Ipotesi e meccanismi motivazionali
Ognuno di noi quotidianamente è alle prese con un gran numero di stimoli provenienti dalla realtà circostante e dunque necessitiamo di esplorare e conoscere l'ambiente nella quale siamo immersi; questo comportamento ha come finalità sia quella di padroneggiare l'ambiente sia di poter agire ed interagire in maniera costruttiva con esso. Formulare ipotesi non è una attività esclusiva dei ricercatori nei laboratori ma un'attività che vede coinvolti ognuno di noi: immersi in un mondo di relazioni sociali le domande sul contesto nella quale agiamo assumono una notevole importanza. Continuamente infatti ci domandiamo se possiamo fidarci della persona con la quale stiamo parlando, sull'onestà dell'amico, sul motivo per la quale abbiamo fallito o conseguito un successo e di conseguenza formuliamo ipotesi mediante la quale cerchiamo sia di fornire una risposta a queste domande sia per elaborare strategie per raggiungere i nostri scopi. Ipotesi è un termine che deriva dal greco antico ed indica una spiegazione proposta per un dato fenomeno: essa è un'idea provvisoria il cui valore deve essere accertato e richiede dunque uno sforzo per confermarla o negarla. La nostra mente genera le ipotesi in maniera spontanea; generiamo ipotesi partendo dalle nostre conoscenze cercando di applicarle, mediante un processo di natura deduttiva, alla situazione nella quale ci troviamo. Una volta formulata essa può essere soggetta ad un processo interpretativo: partendo da una ipotesi preliminare di senso si procede alla valutazione delle informazioni a disposizioni; se essa viene confermata allora ne esce rafforzata mentre se si dimostra incompatibile con le prove la si sostituisce con una più adeguata: questo processo circolare è noto come processo ermeneutico. Se questo processo ermeneutico avviene sempre in maniera corretta, la verifica delle ipotesi però può essere effettuata in maniera meno efficace ed attendibile. Gli Psicologi che hanno studiato questo fenomeno hanno constatato come molti di noi verifichino le ipotesi in maniera semplicistica concentrandosi sull'ipotesi focale ed ignorando possibili spiegazioni alternative mediante l'utilizzo di euristiche. Questa modalità di funzionamento mentale, messa in atto in maniera automatica, ha dei vantaggi in termini di risorse cognitive risparmiate ma si rivela molto poco attendibile nelle conclusioni. Altro meccanismo psicologico riscontrato dai ricercatori è la tendenza a trovare prove che confermino l'ipotesi di partenza e la focalizzazione esclusiva su di esse; in pratica selezioniamo le informazioni con lo scopo principale di confermare la propria posizione di partenza. Questo meccanismo mentale è strettamente correlato alla motivazione individuale: un esempio molto semplice potrebbe essere quello di un genitore convinto dell'innocenza del figlio accusato di qualche reato: questi si concentrerà prevalentemente sulla selezione e verifica di quelle informazioni che sostengono e confermano l'innocenza del figlio, ignorando in maniera genuina e priva di malafede tutte quelle contrarie alla loro posizione di partenza. Questi meccanismi sono inoltre presenti quando vediamo messi in discussione tutti quegli aspetti legati alla nostra identità e che ci rappresentano in maniera particolare: mettendo in atto il processo confirmatorio delle nostre ipotesi di partenza, tendiamo a dare per vere tutte le informazioni che le confermano e false quelle che le contraddicono.
Dr Michele Passarella
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