza nel tramandare le tradizioni alle nuove generazioni”, come ha precisato l’assessore alla cultura Felice Faraone. Nel saluto del sindaco Gentilesca una “nota” sull’importanza della “contaminazione delle identità culturali tra le Comunità”. Una scelta che è stata rimarcata dagli altri. Mentre Alan David Baumann, ideatore e curatore della Mostra, nonché figlio della pittrice Eva Fischer e amico di famiglia di Gennaro Sileo, ha proposto al sindaco Gentilesca la possibilità di istituire una Pinacoteca per creare uno spazio dedicato all’arte.

 Non è mancato un momento di emozione nel ricordare la figura del medico di Ruoti Sileo nelle parole della pronipote Maria Selene Guitaldi presente per l’occasione ed ha omaggiato il Comune con un dipinto su carta della madre. Alla pronipote poi, da parte della vicesindaca Maria Troiano è stato consegnato il gagliardetto ruotese. Dopo il taglio del nastro i presenti hanno visitato la Mostra guidati da Baumann. A moderare la serata Maria De Carlo.

"Non è arte se non crea emozioni", questo il messaggio chiave e lampante per rappresentare l'immenso lavoro laborioso dell'artista.

L'arte per Eva Fischer era andare in giro e ricercare le emozioni-come spiegato più volte dal figlio Baumann, ed il colore era fondamentale per dipingere i suoi immensi dipinti.

FEDERICA CORBISIERO

XIV RASSEGNA DELL'ARPA VIGGIANESE

Città di Maria, dell’arpa e della musica, Viggiano, un bellissimo borgo situato nella Valle dell’Agri. Per coloro che vorrebbero visitare il Santuario del Sacro Monte                 di Viggiano, per una profonda devozione verso la Madonna Nera di V., si ricorda il prossimo appuntamento della prima domenica di settembre, quando la statua della Madonna fa ritorno nel centro. La musica ricopre una rilevante importanza nel centro di Viggiano e ricco il fine settimana con vari artisti e ospiti musicali. È proprio di ieri sera il saggio andato in scena di fine anno di una scuola molto speciale: “la scuola civica dell’Arpa popolare di Viggiano”; una delle scuole d’arpa con maggiore numero di iscritti in base alla densità di popolazione. (iscritti di questo anno accademico n.22) Ben 22 allievi, un numero record per un unico corso di strumento, cioè l’arpa, che ha fatto di Viggiano una indiscussa capitale musicale nel mondo. I protagonisti del saggio da un’età che varia dai 4 ai 16 anni si sono esibiti all’interno di un teatro gremito da un pubblico attento e coinvolto. A fare gli onori di casa e di saluti sono stati: l’Assessore Enza Pugliese ed il Vicesindaco . Paolo Varalla. Grande la maestria del gruppo docenti quali: Lincoln Almada, la professoressa Sara Simari e le giovani docenti Dafne Nardella, Antonella Pecoraro e Francesca Stella. Questa sera presso la Villa Marchese Sanfelice alle ore 18, si terranno gli Esercizi di Memoria, che tracciano un legame tra passato e presente.  Ulteriore appuntamento della serata sarà la presentazione del volume “ Victor Salvi, il signore delle arpe” di Biagio Russo e reading musicale. Il prosieguo della serata avverrà nel Teatro Comunale “Miggiano”, alle ore 21 attraverso voce, chitarra e arpa elettrica di Dettori e Moretti. La tradizione musicale viggianese muove i primi passi nel fine 700 consolidandosi successivamente soprattutto grazie al ruolo che ricopre Napoli. Così agli inizi del Novecento numerosi musicanti si iscrivono al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, favorendo l’unione tra la musica popolare e quella colta.  La tradizione musicale viggianese muove i primi passi nel fine 700 consolidandosi successivamente soprattutto grazie al ruolo che ricopre Napoli. Così agli inizi del Novecento numerosi musicanti si iscrivono al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, favorendo l’unione tra la musica popolare e quella colta.

Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro apportato dell’Associazione Arpa Viggianese, fondata nel luglio 2013. Il ruolo fondante che ricopre la suddetta associazione è di ripristinare e recuperare il valore dell’arpa e promuoverlo nel territorio. L’associazione si impegna nel recupero di brani che un tempo componevano il patrimonio musicale dei Viggianesi nella costante ricerca dei documenti biografici dei loro antenati e, per finire l’organizzazione della Rassegna, giunta alla XIV edizione, che ogni anno si svolge nella prima settimana di agosto. A collaborare con l'associazione Arpa Viggianese è stato il Forum dei Giovani della città.

Oltre all’organizzazione annuale della rassegna, l’associazione collabora attivamente con la Scuola dell’Arpa con numerosi eventi. Ricordiamo: Arpissima della Salvi Harps presso il Teatro Verdi di Salerno, presentazione del CD “Fremer l’Arpa ha sentito per via…” presso il Teatro La Scala della Vita di Milano e la Feltrinelli di Monza. Con successo sono i progetti Erasmus accademici, in prestigiosi conservatori di livello europeo come a Madrid e a Londra presso il Trinity Laban Conservatoire. I piani futuri che come associazione siamo indirizzati-afferma Maria Lucia Marsicovetere sono indirizzati alla ricerca e alla sensibilizzazione verso una tradizione così unica ed originale. Proporemo degli interventi nelle scuole d'obbligo, specie nella Val D'Agri per incrementare le iscrizioni nella Scuola Civica dell'Arpa Viggianese.

FEDERICA CORBISIERO

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