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Articoli filtrati per data: Settembre 2024

Alla fine la domanda è, e rimarrà sempre la stessa, perché in questo mondo una persona che indaga sulla verità, che fa inchieste, perchè deve vivere sempre sotto scorta???

Potenza.  La legge Cartabia: allontana le parti offese le persone che vogliono denunciare dalla giustizia, e che sono sempre meno tutelate. Siamo nella situazione - in cui lo Stato non protegge più le parti offese, se consente di far partire il processo solo se la parte offesa fa denuncia, questa l’amara riflessione del capo della Procura di Napoli da un anno: Nicola Gratteri intervenuto venerdì 27 settembre 2024 alle ore16 presso Università degli Studi della Basilicata. La presenza di un magistrato italiano del calibro di Gratteri, nato a Gerace, Reggio Calabria, noto per il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata, ha conferito all'incontro un particolare interesse sia dal punto di vista letterario che sociale.

“Il Grifone”. Come la tecnologia sta cambiando il volto della 'ndrangheta. Gratteri, ha ricordato il dovere di fedeltà verso la Repubblica, previsto dall’art.54 della Costituzione, ed ha svegliato le coscienze affette da indifferenza e  rassegnazione, particolarmente diffuse nel Sud .
Prima della presentazione del libro ci sono stati i saluti del prorettore Nicola Cavallo dell’Unibas e dei coordinatori provinciali di Potenza e Matera Dino Nicolia e Leonardo Pinto; ha dialogato con l’autore Gratteri il giornalista di inchiesta Antonio Massari del “Il Fatto Quotidiano”, e Alberto Iannuzzi, ex magistrato, già Presidente della Corte di Appello di Potenza.

Nicola Gratteri, Docente a contratto presso l’Università degli Studi Mediterranea e da poco insignito cittadino onorario da parte del Comune di Tricarico, è uno dei magistrati più conosciuti nella lotta contro la 'ndrangheta, Antonio Nicaso (nato a Caulonia) saggista e giornalista nel 2015 ha scritto con Nicola Gratteri la voce "criminalità organizzata" per la nona appendice dell'Enciclopedia Italiana Treccani;; è considerato uno dei principali esperti mondiali di criminalità organizzata. Due figure stimate e due voci autorevoli che insieme hanno dato vita a un libro che getta luce sulle trasformazioni della 'ndrangheta, divenuta un'entità ibrida. Vive sotto scorta dall'aprile del 1989, dopo che la sua prima indagine aveva provocato le dimissioni dell'assessore alla Forestazione e fatto cadere la Giunta regionale calabrese, ma tra le tante cose belle che si porta è l'idea che i calabresi hanno un po' più fiducia nelle loro forze ed energie.

In un mondo sempre più interconnesso, dove le distanze vengono annullate da un click e i luoghi d'incontro virtuali stanno soppiantando quelli reali, anche le mafie stanno imparando ad adattarsi: sfruttando le potenzialità della tecnologia, si addentrano nello spazio digitale come fosse un nuovo territorio di conquista. Ancora una volta, la criminalità organizzata dà prova di essere estremamente flessibile e capace di stare al passo coi tempi. Non si serve più di picciotti rozzi e sfrontati, ma di abili professionisti con competenze nel settore informatico e finanziario. Le sue armi sono oggi hardware e software sofisticatissimi, che permettono di insinuarsi negli angoli più oscuri del web, protetti non dall'antica omertà, ma dall'anonimato che lo spazio digitale consente di mantenere. La «scoperta» delle criptovalute, poi, ha aperto lucrose e inattese prospettive, se si pensa che nel 2022 il volume delle transazioni illecite ha raggiunto il record di 20,6 miliardi di euro. Nicola Gratteri e Antonio Nicaso illustrano questa metamorfosi citando cifre e documenti, a dimostrazione del fatto che la mafia, e in particolare la 'ndrangheta, agisce ormai su scala globale, spacciando droga, riciclando denaro, compiendo truffe finanziarie e vendendo armi in ogni parte del pianeta, senza nemmeno doversi spostare da casa. In questo peculiare processo di ibridazione, la 'ndrangheta, come il mitologico grifone, incarna al contempo «valori» tradizionali e nuove istanze, rendendo sempre più fluidi i confini tra legalità e illegalità. Le forze dell'ordine, di conseguenza, si trovano al cospetto di sfide inedite, che vanno affrontate con la consapevolezza che, in una dimensione transnazionale, è necessario superare le differenze politiche, culturali e giuridiche in nome di un comune obiettivo: proteggere la società e le generazioni future dalle insidie di «una mafia silente», abilissima nell'arte del mimetismo e della metamorfosi.

Le mafie sono contemporanee e per questo utilizzano gli stessi mezzi di comunicazione che hanno i giovani che sono la fascia sociale che non ha soldi, ma è quella che spende di più e sono sempre più concentrate a fare campagna acquisti tra i giovani ha lanciato il messaggio alla platea affollata dell’aula “Quadrifoglio” dell’Unibas con la presentazione del suo libro.

Sempre lo stesso giorno a pochi chilometri dalla sede dell’Unibas del rione Francioso del capoluogo di regione e precisamente presso il Museo Provinciale Archeologico di via Lazio alle ore 17.30, il giornalista Sigfrido Ranucci, volto noto di Report, ha presentato il suo libro “La scelta”: il racconto delle sue inchieste e del suo lavoro a difesa della libertà di informazione. Qual è la scelta giusta? La risposta: Rendere consapevoli i cittadini per operare la scelta e di saper rispettare la promessa che lo lega a un pubblico che ha ancora a cuore la legalità e la giustizia sociale.

Sigfrido Ranucci: un giornalista coraggioso e indipendente, da anni in prima linea per la difesa della libertà dell’informazione, ha raccontato se stesso e il suo lavoro.

Insieme alla sua équipe di Report, Ranucci, ogni giorno si dedica a vagliare informazioni, collegare eventi, ascoltare voci per decidere come raccontare le notizie che qualcuno vorrebbe rimanessero sotto silenzio. Il merito è di Sigfrido Ranucci, giornalista investigativo in conversazione con la giornalista Beatrice Volpe storico volto della TGR Basilicata che ha catturato una numerosissimo pubblico da lasciare molti fuori del contenitore museale. Evento che è stato promosso dal sindacato Spi Cgil di Basilicata : L'informazione è un fattore cruciale per la democrazia, la legalità e la giustizia sociale così Angelo Summa, segretario regionale Spi Cgil, ha presentato all’affollatissimo pubblico intervenuto, il giornalista di Report: Sigfrido Ranucci.

La libertà è il bene più prezioso dell'essere umano: la possibilità di fare le proprie scelte, di autodeterminarsi, di esprimere le proprie idee.

La Libertà è sempre la liberta di dissentire, la libertà è sempre e soltanto la libertà di chi la pensa diversamente, diceva Rosa Luxemburg una grande  filosofa, polacca naturalizzata tedesca.

La libertà è il bene più prezioso dell'essere umano: la possibilità di fare le proprie scelte, di autodeterminarsi, di esprimere le proprie idee”. La Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) la tutela e la promuove.

Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.

La libertà dei media e il loro pluralismo devono essere rispettati.

Ancora l'articolo 21 della Costituzione italiana afferma che: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Il giornalista sotto scorta Sigfrido Ranucci afferma che l’informazione presa dal web è come un bibliotecario ubriaco, non sappiamo se la notizia è vera oppure no? , perchè l’algoritmo privilegia la notiziabilità e non la verità . Nell’era delle fake news il giornalismo di qualità continua ad essere un faro per molti cittadini, dove: qualità ed indipendenza che è uno stato d’animo sono i segreti della scelta giusta.

Alla fine la domanda è, e rimarrà sempre la stessa, perché in questo mondo una persona che indaga sulla verità, che fa inchieste, perchè deve vivere sempre sotto scorta??? .

Alla fine la domanda è, e rimarrà sempre la stessa, perché in questo mondo una persona che indaga sulla verità, che fa inchieste, perchè deve vivere sempre sotto scorta???

Potenza.  La legge Cartabia: allontana le parti offese le persone che vogliono denunciare dalla giustizia, e che sono sempre meno tutelate. Siamo nella situazione - in cui lo Stato non protegge più le parti offese, se consente di far partire il processo solo se la parte offesa fa denuncia, questa l’amara riflessione del capo della Procura di Napoli da un anno: Nicola Gratteri intervenuto venerdì 27 settembre 2024 alle ore16 presso Università degli Studi della Basilicata. La presenza di un magistrato italiano del calibro di Gratteri, nato a Gerace, Reggio Calabria, noto per il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata, ha conferito all'incontro un particolare interesse sia dal punto di vista letterario che sociale.

“Il Grifone”. Come la tecnologia sta cambiando il volto della 'ndrangheta. Gratteri, ha ricordato il dovere di fedeltà verso la Repubblica, previsto dall’art.54 della Costituzione, ed ha svegliato le coscienze affette da indifferenza e  rassegnazione, particolarmente diffuse nel Sud .
Prima della presentazione del libro ci sono stati i saluti del prorettore Nicola Cavallo dell’Unibas e dei coordinatori provinciali di Potenza e Matera Dino Nicolia e Leonardo Pinto; ha dialogato con l’autore Gratteri il giornalista di inchiesta Antonio Massari del “Il Fatto Quotidiano”, e Alberto Iannuzzi, ex magistrato, già Presidente della Corte di Appello di Potenza.

Nicola Gratteri, Docente a contratto presso l’Università degli Studi Mediterranea e da poco insignito cittadino onorario da parte del Comune di Tricarico, è uno dei magistrati più conosciuti nella lotta contro la 'ndrangheta, Antonio Nicaso (nato a Caulonia) saggista e giornalista nel 2015 ha scritto con Nicola Gratteri la voce "criminalità organizzata" per la nona appendice dell'Enciclopedia Italiana Treccani;; è considerato uno dei principali esperti mondiali di criminalità organizzata. Due figure stimate e due voci autorevoli che insieme hanno dato vita a un libro che getta luce sulle trasformazioni della 'ndrangheta, divenuta un'entità ibrida. Vive sotto scorta dall'aprile del 1989, dopo che la sua prima indagine aveva provocato le dimissioni dell'assessore alla Forestazione e fatto cadere la Giunta regionale calabrese, ma tra le tante cose belle che si porta è l'idea che i calabresi hanno un po' più fiducia nelle loro forze ed energie.

In un mondo sempre più interconnesso, dove le distanze vengono annullate da un click e i luoghi d'incontro virtuali stanno soppiantando quelli reali, anche le mafie stanno imparando ad adattarsi: sfruttando le potenzialità della tecnologia, si addentrano nello spazio digitale come fosse un nuovo territorio di conquista. Ancora una volta, la criminalità organizzata dà prova di essere estremamente flessibile e capace di stare al passo coi tempi. Non si serve più di picciotti rozzi e sfrontati, ma di abili professionisti con competenze nel settore informatico e finanziario. Le sue armi sono oggi hardware e software sofisticatissimi, che permettono di insinuarsi negli angoli più oscuri del web, protetti non dall'antica omertà, ma dall'anonimato che lo spazio digitale consente di mantenere. La «scoperta» delle criptovalute, poi, ha aperto lucrose e inattese prospettive, se si pensa che nel 2022 il volume delle transazioni illecite ha raggiunto il record di 20,6 miliardi di euro. Nicola Gratteri e Antonio Nicaso illustrano questa metamorfosi citando cifre e documenti, a dimostrazione del fatto che la mafia, e in particolare la 'ndrangheta, agisce ormai su scala globale, spacciando droga, riciclando denaro, compiendo truffe finanziarie e vendendo armi in ogni parte del pianeta, senza nemmeno doversi spostare da casa. In questo peculiare processo di ibridazione, la 'ndrangheta, come il mitologico grifone, incarna al contempo «valori» tradizionali e nuove istanze, rendendo sempre più fluidi i confini tra legalità e illegalità. Le forze dell'ordine, di conseguenza, si trovano al cospetto di sfide inedite, che vanno affrontate con la consapevolezza che, in una dimensione transnazionale, è necessario superare le differenze politiche, culturali e giuridiche in nome di un comune obiettivo: proteggere la società e le generazioni future dalle insidie di «una mafia silente», abilissima nell'arte del mimetismo e della metamorfosi.

Le mafie sono contemporanee e per questo utilizzano gli stessi mezzi di comunicazione che hanno i giovani che sono la fascia sociale che non ha soldi, ma è quella che spende di più e sono sempre più concentrate a fare campagna acquisti tra i giovani ha lanciato il messaggio alla platea affollata dell’aula “Quadrifoglio” dell’Unibas con la presentazione del suo libro.

Sempre lo stesso giorno a pochi chilometri dalla sede dell’Unibas del rione Francioso del capoluogo di regione e precisamente presso il Museo Provinciale Archeologico di via Lazio alle ore 17.30, il giornalista Sigfrido Ranucci, volto noto di Report, ha presentato il suo libro “La scelta”: il racconto delle sue inchieste e del suo lavoro a difesa della libertà di informazione. Qual è la scelta giusta? La risposta: Rendere consapevoli i cittadini per operare la scelta e di saper rispettare la promessa che lo lega a un pubblico che ha ancora a cuore la legalità e la giustizia sociale.

Sigfrido Ranucci: un giornalista coraggioso e indipendente, da anni in prima linea per la difesa della libertà dell’informazione, ha raccontato se stesso e il suo lavoro.

Insieme alla sua équipe di Report, Ranucci, ogni giorno si dedica a vagliare informazioni, collegare eventi, ascoltare voci per decidere come raccontare le notizie che qualcuno vorrebbe rimanessero sotto silenzio. Il merito è di Sigfrido Ranucci, giornalista investigativo in conversazione con la giornalista Beatrice Volpe storico volto della TGR Basilicata che ha catturato una numerosissimo pubblico da lasciare molti fuori del contenitore museale. Evento che è stato promosso dal sindacato Spi Cgil di Basilicata : L'informazione è un fattore cruciale per la democrazia, la legalità e la giustizia sociale così Angelo Summa, segretario regionale Spi Cgil, ha presentato all’affollatissimo pubblico intervenuto, il giornalista di Report: Sigfrido Ranucci.

La libertà è il bene più prezioso dell'essere umano: la possibilità di fare le proprie scelte, di autodeterminarsi, di esprimere le proprie idee.

La Libertà è sempre la liberta di dissentire, la libertà è sempre e soltanto la libertà di chi la pensa diversamente, diceva Rosa Luxemburg una grande  filosofa, polacca naturalizzata tedesca.

La libertà è il bene più prezioso dell'essere umano: la possibilità di fare le proprie scelte, di autodeterminarsi, di esprimere le proprie idee”. La Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) la tutela e la promuove.

Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.

La libertà dei media e il loro pluralismo devono essere rispettati.

Ancora l'articolo 21 della Costituzione italiana afferma che: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Il giornalista sotto scorta Sigfrido Ranucci afferma che l’informazione presa dal web è come un bibliotecario ubriaco, non sappiamo se la notizia è vera oppure no? , perchè l’algoritmo privilegia la notiziabilità e non la verità . Nell’era delle fake news il giornalismo di qualità continua ad essere un faro per molti cittadini, dove: qualità ed indipendenza che è uno stato d’animo sono i segreti della scelta giusta.

Alla fine la domanda è, e rimarrà sempre la stessa, perché in questo mondo una persona che indaga sulla verità, che fa inchieste, perchè deve vivere sempre sotto scorta??? .

Alla fine la domanda è, e rimarrà sempre la stessa, perché in questo mondo una persona che indaga sulla verità, che fa inchieste, perchè deve vivere sempre sotto scorta???

Potenza.  La legge Cartabia: allontana le parti offese le persone che vogliono denunciare dalla giustizia, e che sono sempre meno tutelate. Siamo nella situazione - in cui lo Stato non protegge più le parti offese, se consente di far partire il processo solo se la parte offesa fa denuncia, questa l’amara riflessione del capo della Procura di Napoli da un anno: Nicola Gratteri intervenuto venerdì 27 settembre 2024 alle ore16 presso Università degli Studi della Basilicata. La presenza di un magistrato italiano del calibro di Gratteri, nato a Gerace, Reggio Calabria, noto per il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata, ha conferito all'incontro un particolare interesse sia dal punto di vista letterario che sociale.

“Il Grifone”. Come la tecnologia sta cambiando il volto della 'ndrangheta. Gratteri, ha ricordato il dovere di fedeltà verso la Repubblica, previsto dall’art.54 della Costituzione, ed ha svegliato le coscienze affette da indifferenza e  rassegnazione, particolarmente diffuse nel Sud .
Prima della presentazione del libro ci sono stati i saluti del prorettore Nicola Cavallo dell’Unibas e dei coordinatori provinciali di Potenza e Matera Dino Nicolia e Leonardo Pinto; ha dialogato con l’autore Gratteri il giornalista di inchiesta Antonio Massari del “Il Fatto Quotidiano”, e Alberto Iannuzzi, ex magistrato, già Presidente della Corte di Appello di Potenza.

Nicola Gratteri, Docente a contratto presso l’Università degli Studi Mediterranea e da poco insignito cittadino onorario da parte del Comune di Tricarico, è uno dei magistrati più conosciuti nella lotta contro la 'ndrangheta, Antonio Nicaso (nato a Caulonia) saggista e giornalista nel 2015 ha scritto con Nicola Gratteri la voce "criminalità organizzata" per la nona appendice dell'Enciclopedia Italiana Treccani;; è considerato uno dei principali esperti mondiali di criminalità organizzata. Due figure stimate e due voci autorevoli che insieme hanno dato vita a un libro che getta luce sulle trasformazioni della 'ndrangheta, divenuta un'entità ibrida. Vive sotto scorta dall'aprile del 1989, dopo che la sua prima indagine aveva provocato le dimissioni dell'assessore alla Forestazione e fatto cadere la Giunta regionale calabrese, ma tra le tante cose belle che si porta è l'idea che i calabresi hanno un po' più fiducia nelle loro forze ed energie.

In un mondo sempre più interconnesso, dove le distanze vengono annullate da un click e i luoghi d'incontro virtuali stanno soppiantando quelli reali, anche le mafie stanno imparando ad adattarsi: sfruttando le potenzialità della tecnologia, si addentrano nello spazio digitale come fosse un nuovo territorio di conquista. Ancora una volta, la criminalità organizzata dà prova di essere estremamente flessibile e capace di stare al passo coi tempi. Non si serve più di picciotti rozzi e sfrontati, ma di abili professionisti con competenze nel settore informatico e finanziario. Le sue armi sono oggi hardware e software sofisticatissimi, che permettono di insinuarsi negli angoli più oscuri del web, protetti non dall'antica omertà, ma dall'anonimato che lo spazio digitale consente di mantenere. La «scoperta» delle criptovalute, poi, ha aperto lucrose e inattese prospettive, se si pensa che nel 2022 il volume delle transazioni illecite ha raggiunto il record di 20,6 miliardi di euro. Nicola Gratteri e Antonio Nicaso illustrano questa metamorfosi citando cifre e documenti, a dimostrazione del fatto che la mafia, e in particolare la 'ndrangheta, agisce ormai su scala globale, spacciando droga, riciclando denaro, compiendo truffe finanziarie e vendendo armi in ogni parte del pianeta, senza nemmeno doversi spostare da casa. In questo peculiare processo di ibridazione, la 'ndrangheta, come il mitologico grifone, incarna al contempo «valori» tradizionali e nuove istanze, rendendo sempre più fluidi i confini tra legalità e illegalità. Le forze dell'ordine, di conseguenza, si trovano al cospetto di sfide inedite, che vanno affrontate con la consapevolezza che, in una dimensione transnazionale, è necessario superare le differenze politiche, culturali e giuridiche in nome di un comune obiettivo: proteggere la società e le generazioni future dalle insidie di «una mafia silente», abilissima nell'arte del mimetismo e della metamorfosi.

Le mafie sono contemporanee e per questo utilizzano gli stessi mezzi di comunicazione che hanno i giovani che sono la fascia sociale che non ha soldi, ma è quella che spende di più e sono sempre più concentrate a fare campagna acquisti tra i giovani ha lanciato il messaggio alla platea affollata dell’aula “Quadrifoglio” dell’Unibas con la presentazione del suo libro.

Sempre lo stesso giorno a pochi chilometri dalla sede dell’Unibas del rione Francioso del capoluogo di regione e precisamente presso il Museo Provinciale Archeologico di via Lazio alle ore 17.30, il giornalista Sigfrido Ranucci, volto noto di Report, ha presentato il suo libro “La scelta”: il racconto delle sue inchieste e del suo lavoro a difesa della libertà di informazione. Qual è la scelta giusta? La risposta: Rendere consapevoli i cittadini per operare la scelta e di saper rispettare la promessa che lo lega a un pubblico che ha ancora a cuore la legalità e la giustizia sociale.

Sigfrido Ranucci: un giornalista coraggioso e indipendente, da anni in prima linea per la difesa della libertà dell’informazione, ha raccontato se stesso e il suo lavoro.

Insieme alla sua équipe di Report, Ranucci, ogni giorno si dedica a vagliare informazioni, collegare eventi, ascoltare voci per decidere come raccontare le notizie che qualcuno vorrebbe rimanessero sotto silenzio. Il merito è di Sigfrido Ranucci, giornalista investigativo in conversazione con la giornalista Beatrice Volpe storico volto della TGR Basilicata che ha catturato una numerosissimo pubblico da lasciare molti fuori del contenitore museale. Evento che è stato promosso dal sindacato Spi Cgil di Basilicata : L'informazione è un fattore cruciale per la democrazia, la legalità e la giustizia sociale così Angelo Summa, segretario regionale Spi Cgil, ha presentato all’affollatissimo pubblico intervenuto, il giornalista di Report: Sigfrido Ranucci.

La libertà è il bene più prezioso dell'essere umano: la possibilità di fare le proprie scelte, di autodeterminarsi, di esprimere le proprie idee.

La Libertà è sempre la liberta di dissentire, la libertà è sempre e soltanto la libertà di chi la pensa diversamente, diceva Rosa Luxemburg una grande  filosofa, polacca naturalizzata tedesca.

La libertà è il bene più prezioso dell'essere umano: la possibilità di fare le proprie scelte, di autodeterminarsi, di esprimere le proprie idee”. La Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) la tutela e la promuove.

Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.

La libertà dei media e il loro pluralismo devono essere rispettati.

Ancora l'articolo 21 della Costituzione italiana afferma che: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Il giornalista sotto scorta Sigfrido Ranucci afferma che l’informazione presa dal web è come un bibliotecario ubriaco, non sappiamo se la notizia è vera oppure no? , perchè l’algoritmo privilegia la notiziabilità e non la verità . Nell’era delle fake news il giornalismo di qualità continua ad essere un faro per molti cittadini, dove: qualità ed indipendenza che è uno stato d’animo sono i segreti della scelta giusta.

Alla fine la domanda è, e rimarrà sempre la stessa, perché in questo mondo una persona che indaga sulla verità, che fa inchieste, perchè deve vivere sempre sotto scorta??? .

L’ASSOCIAZIONE GIANFRANCO LUPO DONA ATTREZZATURE SANITARIE ALL’ASM DI MATERA

MATERA. L’associazione dell’Associazione Gian Franco Lupo “Un Sorriso alla Vita” ha donato oggi all’Azienda Sanitaria Locale di Matera, due videolaringoscopi con monitor ad alta risoluzione, destinati alla intubazione video assistita su pazienti adulti, pediatrici e neonatali, due elettrostimolatori e due armadi da utilizzare per lo stoccaggio dei farmaci. Nell’occasione è stata dedicata, nel reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Madonna delle Grazie, una targa ricordo al giovane Mimmo Veglia, un ragazzo di Pomarico al quale nel 1989 fu diagnosticato uno dei primi casi di Linfoma di Hodgkin. Era un ragazzo molto amato dalla comunità di Pomarico che purtroppo morì nel giro di un anno dopo una serie di ricoveri a Matera, Potenza ed infine a Bologna dove, all’epoca, venivano indirizzati i casi in uno stadio già avanzato.

Alla cerimonia hanno preso parte il Commissario Straordinario dell’ASM, Maurizio Friolo, il direttore sanitario Ospedaliero, Gaetano Annese, il Direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione, Francesco Romito, il consigliere Regionale, presidente della Quarta Commissione, Nicola Morea, il Questore di Matera Emma Ivagnes, il capo di gabinetto della Prefettura, Francesco Papagni, il Presidente dell’Ordine dei Medici di Matera, Francesco Di Mona, oltre ai rappresentanti dell’Associazione Lupo e ai parenti di Mimmo Veglia.

“E’ una donazione attuale – ha commentato Friolo- perché i due apparecchi rappresentano lo stato dell’arte della tecnologia in questo settore, potendo garantire maggior sicurezza ed efficacia in questa fase interventistica. La Rianimazione è già dotata di questo tipo di apparecchi di ultima generazione per cui i nuovi device andranno ad affiancare quelli esistenti. I due elettrostimolatori servono per eseguire delle anestesie localizzate, sia per effettuare interventi, sia per la terapia del dolore, dunque risultano molto utili nella pratica medica corrente. Anche in questo caso, si affiancano a quelli già in dotazione al servizio di Anestesia e Rianimazione del Madonna delle Grazie. Con questi 4 apparecchi donati oggi dall’Associazione Lupo andremo ad integrare la dotazione dell’Azienda per migliorare la qualità dell’assistenza e delle cure ai pazienti ricoverati nell’unità operativa di Anestesia e Rianimazione”.

 

FEDERICA CORBISIERO 

POTENZA: PASSEGGIATA STORICA AI PIEDI DELLA TORRE

A Potenza, sabato 28 Settembre, alle ore 10:30 ci sarà la “Passeggiata storica ai piedi della Torre”, presso la maestosa Torre Guevara.

 

Durante il Medioevo la torre riveste la funzione di avvistamento, o maschio, adibita alla funzione di avvistare i nemici grazie alla propria altezza e alla sua posizione strategica.

 

Assieme agli associati di We Love Potenza si trascorrerà una mattinata in compagnia ed all’insegna della storia potentina, usufruendo anche dei tablet e dei dispositivi per la realtà virtuale, in dotazione della struttura.

Per motivi organizzativi e logistici sarà gradita l'adesione tramite account Facebook ed Instagram dell’associazione.

FEDERICA CORBISIERO 

INAUGURAZIONE CENTRO ANTIVIOLENZA ITINERANTE GEA

Dopo un anno di intenso lavoro, il progetto “GENERARE EMPOWERMENT E RETI ANTIVIOLENZA”, promosso dall’Associazione Differenza Donna APS/ONG e sostenuto da Fondazione CON IL SUD, raggiunge un importante traguardo con l’inaugurazione del Centro Antiviolenza Itinerante GEA. A partire dal 19 settembre, le donne di Acerenza, Lagonegro e Palazzo San Gervasio potranno contare su un punto di riferimento fondamentale per uscire dalla violenza e su operatrici esperte, reperibili H24, che si impegneranno nei territori coinvolti per offrire a tutte sostegno gratuito e personalizzato, tramite:

• Ascolto e supporto psicologico: uno spazio sicuro per narrare il vissuto e elaborare la violenza subita.

• Consulenza legale e sociale: assistenza specializzata per tutelare i propri diritti e agevolare l’accessibilità ai servizi del territorio.

• Sostegno alla genitorialità: supporto per ricostruire una relazione con i propri figli e figlie libera dalla violenza.

• Orientamento al lavoro: sostegno per conseguire l’autonomia economica e reinserirsi nel mondo del lavoro.

• Sportelli antistalking: sostegno e protezione dai comportamenti persecutori agiti anche attraverso le tecnologie digitali.

• Gruppi di auto-aiuto: un luogo di confronto e sostegno reciproco per raggiungere consapevolezza e autodeterminazione nella relazione tra donne. Il Centro Antiviolenza Itinerante GEA sarà aperto 5 giorni su 7 dalle 10,00 alle 16,00 nelle seguenti località: • Lunedì Palazzo San Gervasio Via Roma 34 II Piano • Martedì Lagonegro (in definizione) • Mercoledì Acerenza Corso Vittorio Emanuele III N. 151

• Giovedì Lagonegro (in definizione)

• Venerdì Palazzo San Gervasio Via Roma 34 II Piano L’inaugurazione ufficiale, con taglio del nastro, del Centro antiviolenza GEA avverrà nelle seguenti date:

• 19 SETTEMBRE, ORE 18:30: Acerenza, Corso Vittorio Emanuele III n.151

• 20 SETTEMBRE, ORE 11:00: Palazzo San Gervasio, secondo piano della Casa Comunale, Via Roma 34 Il taglio del nastro verrà preceduto da un momento di confronto e dibattito presso le rispettive aule consiliari. Elisa Ercoli, Presidente Differenza Donna: “Siamo felici e piene di energia per l'apertura del Centro antiviolenza itinerante GEA nei Comuni di Acerenza, Palazzo San Gervasio e Lagonegro. Come Differenza Donna pensiamo che l'apertura di un Centro antiviolenza sia l'investimento più importante per sostenere i nostri territori in un grande cambiamento culturale che abbia come priorità una risposta efficace alle donne, alle bambine e ai bambini in uscita dalla violenza e interventi di formazione e sensibilizzazione perché la prevenzione sia sempre parte del nostro lavoro. Sapremo avviare questo importante processo con la forza dei nostri saperi, con la rete con le istituzioni che vogliono essere insieme a noi in questa sfida per creare società più giuste e felici per tutte e tutti, nessuna esclusa, e, per questo, ringraziamo davvero Fondazione CON IL SUD che crede nelle nostre competenze e nelle nostre pratiche”. 

FEDERICA CORBISIERO 

L'AGROALIMENTARE IN BASILICATA TRA CAMBIAMENTI CLIMATICI E GREEN DEAL.

Si terrà oggi pomeriggio, alle ore 16, a Miglionico, presso l’agriturismo “Al passaggio di Pirro”,  l’assemblea congressuale regionale di Legacoop Agroalimentare, l’associazione delle cooperative agricole e agroalimentari lucane aderenti a Legacoop.

Dopo i saluti del sindaco di Miglionico Giulio Traietta e del presidente regionale di Legacoop Innocenzo Guidotti, la relazione di Paolo Colonna e la presentazione del progetto Life Ada -Adaptation in Agricolture da parte di Stefania Faccioli dell’Unipolsai, si terrà una tavola rotonda moderata dal giornalista Edizioni L’informatore agrario. Vi prenderanno parte i professori Unibas Giuseppe Montanaro e Giovanni Quaranta, il direttore dell’Alsia Aniello Crescenzi, il direttore generale del dipartimento politiche agricole e forestali Regione Basilicata Vittorio Restaino e la direttrice di Legacoop Agroalimentare Sara Guidelli. Dopo il dibattito, concluderanno l’iniziativa, coordinata dalla vicepresidente regionale Legacoop Caterina Salvia, il presidente nazionale di Legacoop Agroalimentare Cristian Maretti e l’assessore regionale all’agricoltura Carmine Cicala.

"In Basilicata , a una tenuta soddisfacente dell'ortofrutta nel Metapontino fanno da contraltare le aree interne, in cui la produzione si grano è in forte calo, l'olio extra vergine di oliva crolla del 95%, il vitivinicolo è in deciso affanno, gli allenamenti faticano a sopravvivere", dichiara Paolo Colonna, responsabile regionale di Legacoop Agroalimentare.

FEDERICA CORBISIERO 

 

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