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Felice Grande

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Microsoft office gratis sui dispositivi Apple ed Android

Office, la più diffusa ed utilizzata suite di software per la produttività personale, fiore all'occhiello di casa Microsoft, da oggi è disponibile gratuitamente sui dispositivi mobili equipaggiati con il sistema iOS e, tra qualche mese, lo sarà anche sui dispositivi Android. Verrà data, pertanto, agli utenti la possibilità di lavorare ed utilizzare, "in mobilità" ed in modo gratuito, i programmi Word, Excel e PowerPoint.

Una mossa sicuramente a sorpresa ed imprevedibile quella di Microsoft, ma in continuità ed in accordo con le linee guida e le scelte strategiche del nuovo amministratore delegato, Satya Nadella, orientate all'apertura e alla totale integrazione verso le altre piattaforme, e finalizzate a conquistare il mercato degli smartphone e dei tablet.

Office, il cui mercato, lo scorso anno, ha portato l'azienda di Redmond a generare 24 miliardi di dollari di ricavi, sarà gratuito solo inerentemente alle funzioni di base dei programmi che lo compongono, per usufruire delle quali basterà disporre di un account ottenibile a seguito della registrazione, anch'essa gratuita, da effettuare sul sito web della Microsoft. Per beneficiare, invece, di tutte le funzioni fornite dai programmi di Office, sarà necessario sottoscrivere, a scelta, un abbonamento mensile oppure annuale.

La notizia della gratuità di Office per i dispositivi Apple ed Android, arriva all'indomani di un altro annuncio, ovvero quello riguardante la partnership che Microsoft ha siglato con Dropbox, il noto servizio di "Cloud Storage" per l'archiviazione, il backup e la condivisione online dei file.

A seguito di questo accordo, quindi, l'applicazione di Dropbox sarà integrata all'interno dell'applicazione di Office consentendo, pertanto, di correggere e cambiare in modo veloce i documenti archiviati nella "nuvola", nonché di salvarli e condividerli attraverso i link. Dunque, la suite di produttività di Redmond diventerà lo standard per lavorare sui file di Word, Excel e PowerPoint archiviati su Dropbox.

L'accordo tra i due giganti dell'ICT prevede, inoltre, lo sviluppo di un'app Dropbox per i dispositivi equipaggiati con la piattaforma Windows Phone, finora disponibile solo per i sistemi Android e iOS.

nuova rete 4G+ di TIM a Potenza

La rete TIM raddoppia la velocità grazie all'introduzione della tecnologia LTE Advanced, altrimenti conosciuta come 4G+ o LTE-A. Telecom, pertanto, è il primo operatore di telefonia mobile a lanciare LTE Advanced 4G+ in Italia. Da oggi, quindi, la nuova tecnologia è disponibile, per i clienti TIM, in 60 città italiane, tra le quali figura anche Potenza.

La tecnologia 4G+ permette di raggiungere velocità di trasmissione pari a circa il doppio di quelle disponibili sulle reti mobili italiane. Infatti, attualmente, il 4G+ offre connessioni fino a 180 Megabit al secondo, ma prossimamente arriverà a 255 Megabit al secondo. La nuova tecnologia, pertanto, consentirà di fruire, in mobilità attraverso l'utilizzo di smartphone e tablet, di servizi e contenuti multimediali ad alta definizione e con una qualità di immagini fino a 4K.

Il raggiungimento di tali velocità è reso possibile dalla cosiddetta "Carrier Aggregation", ovvero la combinazione delle frequenze attualmente in uso agli operatori (800, 1800 e 2600 MHz), aggregando le quali è possibile aumentare la larghezza di banda e trasferire i dati con una velocità di picco reale fino a 255 Megabit al secondo. Velocità reale, dunque, non molto distante da quella teorica, prossima ai 300 Megabit al secondo, raggiunta nei test di laboratorio presso TILab, durante la fase di sperimentazione.

Le altre città, tra le quali compare l'altra Provincia Lucana, Matera, neoeletta Capitale Europea della Cultura 2019, che da oggi potranno beneficiare delle prestazioni della nuova tecnologia di rete mobile impiegata da TIM sono: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Firenze, Bari, Catania, Messina, Taranto, Brescia, Prato, Reggio Calabria, Livorno, Salerno, Siena, La Spezia, Alessandria, Pistoia, Catanzaro, Pisa, Lucca, Pescara, Novara, Savona, Sanremo, Carrara, Latina, Cuneo, Viterbo, Teramo, Campobasso, Arezzo, Caserta, Grosseto, Viareggio, Asti, Benevento, Torre del Greco, Pozzuoli, Cremona, Massa, Castellammare di Stabia, Afragola, Vigevano, Fiumicino, Aprilia, Legnano, Marano di Napoli, Pomezia, Tivoli, Battipaglia, Anzio, Sesto Fiorentino, Busto Arsizio, Mugnano di Napoli e Giugliano in Campania.

Nelle prossime settimane la copertura della rete TIM con la tecnologia LTE Advanced sarà estesa ad altre numerose città.

c'è luce nel futuro di Internet

 

Le reti del futuro saranno più veloci, più economiche e più pulite. Non è solo un auspicio tecnologico, ma una realtà che nel giro di un paio di anni potrà concretizzarsi grazie alla fotonica, una delle cinque tecnologie identificate dall’Unione europea come strategiche per la nascita e per l'affermazione dell'Internet del futuro, quello che ci accompagnerà per tutto il XXI secolo, ed al lavoro che svolgeranno i ricercatori della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa che oggi, in occasione del convegno "Hi-Tech, Italy", inaugura il centro per le reti fotoniche InPhoTec, un'infrastruttura di ricerca, di avanguardia a livello internazionale, nel campo della fotonica integrata. Si tratta della realizzazione di un progetto che ha previsto investimenti per un importo superiore a 8 milioni di euro (12 milioni il valore totale dell’intera operazione) con i quali la Scuola Superiore Sant’Anna ha finanziato la costruzione del nuovo laboratorio di 800 metri quadrati, grazie anche al sostegno della Regione Toscana e al coordinamento della Provincia di Pisa. Infatti, la città toscana famosa per la torre pendente, è l'unica città italiana dove si potranno progettare e realizzare prototipi di circuiti integrati utilizzando la fotonica.

A coordinare il lavoro dell'équipe di ricerca del centro InPhoTec, ci sarà Marco Romagnoli, uno dei cosiddetti "cervelli in fuga tornati in Italia", considerato uno dei migliori ricercatori a livello mondiale nel campo della fotonica che ha lasciato il suo incarico al Mit di Boston ed ha preferito rientrare in Toscana. Romagnoli è tra gli inventori del laser integrato sul silicio, dispositivo che ricercatori di tutto il mondo cercavano di realizzare e che invece è stato sviluppato dal team guidato da questo ricercatore che ha deciso di tornare a lavorare in Italia.

La fotonica integrata è considerata una delle tecnologie chiave per sviluppare le future infrastrutture di rete, soprattutto sotto l'aspetto dell'efficienza energetica poiché utilizza, per l'elaborazione e la trasmissione dei segnali, componenti ottici che sono meno dispendiosi, dal punto di vista energetico, rispetto ai componenti elettronici, e consente quindi la cosiddetta "green communication". Il connubio poi, tra la luce ed il silicio, materiale diffuso e poco costoso, utilizzato per veicolare i segnali ottici contenenti le informazioni digitali da trasmettere, garantirà uno scambio dati molto più rapido e, soprattutto, ecosostenibile. Pertanto, quando faranno il loro ingresso nel mercato, i circuiti fotonici su silicio, consentiranno di realizzare reti di telecomunicazioni in grado di fronteggiare il vorticoso aumento del traffico dati generato dal notevole incremento dei dispositivi connessi alla rete, e saranno fondamentali per sostenere lo sviluppo della nuova Internet ad alta capacità.

Lo sviluppo di questa tecnologia rappresenta per tutti, internauti e non, un motivo di immensa soddisfazione e speranza, non solo per l'innovazione "Made in Italy", ma anche per i benefici che essa apporterà alla crescita del Paese ed alla sua economia reale.

Musica digitale: gli italiani i più "spendaccioni" d'Europa

Il comparto musicale, in Italia, non conosce crisi giacché, nei primi 6 mesi del 2014, ha generato nel nostro Paese un volume d'affari pari a 53,6 milioni di euro, di cui il 43% proveniente dal segmento relativo alla musica digitale. Questo grazie all'enorme passione degli italiani nei confronti della musica, i quali, per ascoltare i propri brani preferiti, destinano 6 euro in più del loro budget mensile rispetto ai cittadini degli altri Paesi europei. Infatti, la spesa media mensile per la fruizione di contenuti musicali digitali (in streaming o mediante download), in Italia, è di 24 euro, contro i 18 euro del resto d'Europa.

A rivelare questi dati è stato uno studio di Samsung Techonomic Index che ha ha coinvolto 5000 persone tra i 18 e i 65 anni in cinque Paesi europei (Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna). L'indagine ha messo in luce che, in particolare, il 33% degli degli italiani, almeno una volta la settimana, usufruisce dello streaming di contenuti musicali, mentre il 29% sceglie il download di file mp3. Inoltre, dalla ricerca è emerso che, relativamente alla percentuale di persone che settimanalmente ascoltano la musica dal web (31% utilizza lo streaming e il 28% il download), l'Italia è in linea con gli altri Paesi europei.

Dunque, stando a questi dati, gli italiani sono il popolo disposto a pagare di più per usufruire dei servizi di erogazione di contenuti musicali digitali. Ma a noi, evidentemente, piace molto la musica e, a dispetto della crisi economica, per assecondare questa passione, siamo risulati essere i più "spendaccioni" d'Europa. Magari gli italiani rinunciano a qualcos'altro, ma per la musica non badano a spese.

De gustibus non est disputandum.

Negozianti obbligati a fornire wi-fi gratuito

Per attuare una vera rivoluzione digitale, e salvare l'Italia dal digital divide, si obbligheranno gli esercenti, uffici e mezzi pubblici, taxi, tribunali, aeroporti, ospedali, porti e scuole ad attivare reti wireless gratuite per fornire connessione libera al pubblico. Questo è ciò che emerge dalla proposta di legge "Disposizioni per la diffusione dell'acceso alla rete Internet mediante connessione senza fili" (A.C. 2528 - XVII Legislatura) che è stata presentata dai deputati del PD Sergio Boccadutri, Enza Bruno Bossio, Ernesto Carbone, Alberto Losacco e Gennaro Migliore, ma conta già 106 sostenitori nel parlamento.

L'idea alla base della proposta di legge è quella di obbligare esercizi commerciali ed uffici pubblici ad attrezzarsi di apparecchiature Wi-Fi, per fornire connettività pubblica gratuitamente, entro 6 mesi dall'approvazione della legge. In caso di inottemperanza agli obblighi di legge si incorrerà in una sanzione molto salata. Infatti, ad effettuare le verifiche saranno i Comuni che potranno punire i soggetti inadempienti con una multa fino a 5000 euro. Esclusi da qualunque genere di sanzione saranno i titolari di attività per il trasporto di persone mentre il provvedimento, per come è stato formulato nell'attuale versione, non trova applicazione nel caso degli esercizi commerciali con una superficie sotto i 100 metri quadrati e un numero di dipendenti inferiore a due.

La normativa, così come formulata, non cozza contro le attuali disposizioni in materia di Wi-Fi pubblico. Infatti, se l'impresa o l'esercizio commerciale che mette a disposizione l'accesso wireless ai suoi clienti non ha come attività principale la fornitura di servizi di telecomunicazione, secondo quanto disposto dall'art. 10 del D.L. 69/2013 (cosiddetto "Decreto del Fare") convertito con legge 9 agosto 2013, n. 98, l'offerta di accesso alla rete Internet al pubblico tramite tecnologia Wi-Fi non richiede alcuna autorizzazione e non prevede l'identificazione dell'utilizzatore. Ma, a proposito di quest'ultimo punto, ci si chiede, in caso di eventuali contestazioni, come sia possibile dimostrare che un reato (nella remota situazione in cui ciò accadesse) sia stato commesso da parte di un utente terzo usando la Wi-Fi messa a disposizione della clientela.

Questo è solo uno dei motivi per cui la proposta dei cinque parlamentari piddini, sebbene possa sicuramente aiutare a diffondere rapidamente la disponibilità di connessioni Wi-Fi, non può non essere esente da critiche e, pertanto, deve essere rivista e migliorata. Appare, inoltre, assolutamente fuori luogo imporre per legge l'installazione di una rete Wi-Fi pubblica da parte di tutti gli esercenti che dovrebbero comunque farsi carico, almeno per ora, di tutti i costi, vista la difficile realtà economica in cui versano le piccole imprese. Lo Stato, difatti, potrebbe mettere sul piatto circa 3 milioni di euro nel triennio (2017-2019) per sostenere la diffusione di apparecchiature Wi-Fi ed ulteriori 2 milioni di euro per stimolare l'installazione di sistemi di collegamento ad Internet sui mezzi pubblici, ma le modalità per la destinazione dei fondi, tuttavia, sono ancora tutte da verificare.

linux day 2014

Si rinnova oggi, per l'anno 2014, il giorno interamente dedicato al sistema operativo open source Linux. Oltre 90 eventi in tutta Italia per far conoscere i vantaggi e le opportunità dei software e delle infrastrutture aperte: Install fest (per chi vuole installare), Restart party (per chi vuole "riavviare" un dispositivo elettronico rotto) e tanti incontri a tema.

Appassionati, curiosi e amatori sono invitati dalla Italian Linux Society (ILS) a festeggiare l'informatica libera e gratuita, non solo per toccare con mano le potenzialità dei software nati dalla collaborazione di centinaia di sviluppatori sparsi in tutto il mondo, ma anche per ragionare su un altro modo di cultura aperta e condivisione. Ad ospitare gli eventi, con ingresso libero e gratuito, ci saranno scuole, università e associazioni.

Protagonista comune di ogni evento sarà, appunto, Linux (o GNU/Linux, come vorrebbero i puristi), il sistema operativo, libero e open source, alternativo a Microsoft Windows e Apple OS X, creato da Linus Torvalds "solo per divertimento" nei primi anni Novanta. Benché irrilevante nel panorama dei computer domestici (è installato su poco più dell'1 per cento dei computer nel mondo), è alla base dei milioni di smartphone Android (84,7% del mercato) ed è leader nelle infrastrutture di rete, in particolare nell'erogazione di servizi Cloud, Email e Web. Linux è tuttavia solo la punta dell'iceberg di un movimento, quello del software libero, che spazia dalla tecnologia, alla società, al rapporto con l'informazione, alla privacy. Lo stesso Mark Shuttleworth, il creatore di Ubuntu, la più diffusa versione di Linux, disse una volta che "il software libero è più grande di Linux, è più grande di un singolo progetto: è nella sua globalità che cambierà il mondo".

A Potenza il Linux Day 2014 è stato organizzato dall'Associazione Culturale Universitaria Geobas in collaborazione con l'ILS, e sarà celebrato presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi della Basilicata nel campus di Macchia Romana, oggi dalle 9:30 alle 18:00.

Attacco hacker agli smartphone: a rischio le app bancarie

In tempi economicamente grami, come quelli che stiamo attraversando, una gestione oculata delle risorse pecuniarie è più che mai necessaria: pertanto risparmiare è divenuta sempre più un'abitudine vulgata. Purtroppo, però, a mettere a repentaglio i nostri risparmi, oltre alle ristrettezze della crisi finanziaria, ci sono i rischi interrelati all'utilizzo e alla diffusione degli smartphone che si utilizzano quotidianamente soprattutto per lavoro e per l'intrattenimento, ma anche per la gestione del denaro. Sono numerose, infatti, le app di home banking che consentono, mediante una connessione telematica, di gestire i conti bancari e di operare su di essi. E sono proprio queste app ad essere maggiormente prese di mira dai pirati informatici che, con attacchi mirati o con stratagemmi ingannevoli, cercano di eluderne le protezioni per avere accesso ai conti correnti e sottrarre il denaro.

Ad essere maggiormente esposti al rischio di attacco hacker sono gli smartphone con sistema Android che, essendo il sistema operativo installato sull'85% dei dispositivi mobili di telefonia, sono la preda preferita dai pirati informatici.
Infatti, secondo uno studio della società di sicurezza Kaspersky Labs (in collaborazione con l'Interpol), gli assalti degli hacker ai sistemi del banking online tramite smartphone con sistema Android sono stati 588 mila, sei volte in più rispetto a un anno fa. La maggior parte degli utenti attaccati sono russi, ma lo 0,34% riguarda quelli italiani con 2 mila attacchi all'anno.

Benché la sicurezza totale sia una velleità, salvaguardare i conti correnti da furti cibernetici di denaro è possibile, adottando delle semplici ma efficaci accortezze tecniche. Innanzitutto proteggere i dispositivi Android con password sicure, ovvero sufficientemente lunghe (10-12 caratteri), complesse e composte da caratteri alfanumerici (lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli) e mai banali, come ad esempio la propria data di nascita oppure il proprio codice fiscale; quindi, con gli stessi criteri, scegliere ed adottare una password sicura anche per il sistema di home banking. In seguito, tra le impostazioni dello smartphone, bloccare l'opzione che consente di installare app non ufficiali, ovvero quelle provenienti da fonti alternative al Google Play Store. Infine è consigliabile installare sullo smartphone un'app Antivirus ed aggiornarne frequentemente il database delle firme antivirali.

Samsung testa il 5G

Internet, si sa, corre veloce, e con essa corrono, ancor più velocemente, il progresso e lo sviluppo delle tecnologie di connessione. E mentre in Italia si è ancora alle prese con la diffusione dell'LTE-4G, ovvero la tecnologia di quarta generazione, la Samsung ha già avviato con successo la sperimentazione del futuro standard di connessione: il 5G.

I tecnici dell'azienda coreana sono riusciti a stabilire un nuovo record relativo alla velocità massima di trasferimento dati, raggiungendo addirittura i 7,5 Gigabit per secondo (pari a 940 Megabyte per secondo). Questi risultati sono stati ottenuti, in laboratorio, da una postazione stazionaria, ma la Samsung ha condotto i test anche in un ambiente all'aperto, da una postazione posta su un veicolo che viaggiava su strada alla velocità di 110 Km/h, ed i risultati sono stati più che mai soddisfacenti. Infatti, la velocità massima di trasferimento dati ottenuta è stata di 1,2 Gigabit per secondo (pari a 150 Megabyte per secondo) ed il collegamento si è mantenuto stabile ed ininterrotto per tutto il tempo di durata della sperimentazione. 

Al fine di ottenere questi risultati, e garantire la transizione verso la quinta generazione delle reti mobili, Samsung ha adoperato una tecnologia proprietaria nota come "Hybrid Adaptive Array Technology" in grado di operare e sfruttare al meglio la frequenza dei 28 Gigahertz anche su grandi distanze. Ed è proprio a questa frequenza, a dire della stessa Samsung, che andrebbe il principale merito del raggiungimento di tale velocità nel trasferimento dati.

Per comprendere, in pratica, le enormi potenzialità che offrirà la nuova tecnologia di rete, basta notare che, con la velocità di connessione di 7,5 Gigabit al secondo, ovvero 940 Megabyte al secondo, sarà possibile scaricare un film in soli 5 secondi. Inoltre, sara possibile ricevere contenuti multimediali in straming con risoluzione 4K (Quad HD) e di effettuare videochiamate in 3D.

La tecnologia 5G sarà resa disponibile entro il 2020, mentre nel 2017 dovrebbero partire i primi test su larga scala e, inoltre, dovrebbe iniziare la commercializzazione dei primi dispositivi mobili abilitati alla tecnologia di quinta generazione. Per ora, quindi, non resta che accontentarsi della comunque ragguardevole velocità massima di connessione (75 Megabyte al secondo) consentita dalla rete 4G.

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