Storia di Omega (Primo capitolo)
Storia di Omega: introduzione.
Un gruppo di assidui esploratori extraterrestri, proveniente dal pianeta Albatros, decide di compiere un'importante missione: inviare uno speciale robot sul pianeta Terra, con la speranza di riuscire ad individuare delle curiosità fondamentali su una realtà, per loro, completamente inesplorata. Per far ciò, mette in campo le più avanzate tecnologie nel settore della cibernetica.
Il risultato di tanto lavoro è una creatura, dalle sembianze umane, capace di pensare e di riflettere in maniera a dir poco sbalorditiva. Viene chiamata Omega.
Una volta atterrato, l'umanoide si trova a fare i conti con una realtà inedita per lui, ma anche per molti aspetti affascinante.
Sotto certi versi, egli non accetta passivamente la sorte che il destino sembra avergli assegnato.
Difatti, non vede tanto di buon grado l'idea di essere stato creato, appositamente per adempiere ad uno scopo ben preciso. Avverte il bisogno di conservare una propria indipendenza e decide di combattere con tutte le sue forze una battaglia durissima.
Aspira alla libertà ed è disposto a tutto pur di ottenerla.
Sarà solo grazie all'astuzia e all'intraprendenza che riuscirà a conquistarsi l'autonomia tanto desiderata.
Ma, nonostante tutto, il suo compito non verrà mai messo in discussione.
A questo punto, non gli resta che adattarsi per condurre uno studio certosino sugli abitanti della Terra, tenendo conto di ogni loro pregio e difetto.
Storia di Omega
Capitolo primo: lo sbarco dell'umanoide.
Verso la fine del 2020, Omega, robot creato con cervello, cuore e polmoni di un essere umano morto da poco, viene mandato sulla Terra, con l'obiettivo di esaminare comportamenti e costumi dei terrestri.
Il 2 dicembre dello stesso anno, un'astronave atterra sul deserto del Nevada, depositando sulla roccia questo strano corpo, dotato di molteplici funzioni. Oltre che di un pulsante per l'auto disattivazione e di una cultura piuttosto generale della storia dell'uomo.
Immediatamente dopo, la navicella si volatilizza nello spazio cosmico, lasciandolo da solo nel bel mezzo del deserto.
Anche se un po' intontito, l'umanoide si mette subito all'azione.
A questo punto, correndo ad una velocità impressionante, raggiunge la città di New York in poco meno di un'ora, iniziando la sua missione di analisi.
A fargli da protettore nell'impresa è Cefeo, guardiano dell'intera galassia di cui anche l'umanoide fa parte.
Appena arrivato, va a trovarsi dei vestiti, affinché possa ben camuffarsi in mezzo alla gente.
Apre, in piena sera, la vetrina di un grosso negozio di abbigliamenti, facendovi un piccolo foro circolare con il semplice uso del dito. Si procura, in tal modo, il necessario per presentarsi alla società da comune cittadino, il giorno seguente.
Il mattino dopo, come prestabilito, inizia a fare i primi sondaggi.
“Che atmosfera stagnante!”, dice tra sé. “Avverto un forte senso di solitudine attorno a me! Eppure, per loro dovrebbe essere la notte di Capodanno!
Esplodono fuochi in lontananza. Ma non c'è nessuno vicino a me, a darmi almeno un minimo di conforto!
Intravedo computer in ogni dove! E per fare conoscenze la gente sembra ridursi all'esclusivo utilizzo delle chat! Che triste realtà! Ma dove si arriverà andando di questo passo? Ad ogni modo, non posso scoraggiarmi per tutto questo. Devo assolutamente portare a compimento la mia missione!”.
Riesce però, quasi immediatamente, a trovarsi un impiego da commesso in un negozio di musica.
Con il trascorrere dei giorni, ha modo di confrontarsi con varie personalità. Si rende presto conto che ci sono tante strane sfaccettature tra loro. La sensazione che prova è quella di trovarsi in un crogiolo di etnie e culture piuttosto variegato.
Lo sviluppo tecnologico, invece, non è ai livelli del suo pianeta e lo stesso vale per il tasso culturale. Ma egli ha lo sguardo proiettato, principalmente, verso l'introspezione psicologica degli umani che trova dinanzi.
Una di quelle sere ha anche occasione di conoscere, in mezzo alla strada, una persona che gli sarà di grandissimo aiuto. Difatti, è l'unico superstite in una metropoli così vuota e priva di spirito.
L'atmosfera, piuttosto incresciosa, non può che incutergli timore. Allora Omega si mette a correre, attraversando anfratti e strade che a mala pena s'intravedono, in una frenetica corsa contro il tempo.
Tutto questo finché non trova Angelo.
Nonostante l'insicurezza, Omega è costretto a dover affrontare la vita che è lì, dinanzi
ai suoi occhi e che aspetta solo di essere scoperta, sotto tutti i suoi aspetti.
Probabilmente, è proprio grazie a questo incontro che riesce a rassicurarsi continuando l'analisi, incurante dei pericoli che si proiettano all'orizzonte!
Questo perché, oltre a trattarsi di un incontro inaspettato, si dimostra anche molto provvidenziale.
Finiscono per trovarsi loro due, soli, per quella strada tanto fredda e buia.
Il veterano economista lo intravede per primo, quasi casualmente. Poi, subito ne approfitta per offrirgli un passaggio con la macchina, fino in albergo.
Per mezzo della sfacciataggine di Angelo, che gli chiede l'ora, i due hanno modo di parlarsi. Ma l'umanoide non immagina nemmeno cosa voglia significare questa domanda.
Così, per compensare quell'imbarazzante lacuna, risponde di non poter essere esaustivo.
Subito dopo entra in macchina.
“Come mai si trova da queste parti?”, continua Angelo.
“Bé, sono un turista italiano e stavo facendo un semplice giro per esplorare la zona!”, risponde Omega, trovandosi una scusa plausibile.
“Sei venuto da solo fino a New York?”.
“Certo! In fondo, meglio soli che male accompagnati!”.
“Capisco. Comunque, deve essere molto prudente quando passa di qui, potrebbero esserci criminali nei paraggi a quest'ora!”.
“Ha ragione! Ma delle volte, quando agisco, non penso agli eventuali pericoli che si possono correre!”.
“E fa un grosso errore! Comunque ecco, alla traversa alla sua destra c'è l'hotel Plaza. Può fermarsi lì!”, suggerisce l'economista. “Quell'albergo ha davvero degli ottimi prezzi!”.
“Perfetto!”, esclama l'umanoide. “Allora la saluto e grazie mille per la gentilezza mostrata nei miei confronti!”.
“Buona serata! Però mi raccomando, sia prudente!”.
Queste parole fungono da provvidenziale monito, per il confuso ed ancora inesperto extraterrestre.
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